Sono sicura che in ognuno di noi ci sia un angolino dove conserviamo tutti i nostri pensieri, quelli più belli, più buffi o più importanti. Hai voglia di andare a frugare in quell'angolino per trovare un pensiero che non potrai mai dimenticare e scriverci una storia attorno?
Eccomi di nuovo qui, in questa soffitta.
Mi guardo in torno e penso perché la gente di Ask mi chieda ogni volta di salire qui su, ma oggi va bene, oggi ero già qui per via di una domanda poco più indietro. Purtroppo mi tocca ri-spostare tutto, sono molto disordinata. D'un tratto spunta un tappeto circolare nel bel mezzo della stanza, un po' impolverato; io, con la mia salopette mai avuta mi siedo, prendo uno scatolone e inizio a spulciarci dentro. Tiro fuori un libro un po' pesante e sento i nervi che si spostano. Lo poggio sulle mie gambe incrociate, sposto lo scatolone più avanti per permettere alle pagine di girarsi e lo apro. Dentro ci sono delle foto, ma non foto normali. Sono foto che fanno parte della mia memoria, foto animate. Ne prendo una, chiudo gli occhi, la bacio e cado per terra: per fortuna c'era il tappeto!
Sono nella mia stanza, a casa. Il pc è acceso e io ho messo la musica, una musica felice. Ballo, come non avevo fatto da molto tempo, poi mia madre mi chiama per dirmi che è pronto. Mi vedo, sto attraversando il corridoio e sussulto davanti allo specchio, probabilmente a quel tempo credevo di aver visto qualcosa, magari avevo visto veramente qualcosa, magari avevo visto l'io che osservava la me del passato. Ma non importa, vado avanti e incontro mia madre, l'abbraccio, arriva mio padre (che non mi aveva mai abbracciato) e mi abbraccia anche lui, di uno di quegli abbracci che non si scordano mai. Ci abbracciamo tutti e come dicono nelle storie, viviamo per sempre felici e contenti.
Certo, questo è ancora da dire, ma ora chissà.
Mi sveglio, sono nella soffitta dei ricordi, per terra. Mi asciugo le lacrime, rimetto il libro dentro la scatola, sistemo la scatola e me ne vado. Prima di chiudere la porta mi guardo indietro con un po' di nostalgia, chiudo la porta.
Mi guardo in torno e penso perché la gente di Ask mi chieda ogni volta di salire qui su, ma oggi va bene, oggi ero già qui per via di una domanda poco più indietro. Purtroppo mi tocca ri-spostare tutto, sono molto disordinata. D'un tratto spunta un tappeto circolare nel bel mezzo della stanza, un po' impolverato; io, con la mia salopette mai avuta mi siedo, prendo uno scatolone e inizio a spulciarci dentro. Tiro fuori un libro un po' pesante e sento i nervi che si spostano. Lo poggio sulle mie gambe incrociate, sposto lo scatolone più avanti per permettere alle pagine di girarsi e lo apro. Dentro ci sono delle foto, ma non foto normali. Sono foto che fanno parte della mia memoria, foto animate. Ne prendo una, chiudo gli occhi, la bacio e cado per terra: per fortuna c'era il tappeto!
Sono nella mia stanza, a casa. Il pc è acceso e io ho messo la musica, una musica felice. Ballo, come non avevo fatto da molto tempo, poi mia madre mi chiama per dirmi che è pronto. Mi vedo, sto attraversando il corridoio e sussulto davanti allo specchio, probabilmente a quel tempo credevo di aver visto qualcosa, magari avevo visto veramente qualcosa, magari avevo visto l'io che osservava la me del passato. Ma non importa, vado avanti e incontro mia madre, l'abbraccio, arriva mio padre (che non mi aveva mai abbracciato) e mi abbraccia anche lui, di uno di quegli abbracci che non si scordano mai. Ci abbracciamo tutti e come dicono nelle storie, viviamo per sempre felici e contenti.
Certo, questo è ancora da dire, ma ora chissà.
Mi sveglio, sono nella soffitta dei ricordi, per terra. Mi asciugo le lacrime, rimetto il libro dentro la scatola, sistemo la scatola e me ne vado. Prima di chiudere la porta mi guardo indietro con un po' di nostalgia, chiudo la porta.
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Anna Williams
ICHolmes