#filosofia

Deu tudo certo. Minha filha e meu genro que moram em Ubá, com minha neta e seu namorado, que moram em Viçosa, foram lá em casa em treze domingos sucessivos e me ajudaram a por tudo em umas 500 caixas. O caminhão foi pegar dia 28, sexta feira, bem como alguns móveis e partiu para cá no sábado, em que descarregamos tudo com o concurso de cinco ajudantes contratados. Enchemos a garagem que é grande e minha irmã não tem carro. Os móveis foram para os respectivos cômodos. Estamos desencaixotando aos poucos e colocando nos lugares. A maior parte dos livros vai para um quarto no sítio da minha irmã em Ibirité, perto daqui. Montarei lá 16 estantes de aço. Ficarão os que leio menos, como os de literatura, geografia, história, por exemplo. Aqui ficarão os de física, matemática, cosmologia, astronomia, filosofia, neurociência, que sempre consulto.

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Ovviamente è un deviato mentale ed analfabeta funzionale. Uno che non si è mai culturato in vita sua.

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Sai qual è la mia preoccupazione? È che purtroppo si vedono spesso giovani che discriminano, stigmatizzano un'origine creando stereotipi: un esempio che mi viene in mente è la gente marocchina.
Per colpa dei media ed anche dei politici italiani, queste persone vengono classificate come "violente", "spacciatrici", "rissose", "selvaggi" o addirittura pure "scimmie".

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È chiaro che c'è gente marocchina cattiva e delinquente ma bisogna fare di tutta l'erba un fascio? Gli italiani allora sono tutti angeli ed innocenti? Guardate mia madre: lei è marocchina, è laureata in filosofia e da quando è venuta in italia ha sempre rispettato le leggi italiane, paga le tasse ed ha una bellissima attività che con tutti i sacrifici che ha fatto, ci è riuscita.
In più, ha fatto nascere due figli MOLTO per bene che hanno dei sani principi, amano studiare ed hanno dei sogni i quali vorrebbero realizzare.

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Per quelli che dicono "tornatevene al vostro paese": tranquilli che nemmeno in marocco vorrebbero gente di questo tipo. Appunto perché è un paese molto civilizzato e rispettoso

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Fui católico, até, mais ou menos, meus vinte anos. Fiel e piedoso. Ia à missa (em Latim) e comungava todo dia. Rezava o rosário (três terços) meditado todo dia. Pertencia à TFP (Grupo de Catolicismo) do Professor Plínio Corrêa de Oliveira. Estudava a Bíblia e os escritos dos "Padres da Igreja", como Agostinho de Hipona e Tomás de Aquino. Como uma pessoa profundamente intelectualizada, aprofundei-me no estudo do Cristianismo nos aspectos teológico, filosófico, histórico e sociológico, bem como, para comparação, das religiões islâmica, judaica, budista, hinduísta, zoroastrista e espírita. Paralelamente, minha enorme curiosidade científica me levou a estudar, também, física, astronomia, astrofísica, cosmologia, neurociência, evolução, filosofia, sociologia, psicologia. Sempre em livros didáticos avançados (de nível superior) quando eu ainda estava no Ensino Médio. Sempre ADOREI estudar. Esses estudos me levaram, gradualmente, mais ou menos entre dezoito e vinte anos, a me tornar, primeiro deísta, depois agnóstico e, finalmente, ateu, concepção que abraço há mais de meio século e que, até hoje, mesmo estando sempre procurando defenestra-la por todos os lados, fico cada vez mais seguro da correção de minha escolha. Então envido meus esforços argumentativos mais convincentes, bem elaborados, lógicos, didáticos e, principalmente, verdadeiros, para levar todos a estudar, refletir e adotar, também, o ateísmo, como a única concepção aderente à realidade. Todavia, continuo a seguir os princípios éticos preceituados pela maioria das religiões como algo positivo e benfazejo para a vivência pacífica e profícua do homem em sociedade. Claro que sabendo que não se trata de nenhuma prescrição divina, mas apenas o que as sociedades concluíram como a melhor atitude a se tomar, ética humana essa que as religiões se apoderaram e colocaram como prescrições divinas.

