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Erica G. (Echoes)

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Secondo te cosa sei stato/a in una precedente vita e cosa sarai nella prossima? (Sempre se è vero che ognuno di noi ha vissuto altre vite o ne vivrà ancora)

Tailahh’s Profile PhotoTailah Spinelli ⚓
Allora, in una vita precedente secondo me ero un'antica Romana, appassionata di teatro, componente della Gens Julia, il che spiegherebbe la mia incredibile capacità di ricordare avvenimenti storici e date del periodo in cui visse Giulio Cesare (e poi per il resto la storia per me è quasi un vuoto totale).
Nella mia vita futura penso che sarò un'insegnante di qualche materia artistica, semplicemente.

http://ask.fm/Giuggiuls/answer/63667066881

Alloooora, ti parlo dei miei vecchi week-end. Quando non potevo uscire per un qualche motivo di solito guardavo un film di Harry Potter, svuotavo la dispensa, rimanevo sul pc fino a notte fonda o chiacchieravo al telefono. O leggevo - spesso rimanevo a casa per finire un libro che mi aveva troppo presa per essere lasciato in disparte.
Un week-end a dir poco memorabile... uhm.
Beh devo dire che la maggior parte dei miei sabato sera si svolgevano così: al pomeriggio suonavo col mio gruppo, tornavo a casa giusto mezz'ora per farmi una doccia veloce e ripartivo per uscire con i miei amici.
Ma un sabato che non dimenticherò mai... eh, devo dire che mi vengono le lacrime agli occhi solo a pensarci.
Il mio chitarrista, Stefano (che è anche una delle persone a cui sono più legata), ci fece andare a casa sua per le prove, quel sabato, eppure non toccammo gli strumenti quel giorno. Sapeva che non stavo passando un bel momento e così anziché suonare decise di giocare con la Play Station tutto il tempo, ai giochi più assurdi. Eravamo quattro musicisti che ci divertivamo con joystick e giochi infantili, ormai dimentichi dei nostri strumenti in macchina.
Io mi divertii da morire e quando se ne andarono tutti e rimanemmo solo io e Stefano a sfidarci a Tekken. Io ero tutta esaltata, perché mi piaceva da morire, e dopo un paio di partite scoppiammo a ridere, contenti, sul pavimento del suo salotto. Allora mi chiese di non partire.
In quel momento mi disse che avrebbe potuto farmi giocare ogni week-end alla Play Station volentieri se non fossi partita. Fu il suo ultimo tentativo di tenermi lì - e anche il più dolce. "Ti faccio anche vincere," mi disse.
Mi riportò a casa poi e dopo mezz'ora mi venne a prendere per andare a mangiare fuori con gli altri nostri amici. Mi chiese se avevo riflettuto sulla sua proposta e mi venne da ridere - quasi mi dispiacque dirgli che ormai le scelte erano già state prese. In macchina cantammo per l'ultima volta a tutto volume Don't chain my heart dei Toto, con la mia migliore amica che ci guardava un po' stranita.
Non è niente di che, lo so, forse, per te che leggi. Ma per me è stata una delle migliori dimostrazioni di quanto lui tenesse a me e mi sentii incredibilmente bene quel giorno. Non lo dimenticherò.

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Non so cosa fare. Scrivete qualcosa, qualsiasi cosa. Un pensiero, una parte di una vostra fanfic, una riflessione, ciò che volete. Ho voglia di leggervi, stasera.

