Ciao, cromorgasmo. Hai mai desiderato di essere come alcuni? Di poter credere in qualcosa come loro? Di poterti aggrappare a una speranza o a una promessa che non verrà mai mantenuta?
Questa domanda è una trappola allucinante ma ti ringrazio tanto per avermela posta in maniera tanto sottile e, oserei addirittura pensare "delicata". Desidero costantemente essere "come alcuni", per poter liberarmi anche se provvisoriamente di tarli che so già che non mi lasceranno mai in pace. Come alcuni ho desiderato mi venisse strappato via gran parte dell'orgoglio che, maledetto, la maggior parte delle volte mi ha solo regalato perdite e mai conquiste. Vorrei essere come alcuni che, permettimi il francesismo, se ne sbattono ma davvero di chi getta merda sulle loro teste. Come alcuni talmente sicuri di se stessi da sentirsi addirittura onnipotenti, senza fisime né complessi di inferiorità. L'unica cosa che non ho mai desiderato di essere come alcuni per aggrapparmi ad una promessa vana. L'ho fatto da sola, quando ero adolescente, giovane e fin troppo inesperta e continuo a farlo tuttora che sono una donna, che della vita sebbene abbia ventiquattro anni ne ho viste tante, forse troppe (la bambina che è in me ogni tanto a questa consapevolezza si imbroncia e sbatte i piedi per terra). Penso questo mio credere in promesse che profumano di utopia sia il mio più grande difetto di fabbrica, assieme al mio vivere persone e sentimenti in maniera totalizzante fino a che di me resti solo un frammento e tutto intorno polvere e ceneri di un'esplosione la cui eco riverbera come un bisbiglio costante. Incessante.
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