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Immaginatevi davanti ad un grosso drago. La vostra sorte dipende dai vostri emoji. Usate i primi 4 emoji che vi compaiono tra quelli che usati di più e mostrate quanto e se siete fregati o salvi. Voglio capire cosa vedrebbe il drago 🎊🤤🤣🔃 questi sarebbero i miei. Voi che dite?

TheLastMattoUrlante’s Profile PhotoTheLastMattoUrlante
🏼👀✨
'na fregatura in pratica. Tanto amore, le stelle del mio immaginario firmamento, Joe Goldberg che spia dietro l'angolo e una faccina in surriscaldamento. Quest'ultima in effetti potrebbe essere uno spoiler dell'esito del confronto con l'amico drago. Nel migliore dei casi, potrei tentare l'opzione "bolle di sapone" con le mani tenute a cuore in quel modo. Meglio farsi trovare preparati.
Liked by: Morgana.

Cosa ti piace dell'autunno?

Ci penso tanto spesso e mi crea fascino trovare una risposta nuova ogni volta. Facile far leva sui colori, sarebbe una giustificazione fin troppo scontata seppur sempre veritiera.
Sai, credo sia quel suo modo di trasmettere e conservare bellezza pur nel suo lento perire. Come se a noi tutti dicesse "bene, sto letteralmente cambiando, sto scontando il prezzo del tempo eppure sono in forma più che mai, brillo di luce nuova". D'altronde l'autunno si associa alla rinascita e una parte di me si trova a [ri]vivere questo delicato passaggio. Di recente, qualcuno ha trovato per me la frase corretta per descriverne il succo: sto bene anche se sto male. Semplice quanto disarmante, e non potrebbe essere più vero. Difficile da spiegare come pure da comprendere, eppure si tratta di questo. Di imitare l'autunno, di lasciarsi accompagnare da quel qualcosa più grande o più forte di noi e semplicemente accettare il cambiamento, pur senza tralasciarne la potenza. Fa paura in effetti, ma in cuor mio sento di star andando nella direzione giusta.
E poi, parliamone, l'autunno emana un calore che neppure l'estate saprebbe imitare. Lo si sente tra le costole come il tepore di un camino acceso, lavora nel profondo, non altrove; non sulla pelle. Rievoca emozioni calde nonostante ci costringa a coprirci, a vagabondare con mantelle di pile sulle spalle. 🧤🧡

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Sei una persona capace di nascondere le proprie emozioni o basta guardarti in faccia per capire ciò che provi?

JDreyer’s Profile PhotoBetty
Sincera nel dirti che rientro tra le persone più antisgamo che conosca. In realtà, un tempo credo di essere stata in grado di nascondermi e un poco mi manca saperlo fare. Non so bene quando io abbia iniziato ad essere tanto trasparente, resta il fatto che il mio corpo si trova a tradire i patti della psiche ben prima che possa palesarsi un'emozione concreta, del tipo che arrossisco in fretta quando mi si rivolge un complimento - dipende da cosa e da come, ovviamente, altrimenti sarei nata semaforo - oppure tanto in fretta arrivo a dover tenere le lacrime ove raggiunta una certa soglia di frustrazione. Esempio banale: fatico a discutere con qualcuno senza dover sfogare col pianto. Mi sento veramente fragile in tal senso, eppure in realtà non si tratta neppure di questo. Sensibile, ecco il punto. Mi definirei sensibile e tanto, il che ha i suoi pro ed i suoi contro.
Resta il fatto che non riesco a nascondere nada: ansia, disgusto, piacere, metti nel calderone ciò che vuoi. Agh.

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Cupido per una volta siamo noi a chiederti cosa ti rende cosi triste, il tuo volto pieno d'amore che dai qui su Ask a noi. Se vuoi parlarci del tuo periodo No puoi stare certo che noi siamo tutti qui,con le orecchie aperte per ascoltare un tuo problema per aiutarti. Tu lo fai per noi Tesoro bello.

