@sara1romano

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Quale domanda ti poni spesso?

"Voi come state ?
É strano farselo chiedere da un professore, ma vorrei sapere, voi, come state.
[...] come classe vedo che non siete molto uniti. Vi conoscete da quanto, un anno e mezzo-2 più o meno ? E vi conoscete anche dentro ? Cioè, c' é qualcuno tra di voi che si è mai preoccupato di venirvi vicino e chiedervi "ei, come stai?"
Ma non un "come stai" da tutti i giorni, non un "come stai" del tipo di incontrarsi in giro «ei ciao come stai ?» «tutto bene grazie». Non state a raccontarli davvero come state. É un "tutto bene" detto per dire, perché in realtà non state bene.
Diamine, ce l'avete un momento per chiedere davvero col cuore a qualcuno come si sente, qual'è il problema, cosa non va, e rispondere come realmente vi sentite, cosa c' è che davvero non va -se ve lo chiedono-.
Spero che incontrerete delle persone nella vostra vita che si interesseranno a voi, che per quanto cercherete di nascondere un qualsiasi disagio loro se ne renderanno conto, e vi chiederanno come state. E spero che voi diventiate persone pronte a interessarsi degli altri, attente e gentili, che se vedono che qualcosa sta andando storto loro sono disposte ad aiutarvi.
Detto questo, voi come state ?"

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Molte persone pensano che l'inferno sia come quello che descrive Dante nella Divina Commedia, altri pensano che ognuno di noi abbia il proprio inferno personale. Cosa ne pensi? Credi nell'inferno? Si/no, perché? Che tu ci creda o no, prova a descrivere il tuo inferno personale. Allega un'immagine.

Zoe LS Davies
a parte il fatto che io adoro la Divina Commedia, anche se tutti la considerano una palla mortale, in particolare i canti dell' inferno. Chiusa parentesi, chi é religioso ovviamente pensa all' inferno come il luogo dove brucieranno i peccatori ecc ecc. Mentre chi non ci crede considera l' inferno come un luogo dove non si sta bene, nel senso come luogo in se o ad esempio con le persone che vi si trovano. Dove la situazione diventa intollerabile, ti partono tutti i nervi al solo pensiero o proprio lo rifiuti categoricamente. Non è un luogo dove si sta tranquilli, materialmente un luogo dove la situazione non ti mette a tuo agio, teoricamente un incubo.
No, come non credo nel paradiso e in tutto il resto non credo neache nell' esistenza dell' inferno.
Non credendo nell' inferno come luogo per i dannati, ora come ora potrei dirti che i luoghi che per me sono il vero e proprio inferno sono principalmente la scuola, in particolare la mia classe, dove ho scoperto si trovano i peggio individui che mi potessero capitare a livello di rapporti umani, e dentro me stessa. Non mi piaccio interiormemte in quanto acida, stronza, a volte cattiva e perfida, antipatica, intollerante al genere umano, sinceramente mi faccio alquanto schifo, e non avendo nemmeno la forza di cambiare non mi trovo bene per niente con me stessa, di conseguenza mi sento un inferno "dentro"

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