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Un colore che non indosseresti mai?

Un tempo avrei detto il nero, che usavo portare assai di rado in effetti, eppure i tempi cambiano e mi ritrovo ora a frugare tra le sue sfumature più cupe.
Cupo su Cupi. Che situazione.
Ho l'anima che inizia a somigliare ad una zebra 🦓❤️
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Qual è l'odore più buono di tutti?

Caspita, che domanda complicata. Di getto ti direi: ogni odore che conserva in sé un affetto. L'olfatto si lega intimamente alla memoria e ai ricordi, pertanto qualsiasi fragranza sia in grado di riportarmi a casa rappresenta, per me, il migliore al mondo. Che sia l'odore del mare, il profumo dei pini, la persistenza del legno, l'odore pastoso del grasso - sì, grasso per ingranaggi - quello del sapone di marsiglia, il profumo di un sugo saporito, delle castagne appena tirate fuori dal fuoco, il profumo degli abiti dei miei, quello del petto e del collo di Lui, l'odore dello zucchero, delle gomme da cancellare, della carta e dei pastelli. Ve ne sono tanti che saprei apprezzare senza limiti. 🌸
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Lo sapete che potremmo essere tutti dei potenti evocatori di mostri e creature infernali? Ci basta pronunciare male il nome di un mobile ikea e voilà, il gioco è fatto. Oggi vi chiedo appunto di inventare un nome "ikea" che in realtà è il nome del mostro che volete evocare. Se volete, descrivetelo

TheLastMattoUrlante’s Profile PhotoTheLastMattoUrlante
Slundhër. Suggerimento del mio fidanzato, non me ne prendo il merito, e onestamente non so neppure che cappero potrebbe significare ma me lo immagino con una lingua bella lunga, sottile e con le braccia altrettanto elastiche, una sorta di Mr Fantastic versione Temu. Avrebbe un colorito variabile dal verde oliva al blu cosmico a seconda della provenienza. Idk, mi lasci immaginare cose che potrei vedermi comparire tra i miei peggiori incubi, ma facciamo che il mostro in questione sia in realtà un coccolone che ama riportare stecchi di liquirizia, quelli dell'iconico ghiacciolo Liuk per intenderci. Che ricordi, da bambina ne mangiavo un sacco insieme a mia zia, sedute sui gradini all'esterno nelle serate d'estate. Solitamente ne rosicchiavo una parte e poi lo gettavo via, cosa che avrei potuto fare ad uno slundhër di passaggio [o da passeggio, dipende]. Ecco quanto. Ora pretendo che l'Ikea ci faccia un peluche 👺

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Cosa c'è oltre la paura?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Il vero senso delle cose, suppongo: ci sono le persone, ci sono le loro passioni, ci sono pensieri scomodi, esistono quei "possibili scenari" di cui Cremonini tanto parla, e non scenari impossibili che limitano le nostre convinzioni. Un mondo senza paura sarebbe un mondo ideale senz'altro, plasmato non su utopistiche conseguenze ma su reali condizioni del vivere; d'altronde, la paura deriva da quanto non possiamo comprendere e/o comandare, e il più delle volte questo qualcosa non ha corpo. Sta tutto nella nostra testa, banalmente. Non esiste ostacolo più grande di quella paura, e tante volte mi ritrovo a volerne sfidare i confini. Bello quando accade di vincere, quando l'incoscienza prende il sopravvento sul resto.
☁️

È possibile vivere senza pensare?

NicolManenti’s Profile PhotoNicolOfficial
No, decisamente.
Mi avrebbero già trovata stecchita da qualche parte, con in mano un elenco di cose a cui dover ulteriormente pensare. Team: “mi scrivo tutto quello che ho da fare e da supervisionare altrimenti ho il timore di perdere il controllo sulle cose e sulla realtà a me circostante”. Dura la vita degli overthinkers. YAY ✌️

Sei un tipo/a da fare serata?