Ha senso parlare di un problema se non lo si riesce a descrivere appieno? Farlo, poi, in un fraime di spazio in cui a prendere parte dovrebbe poter essere la vivacità delle belle emozioni, la purpurea essenza di quello che Amore causa: gioia, gratitudine, sorpresa, meraviglia, spensieratezza, leggerezza, conforto, pace. Quel brio no, hai presente? Le tanto discusse farfalle allo stomaco.
Nel mio qui ed ora, le farfalle son falene, il conforto caos, la leggerezza polvere e la gioia un timido assaggio di quelli che sono gli avanzi di occassioni mal godute. In parole povere: non ne ho la testa. Non ho la testa per far fronte a quelle cose, non per dar voce a quel dolce confetto a cui tanto - forse, spero - vi siete affezionati. Cupido osserva ombre che ancora non conosce, un lato di me che sto affrontando in maniera ambigua ma che necessita di spazio come mai prima; un lato di me che nel silenzio scombina ogni mio pensiero, lo incasina, lo frammenta in piccoli pezzi per dar vita, poi, a nuove forme di consapevolezza. In sostanza, amici, vivo un periodo strano. Me lo porto in spalla ormai da mesi e sto cercando, non senza fatica, di dar posto a questa ennesima ed inedita versione di me: cupa, silenziosa, pacata al pari di un pugno sul petto. Molto intensa, molto, che a descriverla quasi me ne sento gli occhi addosso. Eppure non conosce malizia, non rancore, non cattive intenzioni. Semplicemente reclama il suo posto; si prende cura di un dolore che trattengo da troppo.
Vi invito pertanto alla pazienza. Non mancheranno i discorsi tra di noi, non quella luce che insisto nel far brillare anche quando meno sono in forma. Prometto di tornare con le migliori intenzioni. Non fosse qui, prometto di farlo altrove, da @enoisore magari, che di oscurità lei ne ha masticata parecchia. Potesse bastare la sua spocchia a guarire le ferite, ou, ne sarei fuori da un pezzo; eppure, mi rendo conto che in questo mio mare io ci devo restare. Fin quanto basta.
🖤

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Hai qualche abitudine particolare prima di addormentarti?

Moonlighttooe’s Profile PhotoMoonlighttooe
Scrivere, quando l'ispirazione meglio mi accompagna, e poi ascoltare musica. Estraniarmi dal resto pare sia la mia buona abitudine, una cosa che in quest'ultimo periodo in particolare, poi, trovo ancor più necessaria.
D'inverno il tutto si accompagna spesso ad una tisana, ma ora proprio no, non credo sia il caso. Piuttosto, affonderei volentieri il cucchiaio dentro una vaschetta di gelato, ma caspitina tocca darsi un contegno. 🐳

Mi dispiace cosi tanto Cupido che tu sia triste. Ti dico faccio ridere con una barzelletta. Il colmo per un indraulico?non capire un tubo. Ahhahahahahahhahahahahahahpuahahahhahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahaahaahahahaahhahahahahahaahahhahaahhahahhah

Oh caro, bastasse una barzelletta per far tornare il sorriso credo che avrei trascorso le mie intere giornate a googlare alla ricerca del peggio mai pronunciato. E pensare che ai tempi delle medie ne conoscevo diverse di battute come quella - freddure, diamo loro il nome giusto - ma al momento pare me le sia scordate tutte. La mia mente ha decisamente liberato il campo, vuoi per l'indecenza, vuoi per priorità. Ad ogni modo apprezzo il tentativo, molto carino da parte tua. E per me non preoccuparti: passa. In un modo o nell'altro, ad ogni costo.
🏼

Ci puoi direil tuo tormentone estivo del 2023?

Non un tormentone, ma un pezzo destinato all'estate. Il titolo parla per sé, tuttavia non trasmette allegria. È piuttosto malinconica la sensazione, eppure ha uno stile che conforta, che ne rende piacevole l'ascolto. E mi dirai, Cupido ma che te l'ascolti a fare una canzone che fa piagnere? Beh, un motivo ce l'ho: associo il testo ad una persona cara, che dal cielo mi protegge ogni giorno. Qui sotto ne si sente la mancanza.
“Ho perso il lieto fine
tra le fila di un discorso
che non mi fai più.
[...]
No, che non ti vorrei qui
ma sei più forte di ogni volontà.”
🤍💌
https://youtu.be/04RuaVt3iT8eroswins’s Video 172134555109 04RuaVt3iT8eroswins’s Video 172134555109 04RuaVt3iT8