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I rapporti sociali odierni, così piatti, così sostituibili, non conservano più alcuna originalità o contributo significativo. E nell'isola dei giocattoli difettosi, non è nemmeno più consuetudine cercare di aggiustare qualcosa, poiché la nostra bella cultura occidentale ha interiorizzato la filosofia legata al consumismo emotivo;

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la novità, o l'illusione di avere a che fare con essa, è un'interazione fin troppo seducente e oggi, che tutto è così immediato e celere, la sensazione collettiva è quella di un invecchiamento precoce tanto dei prodotti quanto delle relazioni sociali.

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Per cui, quello che reputo superfluo - in rapporto all'epoca contemporanea cui stiamo assistendo - è l'investimento emotivo all'interno di suddette relazioni. Certo, la mia affermazione potrebbe essere percepita come drammatica ma, alla fin fine, è così fondamentale e necessario investire quando si ha la consapevolezza che tutto può essere sostituito in ogni momento?

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suo parere è irrilevante. Specie in una questione dove lei non centra affatto. ‹ Che cos'hai da perdere? › chiede Taylor, dando un morso al cono che stringe tra le mani. ‹ Credo che a volte ci voglia un po' di perseveranza per cercare di ottenere quello che si vuole. E tu vuoi lei, no? › ❫

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Non reputavo assolutamente Taylor la causa del mio periodo di libertinaggio, per questo fui lieto di constatare che non si fosse sentita tirata in ballo. Certo, ci ero rimasto male della sua friendzone, ma avrei continuato a “divertirmi” con le ragazze in ogni caso. Avevo paura di impegnarmi ed innamorarmi di qualcuna; certe volte pensavo di non essere abbastanza, ed ero dell'idea che le donne alle quali interessavo erano mosse dalla pëna e dalla compassione nei miei riguardi. « Sì, voglio lei. » risposi con decisione. « La voglio come tu volevi Floyd. È una storia altalenante ed ambigua che va avanti da anni, la nostra. ( ... ) Sai, in questo particolare momento della mia vita comincio a capirti. Credo / e temo / di interessare ad un'altra ragazza, ma non mi vedo compatibile con lei. Non mi attrae neanche in quel senso, anche se di carattere è molto dolce e le auguro il meglio. Non vorrei avvicinarmi troppo a lei pur di non rimanere solo. Vorrei evitare di... accontentarmi, ecco. »

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Il mio anime preferito è Fullmetal Alchemist: Brotherhood. Questa scelta è motivata dalla complessità dei personaggi, dalla profondità della trama e dai temi universali che affronta. Fullmetal Alchemist: Brotherhood esplora le conseguenze delle scelte umane, il significato del sacrificio e la ricerca della redenzione, offrendo una narrazione coinvolgente e appassionante. I personaggi dell'anime sono ben sviluppati e sfaccettati, ognuno con le proprie motivazioni, sfide e evoluzioni. La relazione tra i protagonisti, i fratelli Edward e Alphonse Elric, è al centro della storia e rappresenta un legame profondo e toccante che affronta il tema dell'amore fraterno e della lealtà. La trama è ricca di suspense, colpi di scena e momenti emotivamente intensi. La ricerca della pietra filosofale, il confronto con le proprie colpe e il desiderio di riscatto sono elementi che tengono lo spettatore incollato allo schermo, riflettendo sulla natura umana e sulle sue ambizioni. Inoltre, l'anime affronta temi universali come la guerra, la corruzione e la ricerca della verità, offrendo spunti di riflessione profonda sulla società e sull'individuo. La capacità di mescolare azione, dramma, umorismo e filosofia lo rende un'opera completa e coinvolgente, capace di lasciare un'impronta duratura nello spettatore. In conclusione, Fullmetal Alchemist: Brotherhood è il mio anime preferito perché offre una combinazione perfetta di personaggi ben definiti, trama avvincente e temi universali che stimolano la mente e toccano il cuore.

