Non sono una persona paziente, odio i ritardi e le lunghe attese, non sopporto stare seduto alla fermata dell’autobus, non sopporto le ore prima di un esame, né quelle prima dei risultati. Sono uno di quelle persone che se manda un messaggio il minuto dopo lancia il cellulare perché non riceve risposta. La verità è che non so aspettare ma alla fine aspetto sempre.
“Non raccontavo mai del mio passato,né davo informazioni personali. Quei ricordi erano soltanto miei e avevo imparato che certe cose è meglio tenerle segrete.”
Oggi non so più bene cosa provo. Però una cosa, comunque vada, non la scorderò più e non importa chiamarlo o non chiamarlo amore. Tu eri dappertutto, dentro e fuori di me. Tu eri in ogni mia intenzione, pulsazione, direzione. Tu fabbricavi gioia pura in uno sguardo e io dimenticavo tutto quando ti ero accanto. Tu eri il mio sorriso d'improvviso passeggiando per la strada, quando nei momenti più impensati mi venivi in mente. Tu così vera da non sembrare vera eri la mia follia e la cura alla follia. Questo rimarrà, le emozioni non hanno date di scadenza sul retro. Tu sei stata, sei e sarai. Resterai sempre il mio segreto più bello. Riguardo al futuro oggi rispondo così a chi ha paura e sente cuore congelato. Fa’ che la tua voglia di amare sia sempre più forte della paura di soffrire ancora. Trova un sentimento per cui “valga l'allegria e non la pena”. E a chi ti dice che tutto ha una fine rispondi ridendo: “Andrà tutto bene. Le cose belle finiscono? Quelle brutte non iniziano neppure"
“Ho smesso di rimanerci male quando ho cominciato a non vedere più gli altri come treni da prendere al volo, ma sentirmi io stesso un treno che viaggia, e chi vuole sale. Tutti gli altri vadano a fanculo.”