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Non avrei mai voluto chiudere con te

Entro dopo anni, con tantissime domande in sospeso, però la curiosità è talmente alta che, nonostante non abbia tempo/motivazione per rispondere al resto, qui voglio rispondere e cercare di sapere chi mi scrive tutto ciò, in piena tranquillità e comprensione ovviamente 😅

Racconta quest'anno o questo periodo

È tutto così surreale, in questi mesi, quest'anno, tra continui lutti e perdite… così assurdo.
Fulmini a ciel sereno, o violenta tempesta, anche se già uggioso e melancolico come è stato ieri, ma manifestazioni di fatti pur sempre così strazianti ed inaspettati.
Ho fatto, ieri mattina, uno dei sogni più ansiogeni fatti ultimamente, fatto di perdite e situazioni indesiderate, ma nulla è
stato paragonabile al veder mia madre, ieri, tra lacrime, singhiozzi e forte panico, davanti al corpo di una persona tanto cara a tutti noi, oramai privo di vita alcuna…
Ma ci sono stato, nonostante le sue proteste, sono rimasto a farle da appiglio, al meglio delle mie possibilità e so che i miei abbracci e lo stare tutto il tempo al suo fianco abbiano reso ciò la scelta migliore, nonostante il suo orgoglio e la sua ostinazione a volersi mostrare incrollabile, in generale.
È assurdo come ci sopravvalutiamo, emotivamente, pensando di non riuscire a sopportare nella vita per molto meno, ma poi, tra tutto il caos e tutti i colpi subiti dalle situazioni che ci si parano davanti, siamo in grado di tenere la testa in alto, prima o poi, o rialzarci e continuare a vivere, in mezzo a demoni ed orrori che la vita stessa ci sbatte contro…
Possiamo essere più forti di quel che mai potremo immaginare, senza perdere qualcuno, qualcosa, senza tenerci le lacrime per noi o, semplicemente, senza perdere il nostro essere e la nostra umanità, ma non ce ne accorgiamo, spesso, nemmeno quando capitano sfortune a noi stessi e scissioni di vario tipo che, nell'immediato, a livello di gravità, sopravvalutiamo, ma, paradossalmente, lo sentiamo proprio dopo i momenti veramente più estremi, irreversibili e pesanti.

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Pensi ci possa essere molto di più in un piatto/in una ricetta (es: ricordi, sensazioni, un momento di unione, etc.) o per te il cibo è solo cibo, fonte di energia?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
La cucina non è solo un'esigenza o un'abilità finalizzata alla sopravvivenza, questa è solo una parte di ciò che è essa
stessa, perché ritengo che quella della cucina sia a tutti gli effetti un'arte.
L'arte culinaria amalgama, compone, combina e separa per creare un qualcosa che possa portare stimoli al gusto, non è solo un qualcosa che sfama.
Così come la pittura, che coinvolge principalmente la vista, la musica l'udito, ed altre tipologie di arte altro, tra i sensi che possediamo(che, specifico, non sono solo 5), la cucina stimola anch'essa, principalmente, uno dei sensi, ossia, ovviamente, il senso del gusto, giocandoci in vari modi.
La cucina è anche arte e l'arte unisce, crea e fa rivivere ricordi e sensazioni.

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Quando hai aperto gli occhi questa mattina, come ti sei sentito?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Ancora particolarmente provato, con un vuoto dentro non indifferente, per non esserci stato per gli ultimi giorni, quando è successo(lui era via con i miei, mentre io sono rimasto a casa), ma il cuore colmo di affetto e ricordi del mio piccolo amico Stein, che oramai non c'è piú...
Abbiamo passato 6 anni e mezzo indimenticabili insieme, ha dato molto e non solo a me, anche a mia madre, ed a tante altre persone che hanno avuto il piacere di interagirci. Mi ha aperto il cuore e fatto riscoprire un affetto puro e reale, svincolato da qualsivoglia interesse, in un periodo nel quale provavo grande rabbia e disprezzo per la maggior parte delle persone...
Ha fatto molto, ha fatto piú differenza di quanta qualcuno possa mai pensare e non esagero quando dico che ha saputo cambiarmi la vita, facendomi scoprire e riscoprire emozioni che altrimenti non so se sarei mai riuscito a sviluppare e vivermi.
Ti voglio un'infinità di bene cucciolo mio e te ne vorró per sempre. Avrai sempre un posto speciale per me, mi hai dato tanto e non lo dimenticheró mai, hai dato vera luce alla mia vita e non ti potró mai ringraziare abbastanza. Riposa in pace, eternamente e, se c'é qualcosa dopo la morte, non vedo l'ora di rincontrarti, quando anche il mio ciclo vitale sarà concluso.