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"Chi vuole esser lieto, sia,
di doman non c’è certezza."

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Se fossi certa di non fallire, prenderei rischi e affronterei le mie più grandi paure. Potrei provare cose nuove e sconosciute, cimentarmi in nuove esperienze, e osare fare cose che non ho mai fatto prima. Mi impegnerei per fare del bene e migliorare la vita delle persone, senza aver paura di finire in disparte e senza energie. Mi dedicherei allo studio della filosofia, al pensiero e alla poesia. Dedicherei il mio tempo a scrivere e a leggere. Cercherei di sfruttare la mia capacità di comunicare con gli altri per apprendere bene l'ascolto e l'esperienza, in modo da aiutare le persone a trovare la propria strada e a realizzarsi come individui, assumendo la mia immagine non come maestra ma come compagna di percorso.
Ma sai cosa penso? trovo stupido frenarmi da questa paura di fallire.

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Filosofia,
psicologia,
unito a tutto ciò che riguarda la mente umana che siano in/out al ramo terapeutico, disturbi e sogni.
Apprezzo il vissuto di uno che rincorre quello di un altro, il ripetersi degli stessi eventi, degli stessi errori stupidi per colpa di esperienze non ancora vissute, di emozioni simili e dalle sfumature diverse, di generazione in generazione partendo dall'alba dei tempi.
La crescita personale sta per concime alla mia ricerca della perfezione, la mia visione dall'esterno di ogni cosa.
Ti lascio una frase che mi è rimasta molto addosso della mia terapista: racconti della tua vita come se non fossi il protagonista.

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Un sorriso, insieme alla libera interpretazione.

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(ne ricevo alcune delle tue domande di tanto in tanto, il modo in cui usi le parole mi trasmette tanta tenerezza, è una cosa carina)

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Usted es el aprendiz de discípulo de Cristo.

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Santo Tomás es un pilar en la filosofía metafísica que no guarda en absoluto relación por ninguna parte con "Principia Mathematica". No conocía su autor y tuve que mirarlo.

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Le vuelvo a repetir por enésima vez que no hay que demostrar que algo no exista porque no se puede. Es una incongruencia. Se niega por definición la existencia de una cosa intangible, invisible e irracionable.

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También tuve una conversación muy interesante al respecto con mi psicólogo. Según dijo él, y con toda la lógica del mundo, un terraplanista no parte de unos argumentos absurdos. Para él tienen su base de lógica y a ellos se va a aferrar. El terraplanista cuenta con muchas herramientas que le convencen de lo que piensa y negará cualquier cosa que puede cuestionar su creencia, aunque vea que está él contra el resto del mundo. Disfrazará la realidad para que se adapte a lo que él piensa.

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Usted es igual que el terraplanista. Apostaría a que su argumento de defensa va a ser que el que está en el lado del terraplanista soy yo, y que precisamente son mis teorías las que no son demostrables y las que se adaptan a lo que yo quiero pensar.

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Sólo puedo recordarle el famoso mito de la caverna de Platón. Usted verá siempre las sombras proyectadas en la pared de la cueva y las considerará como la única realidad que existe porque jamás se ha atrevido a salir al exterior y conocer el mundo real por MIEDO a lo que pueda encontrar y que destruya por completo los fundamentos de su existencia y de sus creencias. Usted se quedará siempre por comodidad en ese mundo aparente.

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Es una postura cómoda. La duda, la duda en la misma fe, es la peor enemiga de dicha fe porque cuestiona la infalibilidad de Dios.

