@illyasviel_b

Illyasviel C.D. Bailey

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ultraviolencepeach’s Profile PhotoSumire Taji
Le ricambiai la stretta di mano, un gesto inusuale per me ma che mia mamma mi aveva ben insegnato, nel caso avessi avuto a che fare con umani; mi capitò proprio a pennello, non mi era mai successo. Le sorrisi poi, sentendo le gote divampare in un tepore imbarazzante per il suo complimento, ringraziandola con un pessimo tono intimidito e gracchiato.
Posai Renesmee sulla panchina, felice che la ragazza avesse accettato il mio invito e quando feci per prendere tutte le pietanze che nonna mi aveva preparato, mi bloccai sul posto, spostando di scatto il viso su di lei, contornata da una espressione confusa e interrogatoria.
«Mh.. preferisci spostarti su un tavolo? In effetti é meglio, con tutto il cibo che ho tenere le teglie sulle gambe é un po' scomodo, death.» dissi, allungando già lo sguardo verso l'orizzonte, alla ricerca di qualche bel tavolino, che addocchiai subito, non molto distante da noi.
«Vieni vieni» la invitai, facendo scendere Ness dalla panchina, e subito prese a correre, per quel che potesse dato il suo bel fusichino per nulla palestrato: una graziosa facocerina.
Il passeggino era grande, ben munito di qualsiasi cosa, specialmente di una parte sotto per il contenimento, e credetemi, c'era cibo per un esercito.
Regnó il silenzio durante il breve tragitto; qualche versetto strozzato alla ricerca della parola, qualche sorriso o risatina imbarazzata; almeno, da parte mia fu così, ma quando giungemmo al tavolino, rivelai un lato più che insolito!
«SI MANGIAAA!!~» Esclamai sonora. Nassie subito si sedette ben composta sulle sue gambine e tutto ciò che c'era sotto al passeggino passó sul piano.
Teglie di lasagne, patatine, bistecche, pasta pasticciata, spaghetti al ragù, ali di pollo fritte, petto di pollo alla griglia e per tenersi in forma, una insalatina ben condita, non solo di olio e aceto ma uova, mozzarella, pomodori, cetrioli… una roba infinita!
Noi Bailey siamo un pozzo senza fondo, io sono un pozzo senza fondo.
«Serviti pure, death»
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HumanJudar’s Profile PhotoJudar
‘'Lode al padre, al figlio e allo spirito santo’' che tradotto sarebbe : ‘’lode alla farina, al lievito, all’acqua, all’olio, alla passata di pomodoro, alla mozzarella che assieme creano la pizza – legge universale, nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Legge universale prima che diventassero esistenza palpabile le àncore.
Ah, non che io Illyasviel Chloe Dekomori in quanto Illyasviel Chloe Dekomori sia intelligente ma la regola dell’amico non sbaglia mai e quindi anche la regola del cibo non dovrebbe sottrarsi, se cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia.
In tutto ciò, ho perso il filo del discorso e le povere paperelle che mi stavano ascoltando - fintantoché dinanzi a loro mi gustavo le cosce di pollo del KFC - si dileguarono, trasportate dalla corrente della Vurga. Sbuffai - sono una bambina - e annoiata me ne andai, proprio come quelle paperelle. Da brava cittadina di questo mondo, gettai nell’apposito cestino il casco del fast food, intraprendendo il percorso di questa giornata assai noiosa.
È come se non ci fosse nulla da fare o come se ce ne fosse così tanto da avere l’imbarazzo della scelta.
Popolo di Roma, la vostra imperatrice vi parla : dall’alto del trono di spade, giunti dalla cittadella di Illyasviel, regina della gnagna, rinomata Patong : colorata, speziata, acida... come me! Datemi C I B O e io vi risparmierò.
Sarebbero parole adeguate se ascendessi al cielo stile Gesù Cristo - che poi tutti a dire che Lui è l’unico a camminare sulle acque ma avete mai visto Naruto, razza di barbagianni?! - ma persa nei miei / logici / pensieri, disturbata nella solenne proiezione, mi imbattei in un qualcosa che compresi solo dopo – sapete, ho il pilota automatico quando il mio intelligentissimo cervellino decide di lavorare ( @kakaka2018 capito?!?! HO UN CERVELLO INTELLIGENTISSIMO PERCHÉ SONO L’ÁNCORA DELLA CREAZIONE E CE L’HO IN DOTAZIONE GHGHGHGHG BAKA FRATELLO)
Tornando a noi, al presente, a questa situazione che sapeva di manga shoujo ma io sono lesbica e non finisco mai in un manga yuri *me sad*
Puntai i miei occhi verdi sul tizio che continuava a palpeggiarmi come se fosse alla ricerca del One piece, ma baby, io sono piatta più di una tavola da surf, gioca forte il mio sederino sculettante quando twerko.
«No uccelletto, non mi sono fatta male ghghghghg ce ne vuole prima che questo corpicino senta dolore» gli risposi, sfoggiando il mio bel ghigno. Denti aguzzi, felini; occhi vispi e serpentini che studiavano il piccoletto - manco fossi un watusso io - probabilmente fuggito da jumanji – non mi sorprendo di nulla.
Indifferenza totale la mia, anche nell’accettare la sua mano : siamo donne emancipate, aggiornati. E poi mamma mi ha insegnato che non si accetta niente dagli sconosciuti – a meno che non sia cibo.
«Ah, ma se vuoi farti perdonare puoi offrirmi una birra e una pannocchia arrostita al burro ghghghghghg
O preferisci una sfida di cibo?!?!» ti va una patong solo io e te?!?! *pervyface*