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Quando hai aperto gli occhi questa mattina come ti sei sentito

Pensi si possa trovare sempre un lato positivo? Accetti gli eventi così come sono o cerchi spesso di trovare questo lato?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Dipende dalla gravità della situazione, da come viene percepita da noi stessi e da quello che ci porta o porta via.
Con i lati positivi, in una situazione percepita come negativa o peggio, ci si portano dietro e rischiano molti più lati negativi, all'impatto, da affrontare, o almeno da dover fronteggiare a breve termine, ed è straziante, in quei casi, perché serve spesso una forza mentale non da poco o, altrimenti, tanto di quel tempo investito ad agire di contro, per sopprimere ed avere la possibilità di coglierli i lati positivi(che in quel caso, però, son portati da noi stessi, solamente grazie a noi stessi, dall'aver superato un qualcosa di negativo).
io non accetto il tutto per com'è, se non a resa o se tutto quel che è legato a tali eventi, per il dolore stesso da me provato, perde permanentemente importanza per me medesimo, perché mi ostino a cercare, dapprima, di risolvere e trovare un qualcosa che porti le situazione e gli eventi ad essere reversibili(ovviamente quando possibile), recuperabili su certi lati o quantomeno accettabili.

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C'è qualcosa di cui ti senti colpevole?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Di aver procrastinato ed iniziato solo da poco a darmi tono, stabilità e solidità nella vita, sia mentale che economica.
Di essermi fatto "consumare", da attività o rapporti interpersonali che non mi davano più vera serenità e soprattutto stabilità, legandomi ai ricordi per giustificare un qualcosa di non più sano e concreto, dandoci continuamente troppa importanza e, colpevolizzandomi per cose che non dipendevano da me, che erano problemi di altre persone, senza girarmi ed andarmene io.
Di aver mollato opportunità con potenziale effettivo, ma allo stesso tempo mi pento di non aver mollato nella vita ciò per cui non valeva più lo sforzo, anche dopo essermene accorto, illudendomi ed ostinandomi a vederci ancora qualcosa di meritevole, per cui valesse ancora la pena combattere e questo vale per i rapporti avuti ultimamente(amorosi e non) e per quelli avuti anni fa, oltre che per molte attività svolte nell'arco della mia vita. Tutte cose per le quali ho faticato a voltare pagina.
Sono colpevole di essermi sprecato, il più delle volte e non me lo merito, nessuno lo merita. Ci meritiamo ciò che ci fa stare in equilibrio con noi stessi, meritiamo chi ci fa sentire forti, non fuori luogo ed in difetto e ciò, a sua volta, non ci merita minimamente.
D'ora in poi spero di non aver più problemi a lasciarmi dietro, definitivamente, ciò che è rotto e mi ostino a tenere nella mia vita, spero di non arrivare più a cercare inutilmente di ricostruire o rottamare.

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Quale argomento non ti stanca mai?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Qualunque cosa sia concernente la musica, di qualsiasi tipologia essa sia, purché abbia uno spessore effettivo e percepibile, ed io percepisca sia fatta da soggetti che ci mettano loro stessi, tra le note.
Non mi stancherei mai di parlarne, canalizzando massimo entusiasmo, nel confronto(mai critico) con gli altri, circa essa stessa, in qualunque forma si manifesti e venga percepita, da soggetto a soggetto.

Qual è il tuo dovere?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Attualmente, il mio dovere concreto è un qualcosa che avrei dovuto prendere in mano da tempo, ossia raggiungere l'indipendenza economica per permettere ai miei di tornare in Serbia, per sempre, ed a me stesso di mettere delle basi più solide e concrete per ciò che poi vorrei fare, grazie a quel che avrò risparmiato.
Tardo di 3 anni, ma adesso ci sto lavorando davvero ed inevitabilmente servirà tempo ed impegno nello svolgere le mansioni lavorative che mi vengono e verranno date(cercando di non perdere, giustamente, mai la dignità).