Dipende da cosa si intende per serata. Ad ognuno i propri gusti, e questi gusti sono in parte dettati dall'età, se posso. In passato mi piaceva frequentare le discoteche - non troppo, ma non disdegnavo - in adolescenza, sai; era piacevole confondersi nel buio, lasciarsi catturare dalla musica alta e dal sapore effervescente di quei drink tutto ghiaccio e soda. Era carino poter scegliere quale abito indossare - ai miei tempi solo vestitini, di quelli che si sfoggiavano apposta per la sera - quale scarpa abbinare, come tenere i capelli, quanta lacca aggiungere, a che ora poter rincasare, con chi, con quanta adrenalina in corpo. Era piacevole un tempo. Poi con gli anni ho preferito le cene, le serate tranquille, quelle in cui ti chiudi in auto e inizi a parlare di ogni possibile pensiero. Ancora meglio se al buio, ancora meglio se si ha un cielo da fissare in avanti. Belle le serate in spiaggia, oppure ai concerti, a saltellare con una borsa a tracolla che batte sul fondoschiena. Bella la musica, e forse questa è la costante che unisce le mie serate da una vita a questa parte.
Non fossi troppo timida a riguardo, ti inviterei a cantare con me ogni pezzo, ma resto ancora nella mood “mi prendo male a cantare in pubblico”. Ci sto lavorando, solo spettacoli a numero chiuso per ora. 👀

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Liked by: Space

Quante volte ti dici sei bella allo specchio?

Poche, ma solitamente con lo specchio parlo poco. Comunico a gesti, il che comprende coreografie sinuose in cui fingo di essere protagonista dei miei filmini mentali, una roba che vorrebbe e forse potrebbe risultare sssensuale, ma alla fine lo specchio non risponde. Onesta, sono momenti che tengo per me e solitamente capitano quando più mi sento di buona luna. Il make-up aiuta parecchio, apprezzo il mio sguardo quando tanto truccato ma alla fine va bene anche senza, quando sotto la doccia mi fisso sul vetro e vedo, lo vedo che sono immensa dentro.
Non lo dico, ma a volte, ogni tanto, riconosco di esser bella per come sono; potente e pure fragile.
Liked by: Ange light MAHRAN

Al tuo matrimonio inviti pure noi amici di Ask?

Sarebbe carino, molto, non fosse che buona parte degli “amici” che ho potuto incontrare su questa piattaforma son distanti, lontani nello spazio ma pure nel tempo, accomodati tra i miei più dolci ricordi. Sono gli amici del passato 2014, anno del mio battesimo in Cupido. Suona malinconica questa affermazione, e in effetti provo della sana nostalgia nel rievocare quei tempi, giornate in cui davvero Ask.fm faceva gruppo [un gruppo che in parte ancora esiste]. Giornate in cui, io in primis, ero tanto diversa: piccola, con i sogni per mano, ancora ingenua d'Amore. Tanto grata sempre.
💌
Al tuo matrimonio inviti pure noi amici di Ask
Liked by: Ange light Space Thomas

Come hai capito che il tuo Lui era quello giusto per te?

Tante volte ci penso, e a distanza di anni riesco a trovare risposte differenti in ogni occasione. L'innamoramento non si spiega mai del tutto, va oltre ogni logica a noi comprensibile, coinvolge più fattori insieme e la chimica impiega senz'altro il grosso dell'impegno. Spesso mi sembra incredibile pensare di essermi compromessa per un singolo messaggio, una frase che ai tempi mi fu rivolta in forma anonima [qui su Ask] ma che aveva saputo mandarmi in tilt, nel senso positivo del termine; in fatto di cuore, forse non lo si scommetterebbe, ero piuttosto frigida. Attirare la mia attenzione non era e non doveva essere semplice, questa era una regola non scritta nella mia testa.
La frase di cui parlo riportava all'incirca queste parole: “non hai bisogno di maschere per saperti muovere nel mondo”. Per la prima volta - questo lo realizzai col tempo - ero stata vista; non notata, fa differenza. Sentivo proprio come se qualcuno mi avesse letto dentro, pur senza conoscere né me né il mio aspetto; fu una sensazione scomoda e piacevole insieme, all'inizio, come quando si sente di essere stati scoperti ma al contempo si allegerisce il peso di dover nascondere un dato segreto. Quello fu l'innesco di qualcosa di grande, l'anteprima di ciò che di fatto ha caratterizzato la mia relazione d'Amore: la bellezza di sentirmi VISTA. Una rara poesia al giorno d'oggi, e non posso che pensare all'iconica scena in Avatar, in cui Jake pronuncia alla sua bella Neytiri quel famoso “io ti vedo” a fior di pelle. Credo che la sostanza sia tutta qua; il contorno, poi, si articola di tanto altro ancora. Lui ha sempre saputo cogliere ogni sfumatura di me, senza provarne timore, senza lamentarne mai il peso nonostante io sia, ben consapevolmente, una persona complessa e di sostanza. “Sei tanta” mi ribadisce spesso, e sono certa che ogni volta il senso sia sempre lo stesso: tanta nell'aspetto [dice lui] e soprattutto tanta nel cuore, questo lo ricalca costantemente.
Ho capito che si trattava di quello giusto per il tipo di investimento che, fin da subito, ha riposto sulla mia persona, rendendosi pronto e disponibile a me fin da subito [cosa reciproca, certamente] senza mai pretendere qualcosa in cambio, e bada questo è fondamentale. In pochi al giorno d'oggi agiscono per gratuità, in pochissimi, il che rende chiara l'idea di quanto sia raro colui che mi accompagna e che ho scelto di scegliere per la vita, fino ai confini eterni del tempo.
E poi c'è che mi fa stare bene, che mi fa ridere, che condivide il mio stesso universo, che mi fa tanto pensare e che mi insegna il mondo. E mi fa capire che io valgo ogni giorno, anche quando tendo a dimenticarlo. Mi nutre l'anima col suo Amore, ed io mi prendo cura della sua. Eccolo, il segreto.🏹