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Sera

«Ehi!
Questa è la maxi storia di come io mi sia mangiata quel tacchino sotto sopra, l'ho finito!
Seduta su due piedi qui con te
Ti parlerò del rhum e del brandy che ho usato per il parfait~ death!»
Sera

- EHI EHI EHI. Ma lo sapete che un kilo di tonno è una tonnellata mentre un kilo di marmo non è una marmellata? - *Sba dum dish!!*.

The_Show_of_Nik’s Profile PhotoNikolai
«EHI EHI EHI.
Perché il pomodoro non riesce mai a dormire?
PERCHÉ L'INSALATA.... RUUUSSSAAAAA
GHGHGHGHGHGH~ death»
*Wubba Lubba Dub Dub*
EHI EHI EHI Ma lo sapete che un kilo di tonno è una tonnellata mentre un kilo di

Che segno sei?

«Il segno dell’agnello sugli omogeneizzati che vendono al supermercato» era questa la risposta che volevo dare? Insomma, il cibo è costantemente presente nella mia esistenza, ma che segno sono? Che razza di domanda era? Io volevo unicamente condividere la scoperta degli omogeneizzati, pfff !
«Sono il segno che si stamperà sul faccino caccoso del mio fratellino stupido ghghghghghg» @kakaka2018
Che segno sei