ViLawartson’s Profile PhotoOswin
Questo l'ha scritto un'amica su di me prima che mi trasferissi. Ultimamente lo rileggo spesso, lo lascio anche a te.
"Ascoltavamo i Radiohead, mentre tu guardavi fuori dal finestrino.
E i lunghi capelli erano al vento.
Sorridevi, felice. L'estate era arrivata e tu non ci credevi.
Te ne saresti andata quell'anno, e già lo sentivi nell'aria.
Già partita per un posto che nessuno conoscerà mai. Nessuno entrerà mai.
Nessuno. Mai.
E guardavi il paesaggio mutare, e mi raccontavi degli esami e della famiglia che non ti sarebbe mancata.
Dicevi che c'era tanto da vedere, tanto da ascoltare, da vedere, incontrare. Volevi conoscere tutto, ogni cosa. Ma i professori non ti avevano mai insegnato nulla.
(Ti hanno solo rubato l'anima.)
E ogni giorno ti alzavi con un anno in meno.
Che ti stavano facendo quelli?
Ma ora stiamo ascoltando i Radiohead e tu guardi fuori. Già persa chissà dove.
Sarai mai di qualcuno?
No, come l'aria passerai da un posto all'altro. Come me, te, non apparterrai mai.
E capirai.
E capirò.
Che niente ci viene insegnato dagli altri. È la natura che stupisce.
Gli umani... oh, gli umani. Sono solo una delusione continua. L'hai già capito, vero?
Si vede dagli occhi.
Perciò partirai quest'anno e già lo si avverte nell'aria.
Che mancherai.
Mi mancherai.
Andiamo. Vivi e vedi ciò che devi.
Liberati dalle catene.
Che lo farò anche io.
La vita: è come il vento. Non la tieni tra le mani, ma la avverti tra le cellule del tuo corpo."
Me lo scrisse prima della mia partenza e mi commossi molto, perché aveva capito molto di me senza che le rivelassi più di tanto.
Così la rileggo e una di quelle frasi in questi giorni mi sta veramente scuotendo.
"Sarai mai di qualcuno?"
Già: sarò mai di qualcuno? Anche io spesso temo che non apparterrò mai.
A nessuno... mai.
(E fa male.)

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Related users

Per te: http://ask.fm/dimafra4ever/answer/62416249300

dimafra4ever’s Profile PhotoMidsummer dream
1.Scegliere una frase che vi rappresenti:
"Sembra quasi che se metti la musica (e i libri probabilmente, e i film, e il teatro, e qualsiasi cosa procuri emozioni) al primo posto non arriverai mai a chiarire la tua vita amorosa, e a considerarla un prodotto finito. [... ] Forse noi viviamo troppo protesi verso un apice, dico noi che assorbiamo emozioni da mattina a sera, e di conseguenza non riusciamo a sentirci semplicemente contenti: noi dobbiamo essere o disperati o al settimo cielo e questi stati d'animo sono difficili da raggiungere in una relazione stabile e solida." - Nick Hornby.
2.Scegliere un film che vi rappresenti:
Inception.
3.Scegliere un libro o un fumetto che vi rappresenti:
Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness.
4.Scegliere l'attore/attrice o cantante a cui vorreste assomigliare:
Jennifer Aniston.
5.Scegliere l'attore/attrice o cantante che vorreste sposare:
Jon Bon Jovi. Eh.
6.Dirmi il lavoro dei vostri sogni:
Scrittrice a tempo pieno.
7.Descrivervi con cinque qualità e cinque difetti
Sono paziente, gentile, disponibile, dolce e sensibile. Sono altrettanto testarda, permalosa, ansiosa, gelosa e... spezzata.
8.Descrivervi con un colore:
Sono un colore tra il blu e il grigio. "Carta da zucchero," lo chiamano.
9.Associarvi ad un animale:
Il pangolino.
10.Scegliere una canzone che vi rappresenti:
Echoes dei Pink Floyd.
11.Postare un'immagine che sia significativa per voi

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Ditemi tutto ciò che vi passa per la mente se vi dico la parola 'lapislazzuli'. Anche se non sapete cosa sono, ditemi cosa evoca in voi il suono.

I lapislazzuli mi fanno venire in mente il mio braccialetto che ne era incastonato.
Una grotta che ho visto una volta, con minerali d'ogni genere e tipo.
Il cielo, il mare, il blu.
La speranza e la libertà.
La sensazione di dolcezza, perché adoro tenerli in mano e "accarezzarli".
Liked by: Michele D.