~Avete trovato il vostro posto nel mondo o lo state ancora cercando? 🐍🍎

xSatanaelx’s Profile PhotoLucifer
Giusto qualche ora fa - in preda ad una delle mie non sporadiche crisette - ripetevo a mia madre una frase che mi porto dietro da tempo, e oramai con una certa convinzione: venissero gli alieni a portarmi via, ne sarei [quasi] felice. No, anzi, sollevata proprio. Una parte di me cerca di convincersi di essere tale, di appartenere al loro di mondo, il che dovrebbe lasciar dedurre la risposta alla tua domanda.
Il vero problema non sta tanto nel posto; quelli si cambiano, ci si addatta in una maniera o l'altra, e poi i posti, si sa, non sono mai soltanto luoghi. Sono cristallizzazioni di coscienza, quella conferma per cui sai di stare e/o di esistere in un dato modo fra tanti. Semplicemente, credo, non ho ancora trovato il mio algoritmo, quel frammento di spazio-tempo in cui potermi sentire adatta. Non l'ho ancora trovato, quell'ambiente che mi faccia sentire importante, che mi faccia sentire libera, e luminosa, e spensierata. Ecco, le eccezioni ci sono e le raccolgo sotto il termine “casa”: in famiglia io riesco ad esser ciò che sono; al fianco di chi ho scelto di amare, io riesco ad esser ciò che sono. Ma poi basta, e lo trovo talmente ingiusto! Certo non è cosa da poco, si potrebbe dire, e mai un giorno ne ho scordato il valore giuro. Eppure sento che non basta; lo sento perchè la solitudine che ho dentro mi si aggrappa all'anima come un parassita, e caspita ignorarne gli effetti non sempre mi riesce. Cedo alle debolezze anche io, spesso, e lascio scorrere il tutto fin quando non tornano le forze di confondermi [ancora] tra la gente tipo macchia d'olio sui vestiti. Non va tanto male, ma potrebbe andare meglio insomma. That's. Magari prima o poi arriva, quel mio “posto” nel mondo. Resto in attesa delle auto che volano e dell'invenzione della macchina del tempo.
Benvenuto nel mio algoritmo, Lucifer.🌷

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Ciao🌷 Hai una tua bolla? Se sì, come la descriveresti?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
Ciao Rilli. Confusa a momenti alterni, direi. Un poco come quelle sfere con all'interno la neve, in cui ogni cosa ha un suo posto, un suo candore, una sua estrema giustizia, ma poi arriva la shakerata di turno e diventa tutto un casotto: nebbia dappertutto, si perdono pezzi, talvolta si ribaltano solo per tornare poi al proprio posto. Un qualcosa che smuove insomma. Poi la quiete tanto torna, ma nessuno può metterci mano; sta tutto lì dentro e va saputo gestire, senza la fretta di voler ripristinare l'ordine. Nella normalità delle cose, però, quella bolla dovrebbe risultare gradevole, un conforto. Altrimenti non avrebbe senso di esistere. Ogni tanto parte anche la musica, un discreto carillon. Non vale la pena scoppiarla, che poi succede che quel mare va a bagnare ovunque, e spesso non è quello che voglio; sono eccezionali le volte in cui vi lascio entrare qualcuno. D'altronde è mia, è la mia bolla, la mia piccola ampolla di vetro.🔮

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5 DOMANDE PER TE CUPIDO ( PAROLA DEL GIORNO ESTATE 1) DOVE TRASCORRI LE TUE ESTATI? 2) IL TUO GUSTO DI GELATO pREFERITO? 3) LA CANZONE CHE QUANDO ASCOLTI TI RICORDA L'ESTATE 4) LA META IDEALE PER LE VACANZE 5) COSA NON PUOI FARE A MENO IN ESTATE DI FARE 6) SEI TIPO DAL LIBRO SOTTO L'OMBRELLO?

Dai, ci provo a far la notturna come prima, porto avanti le risposte fin quando non cala la palpebra e temo non ci voglia poi molto. In ogni caso, vai di domandone per me yaay.
1 - L'estate la passo nella mia bella isoletta, qui dove sono nata, in famiglia. 🏝️
2 - Domanda sempre aagh questa, ma penso che fra tutti alla fine vinca il più semplice: il fiordilatte. Si abbina perfettamente ad ogni gusto. In ogni caso, tra le mie debolezze rientrano il ciocco-menta e qualsiasi frutto con guscio di venga in mente, es. [gusto] nocciola, ciaone.🍦
3 - Una marea, e tante sono tormentoni, ma non necessariamente le canzoni devono parlare d'estate per far sì che ne diventino colonna sonora. A me basta anche solo che trasmettano il mood giusto, tipo questa > https://youtu.be/FgS1b2nU8AQeroswins’s Video 172251928549 FgS1b2nU8AQeroswins’s Video 172251928549 FgS1b2nU8AQ
4 - Ho da poco visitato Santorini: woa. Super consigliata!
5 - Comprare le pizze, preparare le tende e dormire in spiaggia, almeno un paio d'ore, per almeno una notte. Perdermi tra chiacchiere e un numero infinito di stelle.✨
6 - Lo sono, ma confesso di preferire le mie cuffiette, della sana immaginazione ed un telo mare su cui rovesciare il mio corpo. 🎧