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TheViperHeavenly’s Profile PhotoJeanne Lancaster
Ero abituata a scene disastrose come quando si immerge un surgelato nell’olio bollente, io ero la prima a combinarne di peste e corna - soprattutto a mettersi le dita nel naso alla ricerca dell’oro - ma non posso negare che la situazione mi lasciò pietrificata, in un primo momento. Forse sapere che esiste qualcuno di simile a me, mi aveva riempito il cuore di una tale felicità che non sapevo come esprimerla, o molto più semplicemente ero tanto divertita dal momento che per non sembrare una bomba lanciata su Nagasaki mi ero concentrata per non ridere, ma quando sentii la mia dolce metà lasciarsi andare in /tutta grazia/, la seguii a ruota, sprigionando tutto il mio fragoroso divertimento.
«Ghghghghgh!! Non male!!» esordii. Era un luogo dove il divertimento non mancava, il senso di libertà e spensieratezza, quel qualcosa che per quanto poteva sembrare schifoso allo stesso tempo era divertente. Non si può fare a meno di ridere, anche per chi non è solito assumere un tale temperamento: come quando si dice di voler fare una follia e si mette la maionese nella pasta fredda; perché in fondo la maionese è una salsa e anche il sugo è una salsa e se si mette la salsa nella pasta fredda dov’è il problema?
«Sono Illyasviel Chloe Dekomori, ma sì potete chiamarmi solo Illyasviel ghghghghg» ero grata, come quando la mamma mise la verdura nella torta salata per farmela mangiare e seppur inizialmente ero restia, alla fine dovetti ammettere la mia sconfitta. La torta salata con le verdure è la fine del mondo!
E in questo momento mi sentii come allora, grata di aver azzardato, di aver puntato la mia Jeanne, di averne combinate di tutti i colori e alla fine di averla conquistata! O è lei che ha conquistato me? Nah, nessuno resiste al mio fascino, io sono una cesta di pollo fritto appena cotto!
«Sarò anche piatta ma ho un cul.o che parla, baby!» e lo sfoggiai con tutta naturalezza, mostrando la fierezza del mio fondo schiena. «Purtroppo - per voi - è adibito solo alla mia Jeanne, altrimenti avreste potuto fare una bella conversazione con lui ghghghghghg» ero libera di esprimermi, di essere me stessa. Avevo quell’equilibrio che, nonostante la mia natura da àncora, non ero riuscita a trovare in tutto questo tempo. Renesmee mi completava ma Jeanne mi dava il giusto equilibrio; lei mi ha stravolto l’esistenza.
Le presi la mano, sorridendole fragorosamente.
«Ebbene, spero che d’ora in poi mi permettere di prendermi cura della vostra sorellina. La maneggerò con cura, è il mio piatto prelibato» dissi, leccandomi le labbra. Pensare a lei non mi permetteva di mentire, intaccava la mia mente costantemente, presente come il burro in ogni piatto.
«Aaaaah ragazzi, dopo questo viaggio, posso chiedere del cibo?» e se vi starete chiedendo se penso sempre a mangiare, ebbene sì ghghghghg!

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TheViperHeavenly’s Profile PhotoJeanne Lancaster
Tornare nel mondo umano era stato più strano di quanto ricordassi, eppure non era la prima volta. È come quando mamma ti dice di aver preparato le lasagne, ma in lontananza percepisci quel sentore di verdure che per nulla si sposa col prelibato piatto: AH! lasagne di verdure, eccolo l’inganno. Ma qui cosa mai poteva esserci di tanto losco e sospetto?
Una moto! No, sono più che sicura che il problema non sia questo, nel frattempo ammiravo la mia bellissima Jeanne sotto ammalianti spoglie esilaranti e sensuali: ci credereste mai se vi dicessi che sembra la coscia di pollo imbevuta nella salsa più deliziosa che io abbia mai assaggiato? [ndrp: ad essere sinceri fa paura il fatto che tu la paragoni a del cibo. Cosa sei, Hannibal Lecter?] E SE FOSSE??????? *respira a fondo*
«Una moto? E chi ci è mai salita - dice Illyasviel Chloe Dekomori in quanto Illyasviel Chloe Dekomori» stavo avendo paura? La mia parlantina mi suggeriva proprio questo. Ah ma dai, io combatto i super cattivi, perché mai dovrei avere paura di un mezzo pericoloso ma mai quanto me? Se sono sopravvissuta a nonna Yuna, come posso non sopravvivere a questa roba?
Montai in sella, stringendomi dolcemente ai fianchi curvi della mia donna. Non vi fu sensazione più eccitante: dopodiché lei sfrecciò sulle strade. Ebbi il piacere di conoscere l’adrenalina d’amore, l’opera d’arte che sparge su una tela, l’impasto di una pizza che viene steso amorevolmente su un bancone di marmo tra dolci granelli di farina: mi resi conto di potermi innamorare ancora di più di lei. Cosa mai mi hai fatto, donna?
Per quanto il tragitto fu breve, avrei voluto non finisse mai. QUESTO PERCHÉ NON SAI ANCORA COSA TI ASPETTA! Perché, cosa mi aspetta? La morte? Certo che no, la discordia sapevo domarla a mio piacere, e un pizzico di follia mi era già chiaro facesse parte della sua vita. Al che la seguii, tra i sotterfugi di una città sotterranea, nascosta, il covo dei cattivi [ndrp: guardi troppi anime, girl].
«Ghghghghghg troppo divertente!» sghignazzai, alzando all’aria le braccia. La mia chioma bionda svolazzava imperterrita tra mille sballottamenti. La luce del sole si oscurava sempre più per dare spazio alla luce artificiale, a qualcosa che avrebbe messo i brividi a chiunque non facesse parte del posto. Io non sono così, come lei, eppure allo stesso tempo mi sento a casa.
«Wooow, che spettacolo!» esclamai, guardandomi attorno come una bambina. Sembravo finita all’interno di un arcobaleno. I miei occhi erano stati pervasi da miriadi di colori accecanti; sembrava come se fosse improvvisamente divenuta notte nei quartieri più proibiti della Francia. Intrecciai le mie dita a quelle di Jeanne, sorridendole pazzamente.
«Sono pronta» esordii, schioccando la lingua sul palato, per sfoggiare al fine il mio sorriso più folle. Avevo bisogno di essere parte di lei, perché lei era già parte di me dal nostro primo incontro di sguardi. Quanto è passato, Jeanne? Un per sempre non mi basterà!