Domanda del giorno: http://ask.fm/ImapandaH447/answer/68184712557

ImapandaH447’s Profile Photochibimuff
- QUESTO O QUELLO.
1. Maglietta o maglione a maniche lunghe? Maglione a maniche lunghe, sono un'amante delle felpe.
2. Baffi o barba? Barba. Barbone is the way.
3. Short o pantalone? Non l'avrei mai detto una volta, ma short.
4. Mare o piscina? Mare.
5. Isola deserta o città? Città.
6. Weheartit o Tumblr? Tumblr, ma solo perché non conosco weheartit.
7. Twitter o Facebook? Facebook.
8. Fiume o ruscello? Ruscello.
9. Acqua o aria? Aria.
- SE TU FOSSI...
1. ...un'animale saresti? Un pangolino, carino e coccoloso, che s'arriccia su se stesso per difesa.
2. ...un colore saresti? "Carta da zucchero", ovvero una tonalità di blu che s'avvicina al grigio.
3. ...un problema di matematica saresti? Di livello avanzato, apparentemente illogico, crudelmente impossibile, con risultato zero.
4. ...una parola saresti? Dolcezza.
5. ...una parte del corpo saresti? Gli occhi, sono un'osservatrice.
6. ...una citazione saresti? "I libri erano i Mollati supremi: li abbandoni e loro ti aspettano in eterno; se ti affezioni, loro ti ricambiano per sempre." - John Green. (Perché io sono così, una Mollata suprema.)
7. ...un oggetto presente nella tua stanza saresti? La mia penna blu.
8. ...un libro saresti? Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness.
9. ...una canzone saresti? Echoes dei Pink Floyd.
- COLLEGAMENTI (Collega alla parola data la prima cosa che ti viene in mente, un titolo di un film, di un libro, ciò che preferite)
1. Libro -> Sogni e speranze che aspettano di concretizzarsi, ogni giorno.
2. Egitto -> "Un sacco di roba vecchia tipo mummie e tombe." [cit. Ron Weasley, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban]
3. Taglio -> Di capelli: nuova vita, finally, e il film: "Sliding doors".
4. Adolescenza -> Il film "Come te nessuno mai".
5. Zoo -> Lo Zoo di 105.
6. Società -> Il concept album dei Pink Floyd, "The Wall", perché Pink alza un muro per separarsi dalla società.
7. Calzino -> Albus Silente, il libro di "Harry Potter e la Pietra Filosofale":
8. Vacanze -> Alba Adriatica, 11-08-'13/14-08-'13.
9. Piedi nudi -> Il libro "A piedi nudi, a cuore aperto" di Paola Zannoner.

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Liked by: Michele D.

Sono mancata per tanto tempo e forse mancherò ancora, ma non volevo perdermi questo momento. Quando arriva la fine dell’estate, quando tutti tornano a casa con qualcosa da raccontare, con qualche esperienza in più nel cuore. Per questo volevo chiedervi se avevate qualcosa da dire, da raccontarmi.