"Le persone pensano che il tempo sia una rigida progressione di causa ed effetto, ma in realtà, da un punto di vista non lineare e non soggettivo è più come una grossa palla un po' vacillante che va e che viene.. Fluttuante!" Tu come vedi il tempo?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Io, a pensiero decontestualizzato, mi trovo personalmente in disaccordo con questa citazione di "Doctor Who"(che comunque, nel suo contesto, è perfettamente capibile) e ne spiego il perché:
Io non riesco a non vedere il tempo in modo diverso da un qualcosa di oggettivamente lineare, ma percepito e "distorto", appunto, a livello di percezione individuale, in molteplici modi, da ogni, per l'appunto, individuo, a seconda delle sue azioni, di chi ha attorno e dei suoi molteplici stati d'animo durante la vita stessa.
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Qual è la tua più grande guerra, il tuo maggior scontro interiore?

SamanthaMarioli’s Profile PhotoMetanoia
Quella che preveda un cambiamento costante, in positivo, superando le barriere imposte da routine e da una procrastinazione finita spesso in abitudine e portata avanti per troppo tempo.
È una guerra che combatto ogni giorni, cercando di stare a testa alta, da mesi, costantemente, oramai e, nonostante qualche colpo perso, qua e là, devo dire che il tutto sta andando avanti, anche grazie al fatto che mi sono rimboccato le maniche e mi sono avviato con serietà verso l'indipendenza economica.
È difficile sviluppare delle abitudini, sovrascrivendone altre, ma è possibile ed io voglio usare anche questa risposta come "reminder" del mio percorso.

Perché sei qui?

Dipende dal periodo, ma attualmente, magari, dovrei ragionarci di più…
Magari, dopo così tante risposte cancellate, ultimamente, ma trasposte nei blocchi note, seguite da leggerezza temporanea intervallata da tanti sensi di colpa, noto che queste ultime risposte sono frutto degli sfoghi dovuti alla depressione di questo ultimo periodo ed esplicitare, seppur temporaneamente, mi dona parecchie emozioni contrastanti, che almeno sento mi concedano un po' di quella vitalità altrimenti mancante…
Perció, oserei arrivare alla conclusione che questo, infondo, almeno attualmente, è come fosse il mio diario pubblico, ma privato, perché qui mi sa non legga più nessuno, io conosca, da mesi, quindi me li concedo certi "lussi" ed allo stesso tempo fa più effetto, a me stesso, degli sfoghi nei blocchi note, anche nelle risposte che ritengo non siano da cancellare.

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Hai mai letto o sentito della leggenda del filo rosso che lega le anime gemelle? Ci credi o pensi che sia solo una storiella?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Ben venga quando due sognatori romantici si trovano a crederci davvero, con intensità e senza porsi ostacoli.
Ma a conti fatti è solo una storiella, totalmente illogica,ma alla quale ammetto mi abbandonerei volentieri, soprattutto perché sono stanco di complicazioni ed amarezze.
Per il resto, per la maggiore, un rapporto, sotto sotto è un cumulo di interessi, fisici ed emotivi, che quando si esauriscono e non danno più quella sicurezza e senso di "stabilità" che dava l'essere in un rapporto con quella persona stessa, finiscono.

Qual è un errore che si fa sempre?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Parlando per me direi che, sempre più spesso, il sottovalutare o sopravvalutare i miei demoni, ed ultimamente l'errore è stato pensare, addirittura, i miei demoni sconfitti, o perlomeno definitivamente a bada.
Li pensavo deboli, li pensavo stanchi, oramai, o mi credevo molto più forte e lontano da essi, dopo un certo periodo ma sbagliavo, cazzo, quanto mi sbagliavo a sottovalutarli... più di ogni altra volta, paradossalmente.
Tanto quanto mi sembra stia crescendo io, tanto mi sembra cerchino di raggiungermi anche loro, o forse mi ero illuso di star crescendo, o semplicemente resto ancora troppo lento.
Ed ora mi stringono, sussurrando dolcemente ciò che dolce non è, fermandomi in un intenso abbraccio, più forte di prima, più di quel che mi sarei mai aspettato e la cosa più triste è che, rispetto al passato, non me la sento più di provare a svincolarmi con tutto me stesso, perché avevo proprio bisogno di un abbraccio in questo periodo, che sia uno degli ultimi o meno…

