@eroswins

₵uρidσ

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Latest answers from ₵uρidσ

Cupido quante volte ti sei innamorato nella tua vita ?

Una volta soltanto, se si intende l'amore nel verso più pieno e complesso del termine.
Di surrogati potrei elencartene forse due, di casi, ma lascio perdere che mi viene da ridere e da sorridere tanto. L'adolescenza gioca brutti scherzi uuh. Cupido e le sue frecce, che gran pericolo.. 😝
Comunque, a proposito di robe sdolcinate, vi devo condividere questo video troppo carrrino. Sono entrata in fissa con la canzone, okay, ma fin da ragazzina mi sono sempre appassionata alle clip che vi stanno dietro. Che dire? Capolavoro 🍯 [se ask fa i dispetti, cercate “honey boy” dei 💜 disco machine].
> https://www.youtube.com/watch?v=39w5wOJXqBEeroswins’s Video 173183238629 39w5wOJXqBEeroswins’s Video 173183238629 39w5wOJXqBE

Dove vorresti vivere?

Giuliag01’s Profile Photo_Giulia_
In una bolla 🤍
Sai quanto silenzio? Al sicuro da ogni cosa, nella culla della pace più profonda. Sshh.

Cupido se ti dico che ci siamo conosciuti a scuola? Un periodo ti ho frequentato in senso amichevole.

Interessante. Se le tue confessioni sono vere, avevo ragione nel credere che, sì, sai chi si camuffa sotto questo account. Devo dire, in ogni caso, che qualche sospetto ancora lo nutro; deve per forza sfuggirmi qualcosa.
Di Cupido sapevano in pochi, pochissimi, pertanto temo di aver bisogno di qualche altro indizio. Il range di cui parli [la "scuola"] racchiude un'annata soltanto, la quinta liceo, periodo in cui ebbe origine il tutto. Ora, o le tue intuizioni ti hanno condotta a questo profilo per una svariata serie di fortunati eventi - dato che altrove non ho mai condiviso l'esistenza di questo profilo - o qualcuno ti ha parlato di me. Quale delle due, amor? 🙂 Parlami susu.

Domanda del secolo: thè al 🍋 o 🍑?

Pesca, pesca tutta la vita. Ditemi quel che vi pare, ma quello al limone di tutto sa meno che di limone, dunque prediligo l'alternativa meno “artificiale” tra le due. Nulla contro il limone sia chiaro, ma diamo ai gusti la loro vera etichetta. E non si discute.
🍑 guarda che bellina.

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Come si fa ad alleviare il dolore mentale secondo voi ?cosa fate in quel caso?

A mio modo cerco un'alternativa ogni giorno, dato che di soluzioni vere e proprie credo non ce ne siano. Anzi, in realtà sono fin troppo drastiche e preferisco non immaginarle neppure, che ne ho abbastanza dei pensieri intrusivi. La mia testa somiglia ad un frullatore, il cuore invece a brandelli di cartapesta. Questo periodo nero continua ad esistere e provo talmente tanto dolore da esserne perfino assuefatta. Ci sono volte in cui mi capita di percepirmi passiva, altre in cui lo sconforto si fa sentire vivo ed in carne come le prime volte. Credo sia tutto troppo, tanto. In circostanze tali mi convinco - e ci credo - che questa mia forza provenga da strati sovraumani del mondo a noi noto, come se qualcosa o qualcuno - angeli? forze celesti? gli alieni? - mi stesse offredo una sorta di benedizione ed io vado avanti con l'angoscia che questo possa non bastare. Fa male, ma tanto. A mio modo, però, tento di proteggermi. Sarò ripetitiva nel dire che la musica mi aiuta parecchio in tal senso e che non potrei proprio farne a meno: ha una funzione bivalente, dacchè mi aiuta prima ad entrare nel dolore, a viverlo con forza e a respirarlo fin quando non brucia ed i polmoni vanno in fiamme, poi a lasciarmi andare e a liberarmene, come gli abiti ormai stretti a fine serata o il reggiseno che proprio, ad una certa ora, non lo si riesce a gestire [il popolo femminile in accordo al 98%]. Ancora, mi impegno ad accogliere le mie alternanze emotive, per cui se ora sono triste piango, sfogo e va bene così, ora sono felice e rifletto sul futuro, sulla vita che scorre e che sì va avanti nonostante tutto. Impossibile - dice la mia terapeuta - far coesistere le due parti, ed il fatto che io comunque costantemente ci provi mi priva di buona parte delle mie energie ed ecco che mi ritrovo stremata, a battere i pugni con il sedere per terra. Rewind. Occorre pazienza col dolore, accettazione, una calma che so, lo so, si fa fatica a mantenere. Si ha bisogno di cure, anche di quelle degli altri, di contatto, di parole che abbiamo bisogno di sentirci dire. Compassione, sì, in questo caso posso accettarla. È difficile, costa parecchio, ma non esiste limite nel processo di guarigione: ogni ferita merita di essere trattata alla giusta maniera, dato che nel calderone del termine “soluzione” non vi si comprende [e non si deve!] l'accezione “universale”. Ognuno con le proprie misure, e se non si trova pace lasciamo che sia il caos a dominare, almeno per un poco.
Condivido una frase che ho letto di recente: lascia che il dolore bruci; ciò che brucia poi si spegne.❤️‍