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Ora come ora, credo possa essere racchiusa in un'espressione giapponese a me molto cara: «komorebi». Se, su un piano letterale, descrive quel fenomeno ipnotico e suggestivo che si verifica nel momento in cui piccoli zampilli di luce creano delle incisioni fra le fronde degli alberi, ebbene, superandone l'accezione fedele alla sua traduzione ci permette di ricavare, al suo interno, un forte rimando di stampo simbolico. Vi saranno dei momenti, nell'arco della nostra vita, in cui il male sperimentato sarà tale da sovrastarci alla stessa maniera in cui la succitata volta di rami e foglie si impone nella nostra visuale, mozzandoci l'accesso diretto al cielo. Eppure, per quanto temibile, non riuscirà ad occuparne interamente lo spazio: a frapporsi nel suo intento, difatti, piccoli - ma tenaci - sprazzi luminosi che lo affrescano, si impongono nel suo dominio, lo sfidano, lo provocano, e ci invitando implicitamente a notarli. A coglierli. Komorebi null'altro è che un'esortazione che ci rammenta di non privarcene, di quei piccoli ritagli di positività, di non ignorarne la presenza, poiché il loro compito è rammentarci che anche il periodo più doloroso e avverso non lo è mai abbastanza da riuscire ad estirpare quanto di buono rimane – e che resterà sempre, nonostante tutto. Anche se quest'ultimo appare più debole, anche se si intravede quasi di sfuggita: sarà comunque sufficiente per consentirci di appigliarci al suo cardine con tutte le nostre forze, ricaricandoci e fungendoci da sprono nel tornare ad issare la nostra figura in piedi. Provata, sofferente, ma ancora ritta sulle proprie gambe. La cosiddetta bellezza collaterale, insomma, tanto per citare anche una pellicola altrettanto apprezzata dalla sottoscritta. Per quanto si tratti di un concetto paradossale, da concepire, può al contempo rasentare i contorni di una vera e propria ancora di salvezza.

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Livros Ateístas que Possuo
Autor Títulos
A. C. Grayling O Bom Livro
Alain de Botton Religião para Ateus
Alex Rosenberg The Atheist's Guide to Reality
Amin Navari Why There is no God
André Conte-Sponville O Espírito do Ateísmo
Bart Ehrman Como Jesus se tornou Deus
Bart Ehrman O Problema com Deus
Bart Ehrman O que Jesus Disse?
Bertrand Russell Por que não sou Cristão
Christopher Hitchens Deus não é Grande
Christopher Hitchens O Cristianismo é bom para o Mundo?
Christopher Hitchens The Portable Atheist
Dan Barker Godless
Daniel Dennett Breaking the Spell
Daniel Dennett Quebrando o Encanto
Daniel Pedreira O Ateísmo e os Ateus
David Mills Atheist Universe
Debora Feldman Nada Ortodoxa
Décio Schroeter Deus com Humor
Emerson Borges A Bíblia sob Escritínio
Fábio Marton Ìmpio: o Evangelho de um Ateu
George Minois História do Ateísmo
George Smith Atheism: The Case Agaist God
Harold Bloom Jesus e Javé
Jacopo Fo O Livro Negro do Cristianismo
Jarry Coyne Faith vs. Fact
Jean-Louis Schlegel A Lei de Deus contra a Liberdade dos Homens
Karen Armstrong Em Nome de Deus
Lewis & Freud Deus em Questão
Ludwig Fuerbach Preleções sobre a Essância das Religiões
Michael Martins Um mundo sem Deus
Michel Martin The Cambridge Companion to Atheism
Michel Onfray Tratado de Ateologia
Pascal Boyer Religion Explained
Paulo Piva Ateísmo e Revolta
Reza Aslan Deus, uma História Humana
Ricardo Silva Ateísmo no Brasil
Richard Carrier Sense & Goodness without God
Richard Dawkins Deus, um Delírio
Sam Harris A Morte da Fé
Sam Harris Carta a uma Nação Cristã
Sam Harris The Moral Landscape
Sam Harris Waking Up
Victor Stenger God and the Folly of Faith
Victor Stenger God, the Failed Hypothesis
Victor Stenger Has Science Found God?
Victor Stenger Quantum Gods
Victor Stenger The Fallacy of Fine-Tuning
Victor Stenger The New Atheism
Xavier de Ventós Deus, entre outros inconvenientes

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O convencimento da validade do ateísmo também é obtido pelo estudo das ciências, especialmente Cosmologia, Evolução e Neurociência, bem como Antropologia, História, Filosofia e Religiões.

