Vorrei tornare al parco di Plitvice, in Croazia.
Ci sono andata anni fa e sono rimasta ammaliata dalla potenza della natura che sprigionava quel posto, così immenso e tranquillo. Mi piacerebbe rivivere quell'esperienza.
Oppure vorrei tornare alla spiaggia di Omaha Beach. La visitai quando ero piccola, quando per me era solo un luogo come un altro, senza che sentissi e capissi, a quel tempo, il peso delle anime di soldati quasi bambini morti su quello stesso suolo, tanti anni prima.
I nomi, come le parole, non circoscrivono nessuno.
Un cuore può farlo, se è disposto.
Nomi da dare a miei ipotetici figli, invece?
Superata (ma ancora non del tutto) la fase "Michael", pensavo all'accoppiata Borgia-Farnese, ovvero a "Cesare" ed "Alessandro".
Se proprio dovessi pensare in grande e sognare vorrei però chiamarli "Michelangelo" e "Leonardo", ma mi rendo conto che sia una pretesa un po' estrema.
Se è femmina invece "Silvia", come Silvia Ruffini in Farnese. Meglio di "Lucrezia", no?
Ascolto musica e cerco di inventare, creare.
Soprattutto però cerco di sognare, provo a farlo tutte le notti, in modo da poi addormentarmi serena.
Non so neanche le basi dell'utilizzo di Photoshop.
Ignoranza mia, che vuoi farci.
Sapevo cosa sarebbe successo.
Eppure.
Perchè tutti sanno come si fanno i bambini, ma chi sa come si fanno i papà?
[Da Denver, a Mosca, con amore.]
Sto terminando, più che per curiosità ed ipotetica ispirazione che per reale interesse, "Chiamami col tuo nome"; un libro scritto bene, ma che non mi ha divorato con quel fuoco ardente di passione che ha invece devastato i protagonisti in praticamente quasi ogni singola pagina.
Vorrei immergermi in qualche nuova avventura, ma mi sa che tornerò un pochino a casa, da Kerouac, o da Palahniuk.
Bisognerebbe trascorrere meno tempo a pensare al pulpito e di più ad interrogarsi sulla predica, per evitare di dar voce ad opinioni di plastica.
Mi interessa la medicina, e la storia; l'arte, e la mitologia, le curiosità misteriose, ed il mondo degli squali bianchi.
Mi interessa la lingua italiana, con tutti i suoi vocaboli e modi di dire che mi affascinano e di cui vorrei scoprire, sapere ed amare sempre di più.
Lucrezia Borgia, durante i primi anni di matrimonio con Alfonso d'Este, piccola parentesi (apparentemente) felice nella sua vita.
L'erba che profumava di caldo delle estati passate nei prati a correre, cadere, ridere, fingere di essere ovunque ed in nessun posto.
Difficilmente rido per battute di film o spettacoli comici. Ne capisco il senso, quello ovviamente (e fortunatamente) sì, ma ciò che al massimo mi strappano è un sorriso, nulla più.
Solo a volte si fa strada inevitabilmente sul mio viso una risata ansiosa e fiammeggiante, ebbra di gioventù; amo quei momenti, mi fanno sentire libera.
Non per forza felice, ma libera.
Chissà perchè.