Meegara’s Profile PhotoMeg
L'estate quest'anno non è stata una vacanza, ma un viaggio molto intenso che ha cambiato completamente la mia vita, ribaltandola, rendendola totalmente differente da come fosse prima e mettendo a dura prova me stessa e la mia forza di volontà.
Ho capito in quest'estate che alcune scelte, per quanto dolorose possano essere, sono necessarie e sono l'unico modo che hai per arrivare a una vita migliore, a un sogno che vuoi raggiungere - che devi, raggiungere.
Ho capito che sono poche le persone che davvero ti vogliono bene, ma non bisogna sottovalutarle e, anzi, è necessario lottare perché esse rimangano accanto a te. Anche se a separarvi sono 565 o 326 km.
Ho capito che anche se non vai in vacanza settimane e settimane in paesi tropicali, l'importante è rendere i tuoi ritagli di relax in qualche modo. L'importante sono le persone con cui stai.
Io quest'estate mi sono trasferita da sola a Roma e ci sono stati dei momenti di grandi crisi che pensavo non sarei riuscita a superare. Invece ce l'ho fatta, grazie a persone che sono vicine sebbene lontane. Oggi ce l'ho proprio fatta, sono contenta... le cose si sistemano, e se ora posso essere tranquilla e sollevata dai pensieri vari che la responsabilità di vivere da sola ti dà è tutto merito di chi mi ha supportato e sopportato in questo mio grande cambiamento, consolandomi nei momenti di sconforto per la solitudine o per la paura. A queste persone non smetterò mai di dire grazie, anche quando avrò ottantatré anni e non avrò più i denti per parlare bene. (Queste sono minacce, eh.)
Poi. Ho fatto una vacanza di pochissimi giorni, ma son state delle giornate che porterò sempre nel cuore, poiché, sebbene poche, mi hanno fatto stare realmente bene. Ho distinto le figure importanti della mia vita, programmato i miei obiettivi, spesso mi sono disperata perché li vedevo impossibili, ma alla fine non mollando sono ancora qui e ho ancora speranza e fiducia che le cose possano andare bene.
Da quest'estate, insomma, ho capito essenzialmente una cosa: non si deve mollare. Neanche quando gli ostacoli sembrano insormontabili, sei in una nuova città e non conosci nessuno.
Non si deve mollare. Mai.

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Liked by: Michele D. Meg

Duh, tranquilla, anche la mia fanfiction preferita è su Harry Potter. Credo che leggerò l'ultima che hai scritto mmm... non è che io odi la NG, ma a parte J.S.P. (per il nome eh, mind you) non trovo interessante nessuno tbh :c

Fammi sapere che ne pensi una volta letta. :)

Cosa c'è, realmente, dentro un "ti voglio bene"?

Chepoinonlosonemmenoio’s Profile PhotoNon Pervenuto
Un "ti voglio bene" è un abbraccio di parole.
Un "ti voglio bene" è un "grazie di tutto" e "un prego di niente".
Un "ti voglio bene" è un "amo il tuo sorriso".
Un "ti voglio bene" è un "ammazzerò chiunque ti faccia del male".
Un "ti voglio bene" è un "ho paura di perderti" imbarazzato.
Un "ti voglio bene" è la sensazione di essere persi senza quella persona.
Un "ti voglio bene" è un "mi manchi, sì, anche se ci siamo appena visti, anche se sei di fronte a me".
Un "ti voglio bene" è un "sto male, puoi ascoltarmi?"
Un "ti voglio bene" sono tre parole quando non ce ne sono più da dire.
Un "ti voglio bene" è un augurio per il futuro.
Un "ti voglio bene" è l'affetto inesprimibile che provi per una persona.
Un "ti voglio bene" è un "ti cullerò nei tuoi più grandi sogni e nei tuoi peggiori incubi".
Un "ti voglio bene" è un "mi fai sorridere".
Un "ti voglio bene" è un "anche se sei lontano, io ti stringo la mano".
Un "ti voglio bene", se detto col cuore, è un "sempre" sussurrato piano, per paura di vederlo svanire.

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http://ask.fm/quintamagnitudo/answer/64098714552 per te.