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Quando provi ansia, quali sono le prime parti del tuo corpo in cui si manifesta?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Ansia. Ultimamente la nomino spesso. Se non lo faccio, temo possa sentirsi offesa; in fin dei conti non mi ha mai lasciata andare per davvero, e mi tiene compagnia anche quando proprio non vorrei. Come quando, praticamente in ogni occasione, si stringe tra le dita il telefono e si affronta il mondo come se quello potesse realmente darci conforto. Fateci caso, volenti o nolenti rappresenta non solo un passatempo ma anche una sorta di antistress, un amuleto che se poi lo reggi, puf, ecco che si hanno le forze per affrontare anche quella conversazione che proprio non ci piace, con quella persona che aagh, come fare a guardala negli occhi? Ho capito che l'ansia, nel bene o nel male, in ogni caso e circostanza io mi trovi sarà sempre un carburante che mi spinge ad agire. Per anni - tanti anni - mi son sempre data la colpa per questo mio essere. Ero convinta fosse un male, abbandonarsi alle sue pene, perché perlopiù le percepivo come tali e, bada, non venga frainteso quest'ultimo periodo come elogio alle sue grigie maledizioni, in quanto [davvero] avere l'ansia fa schifo; ho notato, tuttavia - ho imparato ad accettarlo, termine ancor più corretto - che quei flussi interiori, spesso, mi accompagnano ad eccellere, quantomeno a dare il meglio delle mie possibilità. Banalmente, se non si ha l'ansia per una qualsivoglia prova probabilmente l'investimento a riguardo ne andrebbe a perdere e non risulterebbe efficace; contrariamente, l'ansia fa delle sue fiamme un carburante naturale per le nostre prestazioni. Basta solo - SOLO - saperla adoperare, gestirla come un mantello rosso riesce a fare con un toro, difficile sì ma pur sempre fattibile.
È piuttosto soggettivo, credo io, il modo di somatizzare l'ansia: nel mio caso dipende dal mio status complessivo, per cui alle pure manifestazioni fisiche e fisiologiche, potrebbero sommarsi [ulteriori] gravanti psichiche. Che so, quando va bene mi accontento di un mal di stomaco, una sorta di guizzo che dallo stomaco risale lungo lo sterno per raggiungere, severo, dapprima il petto e poi la gola. La sensazione, lo si immagina, corrisponde ad un senso di soffocamento, una morsa che ti aggancia e devi sperare non salga ancora oltre; in tal caso subentra poi il pianto, e col pianto singhiozzi a non finire, un respiro irregolare che scuote la persona fino alla punta delle spalle e diviene qualcosa che, comunemente, io definisco crisi. Una vera e propria crisi d'ansia [che non si differenzia poi troppo da un attacco di panico, per rendere l'idea]. Quelle, almeno in anni recenti, sono state più rare. Di recente ne ho avuto a che fare e mi sono ritrovata a perdere la bussola nel peggiore dei modi: è stato orribile, ma d'altronde le condizioni vi erano tutte. Per il resto, la voce si inceppa, i polpastrelli scottano, un soffio sembra farsi sentire lungo il collo. Si vive sospesi, con l'ansia, e spesso si ha soltanto la forza - o forse il bisogno - di lasciarcisi abbracciare. Chi lo sa, che pure lei non patisca d'angoscia.