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«Guarda che se continui in questo modo mi toccherà ammanettarti.» il che sarebbe stato illuminante ed altrettanto ec.citante: questi giochi di ruolo accendevano in me una tale euforia che mi formicolano i piedi al solo pensiero. Ciononostante eravamo qui per la colazione, per noi due, per goderci i nostri attimi intimi prima di riprendere la vita normale – una vita insieme, sì, ma comunque normale.
Ero a conoscenza - a modo mio ghghghghgh - della malavita che la mia pasticcina affrontava ogni giorno ma questo non la rendeva una criminale, una malfamata, tutt'altro... il suo cuore era buono, pazzerello e altruista ed io non chiedevo di più.
«Jeanne mi toccherà punirti.» ma senti senti con che coraggio! Ero fiera di me stessa - forse -, impastata come della pasta fresca appena tirata, persa completamente in quei meloni--- in quelle tette--- sì insomma, Jeanne era tutto quello che avevo sempre sognato, compensava il mio vuoto – e vi assicuro, delfini curiosoni, che non parlo del mio vuoto di cuore ghghghghgh!
Immerse nella nostra mattinata, ecco finalmente sorgere la più bellissima delle idee: non potevo che essere più felice di così. Certo, non dico della sua malavita... purtroppo gli esseri umani non se la passano bene quando si ha a che fare con l’illegalità e saperla in pericolo costante mi manda fuori di testa, ma l’avrei protetta io, ad ogni costo. Non avrei permesso che la mia panna montata perdesse la sua consistenza. Le presi la mano, la intrecciai alla mia e le accarezzai il dorso senza proferir parola. Sembravo la tipica ragazza delirante, di quelle isteriche e bisognose, che aveva acchiappato il primo treno ad alta velocità ma la verità non era mai stata più cristallina di così: mi ero presa una bella sbandata di zucchero a velo per la mia Jeanne, potevo chiamarlo colpo di fulmine, colpo delle zeppole di San Giuseppe... qualsiasi cosa vogliate! Ma quando la bacio io non sento solo il desiderio sessuale, io assaporo il retrogusto di ribes, di ciliegie mature, di cioccolata calda e menta; sento quel gusto dolce e piccante e mai, dico mai e poi mai amaro.
«Sarei felicissima di conoscere la tua famiglia.» esordii infine, alzando il capo verso lei per immergermi in quelle gemme - smettetela di pensare alle tette! ah mannaggia! Forse sono io a farlo costantemente! - scintillanti e vedermi riflessa in lei, più bella che mai.
Terminata la nostra colazione, tornammo nella camera e tra varie moine e scherzetti, preparammo i nostri bagagli per rimetterci in viaggio. BUT FIRST: doccetta calda per rilassare i muscoli – e anche qualcos'altro ghghghghgh!
Una volta pronte, senza destare alcun sospetto, fu doveroso uscire da quel / mondo / che io stessa avevo creato, per così dire. Non c’erano particolari spiegazioni a riguardo e non ne avevo, così come speravo che mai e poi mai lei me le avrebbe chieste. In un abracadabra tornammo alla vita vera, in quel nostro mondo che ci permise di incrociare i destini.
«Eccoci tornate a casa!»

