Buonanotte/buongiorno. Prima di tutto volevo dirti grazie per la tua iniziativa del disegno perché mi apre la mente permettendomi di scoprire cose di me stessa. Comunque, come stai?
I tuoi disegni sono sempre sintetici ma ben mirati, un riassunto preciso di ciche realmente pensi: non lasciano scampo all'ambiguità, sono chiari come quelli di un bambino (non mi riferisco al tratto, ma proprio alla tua spontaneità nel disegnare). Quindi sono io a dover ringraziare te, davvero un sacco! Contenta che questa iniziativa, ma chiamiamola "gioco", ti piaccia. Come sto. Allora! Non per sembrare la solita rompiballe deprimente ma... uffa, questa domanda la vorrei sul serio abolire dalla faccia della terra hahahah. Ogni volta che me lo si chiede resto per un paio di minuti a contemplare le possibili risposte da dare prima di optare per un semplice: Procede. Ecco, procede. Sta a te interpretarlo suppongo hahaha. E a te come procede? Ma c'è davvero qualcuno che risponde sinceramente a questo genere di domande? Sarò io che non riesco ad aprirmi e quindi mi richiudo come un riccio borbottando quel "procede"... Perché rispondere "non sto tanto bene/non va molto bene/potrebbe andare meglio" implica - ammesso che l'interlocutore sia davvero interessato - rispondere ad un'altra serie di domande come "perché?/successo qualcosa?/come mai non stai bene?" e quindi no, davvero hahah. No.
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Ossimoro (Sophie)