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Tengo una leve impresión que me estoy identificando con... El pensador idealista. Acá consultado y agregando un poco de lo que dice en el vídeo es una de las principales corrientes filosóficas que defiende que la consciencia (o espíritu) prevalece sobre la materia. Por tanto, las Ideas juegan un papel protagónico. El término ha traspasado las fronteras de la filosofía, ya que se usa en el día a día para aludir a una persona que es muy positiva, que es ingenua, que es muy compasiva o que no ve el mal en los demás. Este uso popular o mundano del término ha llevado a muchas confusiones, las cuales de por sí ya existían en el terreno filosófico. Entre los exponentes del idealismo están filósofos de renombre como Platón (considerado el padre de esta corriente), Descartes, Leibniz, Kant y Hegel. Ejemplos de idealismo: Don Quijote de la Mancha. La obra de Cervantes cuenta la historia de un personaje idealista, es decir, que pierde constantemente contacto con la realidad y plantea escenarios imposibles como si fueran posibles. En la pintura, el idealismo es una forma de representar la realidad con un nivel muy alto de fidelidad, similar al realismo artístico.

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⠀ ⠀⠀ Não! Karma é uma filosofia de vida, de ordem religiosa, ou seja, engloba muitas coisas nesse aspecto além de se manifestar de diferentes conceitos de acordo com tais. Se tratando do ''que se faz volta'', acredito na Lei da Semeadura, acho mais justo. E isso é a minha opinião e a minha crença! Acreditar no Karma dessa forma citada às vezes se torna em um conforto pessoal, usada até pra justificar a falta de humanismo (como no hinduísmo, diferente do budismo ao qual amo). Muita gente usa do conceito do Karma pra ser juiz na vida alheia, tem sentimentos de vingança, de ódio, de ver o mal acontecendo na vida do outro, e sempre acham que o mal/Karma nunca volta pra si mesmos. Já observou? Na Lei da Semeadura a balança de Deus é bem justa e essa eu não tenho medo algum. Além de que não volta o dobro, mas sete vezes mais. Ele sonda tudo. Até o que a gente acha que ele não está vendo, ele está. Acredito muito na Lei/Justiça Divina. Apenas respeito quem acredita diferente.

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Mi sono gioiosamente e allegramente diplomata nel settore alberghiero, indirizzo cucina.
Dopo aver sbattuto la testa per un anno e mezzo all’università, seguendo la facoltà di scienze gastronomiche (pessima scelta considerando quanto io sia / capra / nelle materie scientifiche), mi sono spostata alla facoltà di filosofia – uno penserà: che salto, due abissi. In realtà no per chi vuole diventare gastronauta, dalle volontà del tutto umanistiche e folkloristiche. Morale della favola, essendo una procrastinatrice nata con un tocco di pigrizia che rende il tutto idilliaco ed etereo, ho seguito la strada più facile: i soldi, soldi che fanno la felicità e io amo essere felice nel mio mare di manga e prodotti per la skin care, mentre coccolo amorevolmente le mie action figure come una bambina di 5 anni davanti a Barbie e Ken.

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Attualmente sono una graziosa e simpatica cuoca in un ristorante. Non mieto nessuno ma al contempo non sorprendo nessuno con le mie doti da rinomata culinaria dell’Ottocento. Sono in attesa che il treno / giusto / arrivi alla mia stazione.