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TheViperHeavenly’s Profile PhotoJeanne Lancaster
«Quel ragazzo é un vero lupacchione!» esordii mentre indossavo gli indumenti per la colazione. Sebbene la mia esclamazione avesse una nota divertita, nella sua semplicità era più che veritiera, ma come avrei mai potuto dire a Jeanne che il fidanzatino di mia figlia era un lupo fatto e finito? Avrebbe avuto le stesse conseguenze del servire una pasta alla carbonara ma fatta con della panna: una cosa impensabile, morte sua.
Mi limitai a riderci su e a seguire la mia pollastrella per i corridoi di quel posto: sa il diavolo dove l'avessi portata! Era il mondo della perdizione ed io, bambina capricciosa e bisognosa, mi ero fatta travolgere — e per un po' di zin zin ero finita col prendermi una infatuazione. Ah! Ma é sempre così. Si assaggia qualcosa e si assorbe tanto il gusto da desiderarne sempre di più: non saprei dire se sia la mia droga o la mia pizza ai 4 formaggi.
Ero totalmente pazza di lei. Cotta come un petto di pollo alla piastra. E lei sembrava lo stesso. Stavo vivendi una magia — una di quelle cose strane di cui Ness mi parla sempre! Mai avrei creduto che una donna come Jeanne potesse donarmi tutta questa felicità, questa sensazione di benessere: mi completava. Dunque perché non completare lei saltellando di qua, saltellando di là-- «…potrei scoparti nuovamente qui, eh! - dice Illyasviel Chloe Dekomori in quanto Illyasviel Chloe Dekomori.» no, non avevi pudore e lei tantomeno ne aveva. Perché contenere, dunque, queste belve assetate?
Scoppiai a ridere, leccandomi tuttavia le labbra — sarei pronta ad un secondo round sebbene io sia affamata; per lei, sarei stata sempre pronta!
Giungemmo finalmente nella sala della colazione e immense tavolate erano allestite di ogni varia leccornia che la mente umana e non possa concepire. Vi erano delizie che mai avevo provato prima — e mi diedi, dunque, conferma che il mondo Gourmet esista veramente e che presto o tardi, con o senza mio fratello, lo avrei trovato e me ne sarei appropriata. Regina Illyasviel é in arrivo baby!
«Ti sbatterei su ogni tavolo, mia dolce Jeanne.» le sussurrai dolcemente all'orecchio, passando innocentemente - o forse no - la mano lungo la sua coscia, terminando il supplì con una pacca sulla natica — e perché non ornare il tutto con una grossa grassa risata fragorosa?
La mia fame stava veramente divorando la mia essenza e fin da piccola, quando sono priva di energie, tendo a baciare terzi per appropriarmi della loro linfa vitale; diciamo che é meglio evitare con la mia donna, finirei col vederla stecchita come un tacchino.
Mille piatti per ogni delizia e, sedute a tavola, protrassi questa nostra / luna di miele /.
«Mi sembra Las Vegas questo posto ma non amo la sedentarietà almeno che non sia casa mia. Perciò dimmi.. hai una qualche preferenza?» al momento non avevo grandi idee, ammetto che avrei passato volentieri le prossime giornate distese nel letto, nude, nel dolce far niente, ma mi sembrava più una prospettiva novizia e ancor prima dovevamo sancire un Noi.

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