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Liked by: Rebecca♡Ares

Buonasera alle poche persone che riceveranno la domanda seguente: avete mai pensato di cambiare identità come Mattia Pascal o di fuggire e non tornare mai più? C’è qualcosa che ha ostacolato il vostro desiderio di fuga? Merci pour vos pensées.

Melissa28283’s Profile PhotoMorticia
Melissa, da quanto tempo. Siamo sempre meno a restare - oppure a tornare - in qua, fa dunque piacere ritrovarsi 🌼
Queste domande spalancano sempre un mondo nella mia testa e non saprebbero bastare poche frasi per esaudire il mio pensiero, tuttavia vorrei provare a sintetizzare dicendoti che, sì, spesso ho immaginato di poter e/o voler cambiare vita, specie in tempi passati. Ho sempre avuto come la sensazione di non appartenere a questo mondo, e fin da bambina ho memoria di risvegli in cui, abituandomi alle luci del mattino, puntavo il muro a sguardo in sù e pensavo "ma io che ci faccio qua?", accompagnata da una forte necessità di fuga, sebbene non avessi reali intenzioni nel farlo. Restava in ogni caso un pensiero intrusivo di non poco peso. Tutt'ora ironizzo, non di rado, sull'idea di poter essere prelevata dagli alieni: una parte di me ne sarebbe sollevata, ti confesso, in quanto avrei conferma che in effetti di questo pianeta ho ben poco addosso se non le sembianze acquisite. Ritengo di avere una complessità tale da non poter essere compresa in toto, figurarsi in un società tanto superficiale e frettolosa. Ho bisogno di calma, io, e probabilmente a frenare le mie fantasie di fuga è stata proprio la mia pacatezza, come d'altro canto il forte attaccamento alla famiglia, che non avrei e non potrei lasciare andare mai se non per brevi distanze, condizione che tutt'ora caratterizza il mio presente. Avessi avuto ancor meno, dal lato affettivo quantomeno, allora sì che avrei scelto mete lontane, avrei esplorato il mondo in totale indipendenza, non senza fatica o gran paura, ma probabilmente in qualche modo l'avrei fatto. Tra le persone che mi abitano dentro, qualcuno avrebbe scelto l'America, il luogo in cui sogni si realizzano dicono, eppure non avrei disdegnato una vita altrettanto pacata, magari in un'isoletta dai pochi ma buoni, in cui vivere senza grandi angosce o pretese. Mi piace sognare, queste immagini le vivo in ogni caso dentro me, tra le mie fantasie; e non mi si fraintenda: sono felice con quello che ho. Dovesse esistere una vita parallela a questa, però, si sappia che per strade lontane un alieno caduto dall'alto saprebbe girovagare con carta e pastelli per mano, a dispensar sorrsi alla gente e a far tesoro di storie che appartengono a terzi. Che bello👽
Una buona permanenza cara.

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Cosa ti piace più dell'estate?