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Cupido dove sei? Ci manchi amico mio per che tu sei andato via da Ask, non rispondi più con la tua dolcezza infnita alle domande. Questo dispiace tanto sono triste.

Ma caro, io mica vado via! Ogni tanto mi piace restare nell'ombra, trattenere il fiato fin quando non trovo che dire, come dirlo, quando dirlo; non che manchino i discorsi, solo capita di sentirsi assopiti a volte, specie quando la vita ti riserva batoste di non poco conto. Ho solo bisogno di tempo, seppure non manchi il gusto di spiare, qui, di tanto in tanto. Il tuo messaggio non prenderà polvere, ad esempio, e ne approfitto per ringraziarti. Solo, la prossima volta vediamo di non far confusione > amicA. Qui trovi una mente in rosa, seppure oramai non faccia poi testo. Il colore dico; ad ognuno il suo. Giallo, rosso, blu, un ventaglio infinito quante le modalità d'essere! Questa sera, forse, mi sento un celeste tenue. Mi sento calma, nonostante il resto.
Tieni, ti regalo un confettino 🍬
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Vale la pena continuare ad aspettare che tutto vada meglio?

AlessandraChiclets213’s Profile Photo15 burro asino grossa lampada
Vale la pena, ma intanto val la pena pure cercare - e possibilmente trovare - qualcosa che sappia alleviarci, un appiglio, uno scopo, e insomma lo si chiami come meglio si crede. Ci sono: ✨ una buona ragione ✨
Le buone ragioni possono essere tante e si nascondono perfino nel dettaglio più piccolo, quello che se poi ci pensi ti vien da sorridere. E magari ci si stufa comunque, ma almeno si ha quel poco-tanto per cui vale la regola "non far di tutta l'erba un fascio". Va male solo quando proprio va male; il resto lo si salva. Un poco come le banane quando maturano troppo: fuori non sono un granchè, si anneriscono tutte, si ammollano, ma all'interno spesso si conservano bianche, e al massimo quel tanto di polpa macchiata la si taglia e ne si salva il meglio. Onestamente, son poche le volte in cui ricordo di aver gettato una banana, ma di frutta non si parla ed io, certo, son fatta a modo mio. Mi sono abituata a ricavare del buono anche quando sembra non esserci: in sostanza, potrei fare del banana bread - o dei pancakes - la mia metafora di vita. Cerco di non arrendermi con troppa facilità, di credere fino in fondo che, davvero, le cose andranno meglio. Non so quando, non so come; spesso si tarda. Comunque me lo ripeto spesso; ultimamente tante e tante volte. E mi esprimo con lo spirito più o meno in pezzi, quindi capisco di che parlo. Non spreco frasi per sembrare smart, oppure scialla, come si usa dire in gergo. Io nelle buone speranze ci credo realmente, ne faccio un lusso quotidiano. Alle brutte ci si fa un bicchierino, o in alternativa si recuperano i guanti da forno.
Insomma, un modo lo si trova sempre per reagire.🌼

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Ciao 🐈 Come ci si comporta davanti al dolore?