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Hai mai indossato una maschera?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Tante volte, credo... ma solo per sfuggire a certi riscontri, quando in quei momenti, in possesso, di una certa forza mentale. Soprattutto, però, per sfuggire ad ulteriori complicazioni, quando sentivo di non farcela più, per evitare di ingrandire le crepe nei rapporti umani e di conseguenza dentro me, anche quando mi illudevo essi stessero ancora in piedi.
Ma non sono, comunque, mai stato capace, di tenerle a contatto, per un certo tempo, col mio viso stesso. Per questo, le crepe, non le ho mai saputo neutralizzare davvero.

Cos'è la purezza?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Utopia, pura e semplice utopia.
Nessuno è puro, manco i cuccioli o i neonati, inevitabile venir "sporcati", in un modo o nell'altro, appena si viene al mondo e si interagisce con le prime cose, provando le prime sensazioni. A maggior ragione perché la mente è estremamente elastica e "spugnosa", per chi ha da poco iniziato il suo ciclo vitale. Ergo, la purezza è utopia, poi chi voglia darle altri significati, differenti da quelli che io considero tali può, ma non sono complementari, di certo, con la mia concezione di essa... e va bene così.

L'orgoglio è un pregio o un difetto?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
"L'orgoglio è presunzione, con reazioni conseguenti, poco prima di inciampare".
Questa è una frase che formulai io stesso, una notte insonne, dopo che, ragionandoci su, realizzai che personalmente, la maggior parte dei disastri, a livello di rapporti umani, si formarono per via dell'orgoglio stesso, da me pure eccessivo(anche se con questo non giustificheró assolutamente certi comportamenti avuti da soggetti che hanno interrotto, passivamente o direttamente, in certi modi, ogni rapporto con me).
Per come lo concepisco io, l'orgoglio è umano, ed è inevitabile tenerne un po'dentro di sé, per quanto si cerchi di liberarsene, ma è tutt'altra cosa rispetto alla dignità ed alla sicurezza, con le quali viene erroneamente mischiato o addirittura scambiato...
Questo è quel che io stesso penso dell'orgoglio e ci tengo a dire che questa è solo la mia percezione delle cose.

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Quanto pesa un vuoto?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Tanto quanto è rimasto grande lo spazio inoccupato che in precedenza si era creato per qualcuno o qualcosa. Ma più che peso io lo percepisco, essendo "vuoto", come un'area che, svuotatasi, inizia a risucchiare le pareti con forza, collassando su di sé, per cercare di tornare nello stato precedente allo spazio aperto e vuoto stesso.
Inevitabilmente, a seconda della grandezza e di quanto su misura fosse stato fatto lo spazio stesso, resteranno segni più o meno grandi, marcati ed evidenti e con essi fori e punti non perfettamente richiusi, sempre figurativamente parlando.

Aspettare il momento giusto o agire appena possibile?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Agire, il prima possibile, armandosi di coraggio, prima che sia tutto troppo tardi, quando e finché dipende soprattutto da te, perché nulla resta fermo e molto si perde, varia in continuazione o si deteriora, addirittura, prima o poi, irrimediabilmente.
Aspettare un momento "giusto", invece, finché hai abbastanza nervi e quando non dipende più da te, ma da altre cose o persone.

Senti di star sbagliando in qualcosa?

