http://ask.fm/swagbabeswag/answer/134243553645 (continuo)
«Potresti, per favore, accontentarmi in quanto tuo cliente?»
Louis si volta a fissarlo dall'alto al basso, leggermente sconcertato per l'ultima affermazione che ha udito, un sopracciglio arcuato e le mani puntellate nei fianchi, inconsapevole di aver assunto la posa di una di quelle pin-up (petto e culo all'infuori) dei primi anni cinquanta. Il capellone si morde vistosamente una guancia e la bocca gli si schiude come se volesse liberare uno di quei fischi d'approvazione, proprio come se lo stesse fissando esibirsi per lui. Ora gli sta pure palesemente fissando il pacco, Louis nota, ma imputa il tutto al fatto di essere su di uno sgabello e di avere la faccia del ragazzo praticamente a quell'altezza strategica.
«Come hai detto che si chiama questo fumetto?» domanda come se non lo sapesse di già, sia per distrarre l'altro dalla sua osservazione e sia per distrarre i propri occhi puntati sulla bocca oscena (perché quella bocca è oscena nel senso più totalizzante del termine) del ragazzetto impertinente. Questo sospira, sistemandosi il cavallo dei jeans (Dio, si sistema anche il cavallo dei jeans!) senza alcun pudore e Louis si volta verso lo scaffale dandogli le spalle, e il culo, incurante di stare solo peggiorando la situazione.
«Furia invisibile».
Questa è la risposta del ragazzo e nonostante Louis gli abbia chiesto ogni sacrosanta volta se c'entri con 'I fantastici 4', così da restringere il campo di ricerca, l'altro ha scosso sempre la testa dicendo che «no, non c'entra un bel niente con l'uomo invisibile e tutto il resto».
Mentre continua la sua disperata ricerca, dimenandosi su quello sgabello a tal punto che pare quasi stia ballando in equilibrio su di un cubo, il ragazzo alle sue spalle sospira a lungo e lo fa in maniera fiabesca, come se fosse una di quelle principesse in attesa del loro principe azzurro e Louis non può vederlo ma è piuttosto sicuro abbia un'aria sognante sul volto, in quel momento.
A quel punto una strana chiacchierata, avvenuta giusto al negozio qualche giorno prima col suo collega Niall, gli balza alla mente.
_
«Tommo ma quando ti decidi ad aprire gli occhi? Quel fumetto non esiste, ho fatto tutte le ricerche di questo mondo e poi è così palese...»
«Che cosa?»
«È palese che quell'hipster tutto capelli viene qui solo per guardarti il culo e tu ancora non te ne sei neppure accorto». Il suo amico ha pure riso di gusto, prima di aggiungere: «Si vede lontano un miglio che ha una cotta per te, sveglia!»
_
Louis allora decide di giocare il suo stesso gioco e smontando dallo sgabello, improvvisamente divertito da quella nuova consapevolezza, gli si piazza davanti con un sorriso accondiscendente. Il ragazzo gli fissa le labbra, ora, il che rende tutto più certo per lui.
«Facciamo così...» indugia Louis, fissandogli il volto, poiché si rende conto di non conoscere il suo nome. Quello annuisce dopo essersi risvegliato dalla sua trance e «Harry» dice, «mi chiamo Harry».
(continua...)
Louis si volta a fissarlo dall'alto al basso, leggermente sconcertato per l'ultima affermazione che ha udito, un sopracciglio arcuato e le mani puntellate nei fianchi, inconsapevole di aver assunto la posa di una di quelle pin-up (petto e culo all'infuori) dei primi anni cinquanta. Il capellone si morde vistosamente una guancia e la bocca gli si schiude come se volesse liberare uno di quei fischi d'approvazione, proprio come se lo stesse fissando esibirsi per lui. Ora gli sta pure palesemente fissando il pacco, Louis nota, ma imputa il tutto al fatto di essere su di uno sgabello e di avere la faccia del ragazzo praticamente a quell'altezza strategica.
«Come hai detto che si chiama questo fumetto?» domanda come se non lo sapesse di già, sia per distrarre l'altro dalla sua osservazione e sia per distrarre i propri occhi puntati sulla bocca oscena (perché quella bocca è oscena nel senso più totalizzante del termine) del ragazzetto impertinente. Questo sospira, sistemandosi il cavallo dei jeans (Dio, si sistema anche il cavallo dei jeans!) senza alcun pudore e Louis si volta verso lo scaffale dandogli le spalle, e il culo, incurante di stare solo peggiorando la situazione.
«Furia invisibile».
Questa è la risposta del ragazzo e nonostante Louis gli abbia chiesto ogni sacrosanta volta se c'entri con 'I fantastici 4', così da restringere il campo di ricerca, l'altro ha scosso sempre la testa dicendo che «no, non c'entra un bel niente con l'uomo invisibile e tutto il resto».
Mentre continua la sua disperata ricerca, dimenandosi su quello sgabello a tal punto che pare quasi stia ballando in equilibrio su di un cubo, il ragazzo alle sue spalle sospira a lungo e lo fa in maniera fiabesca, come se fosse una di quelle principesse in attesa del loro principe azzurro e Louis non può vederlo ma è piuttosto sicuro abbia un'aria sognante sul volto, in quel momento.
A quel punto una strana chiacchierata, avvenuta giusto al negozio qualche giorno prima col suo collega Niall, gli balza alla mente.
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«Tommo ma quando ti decidi ad aprire gli occhi? Quel fumetto non esiste, ho fatto tutte le ricerche di questo mondo e poi è così palese...»
«Che cosa?»
«È palese che quell'hipster tutto capelli viene qui solo per guardarti il culo e tu ancora non te ne sei neppure accorto». Il suo amico ha pure riso di gusto, prima di aggiungere: «Si vede lontano un miglio che ha una cotta per te, sveglia!»
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Louis allora decide di giocare il suo stesso gioco e smontando dallo sgabello, improvvisamente divertito da quella nuova consapevolezza, gli si piazza davanti con un sorriso accondiscendente. Il ragazzo gli fissa le labbra, ora, il che rende tutto più certo per lui.
«Facciamo così...» indugia Louis, fissandogli il volto, poiché si rende conto di non conoscere il suo nome. Quello annuisce dopo essersi risvegliato dalla sua trance e «Harry» dice, «mi chiamo Harry».
(continua...)