SamanthaMarioli’s Profile PhotoMetanoia
Ciao. Credo non esista una soluzione adattabile a tutti. Negli anni ho imparato a comprenderlo meglio, e come riflessione mi si fa viva in testa in un periodo in cui, spesso, quel dolore lo sento bruciare dentro.
Ho perso mio nonno poco più di un mese fa: il mio primo lutto, quantomeno su un piano strettamente personale. Era un dolore che mi preparavo ad affrontare da tempo, seppure di tempo, per certe cose, non ve ne sia mai abbastanza. Come fare a metabolizzare un fatto che ancora non ha luogo? Si fatica a realizzare i postumi, figurarsi anche solo poter pretendere di prepararsi all'evenienza, come se indossare una corazza possa renderci meno vulnerabili.
Il dolore io l'ho sempre vissuto con frustrazione, con rassegnazione e col pianto in gola. L'ho maturato, l'ho rassegnato, e in questo caso poi l'ho chiuso sotto ad una campana di vetro, lontano dai pensieri presenti. Credo sia un modo per proteggermi o forse solo un modo per allontanare una consapevolezza che ancora rifiuto di voler far mia. Ero legata a mio nonno; lo sono tutt'ora, ovunque egli sia, ma fatico ad instaurarci un contatto. Dentro me ho sempre la speranza che possa trattarsi di un malinteso, di uno di quegli incubi che mi fanno svegliare nel bel mezzo della notte, un poco frastornata. Fa male dunque evito di pensarci, che se poi succede finisco per subirne gli effetti, e brucia la gola, brucia il petto, brucia ogni ricordo che torna a farsi vivo. Non riesco ad accettarlo, ma so - in cuor mio - che devo farmi forza. Cerco di coglierne il meglio, seppure di bene, in un dolore tanto asfissiante, ve ne sia ben poco; se non altro dall'altra parte son convinta si siano risolti molti drammi, sofferenze che non meritavano di essere vissute. Che anima buona, tra le migliori mai conosciute. Se io sono questa, oggi, lo sono [anche] per via di colui che mi ha donato il cognome, di cui porto con orgoglio sangue e buoni principi.
E come comportarsi, ora, se non vivere di dolci ricordi? Il dolore lo si affronta in maniera personale, e mi servo ora di parole su carta, di fiori accompagnati sopra un marmo freddo, di speranze e di preghiere al cielo. Altro non riesco a fare.
💔

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Hands. Everything, always, start from hands. Tutto parte dalle mani. È vero? Che cosa dicono le vostre mani? Cosa raccontano di voi? Esponete

TheLastMattoUrlante’s Profile PhotoTheLastMattoUrlante
Guarda io le mie le osservo spesso. Per anni mi son sentita dare della gigante, ed effettivamente parlando ho delle mani non piccole - giuste forse - con delle dita lunghe, veramente lunghe ed affusolate, che ogni qual volta parlo su webcam non fanno altro che tranciare lo schermo in due, abituata come sono a gesticolare a destra e poi a manca. Trovo siano delle belle mani, se curate. Dico se dato che spesso e volentieri le ho sciupate, causa freddo o temperature che mutano in fretta, che tendono a seccarmi la pelle e son pigra per idratarla ogni sera; con lo smalto sono anche meglio, ma in genere ogni mano smaltata diviene più bella, un poco come il fatto che fritto è buono tutto. Ecco, la scelta dello smalto certo non arriva per caso, e sulle mie unghie puoi spesso trovare delle fantasie, testimoni se non altro del mio carattere non propriamente basico. Di fatti, la mia voglia di esprimermi si manifesta con il gesticolare stesso, con le dita che spingono l'aria in avanti, come a voler arrivare al prossimo, che sia anche solo per intesa; alla fine, se ci pensi, un concetto lo si spiega al meglio con i gesti.
Le mie mani poi raccontano per me il mio essere curiosa: toccano, cercano, esplorano consistenze, tessuti, trame, come quando in giro per negozi inizio a tastare qualsiasi cosa mi capiti accanto, solo per il gusto di scoprire cosa aspettarmi. Mi piace conoscere il mondo con le mani, ma - e dico maaa - senza rinunciare all'igiene. Sono piuttosto ossessionata dal pulito in fatto di mani, e il gel disinfettante nella mia borsa non manca fin dai tempi delle medie. Pandemia spostati, la moda dell'amuchina la conoscevo ben da prima. In linea generale, le mani le lavo molto spesso, il che riporta un segnale di cura. Tengo alla mia persona, tengo alla mia salute!
Che altro posso raccontarti ancora? Che mi piace scrivere, e non resta un segreto per chi osserva le mie dita: sul mio anulare destro esiste un piccolo callo da scrittore, una gobbetta che credo di essermi procurata già ai tempi delle elementari, causa probabilmente l'eccessiva pressione che riponevo sulla penna nello scrivere, e di papiri ne componevo assai! I temi in classe erano per me fonte di estrema gioia, un'occasione per buttare su carta i miei primi pensieri sul mondo. Che gran cosa, e che tempi davvero.
Questa domanda era davvero carina, e ci ho messo del tempo per produrre una risposta ma oggi me la sentivo buona. Uh, piccolo bonus: le mie mani sono costantemente fredde, segno incontestabile del fatto che forse non ho sangue e probabilmente sono un marziano caduto sulla terra per pura sfiga. Peace. 👽🖐️

