#magazzino

Mi sono trovata in questa situazione molte volte. Era una serata noiosa fino a quando la mia collega non mi fece notare dalle telecamere un ragazzo sospettoso che stava curiosando nel / mio / reparto. Avevo già avuto a che fare con altri ladri prima di lui, pertanto non era una novità. Quando chiamai il ragazzo, egli si girò di scatto, facendo una faccia colpevole come se fosse stato beccato con le dita nella marmellata e per distrarmi mi fece la classica domanda che mi fanno molti clienti, nonostante ce l'ho / scritto / in fronte:«lavori qui?»
Gli mostrai il mio badge e fui diretta:«la mano, per favore».
X:«Perché, cosa ti serve?»
Io:«Tu dammela e basta»
X:«Mi stai chiedendo di sposarti? Non sei troppo piccola?»
Simpatico! Semmai era lui quello piccolo. Quanti anni poteva avere, quindici? Mea culpa che mi spiego male. La mia collega mi chiamò con il walkie-talkie per chiedermi di avvicinarmi alla cassa per un articolo senza prezzo ed io le dissi di no. Perché chiamarmi, quando poteva benissimo chiedere a qualcun altro? Non ci pensai in quel momento, ero concentrata sul ragazzo che mi stava trattenendo con il suo / teatrino /. Nonostante ciò, la mia amica insisteva perché / stranamente! / tutti i miei colleghi erano occupati. Che coincidenze! Compresi in ritardo che il suo era un metodo di / salvataggio / quando un altro ragazzo apparse dietro di me. Poi un altro, un altro ancora ed infine due bambine. Indossavano vestiti sporchi, le scarpe non sembravano nemmeno della loro misura. Sudavo freddo. Uno di loro aveva il viso sfregiato e mi passava continuamente accanto come un cacciatore studia la sua preda. Non sapevo dove sbattere la testa: uno mi chiedeva informazioni su alcuni prodotti; le bambine mettevano le mani ovunque; l'altro continuava a farmi domande fuori luogo, quell'altro mi fissava male.
Una mia collega mi trascinò finalmente via, senza far capire niente a loro: sarebbe stato peggio se avessimo mostrato paura, l'indifferenza era l'arma migliore. Ci eravamo chiuse dietro la cassa, anche se non era il massimo della sicurezza e fingevamo che sarebbe andato tutto bene — dopo trecento telefonate al capo senza risposta. La / madre / dei ragazzi si stava mangiando la cassiera con gli occhi solo perché aveva detto gentilmente a uno di loro di non toccare niente se non erano interessati a comprare. Alla fine pagò una cosa e poi se ne andò con tutta la ciurma... dopo aver rubato, MASTICĀZZÏ! Alla fine scoprimmo che c'era la nonna del capo chiusa dentro il magazzino (hanno la cucina collegata) che stava cucinando. NOI stavamo rischiando, per cosa poi? Per dei prodotti di bassa qualità mentre il capo era in giro a sguazzarsela? E / quella / che fa? IL RISO. La mia espressione era tipo questa. 👇🏼
Tornando alla tua domanda: come reagirei? Mh, semplice! Lasceremo le chiavi della cassa, per me si possono portare via tutto il loro bottino e pure la nonna già che ci siamo. Ah e ricordatevi sempre: «chi si fa i fatti suoi campa cent'anni!».

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La Russia ha a disposizione ben 4.477 testate nucleari di varia potenza, delle quali 1.588 sono già schierate e pronte per l'uso. A queste si possono aggiungere le testate in lista per lo smantellamento, ma ancora potenzialmente utilizzabili, per un totale di 5.977. Sono le stime dal think tank indipendente Federation of American Scientists.
Stando al Bulletin of the Atomic Scientists pubblicato da Hans M. Kristensen e Matt Korda 812 testate nucleari sono installate su missili balistici intercontinentale, 576 su sottomarini lanciamissili e circa 200 su bombardieri. Circa altre 977 testate nucleari sono in magazzino, insieme ad altre 1.912 testate tattiche, cioè a corta gittata e potenza ridotta da utilizzare ipoteticamente sul campo di battaglia. In aggiunta alla scorta militare per le forze operative scrivono i due ricercatori un ampio numero, circa 1.500, di testate dismesse ma ancora operative sono in attesa di essere smantellate, per un totale di circa 5.977 testate nucleari. La Russia da tempo vanta inoltre di aver testato con successo missili da crociera ipersonici, capaci potenzialmente di trasportare testate nucleari: un campo in cui gli Stati Uniti al momento si trovano indietro nella tabella di marcia.

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C'è un suono che ricollego alla mia infanzia: il cucù del cuculo, del cucù, del cuccù, del cucu oppure del cucco...
Da piccola ero solita scendere ( si trattava di un scalino) nel magazzino dentro casa (era una stanza appartata, buia, con una finestra in legno e piccola, adibita alle provviste invernali) con mia nonna per prendere la farina e preparare così il pane e ricordo l'onnipresenza di questo uccello e del suo canto.
Questo quadro per me è cosi 'perfetto', 'sereno' da sempre perché rappresenta un momento molto semplice, spensierato, con la presenza di qualcuno a cui tengo, e mi sembra che in quel momento ogni cosa sia stata al suo posto, senza bisogno di forzature o altro.
Non che stessimo facendo qualcosa, o ci fosse chissà quale atmosfera, ma l'immagine mi è cara perché è molto semplice e spontanea e ogniqualvolta sento questo uccellino che canta mi viene spontaneo evocare quell'atmosfera e perdermici, quel quadro mi è caro.

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