Più la guardavo, più il desiderio di averla tra le mie braccia cresceva. Ciò che più mi attirava erano innocenti gesti, che però lei sapeva sfruttare per lasciarmi con i ginocchi a terra. Spostare i capelli con la mano delicata. Strofinarsi gli occhietti stanchi. Mi aveva in pugno, come previsto.
"Ti voglio" le dissi. Lei sorrise, senza dare risposta. O magari quel sorriso era l'unica risposta in grado di dare. Le lacrime scorrevano sulle mie guance. Rassegnato, perso, decisi di fuggire. Fuggire da me stesso. Fino a quando Lei, così cara al mio corpo e spirito, se ne andò. Ti amo nonna Carla