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Avete la sensazione che si stava meglio una volta e siamo in fase di declino o al contrario vi sembra che ci sia un futuro radioso e migliore? Esprimete anche la vostra gioia di rivedere una mia domanda, dopo tanto tempo..🥰🥰🥰

SelfossFigaRossi’s Profile PhotoPost-self
Saalve. Sai, di base sono una tipa all'antica. Spesso mi ritrovo a provar simpatia per me stessa, quando, tra un sospirare ed un altro, mi ritrovo ad intavolare discorsi dal sapore generosamente vintage [per farmi un complimento], del tipo che in effetti si stava meglio quando si stava peggio, che non esistono più le mezze stagioni, oppure i sapori di un tempo, che una volta - aka un tempo indecifrabile, epoche che probabilmente mi son soltanto immaginata, volendo essere concreti, dato che le mie teorie in realtà sono due: o appartengo ad un altro periodo storico e qui ci son finita per caso, o appartengo ad un'altra galassia proprio - esistevano determinati valori e adesso meno, insomma cose del genere. Quindi sì, ho spesso quella sensazione, l'impressione che si stia andando ma alla fine non si sa bene dove. Ora abbiamo tutto - tanto - a portata di mano, eppure non ce lo si fa mai bastare per davvero, mentre prima con poco si aveva abbastanza e il senso delle cose era un valore da dover proteggere; che so, il senso del denaro, il valore di una promessa, il patto di un impegno preso. Siamo liberi ora, pronti a far grandi cose ma senza quel briciolo di timore che un tempo, a chi prima di noi, faceva ben pensare di dover prima quantomeno sfogliare un manuale di istruzioni. Ora, al massimo, ci affrettiamo verso la distruzione. Poca cura, poca voglia, e nell'estremo dei casi troppa smania, troppa fretta, troppa ambizione. Qualcuno direbbe che non è mai troppa, ma personalmente ho sempre creduto che la moderazione possa ripagare anche meglio, e con moderazione non si voglia intendere un limite o un ostacolo alle scelte. Semplicemente un invito alla misura laddove il caso lo richieda. Gli eccessi si lascino a circostanze ben precise, dove serve poter azzardare, dove si ha bisogno di farsi sentire forte e chiaro. Ecco, nel mondo di oggi io vedo fin troppi miscugli, una tavolozza destinata a perdere la particolarità dei singoli colori che la compongono. Preferirei ritrovare un poco d'ordine, senza dover però rinunciare ai benefit di quest'epoca, su cui - in ogni caso - non intendo sputare. Ognuno fa il proprio, e ci si augura sia il meglio che possa dare. In poche parole, io vivo secondo le mie regole: gli istinti catasfrofici gli lascio ad altri.
🌌

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Se Cupido ti chiedesse di lasciarla andare per sempre dal tuo corpo,tu cosa faresti per poterla trattenere su di te.

Ogni tanto me lo concedo il lusso di far fronte a quesiti simili, in orari per cui sarebbe indicato allontanare luci, stimoli, pensieri invadenti e concentrarsi piuttosto sulle dolci tentazioni di Morfeo. Che poi, qualcuno si chiede mai che aspetto possa avere?
In ogni caso, tornando a noi, onestamente credo di non potermi liberare di Cupido neppure se volessi, per il semplice fatto che lei mi appartiene come pistilli ad un fiore: togli il fulcro, privi totalmente l'essere della sua sostanza, della sua stessa natura. Pur vero che siam fatti di fette, di toni, umori, colori differenti, ma la matrice una ed una soltanto resta, e Cupido mi [cor]risponde in buona parte delle mie interazioni, quando la dolcezza prende parte nei miei modi di fare. Anzi, esistono momenti in cui sento espressamente di calzarne le sembianze, come quando di tanto in tanto, distratta da tutt'altro, mi par di sentire come uno sfarfallio tra le scapole. “Son le ali che mancano” mi rispondo, e quella sensazione me la godo tutta. Lei mi assiste, fa parte di me, non la posso isolare; vive delle mie buone speranze.
🤍🏹🎀

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Cosa faresti se dovessi vivere ultimo giorno di questa terra?

