Era notte e mi trovavo in camera mia,a terra, in lacrime. Accanto a me avevo dei sonniferi. Tanti sonniferi. I miei genitori dormivano. Chiamai un mio amico, che mi aveva detto che avrei potuto chiamarlo anche di notte se stavo male. E così feci. Lo chiamai, rispose, un po’ incazzato perché era notte. Gli dissi tutto quello che dovevo dirgli, quanto ci tenessi a lui, quanto aveva fatto per me, che doveva sempre sorridere, che non meritava dolore, e gli dissi quanto aveva fatto per me, che mi aveva salvato la vita. Mi ringraziò e mi disse che lo avevo fatto sorridere. Mi disse che il giorno seguente gli avrei spiegato il perché di quella chiamata, mi dette la buona notte e riattaccò. Solo che non avrebbe mai avuto spiegazioni. Pensai a me, e al disastro che ero, a tutti i miei problemi e ricominciai a piangere. Ero così debole. Non ce l'avrei mai fatta da sola, ma nessuno voleva aiutarmi, e ormai avevo toccato il fondo. Mi misi sotto le coperte piangendo, e presi i sonniferi. Li presi tutti assieme. Ero sdraiata sul letto e chiusi gli occhi,pronta per andare via dal mondo. Il cielo, da quella sera, aveva una stella in più. Un angelo, quella sera, era ritornato a casa sua, e finalmente era felice, felice davvero.
"Promise a se stessa che non si sarebbe mai più fidata di qualcuno. Spense il suo cuore. Diventò fredda, arrogante, stronza e cattiva. era diventata tutto ciò che odiava"
C’è una ragazza sopra una panchina, siede da sola, e guarda il vuoto, anche oggi non è andata a scuola si sente sola, ascolta la musica, la musica ascolta lei quando il resto del mondo la ignora, non si consola ed ogni volta dopo pranzo lega i suoi capelli, si infila uno spazzolino in gola. Ma così no non funziona, più va avanti e più peggiora, inginocchiata davanti al cesso, lei non si emoziona. Ride per finta, ma quando piange poi è spontanea, sua madre si comporta come se fosse una sua coetanea, e certe volte, certe volte è ridicola, il padre era un grande uomo, ma in una vita troppo piccola, si è depresso, non è più parte della famiglia, non gliene frega un cazzo di sua figlia, sdraiata sopra il letto mentre soffoca le grida, lei si odia, perché non trova il coraggio di farla finita, guarda la pioggia e piange, in cerca di attenzioni, fatta a pezzi dall’indifferenza dei suoi genitori, non sa come uscirne fuori, scrive sul suo diario che quando morirà lei sarà l’unica tomba senza fiori.
Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la stanchezza. Se mi arrabbio, ci sono. Se mi arrabbio, ti penso Se mi arrabbio, mi sei dentro. Ma se mi stanco. Mi spengo. Se mi stanco, sono altrove. Se mi stanco. Mi hai perso."
I hate him. I hate him. I feel like i'm never going to be happy again. And everyday. It just gets worse and worse. I can't miss him anymore. He is danger for me.
Beh la notte è qualcosa di stupendo. Non riesco ad averne paura perché la notte è dentro di me. Di notte non ci sono macchine che vanno e vengono facendo quel rumore insopportabile, di notte regna il silenzio dando vita ai nostri pensieri, belli o brutti che siano. Oltre al silenzio nella notte regna il buio, quel buio che rappresenta il mio vuoto interiore che solo lui può colmare. La notte si può fare quello che si vuole senza che ci sia troppa gente a giudicarti perché tanto tutti la notte dormono. Le notti in spiaggia sono le migliori. Ma la notte più bella in assoluto è la notte di San Lorenzo. In quella notte precisa io vorrei solo stare sulla sabbia a guardare in alto, aspettando la stella cadente e associare il mio desiderio a lui.