Sono passati sei anni e giuro di ricordare ogni cosa con una limpidezza allucinante. Grazie per la domanda ire! La maturità l'ho vissuta in maniera tranquilla, a tratti la mia tranquillità inquietava persino i miei professori e chi mi stava intorno (mia madre era preoccupatissima per il mio apparire fredda e distaccata hahahah). In realtà nello studio sono stata sempre una persona estremamente sicura di sé quindi mi ripetevo "hai studiato, gli argomenti li conosci, vai lì e fai il culo a tutti". Questa "filosofia" mi ha fatto vivere la maturità come un qualsiasi periodo di verifiche, a fine anno scolastico. La cosa che mi destabilizzava, invece, era la consapevolezza di essere ad un passo dal mettere la parola Fine ad un periodo della mia vita che, nel bene e nel male /soprattutto/ mi ha forgiata, mi ha vista crescere e diventare quella che sono oggi. L'unica crisi isterica, se così vogliamo chiamarla, l'ho avuta quando incontrai dopo un anno la mia ex prof di Storia dell'arte, che non mi aveva seguita quell'anno perché aveva insegnato nella mia classe solo per il terzo anno. Parlammo della mia tesina, dell'Utopia (argomento principale) e mi disse di prepararmi bene nella sua materia perché l'esterna che sarebbe venuta ad esaminarci lei la conosceva e - testuali parole - "È una bastarda, potrebbe voler sapere anche il colore delle mutande di Picasso". Mi assalì il panico, lo ammetto, e non perché fossi insicura delle mie conoscenze in materia, solo che d'un tratto mi accorsi di essere davvero arrivata al capolino, che era giunto il momento di lasciarsi il liceo alle spalle e crescere perché avrei lasciato tra quelle mura così tanti ricordi che, tutt'oggi, mi accompagnano come tanti tatuaggi invisibili che posso osservare solo io allo specchio. Niente, non voglio annoiarti! Dico solo che, alla fine, l'esterna di arte si rivelò essere davvero bastarda ma con me trovò pane per i suoi denti; portai il romanticismo, tutte le sue manifestazioni (artisti e tecniche utilizzate) per finire a parlare dell'arte egizia e dei primi graffiti del paleocristiano. Tipo venti minuti e passa di sola arte tanto che l'esterno di matematica si incazzò con la collega. Brutto stronzo.