Probabilmente le cose più semplici, ma anche quelle più strane e complesse; spesso ci fantastico sopra, e tra le robe che mi piombano per la testa ci sta la trasparenza, ma tipo in tutti i sensi, come andare da persona xyz e fargli sapere ogni cosa che penso, da quelle carine a quelle meno carine. Credo sia il sogno segreto di tutti poter dire a qualcuno che lo si sopporta veramente poco, e tu che leggi stai già immaginando quel volto come se lo avessi davanti. Ci scommetto le piume! Per il resto, con trasparenza intendo dire che mi spoglierei degli abiti e me ne andrei a vagabondare da qualche parte nel verde, per sentire questo mondo per l'ultima volta, nel modo in cui secondo scienza siamo stati creati e poi evoluti: carne in bella mostra. Farei lunghi discorsi, specie con e per quelle persone a cui tanto tengo; le stringerei forte, tanto da far quasi male, e poi mi lascerei trascinare dell'emozione, che quella non manca neppure quando si avrebbe bisogno di sorridere soltanto. Sono una che piagne, mi commuovo spesso dove sento di percepire pienezza. Che altro farei? Forse andrei a spendere un qualche soldo, comprerei del cibo, veramente farei un picco glicemico per il solo piacere di andarmene sazia, con lo stomaco pieno di zucchero ed euforia. Vorrei fare l'amore, fregarmene di far troppo rumore. Ascolterei la mia musica del cuore, quella bella bella, che mi porta in paradiso, che se mai non dovessi finirci quantomeno ne porterei con me un dolce ricordo. E forse avrei quasi esaurito il tempo, dato che ventiquattrore son poche se si ha tanto a cui pensare, tanto a cui dar bado. Scatterei altre foto, le ultime, e le nasconderei per le strade, come anche biglietti, testimonianze, un ricordo di me che possa svanire solo col tempo, se si considera il lento processo di decomposizione dei materiali. Magari pianterei anche un albero, a pensarci ora; un albero con il mio nome, che possa rendere ancor più bello il nostro pianeta.
Uh, ma che discorso angoscioso. Facciamo che provo a viverla questa trasparenza, questa voglia di rendere valido il mio fiato.

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Cosa faresti se dovessi vivere ultimo giorno di questa terra

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Siete mai stati delusi?

UUUUH, un sacco di volte, tante da conferirmi l'illusione di essermi quasi abituata, come se facesse meno male ogni volta, il che mi spaventa abbastanza e mi giustifica la tendenza a provar timore nel prestare fiducia, quell'idea che da un momento all'altro possa arrivare la famosa botta proprio dove il sole non batte spesso, e bada mi va di esser garbata. In fin dei conti, sono qui ospite sul profilo di Cupido. Qui regna il quieto vivere; per macumbe e frecciate dal sapore frizzantello, ci pensa @enoisore.
In effetti, non le parlo da tempo..

C’è qualcosa che vorresti dire da tanto a te stess*?

AlessandraChiclets213’s Profile Photo15 burro asino grossa lampada
Continuo a dialogare con me stessa ormai da intere settimane; lo faccio in maniera attiva, sincera, dato che di cose ne ho da dire e pensare diverse, e forse non me ne son mai dette abbastanza, non come avrei meritato di fare. Ho spesso confuso il mio giudizio con quello degli altri e per anni ho avuto la tendenza di addossarmi colpe di cui non ero protagonista. “Troppo buona, troppo sciocca, ben poco intelligente; troppo sensibile, troppo strana”. Strana. Tante volte ho provato a convincermi della bontà di questo termine, condizionata da quel frivolo brio trumbleriano per cui strano = complimento, mentre invece - siamo onesti - essere considerati strani fa abbastanza schifo; significa dover accettare il fatto di ritrovarsi incompresi buona parte delle volte, e di fatti in pochi hanno saputo [com]prendermi per davvero, adesso come allora. Proprio pochi. Allora a quell'aggettivo ho iniziato a sostituirne un altro: speciale. Io sono speciale; ci ho messo parecchio ad assimilare la cosa, e allo stato attuale io non intendo accusarmi di niente, se non di quelle cose che banalmente mi definiscono umana [sebbene non mi ci consideri del tutto; aspetto ancora che i marziani vengano a recuperarmi]. Ho smesso di cercare giustificazioni alle scelte altrui, agli sbagli altrui; l'ho fatto non per protezione, ma per semplice rispetto di me stessa. Devo dire di essermelo guadagnato negli anni, faticando sempre molto per dover raggiungere quanto di prestabilito, obiettivi all'incirca auto-imposti che somigliavano similmente a sfide. Fino ad ora posso dire di averle superate [quasi] tutte, almeno in misura tale da potermi definire tosta.
Quello che vorrei [riba]dire alla mia persona è che sono fiera di lei, e che non riesco ad ammetterlo senza prima dover provare un brivido lungo la schiena. Sono fiera di quello che sono diventata nonostante gli ostacoli, di quanto non senza fatiche ho portato avanti, di quello che vado costruendo, della forza e del coraggio dimostrato, del mio modo di essere donna, una donna sensibile, sostanzialmente buona. E son parole forti, tanto che qualcosa nello stomaco si fa stretto, stringe a voler imitare un sussulto. Risveglia e addormenta insieme ogni parte di me, quelle in ascolto, chi sfacciatamente impicciona, chi preferisce invece star nascosta nei meandri dell'incoscienza; ascoltano tutte, lo vedo che lo fanno, e credo che il segreto stia proprio qua: finalmente, io mi vedo, e posso mettere a tacere angosce che per anni hanno avvelenato i miei modi d'esistere. Non voglio permettere a nessuno, ancora, di oltraggiare tutto questo. E continuo ad avere un'autostima piuttosto discutibile, ma resta il fatto che il mio valore, ora, io lo conosco. Lo proteggo a testa alta.
💌

