si hai ragione, è mio nonno dal paradiso. mi ha mandato un selfie appena ho aperto l' account ask. anche se su in cielo sono ancora indietro con la mentalità, quando mi ha mandato la foto mi ha detto" ecco un autoscatto"
Un'altra storia?? Quella di prima era veramente bellissima
LEGGETE…… Qualcuno diceva "Com'è bella quella ragazza” E tu stavi lì, in un angolino, lo sguardo verso il basso, l’espressione triste. Non era invidia. Erano complessi d’inferiorità. Nella tua mente la frase si era trasformata: Lei è bella, tu no. Ogni complimento fatto a un’altra ragazza diventava una piccola sofferenza. Allora ti guardavo e ti dicevo “sei bellissima”. Tu non mi guardavi e facevi un sorriso triste. “Lo dici solo per consolarmi”. Non ci credevi mai, e io mi arrabbiavo. Pensavo non ti bastasse essere bella per me. Mi sbagliavo, perchè quando ho smesso di dirtelo, tu hai smesso di mangiare. Ti prendevo in giro, dicevo “sei la ragazza col polso più piccolo del mondo”. Poi un giorno mi sono accorto che quel polso era davvero troppo sottile. Mi sono accorto che se ti passavo la mano tra i capelli me ne restava sempre qualcuno tra le dita. Mi sono accorto che la tua pelle sembrava trasparente e si vedevano tutte le vene. Mi sono accorto che anche il più piccolo urto ti procurava un livido. Mi sono accorto del 43 sulla bilancia e volevo sprofondare. Ho visto come gli altri ti sforzavano di mangiare, ti aggredivano quasi, il tuo sguardo perso, sembrava che non mangiavi apposta per fargli un dispetto. “Ti cadono i Jeans. Forse hai preso una taglia troppo grande..” “Sono una 38. Mi fa male la schiena. Faccio fatica a fare qualsiasi cosa.” Ti contavo le costole senza problemi, le clavicole fin troppo sporgenti, spigoli di ossa ovunque. Occhiaie troppo profonde, unghie che si spezzavano. Un 40 su quella bilancia e i tuoi occhi che urlavano: salvami. “Sei bellissima” e quella volta hai pianto. Ho raccolto il mio coraggio, ripetendomi che si poteva ancora fare qualcosa. Mi sono impegnato. Ho giurato a me stesso che non ti avrei mai sforzata. Ho preparato un piatto grande, ti ho detto ” questo è per noi due, mangiamo assieme”. E forse quel cibo condiviso ti sembrava più buono e hai mangiato un poco. “Stasera andiamo a mangiare la pizza?” “Domattina ci prendiamo un gelato?” “Mangiamo le patatine sulla spiaggia?” ” Cuciniamo un dolce assieme?” Sembravano stupidaggini, ma tu mangiavi di più. Sorridevi di più. Ti sei lasciata salvare. Non è stato facile, sono passati due anni e la bilancia ora segna 45. Ancora lotti, ancora c’è il pericolo di sfiorare quell’orrenda malattia. Anoressia. Ma io so che siamo più forti noi. Che alla fine quello di cui avevi bisogno era solo una persona che si prendeva cura di te, e ti amava nonostante tutto. E ho capito che certe guerre possono essere vinte, se le si combatte assieme.