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Confesso che avevo diverse idee interessanti, il tasto è ancora un po' dolente per me in realtà. Ridete insieme a me, perché era un mio sogno fare la facoltà di lettere e filosofia oppure un corso per studiare cinema e tante altre cose su cui immaginate ho avuto diversi battibecchi con i miei che alla fine ho rinunciato a tutto. Leggo libri, mi tengo aggiornata da lontano per come posso, mentre punto sul lavoro e sulla patente. Nella mia testa penso "vabbè sarà per un'altra volta dai, tanto non sarebbe andata bene lo stesso". Questa cosa per me è un po' umiliante, ma non posso sempre essere la pecora nera e disperarmi la sera, alla fine mi faccio i soldi no? con quelli posso in qualche modo tappezzare le mie infinite lagune culturali. Qualcun altro invece mi consola dicendo "non sarebbe servito a niente" non so, ho smesso di credere anche a chi potrebbe volermi bene, ho ancora quel difetto adolescenziale dove si mette in dubbio un'affermazione pensando a un "ma dice sul serio o mi prende in giro?".

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Aí eu dou uma nota nove. Como adolescente passei a ser mais bem comportado ainda. Mas já começava a gestar minhas ideias anarquistas e ateístas. Mas não como um contestador violento. A questão sempre foi, para mim, de argumentos. Como, desde criança, já era um intelectual, meu comportamento na adolescência divergia da maioria dos outros, nesse aspecto. Muito centrado nos estudos, mas não nos estudos das matérias escolares, em que me saía otimamente, estudando quase nada, só de prestar atenção nas aulas. O que eu estudava eram outros assuntos, como Geologia, Astronomia, Astrofísica, Cosmologia, Evolução, Neurociência, Paleontologia, Antropologia, Linguística, Psicologia, bem como Religião e Filosofia. Era um "nerd" pra valer mesmo. Mas não era antissocial. O que eu sempre detestei foram os esportes. Não praticava nem assistia. Nenhum, especialmente coletivos, como futebol, vôlei, basquete. O que eu apreciava, nas olimpíadas, eram as apresentações de ginástica, como espetáculo e, não, como disputa.

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Considero haber sido lo suficientemente estimulada (de pequeña) para que el estudio siempre me fuera ameno. Más allá de las discapacidades intelectuales que puede presentar un niño, creo que la infancia es primordial porque repercute en la facilidad, practicidad y el desarrollo académico en general del chico. Esto explica, también, por qué destaco la importancia de tener unos padres presentes. Si lo son y la facilidad y la practicidad se desarrollan, el interés por el estudio estará casi que asegurado.

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Mi favoritismo por la matemática y la filosofía se debe a muchos factores, pero mi padre tuvo el mayor impacto. Él hablaba mucho sobre ciencia y yo siempre lo escuchaba atenta. Recuerdo que le preguntaba cualquier tontería y él se tomaba el tiempo necesario para respondérmela. Pese a que sus respuestas solían tener un enfoque meramente científico, me gustaba escucharlo, aprender algo nuevo y volver a preguntar.

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No voy a negar que algunos profesores son fastidiosos y que esto puede influir en nuestro interés por la materia en cuestión. Aun así, el interés no aparece de la nada y tampoco depende única y exclusivamente del profesor. Como aclaré más arriba, el interés por el conocimiento empieza en la casa. Tal vez habría que modificar algún aspecto de la educación primaria, que tiene contacto con los niños en pleno crecimiento.

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La verdad, no sé qué consejo les podría dar a las personas que odian Matemática y Filosofía. Si están en la secundaria, no es necesario siquiera que les gusten. Sería genial que lo hicieran para que la jornada académica fuera más llevadera, pero las odian y dudo que un consejo pueda cambiar eso. Si no las entienden, busquen ayuda. Si no pueden buscar ayuda, recen el Padre Nuestro y el Ave María.

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🎸 Essendo cresciuto in California, Floyd è un abile nuotatore e surfista. Il suo patrigno gli insegnò persino come issare la randa di un imbarcazione. Ama moltissimo l'acqua, specialmente la salsedine presente in essa; un po' gli dispiace che nel Velo ci sia solo il lago e non anche il mare.