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C'è qualche.. innanzitutto buongiorno ☺️ Allora ricominciamo: c'è qualche mi sono scordato la domanda.. ah qualche etichetta che vi hanno dato superficialmente che proprio non vi rispecchia??

SelfossFigaRossi’s Profile PhotoPost-self
Ops, buonasera. Arrivo tardi, ma meglio che niente! 🌙
Caso complicato il mio, dato che come etichetta mi rispecchia, ma viene ribaltata alla “meglio credo” a seconda delle circostanze, il che mi manda in escandescenza.
Sono una persona particolarmente precisa; discorso generico, ma prendilo per buono. In sostanza, mi piace far quadrare le cose e pongo attenzioni mirate in buona parte di quello che faccio; cerco di non lasciarmi sfuggire niente, il che a momenti pesa, in altri mi salva la vita. Ora, questa cosa mi viene riconosciuta, ma non nel modo in cui vorrei, il che per due ragioni:
- Il mio essere attenta e precisa viene percepito come un difetto, come un esagerazione, come qualcosa possibilmente da smussare. E non accade ora, ma da tutta una vita e onestamente la cosa inizia a starmi stretta.
- Il mio essere attenta e precisa viene percepito, ancora, come un dato assoluto. Del tipo: persona precisa > persona statica = noiosa = non ti muovi dal tuo. Falso. Io non sono questo, o meglio, non sono questo soltanto, dato che di cambiamenti ne affronto di nuovi praticamente ogni giorno, ma la gente questo fatica a comprenderlo.
Diciamo che come etichetta mi sta troppo incollata addosso e mi piacerebbe che le cose cambiassero, dato che consideto questo mio attributo un valore, un pregio che oramai ritrovo in pochi, pochissimi. Son tutti presi dalla voglia di far presto, dal desiderio di ottenere successo con poco, di far le cose con sufficienza, a partire dai piccoli dettagli. A me non sfugge una briciola, e ne vado fiera.
Come si dice? Chi mi ama mi segue, e nel frattempo io aspetto che cura e precisione tornino di moda come i jeans a vita bassa. 👖✨

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Vorrei fare l’amore

Uh, anche io. Vorrei fare l'amore con quanti più possibile, con persone di ogni tipo, di ogni modo, farlo intensamente. Ma no, che pensi, mica io parlo di fisico; parlo di cervello, di menti pulsanti, di personalità cucite sotto pelle. Vorrei vivere di connessioni, di scambi utili, di nutrimento, ricredermi sul fatto che al mondo di anime affascinanti ne esistano poche. Mi illudo spesso di poterne ancora incontrare, vivo di aspettative come chi crede di poter parlare ai marziani [e rientro a piene gambe nel club di coloro che fantasticano a riguardo]. Vorrei fare l'amore con persone vere - piene - in quanto credo di meritarlo, credo di averne forse anche bisogno, e nei miei rari momenti di egocentrica esaltazione credo, affermo anzi, di potermi considerare un'anima affascinante a mia volta. Resto in attesa di un fremito.

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