Mi sono erroneamente definito, per troppo tempo, una persona incline alla manipolazione, quando ciò non era vero, dato che essendo tenace, ma testardo, il massimo che ho sempre fatto, in passato, è stato un cercare di convincere su cose, per me esatte ed importanti, con una certa foga, affinché qualcuno la pensasse come me, per sentirmi di essere nel giusto, alzarmi l'autostima ed essere il "virtuoso", nella mia testa. Tutto questo, però, prima del percorso intrapreso ultimamente, prima della mia rinnovata sicurezza.
Col senno di poi, pensando anche ai manipolatori effettivi, incontrati negli anni, mi sono accorto solo ultimamente che essi stessi fanno cose che io, nella vita, non mi sognerei mai di fare, perché le ritengo cose che mi strapperebbero l'umanità di dosso, personalmente e, piuttosto che essere così, preferirei morire, francamente. Io, con quelle persone, ho capito, almeno da quel lato, non ho nulla in comune.
Per troppi anni sono stato forse troppo duro con me stesso, autoproclamandomi incline a ciò, o forse solo per risultare io una persona con la facciata da "duro" e al contempo mentalmente proefficiente, non accorgendomi che i manipolatori fossero tutt'altro.

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Rivivresti la tua infanzia se potessi?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Francamente no, nemmeno se mi portassi dietro mentalità e conoscenze attuali, perché la concepirei come una sovrascrizione di quel che ho vissuto e che mi ha plasmato, fino ad oggi, anche solo fosse una simulazione e fosse essa rielaborata nella mia mente. Il tutto rischierebbe di portarmi ad una certa instabilità e temo si paleserebbe pure il rischio che essa deformi qualcosa a livello mentale, perché certe cose vanno lasciate come ricordi, presenti si, ma sbiaditi ed approssimati, possibilmente.
Preferisco pensare al presente ed eventualmente al futuro prossimo, non al passato per non cadere nei rimpianti e nemmeno al futuro, più in là, per non vivere nell'ansia e nel timore, cadendo tra le insicurezze. Ci vuole equilibrio, con una buona dose di realismo, almeno personalmente, per la mia persona stessa, con tutto il rispetto per chi la pensa diversamente, per sé.

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Qual è il miglior modo per toccare qualcuno?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Sinceramente non credo ci sia una risposta davvero adatta a questo quesito, è una cosa individuale e non c'è "formula" che semplifichi le interazioni, che sia un toccare fisico o un toccare mentale ed emotivo, quindi parlerò solo del mio modo di fare.
Io tocco con molta calma e discrezione a livello fisico e solo se noto segnali favorevoli, un po' come se avessi paura di incendiare le cicatrici interne, ad una risposta negativa. Sono molto fisico ed affettuoso, se c'è reciprocità, ma estremamente riservato, allo stesso momento, in generale e soprattutto se essa non si palesa. Insomma, resto nel mio in quei casi.
A livello emotivo e mentale, sono facile da avvicinare, nonostante le apparenze, date dal mio non contattare mai per primo, per non importunare/disturbare e il timore che venga percepito, il tutto, come "molestia", anche quando vorrei creare contatto; ergo, lo faccio solo se ci sono delle cose che devo assolutamente risolvere, per il mio benessere interno(irrisolti quindi).
Quando però avviene il contatto tendo a "toccare" amichevolmente, a livello mentale ed emotivo, in maniera parecchio "estroversa", quando si entra nel vivo delle conversazioni con me, assieme a confronti di vario tipo, ma anche lì non vado oltre e non sopporto flirtare, non è nelle mie corde, pertanto, se non c'è un coinvolgimento esplicito, a livello sentimentale, reciproco, con un'altra persona, io non oltrepasso mai per primo quel confine.
Il fatto è che mi sentirei un porco, anche se non è tale chi fa così, è una personale percezione di me stesso, se facessi così, in quei casi, ed io odio i porci, in generale…

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Come si ricompone un'anima a pezzi?

