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Okay okay, sarò onesto, non tutto è andato come mi aspettavo. E mi aspettavo che tutto sarebbe andato secondo i piani — questo perché io sono infallibile e ineluttabile. MA, non ho tenuto in considerazione il fatto scostante aka la mia Laia, che tanto bella e forte è, tanto quanto scema ogni tanto. «Ma che ti sei rincitrullita? È stata la mia assenza a ridurti così? O la mia troppa bellezza ti ha colpita esageratamente forte?» dovrei fare attenzione a come le parlo, sappiamo tutti come potrebbe finire questa storia. Eppure, perché mai dovrei farle da zerbino?
Onestamente? Le farei /eccome/ da zerbino, chiunque si farebbe calpestare da una come lei.
Ma meglio accantonare un attimino il lato hentai della situazione e procedere in punta di piedi, come farebbe il Diavolo con la suora: da uomo maturo - quale chiaramente (non) sono - mi assumo tutta la responsabilità; sono io quello che è stato lontano per qualche mese da casa, vuoi o meno la responsabilità da kaioshin, ma sono comunque stato lontano da casa.. mi rammarica e mi ferisce, tuttavia, che si sia dimenticata di me. Che dovrei fare ora?
Sbuffare?
Fare i capricci?
Sono io la vittima, dopotutto.
Mentre mi crogiolavo nosense nei miei futili pensieri di vittimismo da sedicenne mancato, Laia era già passata all'azione - ed è per questo che la amo! - afferrando i miei gonfi gioielli di famiglia: patti chiari e amicizia lunga. Ma con chi credi di avere a che fare, amore mio? Toccandomi le palle non le hai riconosciute? Certo che no, non me le svuoto da tempi immemori, sono gonfie come due palle da bowling.
«Cerchiamo di stare tutti calmi» dissi, anche se quello agitato e prossimo alla morte ero io. Fosse stato un altro contesto avrei anche potuto trovare ēccitāntė tutto ciò, ma la sua presa è più una minaccia di morte, che di altro.
«Possibile seriamente che non mi riconosci? Cristo! Dove sono Levi e Astrid? Loro sì che mi riconoscerebbero.. anche se Levi cercherebbe di buttarmi nuovamente fuori di casa.. è troppo uguale a te. Ma bello quanto me e intelligente quanto me.. ha preso le mie qualità migliori» James, sproloqui sempre! Stufo ed esausto - mi stava trasformando in una donna ormai, sentivo le palle salirmi in gola - le afferrai delicatamente il polso, cercando di staccarle la mano dai miei gioiellini - mi serviranno, fidati -, portandogliela sul mio petto, sul cuore. Batteva e batteva unicamente per lei, com'era sempre stato e come per sempre sarà.
Forse sono un cøgliønē sdolcinato - forse - ma come la amo io, nessuno potrà mai amarla e nessuno potrà mai capire, anche lontanamente, i miei sentimenti. «So che sono stato via per un po' di tempo, e so che per questo hai scatenato tutta l'ira di Dio alimentandola per servirmela su un piatto freddo proprio come vendetta, ma ora sono qui.. non puoi, per un solo momento, per un solo secondo, accantonare tutta la tua incazzatura e darmi anche solo un bacio?
//Parte uno//
Onestamente? Le farei /eccome/ da zerbino, chiunque si farebbe calpestare da una come lei.
Ma meglio accantonare un attimino il lato hentai della situazione e procedere in punta di piedi, come farebbe il Diavolo con la suora: da uomo maturo - quale chiaramente (non) sono - mi assumo tutta la responsabilità; sono io quello che è stato lontano per qualche mese da casa, vuoi o meno la responsabilità da kaioshin, ma sono comunque stato lontano da casa.. mi rammarica e mi ferisce, tuttavia, che si sia dimenticata di me. Che dovrei fare ora?
Sbuffare?
Fare i capricci?
Sono io la vittima, dopotutto.
Mentre mi crogiolavo nosense nei miei futili pensieri di vittimismo da sedicenne mancato, Laia era già passata all'azione - ed è per questo che la amo! - afferrando i miei gonfi gioielli di famiglia: patti chiari e amicizia lunga. Ma con chi credi di avere a che fare, amore mio? Toccandomi le palle non le hai riconosciute? Certo che no, non me le svuoto da tempi immemori, sono gonfie come due palle da bowling.
«Cerchiamo di stare tutti calmi» dissi, anche se quello agitato e prossimo alla morte ero io. Fosse stato un altro contesto avrei anche potuto trovare ēccitāntė tutto ciò, ma la sua presa è più una minaccia di morte, che di altro.
«Possibile seriamente che non mi riconosci? Cristo! Dove sono Levi e Astrid? Loro sì che mi riconoscerebbero.. anche se Levi cercherebbe di buttarmi nuovamente fuori di casa.. è troppo uguale a te. Ma bello quanto me e intelligente quanto me.. ha preso le mie qualità migliori» James, sproloqui sempre! Stufo ed esausto - mi stava trasformando in una donna ormai, sentivo le palle salirmi in gola - le afferrai delicatamente il polso, cercando di staccarle la mano dai miei gioiellini - mi serviranno, fidati -, portandogliela sul mio petto, sul cuore. Batteva e batteva unicamente per lei, com'era sempre stato e come per sempre sarà.
Forse sono un cøgliønē sdolcinato - forse - ma come la amo io, nessuno potrà mai amarla e nessuno potrà mai capire, anche lontanamente, i miei sentimenti. «So che sono stato via per un po' di tempo, e so che per questo hai scatenato tutta l'ira di Dio alimentandola per servirmela su un piatto freddo proprio come vendetta, ma ora sono qui.. non puoi, per un solo momento, per un solo secondo, accantonare tutta la tua incazzatura e darmi anche solo un bacio?
//Parte uno//