Il mio scotch ha diversi nomi.
Il mio scotch è la scrittura, il mio sogno, che mi sprona ad andare avanti e a cercare di realizzarmi in quel modo. Quando mi spezzo, penso che se riuscirò a raggiungere quella meta tornerò a essere felice e che tutto ciò che devo fare è combattere per giungere lì, non buttarmi giù. Così mi tengo insieme come posso e scrivo.
Il mio scotch è la musica. Un paio di auricolari alle orecchie, qualche canzone degli anni Ottanta a tutto volume, la sensazione di onnipotenza generata da strumenti suonati con maestria e leggiadria. La musica mi tiene insieme facendomi volare, svuotandomi dai pensieri, dalle emozioni, dalle lacrime.
Il mio scotch poi è un amico a cui voglio molto bene. Una persona che è entrata a far parte della mia vita poco più di cinque mesi fa e me l'ha completamente stravolta - in senso positivo. Mi basta la sua voce e tutto sembra placarsi, il mio cuore sembra rinfrancarsi e le crepe del mio cuore paiono ricucirsi lentamente. Ha un potere speciale: mi aggiusta. Anche ora vorrei mi aggiustasse.
Il mio scotch poi ha altri nomi, di altre persone che ho conosciuto e che hanno saputo darmi forza e coraggio. Giulia e Ilaria, ad esempio. Alessia. Persone che mi conoscono e che mi dicono che ce la posso fare anche quando non ce la posso fare. Persone che mi dicono che andrà tutto bene anche se sembra molto difficile. Persone che mi regalano abbracci e sorrisi anche quando sono molto distanti. Forza pura che mi aiuta a tenere uniti i pezzi del mio cuore.
Il mio scotch è molto potente, il mio unico problema è che troppe volte preferisco non usarlo, come se avessi paura di finirlo.

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http://ask.fm/ViLawartson/answer/66011813059 Per te. Se non vuoi rispondere, cancella tranquillamente.

ViLawartson’s Profile PhotoOswin
Amo questa domanda.
Okay, per me un nome è molto importante. Può sembrare strano, perché tecnicamente ciò che dice Shakespeare attraverso Giulietta è un ragionamento corretto: un nome non muta le caratteristiche dell'oggetto, eppure... eppure io vedo nei nomi un'importanza rilevante.
Ad esempio: io ho sempre odiato il mio nome, poiché nato da uno "scarto". I miei genitori volevano un maschio e hanno semplicemente riciclato il nome del maschietto che volevano mettendolo in versione femminile, alla mia nascita, senza preoccuparsi di trovare un nome per me (infatti poi è nato mio fratello che si chiama con il mio stesso nome, al maschile). Questa cosa ha un po' condizionato alcuni miei pensieri: mi sono sempre imposta perché una persona cercasse di trovarmi un soprannome personale, originale, poiché ho sempre creduto che darmi un nome significasse darmi un'importanza, definirmi. Inoltre quando dai il nome a qualcuno o a un pupazzo o a un animale è come se lo rendessi più "tuo", più "personale": la mia migliore amica, ad esempio, mi chiama Yaka. Io so che Yaka sarò sempre e solo per lei, sarò la Sua Yaka, di nessun altro. Per questo ritengo che un nome abbia un'importanza grandiosa e che noi in realtà troppo spesso lo sottovalutiamo.
Mi fossi chiamata in altro modo - anzi, mi avessero chiamata in altro modo! - sicuramente non sarei uguale. O come minimo non avrei quest'ossessione per i soprannomi.

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Liked by: Oswin

Erica! Hallo! Mi chiedevo, così, a random, qual è la tua fanfiction preferita in assoluto? Se ne leggi ancora, o comunque una che ti piaceva quando ne leggevi. c:

Yo, Izzy!
Non leggo fanfiction da una vita (o forse anche da due), ma le mie preferite erano:
Wish you were here di MedusaNoir (una raccolta di 5 Drabble Draco/Ginny);
Come fantasma di Taminia (su Fred; leggila, LEGGILA);
Huge, yellow, dog-shaped balloon di zuzallove (sempre su Fred);
Fino alla fine. di LionHeart_ (a dir poco geniale, un dialogo tra la Rowling e Harry);
19 anni dopo...non lo volevo sapere di malandrina4ever (se odi la NG te lo consiglio).
Sono tutte su Harry Potter, ho notato! Beh, che ci posso fare, quello era il mio fandom. U.U

Traggo ispirazione da questo sito: http://top50.topsters.net/ per domandarti come completeresti il primo riquadro? Quali sono i tuoi 4 album preferiti? -in ordine sparso o di preferenza, come desideri-

Non in ordine, sono:
Kingdom of desire dei Toto;
The Wall dei Pink Floyd;
Black Album dei Metallica;
Grace di Jeff Buckley.