Il suo sapore;
semplice, penso al mare e ne immagino il colore, l'odore, la poesia che compone quegli attimi spesi ad osservarlo, quel brivido che accarezza le membra come il vento fresco fa con le onde. In questo periodo manca sempre parecchio, il mio mare; succede da quando ci vivo lontana, che nei mesi più caldi arrivi puntuale il richiamo dell'acqua, la voglia di averne a che fare come un tempo, in cui bastava l'auto una borsa e poco altro per ricaricare le pile.
È il prezzo da pagare per le mie scelte, questo penso, e la gente non smette mai di mostrarsi incredula quando per la prima volta scopre che per amore ho rinunciato ad un paesaggio vista mare, eppure mentirei se dicessi che l'ho fatto per seguire il cuore soltanto. La mente, a sua volta, aveva bisogno d'altro. Ma ora eccomi qua, a galleggiare tra quelle sensazioni, l'idea della salsedine addosso, tra i capelli, tra i seni, ove le piace fermarsi; l'idea della sabbia tiepida sotto i piedi, i baci del sole, le conchiglie che luccicano tra i bianchi granelli.
E poi c'è tutto il resto: la leggerezza, la musica fino a tarda notte, la frutta matura - il succo zuccherino dell'anguria uuh che voglia - le nottate spese in spiaggia, le gonne che svolazzano, le lucine in fondo alla riva, il brusio delle folle in centro città, vita che scorre, l'abbronzatura imperfetta.
Estate.💙💧

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Cosa ti piace più dellestate

Io a volte credo che nessuno mi apprezzi?

polle85’s Profile PhotoAnge light
Ange, siamo in due mi sa tanto; mi capita di avere la stessa impressione, seppure so di non essere sola fino in fondo. Mi ritengo fortunata per chi sceglie di avermi ogni giorno. Per il resto, a me in primis il compito di volermi bene e di dar valore a ciò che offro al mondo.
Un caro saluto 🍪

Ma nella vita reale il tuo vero nome è realmente Cupido?

Eeemmagari, sarei originale per certo. Non mi dispiacerebbe, ma porto un nome ben più lungo e di ben altra origine. L'immagine di Cupido parte e trae spunto dalla mitologia, ma tradotta a modo mio. Di una cosa vado convinta: che l'Amore sia femmina, letteralmente l'origine di ogni cosa.
Peace ☮︎🌷

Cupido ma non eri già sposato?

Tesoro, no. Non su carta almeno, non con una proposta alle spalle. Per il resto cambia e cambierà poco, la mia relazione è sempre stata speciale; si tratta soltanto di evolvere e di aggiungere una tappa dopo l'altra a quella che era la vita che auspicavo per me stessa. Nuovi ricordi, nuovi obiettivi, nuove prospettive. Nella mia testa suona magico, e fin da bambina ho sempre desiderato poter essere protagonista di una favola. Credo di meritarlo, anzi lo so per certo.
Non vedo l'ora 🤍

Mi manchi. E.

Mi fa sorridere questo messaggino. L'ho trovato per caso, sono sincera, ma mi ha ricordato il modo in cui usavo firmarmi in qua, ancor prima di aprire l'account di Cupido.
Che volata, ragazzi. Forse da qualche parte l'ho già scritto - e mi fa bene ricordarlo - ma quest'anno sono dieci anni di me, qui, della vostra amichevole Cupido di quartiere. Peraltro, fu proprio il mese di Giugno ad accogliermi. Sempre grata a questo piccolo universo💝

Ascolti molta musica?

pocio9853’s Profile PhotoSpacciatorediPizza
Gli unici momenti in cui ne resto senza sono durante il sonno [e neanche sempre, considerato che vi sono momenti in cui saprei addormentarmici sopra] ed entro l'orario di lavoro; in ogni caso, per colmare il vuoto, spesso mi metto a canticchiare.
Non saprei stare nel silenzio, sarebbe come respirare senza l'uso di un polmone. Il suono rappresenta un mana troppo potente per le mie sinapsi. 🧠🎼
Liked by: Thomas Ange light

Confidarsi tra assoluti sconosciuti... Vi piace?

