Anna Williams

Fondamentalmente non ho paura quasi di nulla eccetto per quella che io chiamo "paura da abbandono".
Ho paura che le persone per me importanti spariscano dalla mia vita da un giorno all'altro senza spiegazioni, magari facendomi capire che il bene che dicevano di volermi era tutto una bugia e una presa in giro.
Certo, è normale che nella vita la gente va e viene, e io, che sono stata abbandonata fin troppe volte in questo senso, ho imparato a cavarmela da sola e a stare relativamente da sola, anche se non è sufficiente.
Ora nella mia vita ci sono delle persone speciali e anche se una parte di me sa che sono davvero in gamba e che sono persone fatte per restare, questa paura, la paura che anche loro possano andare via devastandomi e lasciandomi sola non se ne va mai.
Per il resto non ho paura, anzi, posso dire di essere molto coraggiosa, per nulla ansiosa nemmeno quando ho gli esami o altro, non mi spaventa quasi nulla eccetto per ciò che ho detto su.

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Una delle mie preferite in assoluto.
Amo l'energia della canzone e poi anche le parole.
Quante volte, tempo fa, chiesi aiuto e nessuno me lo diede? Parecchie. E poi... la gente viene fulminata, nel senso che io ce l'ho fatta, da sola e loro sono caduti.
Scherzando scherzando, dico che una canzone che parla di fulmini è anche una canzone proprio per me, mi chiamo Barbara e sono una persona molto irruenta e di fuoco, per così dire.
Sebbene sia atea, so che Santa Barbara è anche la protettrice degli artificieri e la custode dei fulmini, dirompenti e di impatto, che al suolo possono sprigionare fiamme.
Amo la prima parte:

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"I was caught
In the middle of a railroad track.
I looked round
And I knew there was no turning back.
My mind raced
And I thought what could I do.
And I knew
There was no help, no help from you.
Sound of the drums,
Beating in my heart,
The thunder of guns
Tore me apart
You've been
Thunderstruck!"
http://www.youtube.com/watch?v=v2AC41dglnM&feature=kp

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Apprezzo questa canzone non per il significato in sé del brano o per la musica, ma perché mi è stato "dedicato" lo scorso anno, quando ero caduta in depressione. La conoscevo già, ma non è che mi avesse colpito in chissà quale modo.
Me lo dedicò Dave, il mio migliore amico (sì, è una costante della mia vita, se così posso dire), in quanto iniziò col dire cose tipo "lascia uscire la Barbara forte, indistruttibile, cocciuta, la Fenice che sei" (è il mio soprannome); insomma, non voleva che mi lasciassi andare verso l'oblio in cui ero caduta.
Nella canzone si invoca Dio, e io sono atea, e già Davide disse "lascia perdere le volte in cui dice 'God', ma concentrati su qualcosa di più: no one can touch me, nothing can stop me", rivolte a me che dovevo leggerle sulla mia persona.
https://www.youtube.com/watch?v=pWRJAHaOrYg

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Al contrario, invece, la canzone di Fenice, è sempre stata questa: https://www.youtube.com/watch?v=aWxBrI0g1kE

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Io amo molto l'epoca medioevale, perché, a differenza di quanto avviene nel Rinascimento (che apprezzo per quel che riguarda l'atmosfera culturale fiorentina del tempo, ai tempi del Magnifico... invidio molto Ezio, se mi permetti molto una digressione videoludica), le donne nel Medioevo non erano più proprietà del padre e del marito come, per dire, in epoca Greco-Romana.
Nel Medioevo si hanno figure femminili in ogni settore (sia religioso, sia del quotidiano) che emergono e spiccano.
Sì, ti pareva che dovevo arrivare qui, ecco! Da donna, parlo di ciò per il semplice motivo che in una società maschilista per una donna la realizzazione di sé è molto più difficile.
E poi, per esempio, medioevale e tutta italiana fu Trotula De Ruggiero, una dottoressa, un vero medico che sostenne gli studi di istruzione universitaria per studiare medicina, la prima che scrisse dei veri trattati medici sia di medicina generale sia di ostetricia e ginecologia! Per me è una figura fantastica, al punto che fu citata e resa immortale anche da alcuni scrittori come Rutebeuf e Chaucer.
Però, dopo Trotula, le donne medico assunsero sempre un ruolo più marginale e relegate solo a guaritrici (un po' come anche nei giochi di ruolo, vedi mai una donna o una creatura femminile "medico-medico"?) e ostetriche (levatrici, insomma), mentre solo gli uomini potevano andare all'università a studiare medicina e tutte le altre discipline e questo nel Rinascimento.
Se non ricordo male il primo ospedale nella storia dell'umanità fu fondato per volere di una donna e ciò è degno di nota. Le donne potevano realizzarsi ed erano molto tenaci. Non per nulla due delle donne di carta che amo vissero nel Medioevo, e la loro resa è fantastica.
Ricordo inoltre la scuola medica di Salerno, ai tempi di Federico II e anche molto prima, fu la prima scuola (o che dir si voglia facoltà) di medicina italiana riconosciuta e rinomata, dove non esistevano distinzioni di culture ed etnia, anzi, i miglioramenti medici dati da Avicenna e Averroè (due arabi, sottolineamo che si avevano anche le Crociate ai tempi) erano ben considerati e furono ulteriormente migliorati.
Il Medioevo viene erroneamente chiamato "epoca buia", anche se era molto avanti, rispetto all'epoca luminosa, la successiva, insomma.

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Credo di avere una soglia di dolore fisico abbastanza alta, ma io non voglio partorire perché essenzialmente non voglio avere figli, quindi è un problema che non mi sono mai posta.
Spesso mi si dice "è l'età, dici così perché sei giovane, e da grande vorrai avere dei figli", ma io so che non è così.
Non mi sento e non mi vedo mamma e soprattutto, non so come spiegarlo, non voglio essere meno libera di quanto non lo sia, sarò e pretendo in generale.
E poi, studiando, mi sono resa conto che ci sono molti rischi e complicanze, tante patologie che si possono "incontrare" in gravidanza.
Sinceramente non ci tengo a farmi venire problemi di gestosi, magari il diabete, la stitichezza, acidità di stomaco, emorroidi, problemi dentali e alla mucosa orale, candidosi, varici (potrei continuare ancora e ancora)... io voglio salvare vite, perché devo mettere a repentaglio la mia?
Non sento il famoso "istinto materno", a quanto pare, non posso farci nulla.
Forse è per questo che voglio, tra le varie cose che sto considerando, fare la ginecologa (sono indecisa su tre specializzazioni mediche): sono molto fredda quando mi ci metto e non mi immedesimerei nella donna che deve partorire, io sarei solo il chirurgo che permetterebbe la riuscita di una scelta del tutto volontaria, ma che a me non tange assolutamente e non tocca le corde del mio animo.
Semmai dovessi avere un compagno o una compagna che vuole avere figli da me... saranno problemi, problemi seri, per me, prevedo litigate e rotture di rapporti se non si rispetta la mia decisione di non voler nessun "corpo estraneo" in me.

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