Domanda per le persone che seguo: avete un sogno nel cassetto? Pensate che riuscirete a realizzarlo, anche se sarà difficile? Cosa avete iniziato a fare per renderlo reale? Parlatene, ampliate come volete. :)

Il mio sogno nel cassetto è diventare scrittrice. Lo sogno da quando avevo otto anni ed è sempre stata la ragione più grande dei miei respiri. Fin troppo spesso l'ho visto irraggiungibile, impossibile e troppo grande per una bambina come me. Eppure non riesco ad accantonarlo, perché dà ragione ai miei respiri.
Per cercare di renderlo un po' più vicino, beh... Scrivo.
Vivo scrivendo e scrivo vivendo.
Progetto, faccio in modo di non crescere con i rimpianti. Forse tutto ciò che scriverò rimarrà conosciuto solo a me e al mio computer, però almeno sono sicura che, guardandomi indietro, in futuro, non avrò rimpianti, ma solo la consapevolezza d'averci messo tutta me stessa in questo sogno.

Argomento: distanza. Hai mai avuto un rapporto a distanza? Parlo di quella fisicamente. Tutti dicono che sia soltanto un numero, ma per te cos'è? Come ti ha fatto o ti fa sentire un rapporto a distanza? Se non lo hai mai avuto, cosa ne pensi a pelle? Rischieresti oppure non è possibile?

timassacro’s Profile Photofreehug.
Ho avuto una storia a distanza, sì.
Per me è stata una bella storia tutto sommato, sebbene non sia stata tutta rose e fiori. Anzi. Spesso la distanza ci rendeva malinconici, eppure personalmente mi piaceva un po' quel sentimento di dramma in mezzo all'affetto che provavo per lui. Poi la bellissima emozione dei treni che arrivavano e partivano, le lunghe lettere e i saluti sofferti sono stati tra le cose che ho sentito più intensamente in tutta la mia vita. Poi è finita, fin troppo presto, in modo anche alquanto poco carino.
Ora col senno di poi... Sì, ritenterei. Riproverei, se trovassi l'amore, perché non vorrei mai rischiare di farmi sfuggire la persona giusta per me solo per i chilometri che ci separano. È chiaro che non è semplice vivere un rapporto quando non si è vicini, ma devo anche dire che i rapporti a distanza che ho avuto, anche di semplice amicizia, sono sempre stati tra i più importanti della mia vita.
Se c'è dell'affetto sincero, si supera qualsiasi ostacolo. Anche la distanza.

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Liked by: freehug.

Domanda random serale: se doveste associare un colore a voi stessi quale sarebbe? E per quale motivo?

ImapandaH447’s Profile Photochibimuff
Se dovessi associarmi a un colore in questo momento sarebbe un azzurro con sfumature tendenti al grigio.
L'azzurro rappresenterebbe l'immensità del cielo e del mare, ovvero i miei sogni che sono talmente grandi da sembrare spesso irraggiungibili eppure estremamente rilassanti e incantevoli.
Il grigio invece starebbe a rappresentare quella malinconia in cui fin troppo spesso mi sono cullata e mi cullo ancora.

http://ask.fm/smilinginopenair/answer/63328421711 per te.