Onesta, io sono per il sì: per esperienza fatta, confesso di aver provato leggerezza nel farlo in passato, banalmente per assenza di pregiudizi e per l'idea del “tanto o la va o la spacca”. Non si ha troppo da perdere se l'interlocutore non ha modo di puntarti un dito contro, inoltre ci fa sentire liberi, estremamente sinceri nel nostro essere per come abbiamo scelto d'essere: forti, fragili, empatici, e andiamo avanti ad oltranza. È come poter disegnare sopra una tela bianca, in cui non esiste traccia, non esiste confine, non esiste un limite all'immagin[azion]e, poi man mano che si aggiungono dettagli si fa minore l'area in cui potersi esprimere: partono i primi errori, tocca rimediare, sfumare un poco il tratto, rimodulare, incastrare nuovi dettagli in angoli di spazio precedentemente occupati. Sempre bello, sì, ma meno rispetto a quando vi era il nulla; e se da un lato le relazioni funzionano in questo modo - incastri, connesioni, dimensioni che si accolgono armonicamente l'un l'altra - dall'altro canto poter tornare alle origini, o quantomeno immaginare di poterlo fare, crea sempre un suo piacevole effetto. Rivivere i ricordi, nella migliore delle circostanze.
Sai cosa penso? Che siamo limitati, lo siamo noi tutti nel nostro modo di interagire quotidiano, sempre fin troppo coinvolti in aspettative, pretese, giudizi, le solite sfide alla “io ho fatto in più, io l'ho fatto diversamente” etc, etc. Sono pressioni che creiamo intorno al singolo, che valutiamo poi sulla scala dei nostri bisogni, del nostro vissuto, delle nostre ambizioni, del nostro modo di affrontare le cose; e sì, significa avere una mente pensante, eppure sono certa che far tabula rasa, spesso, potrebbe rivelarsi utile a tanto [e tanti]. Non siamo pronti a convivere con il diverso, come non siamo pronti a lottare per quanto non possiamo avere; troppo egoisti. Non mi servi? Ti butto via, scelgo di dimenticarti.
Funzioniamo in questo modo, il che mi rattrista tanto. Facci caso, a quanto soli siamo; a quanto soli ci sentiamo in una società che decanta le grandi masse. Il problema deve pur trovarsi da qualche parte. 🤷‍♀️

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Liked by: Thomas Ange light

Ma tu vivi a Manarola per essere il tuo posto cosi speciale nel tuo cuore? Quelle cassette colorate sembrano dipinte con ul dolce acquerello imbevuto di acqua non trovi anche tu ne?

[https://ask.fm/eroswins/answers/173253852133]
No non ci vivo, ma esistono posti nel mondo ai quali inevitabilmente ci si resta legati: vuoi un sogno inespresso, vuoi il fascino che emana, gli odori, le sembianze che spesso riescono a ricordarci casa, la bellezza di determinati dettagli, la sorpresa. Momenti che si sviluppano in battiti di ciglia, accadimenti che fissano il tempo e lo rendono eterno. Ecco, in una piccola terrazza in quel di Manarola io una parte del mio cuore l'ho lasciata per sempre, e non me ne rattristo, anzi.
Vivo un periodo piuttosto intenso e faticoso, un periodo che si protrae ormai a lungo e che sfiora soglie non indifferenti di burnout emotivo ed esistenziale, e mi accorgo di aver voglia e bisogno, ora, di aggrapparmi ad ogni lato positivo, benchè il minimo, pur di trascinare avanti l'incertezza che mi accompagna. Esiste, tuttavia, un pensiero che mi consola più di qualsiasi altro, una parentesi che allevia le malinconie in maniera talmente dolce da farmi scordare quanto di triste e pesante costella i miei giorni. Si tratta di un dono, di un piccolo miracolo, di un qualcosa che ho atteso per anni e che ha preso vita proprio nella magia di quel posto dalle casette variopinte.
Scrivo con un fremito alla gola, mi emoziona ed imbarazza insieme il dover condividere questa notizia con voi, che chi per le lunghe, chi per un breve tempo soltanto, chi di passaggio e chi, invece, in maniera costante, legge ed apprende quel che per anni ho sempre portato nel cuore e nella mente. A quella personcina che nel 2014 ha fatto il suo ingresso in questo micro-macro mondo askiano vorrei tanto dare un abbraccio; sempre ci ho creduto e, come insegnano le favole, i sogni ogni tanto si realizzano. Questo rappresenta una potente [potentissima] ancora di salvezza.
Celebriamo l'Amore insieme.🤍💍

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Ma tu vivi a Manarola per essere il tuo posto cosi speciale nel tuo cuore Quelle

Cupido quante volte ti sei innamorato nella tua vita ?