Likeacaso123’s Profile PhotoREĐ
Ammetto di essere un po'estraniato a concetti così astratti come può essere quello dell'anima, appunto, per cui, la suddetta, la concepiró come "equilibrio emotivo", per facilitare il tutto anche a me stesso.
La mia, attualmente, non è ancora ricomposta del tutto ed ammetto che non so proprio quanto ci vorrà prima che si normalizzi totalmente. Suppongo, comunque, che non ci voglia solo il tempo per ricomporre(e ve lo dice uno che stette fermo per 2 anni e mezzo, ad un certo punto della propria vita e non successe un granché), serve del collante che ne faccia aderire i pezzi. Uno dei collanti è, per esempio, il fare un qualcosa di concreto per sé stessi, per migliorarsi e tenersi occupati, grazie anche alla grande soddisfazione data dai risultati ottenuti(io faccio musica e palestra). L'altro può essere un rapporto sentimentale, che ti faccia sentire appagato ed apprezzato e per quanto vorrei essere cinico e dire che fare tutto da soli sia la vera forza, bisogna ammettere che un rapporto aiuta davvero molto a rafforzare e stabilizzare pure l'anima stessa, perché siamo animali sociali, coi loro bisogni nella sfera sentimentale.
Un altro collante, che mi viene in mente, è la presenza di amici e le attività ludiche che si fanno con essi, perché costruisce nuove esperienze sopra le vecchie abitudini, ma anche il dialogo ed il confronto con essi, ma queste cose, per quanto siano essenziali, da sole non bastano, pur essendo molto forti ed aiutando parecchio.
Poi, comunque, ci tengo a dire che il tutto è parecchio soggettivo, tanto quanto la concezione stessa di anima.

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Cosa pensi quando ti guardi allo specchio?

Che non è abbastanza, nonostante io sia magro e stia sviluppando un fisico atletico, facendo molti esercizi fisici e tenendo una buona alimentazione, negli ultimi mesi, ancora non mi sento abbastanza tonico e devo risolvere alcune cose.
In questi ultimi anni sono stato troppo sedentario e non sopporto il grasso addominale che mi si è accumulato sotto l'ombelico(anche se poco), aggiungici anche che adoro le bibite gassate e gli energy drink e mi tocca, ultimamente, rinunciarci per la maggiore e per questo si capisce perché, nonostante sia magro, io non abbia ancora i risultati che desidero.
Ultimamente assumo compresse di carbone vegetale e faccio molto cardio, in più, rinunciando, inoltre, alla siesta, dopo pranzo/cena ed andando invece a camminare per smaltire, quindi confido andrà progressivamente meglio.

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Qual è il momento più difficile della crescita?

SPRENTY1’s Profile Photocioccolata
Io credo sia… quando capisci che non sei un martire e mai lo sei stato, per tutta la vita, anche quando credevi che la vita stessa ed il mondo volessero sempre fotterti ed abbassarti la testa, davanti agli altri e ritenevi opportuno chiuderti a riccio e restare sulla difensiva, perché non funziona così, davvero…
E poi…quando inizi a processare, anche con tutto il dolore residuo che provi, che in quei momento sei stato sempre e solo la put**na dell'indolenza e del tuo orgoglio, tra arroganza e sentore di essere colui che porta la verità, mentre poi si è colui che si gonfia di scuse per giustificare le proprie abitudini dannose e per nulla "sociali", vomitandole, poi, per parvenza di svuotarsene, agli altri, se necessario e, tirando fuori ogni possibile motivazione per farlo, inoltre, per uscirne, forse, la vittima e il buono, o forse solo per rassicurarsi.
Quando ne prendi piena consapevolezza e ci ripensi, analizzandoti e si… ecco! È la consapevolezza di ciò che va presa e coltivata, dopo quel momento, senza dimenticarla, poi, all'angolo, anche se tutto riprendesse a girare normalmente.
Crescere però non è un groviglio di colpevolizzazioni, è essere consapevoli del passato e anche delle proprie azioni, passate, presenti e possibili future, con spirito autocritico, quando necessario, davvero.
E per quanto possano suonare negative le parole soprastanti, è solo il mio "crudo" stile di scrittura a darne il sentore.

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"Se la vita è sventura, perché da noi si dura?"

Perché la vita non è sventura, a mio parere, ma è, individualmente, un'interminabile serie di stringhe e variabili, nelle quali tu stesso, nel tuo involucro, sei soggetto ai loro valori, che ti trapassano in continuazione, spingendoti a seguire il moto di ognuna di esse e tocca scegliere il più possibile, quando possibile, magari, i movimenti da intraprendere, perché non tutto è influenzabile, partiti i processi. E tutto questo solo all'interno del proprio microcosmo, finché si dura. Fuori siamo noi tra le variabili degli altri elementi.

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