smilinginopenair’s Profile Photohappy? ecstatic.
Alessandro salì sul treno all'ultimo secondo e stava ancora cercando il suo posto a sedere quando iniziò a partire.
Aveva fatto una corsa per riuscire a non perderlo e ancora non era del tutto sicuro di aver preso tutte le cose con sé. Sicuramente, strada facendo, si sarebbe ricordato di qualche oggetto particolare - come le pantofole o, peggio, il pigiama - che non si era ricordato di portare per quel viaggio.
Finalmente trovò il suo posto, nella prima carrozza, al numero 76. Era vuota, eccetto per una ragazza che teneva il volto reclinato: stava leggendo un libro e sembrava esser rimasta impassibile all'entrata di Alessandro.
Ripose le valige sul ripiano sopra alla sua testa e poi si sedette di fronte alla ragazza. Lei alzò lo sguardo per un momento, a guardarlo, ma arrossì immediatamente e, imbarazzata, tornò alla lettura.
Aveva i capelli rossi raccolti in una coda, una frangetta alla francese, degli occhi grigio-azzurri e le guance ancora imporporate dall'imbarazzo; reggeva con delicatezza quel libro, "Sette minuti dopo la mezzanotte", e sembrava divorarlo con gli occhi.
All'improvviso le squillò il telefono; lei, nella fretta di rispondere, appoggiò malamente il libro sulle ginocchia, ma appena cominciò a parlare al cellulare le cadde per terra. Stava per accucciarsi a raccoglierlo, quando Alessandro l'anticipò e lo prese studiandone la copertina. Aspettò che lei terminasse la chiamata - "Sì, sono partita." "Sì, tutto bene." "Sì." "Sì." "Ti chiamo quando arrivo." "Non so." "Ciao." - per poi restituirglielo.
« Tieni » le disse, sorridendo.
« Grazie » mormorò lei, ancora più imbarazzata. Cercò, impacciata, di restituire il sorriso, ma si nascose quasi subito il volto con una mano.
« Una bella lettura? » chiese lui, curioso. Il viaggio sarebbe stato lungo e si era dimenticato - ecco cosa - le auricolari per ascoltare, magari, un po' di musica; tanto valeva provare a conoscere quella ragazza.
« Eh? » Era un po' distratta, già si era rimessa a leggere, forse convinta che non si sarebbero più rivolti la parola. « Oh, sì. Il mio libro preferito ».
« Di che parla? »
Lei, dopo un po' di esitazione, si lanciò in un'avvincente sinossi del romanzo, con gli occhi che quasi le brillavano. L'imbarazzo che aveva avuto fino a qualche secondo prima sembrava essere svanito parlando di qualcosa a cui - era evidente - teneva molto.
« Sembra interessante, magari lo leggo » commentò Alessandro alla fine, facendole spuntare un sorriso ancora più grande. « Scusami se ti ho disturbato la lettura ».
« No... non mi hai disturbato » disse lei, tornando con il tono più riservato e timido. « Mi ha... fatto piacere, parlartene. Spero piuttosto di non averti annoiato, mi faccio prendere molto da queste cose ».
« Affatto. Anzi, è stato interessante ». Lei sorrise di nuovo. Sorrideva continuamente e arrossiva a ogni gesto, notò. « Comunque mi chiamo Alessandro ».
« Piacere, Erica ».
Sorrideva ancora, sebbene quegli occhi le tradissero l'aria malinconica.

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Come risponderesti a questo aforisma, "Hai mai provato a giocare con i tuoi stessi sentimenti? A perderti nei meandri del tuo cuore? A sfidare la natura del destino? - Chiara Micellone" ?

OttyCordone’s Profile PhotoOttavia cordone
Risponderei che, sì, ci ho provato. Ho giocato spesso con il mio cuore, tentando di alterare i miei sentimenti, obliarli, enfatizzarli, addirittura cercando di metterli alla prova e rischiando di ferirmi.
L'ho fatto così tanto, ma sai, ha sempre vinto lui.
Non sono mai stata una giocatrice alla pari del mio cuore, lui è proprio un fenomeno nel prendersi gioco di me. (E, secondo me, spesso anche bara.)
Liked by: Ottavia cordone

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