Una volta soltanto, se si intende l'amore nel verso più pieno e complesso del termine.
Di surrogati potrei elencartene forse due, di casi, ma lascio perdere che mi viene da ridere e da sorridere tanto. L'adolescenza gioca brutti scherzi uuh. Cupido e le sue frecce, che gran pericolo.. 😝
Comunque, a proposito di robe sdolcinate, vi devo condividere questo video troppo carrrino. Sono entrata in fissa con la canzone, okay, ma fin da ragazzina mi sono sempre appassionata alle clip che vi stanno dietro. Che dire? Capolavoro 🍯 [se ask fa i dispetti, cercate “honey boy” dei 💜 disco machine].
> https://www.youtube.com/watch?v=39w5wOJXqBEeroswins’s Video 173183238629 39w5wOJXqBEeroswins’s Video 173183238629 39w5wOJXqBE

Cupido se ti dico che ci siamo conosciuti a scuola? Un periodo ti ho frequentato in senso amichevole.

Interessante. Se le tue confessioni sono vere, avevo ragione nel credere che, sì, sai chi si camuffa sotto questo account. Devo dire, in ogni caso, che qualche sospetto ancora lo nutro; deve per forza sfuggirmi qualcosa.
Di Cupido sapevano in pochi, pochissimi, pertanto temo di aver bisogno di qualche altro indizio. Il range di cui parli [la "scuola"] racchiude un'annata soltanto, la quinta liceo, periodo in cui ebbe origine il tutto. Ora, o le tue intuizioni ti hanno condotta a questo profilo per una svariata serie di fortunati eventi - dato che altrove non ho mai condiviso l'esistenza di questo profilo - o qualcuno ti ha parlato di me. Quale delle due, amor? 🙂 Parlami susu.

Domanda del secolo: thè al 🍋 o 🍑?

Pesca, pesca tutta la vita. Ditemi quel che vi pare, ma quello al limone di tutto sa meno che di limone, dunque prediligo l'alternativa meno “artificiale” tra le due. Nulla contro il limone sia chiaro, ma diamo ai gusti la loro vera etichetta. E non si discute.
🍑 guarda che bellina.

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Liked by: Ange light Morgana.

Come si fa ad alleviare il dolore mentale secondo voi ?cosa fate in quel caso?

A mio modo cerco un'alternativa ogni giorno, dato che di soluzioni vere e proprie credo non ce ne siano. Anzi, in realtà sono fin troppo drastiche e preferisco non immaginarle neppure, che ne ho abbastanza dei pensieri intrusivi. La mia testa somiglia ad un frullatore, il cuore invece a brandelli di cartapesta. Questo periodo nero continua ad esistere e provo talmente tanto dolore da esserne perfino assuefatta. Ci sono volte in cui mi capita di percepirmi passiva, altre in cui lo sconforto si fa sentire vivo ed in carne come le prime volte. Credo sia tutto troppo, tanto. In circostanze tali mi convinco - e ci credo - che questa mia forza provenga da strati sovraumani del mondo a noi noto, come se qualcosa o qualcuno - angeli? forze celesti? gli alieni? - mi stesse offredo una sorta di benedizione ed io vado avanti con l'angoscia che questo possa non bastare. Fa male, ma tanto. A mio modo, però, tento di proteggermi. Sarò ripetitiva nel dire che la musica mi aiuta parecchio in tal senso e che non potrei proprio farne a meno: ha una funzione bivalente, dacchè mi aiuta prima ad entrare nel dolore, a viverlo con forza e a respirarlo fin quando non brucia ed i polmoni vanno in fiamme, poi a lasciarmi andare e a liberarmene, come gli abiti ormai stretti a fine serata o il reggiseno che proprio, ad una certa ora, non lo si riesce a gestire [il popolo femminile in accordo al 98%]. Ancora, mi impegno ad accogliere le mie alternanze emotive, per cui se ora sono triste piango, sfogo e va bene così, ora sono felice e rifletto sul futuro, sulla vita che scorre e che sì va avanti nonostante tutto. Impossibile - dice la mia terapeuta - far coesistere le due parti, ed il fatto che io comunque costantemente ci provi mi priva di buona parte delle mie energie ed ecco che mi ritrovo stremata, a battere i pugni con il sedere per terra. Rewind. Occorre pazienza col dolore, accettazione, una calma che so, lo so, si fa fatica a mantenere. Si ha bisogno di cure, anche di quelle degli altri, di contatto, di parole che abbiamo bisogno di sentirci dire. Compassione, sì, in questo caso posso accettarla. È difficile, costa parecchio, ma non esiste limite nel processo di guarigione: ogni ferita merita di essere trattata alla giusta maniera, dato che nel calderone del termine “soluzione” non vi si comprende [e non si deve!] l'accezione “universale”. Ognuno con le proprie misure, e se non si trova pace lasciamo che sia il caos a dominare, almeno per un poco.
Condivido una frase che ho letto di recente: lascia che il dolore bruci; ciò che brucia poi si spegne.❤️‍