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Recapat del Mese di Maggio? #daysmemories#Ig#ask#bestmoment#

Nel leggere questi tuoi messaggi (tanti, quelli che ultimamente ricevo) non faccio che convincermi del fatto, anon, che tu sappia chi sono. Non qua, sia chiaro; fuori, dove ho un nome, un cognome, un volto ed una vita. Sempre avuto la sensazione, e le tue curiose richiese cadono sempre - troppo - a pennello. Birbante.
Tempo al tempo. Tiepide notizie in arrivo.🤍👀

L'amore non è:

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Premura; tra le altre cose.
Vedersi attaccare il cavetto di carica al pc mentre, assorta, non mi accorgo della batteria che soffre. Sono quelle piccole cose che scaldano il cuore e ci fanno sentire protetti.
E mentre scrivo mi rendo conto che chiedevi il contrario. Ho la mente in pappa, tra le nuvole e le stelle di mille colori aaa. Che dire, il bello della live.
L'amore, a mio avviso, NON comprende limiti, e per limiti intendo ostacoli all'essere. Mai fidarsi di chi ci accoglie con i “se” ed i “ma”. Sta a noi decidere le condizioni del nostro esprimerci nel mondo, certo, negli [unici] limiti del rispetto altrui: l'onestà prima di tutto, la sincerità alla base di qualsivoglia compromesso. In amore si deve essere liberi di sentirsi autentici, senza alcun tipo di pressione.

Com'è la tua voce? Prova a descriverla.

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Ogni volta che sfioro questa domanda provo a fuggire ma non senza immaginare una risposta. Credo sia impossibile poter offrire una risposta senza risultare di parte, e c'è da considerare che la voce, normalmente, rappresenta credo una delle componenti che tendiamo ad apprezzare meno di noi stessi. Almeno, con me funziona in questo modo.
Sforzandomi di non screditare le mie corde, ti direi che la mia voce è [semplicemente] mutevole: riflettendoci adesso ha senso, e in effetti non sapri trovare descrizione migliore. Varia, si adatta al contesto, evolve in base allo stato d'animo e alle esigenze del momento, come per tutti del resto. La mia voce si esprime con me, con i miei sentimenti: se mi agito e finisco sotto pressione, ecco che ogni tanto si inceppa, inciampa sui suoi stessi passi; talvolta, corre veloce, precipitosa di raggiungere il traguardo. Quando la spendo nel canto, partono note e forse acuti che spesso dimentico di avere; cantare in inglese, invece, mi rende piacevolmente intonata: credo, almeno, a me vedi non dispiace. Quando rido, la senti che parte in crescendo, tocca le vette più alte del suono, poco discreta ma sincera quando quel ridere vien dal cuore e risulta spontaneo. Quando sussurro, compare dolce e cade liscia come una carezza; similmente, quando ho a che fare con i bimbi, la voce si modula, si cosparge di miele e squilla ove si presenta meraviglia, ma bada: presta ben attenzione a non risultare irritante. Quando gode - sì, proprio quando gode - ecco che si fa suadente, setosa, come petali vellutati sui polpastrelli. È generosa, al contrario di quando si piange, che povera affaticata trova la sua fine in fondo alla gola, spesso stretta dalla morsa di un accumulo d'ansia. Nel quotidiano presenta invece i suoi umori, i suoi accenti variegati: dal sardo allo spagnolo, ecco che il passo si fa breve [e chi la capisce la gente]. Sorrido. E quando sorrido? Uh, ecco che spesso partono i mugolii, parole inespresse - riassumibili in “mh!” e “mhmh” - che, timidi, vogliono a loro modo donare un contributo alla conversazione.
Di solito, questa voce si trattiene ben poco: ha sempre qualcosa da raccontare, fin troppo direbbe qualcuno: vuoi il tipo di lavoro che faccio, vuoi il piacere della condivisione, mettici la repulsione per il silenzio, aggiungi il mancato dono della sintesi. Ecco che nell'aria si sente se manca; quando accade, probabilmente mi trovi a scrivere da qualche parte. 🗨️

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Hey cupido puoi rivelarci il luogo del tuo posto del cuore?

La mia mente viaggia spesso ultimamente - “ultimamente” - ma il cuore l'ho tenuto fermo in qua; si tiene in caldo nella graziosa Manarola.
🔒💘
Hey cupido puoi rivelarci il luogo del tuo posto del cuore

Language: English