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🎸 Nonostante sia della filosofia “credo solo a quel che vedo”, è pur sempre figlio di una praticante della wicca: crede alle energie che sprigionano minerali e pietre, nonché alle nozioni sul futuro ricavate dalla lettura dei Tarocchi. Paradossalmente, non ripone fiducia sugli effetti “magici” delle pozioni, soprattutto quelle edibili, diciamo.

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🎸 Questo è uno spoiler bello grosso della trama: i suoi geni non sono umani. Floyd sa per certo che la madre è una stregona, mentre del padre biologico non ha ricevuto informazioni; si pensa che sia/sia stato un vampiro. Questo spiegherebbe la conformazione naturalmente appuntita dei suoi canini e l'attrazione anomala per il sānguē. Mi piacerebbe che emergesse questa scoperta grazie a qualcun altro, prima o poi.

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[...]

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La testa martellava, le tempie picchiettavano e il sangue ribolliva. Le dita delle mani e dei piedi intorpiditi, il respiro affannato e il cuore che presto avrebbe abbandonato il petto per fuggire via, lontano dalle parole del Santo. Era stanca e annaspava in questa stanchezza, desiderosa sola di accantonare il discorso – che stesse fuggendo o meno dalla possibile verità, ormai era ovvio che Michele non si sarebbe accontentato finché non l’avesse sconfitta totalmente. E giunse presto l’ultima freccia scoccata, dalla lontana cima dell’Everest, silenziosa, perfetta e micidiale. L’aveva gettata nella fossa dei leoni, sbranata dalle sue stesse emozioni, dai suoi stessi sentimenti, dai pensieri che brulicavano silenziosamente nei meandri della sua mente. Scopriva nuove parti di sé, lei che si era accettata così com’era, lei che si era plasmata rendendosi ineluttabile, come una statua di ghiaccio messa al sole si era sciolta, divenendo una misera pozzanghera d’acqua. La bocca schiusa palesava il desiderio di controbattere, di mostrare quanto sia difficile e complesso amare, di quante persone dicano di amare ma di non conoscerne il significato, l’arte e la passione.
L’amore tossico.
L’amore doloroso.
L’amore ossessivo.
Come possono tutti questi essere definiti come ‘’l’amore’’? Eppure c’è chi ne decanta le lodi, chi mentre sinfonica il sentimento colpisce l’amore. Chi per amore miete.. di che cosa si sta parlando Michele? Può essere questo amore? Alla ricerca della felicità.. quale felicità? Anastasia proprio non riusciva a stringere nel palmo della mano il suo pensiero anzi, lo contrastava con tutta sé stessa, lo prendeva e lo scartava. Dominava la propria filosofia e da questa non avrebbe arretrato. Non aveva tenuto in conto quanta fiamma ardeva nel maggiore, quanta pioggia le sue nuvole avessero bisogno di scaricare e nelle sue pause di riflessione, egli coglieva l’attimo per riversare su di lei quanto è più incomprensibile al mondo: quella natura umana, quelle nuance di cui anche Dio ha paura, narrazioni mitologiche, il capro espiatorio di ogni azione, gesta che vengono osannate nei canti, la ragione di esistere. Emozioni, sentimenti, paura, odio, felicità... persino il Diavolo vi ha fatto un credo, giocando e puntando su queste velate che quasi possono essere viste come debolezze, ciò che priva un individuo di razionalità. E loro, creature celesti, che ancora si guardano negli occhi, che millantano di amare, si inglobavano in un dibattito che distruggeva tutto ciò che era stato creato, che Dio aveva creato e che Gesù sceso in Terra, e morto, aveva creato.
Quindi l’amore che cos’é?
Nulla?
Tutto?
La testa di Anastasia era in confusione e si penava per questo. Voleva fuggire via, cercare un posto sicuro lontana da tutto questo peso che le si era addossato improvvisamente. Non poteva reggere, troppo debole. Che fosse la ragione ad attribuire questa sua agonia?
«Smettila... ti prego...» affannava nella sua scongiura

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[...]

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