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Quando provi ansia, quali sono le prime parti del tuo corpo in cui si manifesta?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Ansia. Ultimamente la nomino spesso. Se non lo faccio, temo possa sentirsi offesa; in fin dei conti non mi ha mai lasciata andare per davvero, e mi tiene compagnia anche quando proprio non vorrei. Come quando, praticamente in ogni occasione, si stringe tra le dita il telefono e si affronta il mondo come se quello potesse realmente darci conforto. Fateci caso, volenti o nolenti rappresenta non solo un passatempo ma anche una sorta di antistress, un amuleto che se poi lo reggi, puf, ecco che si hanno le forze per affrontare anche quella conversazione che proprio non ci piace, con quella persona che aagh, come fare a guardala negli occhi? Ho capito che l'ansia, nel bene o nel male, in ogni caso e circostanza io mi trovi sarà sempre un carburante che mi spinge ad agire. Per anni - tanti anni - mi son sempre data la colpa per questo mio essere. Ero convinta fosse un male, abbandonarsi alle sue pene, perché perlopiù le percepivo come tali e, bada, non venga frainteso quest'ultimo periodo come elogio alle sue grigie maledizioni, in quanto [davvero] avere l'ansia fa schifo; ho notato, tuttavia - ho imparato ad accettarlo, termine ancor più corretto - che quei flussi interiori, spesso, mi accompagnano ad eccellere, quantomeno a dare il meglio delle mie possibilità. Banalmente, se non si ha l'ansia per una qualsivoglia prova probabilmente l'investimento a riguardo ne andrebbe a perdere e non risulterebbe efficace; contrariamente, l'ansia fa delle sue fiamme un carburante naturale per le nostre prestazioni. Basta solo - SOLO - saperla adoperare, gestirla come un mantello rosso riesce a fare con un toro, difficile sì ma pur sempre fattibile.
È piuttosto soggettivo, credo io, il modo di somatizzare l'ansia: nel mio caso dipende dal mio status complessivo, per cui alle pure manifestazioni fisiche e fisiologiche, potrebbero sommarsi [ulteriori] gravanti psichiche. Che so, quando va bene mi accontento di un mal di stomaco, una sorta di guizzo che dallo stomaco risale lungo lo sterno per raggiungere, severo, dapprima il petto e poi la gola. La sensazione, lo si immagina, corrisponde ad un senso di soffocamento, una morsa che ti aggancia e devi sperare non salga ancora oltre; in tal caso subentra poi il pianto, e col pianto singhiozzi a non finire, un respiro irregolare che scuote la persona fino alla punta delle spalle e diviene qualcosa che, comunemente, io definisco crisi. Una vera e propria crisi d'ansia [che non si differenzia poi troppo da un attacco di panico, per rendere l'idea]. Quelle, almeno in anni recenti, sono state più rare. Di recente ne ho avuto a che fare e mi sono ritrovata a perdere la bussola nel peggiore dei modi: è stato orribile, ma d'altronde le condizioni vi erano tutte. Per il resto, la voce si inceppa, i polpastrelli scottano, un soffio sembra farsi sentire lungo il collo. Si vive sospesi, con l'ansia, e spesso si ha soltanto la forza - o forse il bisogno - di lasciarcisi abbracciare. Chi lo sa, che pure lei non patisca d'angoscia.

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