Ciao Riccardo! Grazie ancora per la domanda molto carina!
Marco mi ha lasciato perché non sa chi sono.
Ci sono giorni che sorrido e rido tanto, altri che poi non esco proprio.
Quando andiamo in giro solo noi due, parlo tanto, forse troppo. Gli dico ad un certo punto: 'Secondo te, un Dio esiste?', lui mi guarda come se fossi pazza. Abbiamo parlato due ore su come le formiche procreino, su quanto deve essere bello vincere una cazzo di lotteria e comprare tutto quello che vediamo senza preoccuparci di finire le risorse, su come i vestiti di marca alla fine facciano davvero schifo. Poi io mi stanco, di parlare di cose futili. Così faccio domande dove una risposta oggettiva non esiste, così tanto per un mettere in crisi l'interlocutore, non per un confronto.
Ci siamo messi insieme come due ragazzini delle medie, io e Marco. Lui mi scriveva messaggini dolci che mi facevano solo ridere, io gli rispondevo con monosillabi perché alla fine quelli troppo sottomessi mi fanno venire ancora adesso le carie ai denti. Non gli ho mai detto 'ti amo', non l'ho nemmeno pensato.
Una volta mi ha chiesto perché fossi sempre fredda e distante, gli ho risposto 'non mi piacciono le persone'. Lui ha riso e non ha chiesto altro, si vede che aveva capito che era meglio non ricevere un approfondimento.
Quando capitava di uscire con gli amici, la mia comitiva, mi guardava come se venissi da un altro mondo. Ero a ridere, scherzare e a fare battute di merda. Non sembrava poi così tanto che le persone non le digerissi. Bevevo Coca Zero invece del vino costoso che offriva un mio amico tutte le volte che andavamo nel bar più figo della città. A me bastava poco, mi è sempre bastato poco. Mi vestivo come mi andava, alle feste eleganti mettevo sempre Jeans e Adidas colorate. Quando andavamo a fare una passeggiata infilavo come obbligo una gonna corta e mi truccavo come una zoccola d'alto borgo.
Sono sempre stata una che fa quello che vuole. E costantemente me la sono sempre presa in culo.
Marco alla fine si è stufato. "Sei troppo imprevedibile, magari sei pure affetta da un disturbo bipolare". Forse aveva ragione. Parlo di cose stupide, poi serie. Esco quando mi va, a volte anche alle due di mattina. Mi sento tremendamente insicura di me stessa, della persona che sono, ma continuo a mostrarmi sicura in tutto. Non accetto consigli, se qualcuno mi obbliga a fare qualcosa alla fine faccio l'opposto, così, per dispetto.
Sono proprio una cazzo di bambina che non vuole crescere.
E non cerco nessuno che mi aiuti, sto bene così. Non ho bisogno di nessuno.
Mi frego così.
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