PRIMO MESE Mamma, sono ancora un seme, ma ho tutti i miei organi. Amo il suono della tua voce. ogni volta che lo ascolto, ondeggio di qua e di là. Il suono del battito del tuo cuore è la mia ninnananna preferita. SECONDO MESE Mamma, oggi ho imparato a succhiarmi il pollice. Se potessi vedermi, potresti sicuramente dire che sono un bambino. Non sono ancora grande abbastanza per sopravvivere al di fuori della mia casa. E’ così bello e accogliente qui! TERZO MESE Lo sai mamma? Sono una femmina!! Spero che ti faccia felice! Ho sempre voluto che tu fossi felice! Non mi piace quando piangi…sembri così triste…e mi sento triste anche io, e piango con te anche se so che nn puoi sentirmi… QUARTO MESE Mamma, i miei capelli stanno cominciando a crescere. Sono molto corti e carini, ma ne avrò molti! Passo molto del mio tempo facendo esercizio: riesco a girare la testa, ad arrotolare le dita e a stirare le gambe e le braccia. Sto diventando piuttosto brava! QUINTO MESE Oggi sei andata dal dottore…mamma, ti ha mentito! Ti ha detto che non sono un bambino! Sono una bambina mamma! La tua bambina… Io penso e percepisco… Ti posso sentire e so di amarti! Mamma, cos’è un aborto? SESTO MESE Sento di nuovo il dottore! Non mi piace…sembra freddo e insensibile! Sta infilando qualcosa nella mia casa…la chiama ago…Mamma cos’è?!? Brucia! Per favore fallo smettere! Non riesco ad allontanarmi dall’ago!! Mamma! AIUTAMI! Mamma, per favore fallo smettere…mamma! Scusa mamma! Fallo smettere ti prego! Ti prego…. SETTIMO MESE Mamma, tutto bene. Sono tra le braccia di Gesù. Mi sta abbracciando. Mi ha parlato degli aborti…Perchè non mi hai voluto mamma?..
allora, ieri sono andato a fare il colloquio con l' accademia del cinema. questa accademia si occupa anche di modelli e il direttore, ha insistito con il fatto che dovrei tornare nella moda ma ho evitato di continuare il discorso. parliamo per tipo un ora e mezza mi guarda il fisico, le pose, mi fa provare dei pezzi da recitare.. lui continua dicendo che il ragazzo o la ragazza che va a incontrare deve assolutamente farlo "impazzire" fin da subito, se cosi non è lui inventa una scusa e lo/a fa andare via. e con me è successa la prima. ci sediamo al tavolo e mi dice " tu sei bellissimo, hai un viso spettacolare, un corpo che seduce tanto, hai un carattere bellissimo, molto determinato, sei molto sveglio e si vede che sei un ragazzo con la testa sulle spalle, lo dico perchè tu sei uno che ha tutto per diventare qualcuno.", in quel momento mi stavano per scendere le lacrime giuro, perchè boh quelle parole non lo so,mi hanno preso. continua dicendo che lui si è "innamorato di me" insomma continua con i complimenti. poi sapendo lui che io non posso permettermi di pagare subito l accademia (costa tantissimo) mi dice " un vecchio detto che dicevano in nepal < tu stai correndo, affianco a te arriva un cavallo bianco, se tu sei abbastanza veloce, quel cavallo lo prendi, se non ci riesci quel cavallo scappa. quel cavallo bianco è la fortuna>"li mi è crollato il mondo. sia nella moda che nel resto ho sempre fatto tutto solo, non ho mai avuto nessuno che mi sostenesse ed eccomi qui.. un pò quasi come se mi fossi arreso..
C'è sempre quella sera in cui decidi di mollare. Ti butti sul letto e ti aggrappi al cuscino. Ci penserai domani, lotterai domani. Stasera no, stasera ti arrendi.
“È che ti svegli un giorno e non ci capisci più nulla. Non ti importa più di nulla, nè di te, nè del mondo che ti sta attorno. Nulla. Vuoi solo rimanere lì dove sei, immobile e invisibile agli occhi degli altri, per sempre.”
ci siamo incontrati per le 21 sempre sotto casa sua. la serata non era poi così calda, c'era una leggera arietta, decidemmo di andare in un parco che c'è qui a brescia. il parco era bello, pieno di gente e ci trovammo una panchina isolata sia dai lampioni del parco che dalle persone. iniziò a chiedermi della serie tv che ho fatto sapendo anche che settimana prossima inizieremo a registrare la seconda stagione. mi piace parlare con lei.. sembrava molto interessata e ogni tanto, tra una pausa e l altra mi scappava un bacio sulle labbra. le amo le sue labbra. sono piccole ma non sottili. carnose ma non troppo. finito il racconto andammo a fare un giro cosi a random, finché vedendola stanca decisi di accompagnarla a casa.. un abbraccio prima di salutarla, il mondo si è fermato. solo per un attimo eh. ma in quel momento eravamo solo io e lei