dalle narici, cercando di mettere in ordine i pensieri. « Spiacente, ma... non credo che tu sia il mio tipo... » mormorò, soffiando una risata impacciata. « Tuttavia, io un bacio per questo gioco vorrei dartelo lo stesso. Così. » non le andava di essere considerata una sfigāta da un lato,mentre dall'altro le sembrava impensabile sbilanciarsi in un gesto tanto significativo in un contesto artificiale; indi per cui, si mise sulle punte per raggiungere il volto del napoletano e premette le sue labbra con leggerezza proprio lì, all'angolo della bocca. ❫

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‹ Oh no! E adesso come farò a sopravvivere dopo questa notizia?? Hai spezzato il mio povero cuoricino. Sei crudele. › ribadì con la stessa ironia di poco prima, la satira era il suo pane quotidiano e appena si presentava l'occasione Tommaso non poteva far a meno di usufruirla come meglio poteva. Ignaro di ciò che Kendra pensasse, non sapeva se crederle o meno ma fu un pensiero fugace, infondo non era importante saperlo visto che Kendra era una semplice conoscente con cui si trovava a riempire di sarcasmo le loro chiacchiere. ‹ Sono pronto. › si irrigidì, con la medesima posizione di un soldato attendendo il di lei slancio. Tommaso, da quale dandy qual era, non mosse un solo muscolo acconsentendo alla richiesta altrui. Sebbene si dimostrasse, alle volte superficiale, l'italiano sapeva quando e se avrebbe potuto sbilanciarsi e con Kendra non lo fece, infatti rimase impassibile quando la fanciulla le lasciò quel casto bacio all'angolo delle labbra. ‹ Posso muovermi, adesso? ›

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fallendo miseramente. « Io, ecco... stavo cercando te. » mormorò con un pizzichino di vergogna, indicando un vischio che, in modo puramente casuale, già penzolava sopra alle loro teste. « Posso darti un bacio? È per il gioco, ovviamente. Non pensare male. » ❫

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Soffiò una risata goliardica, Tommaso, nell'udire l'intenzione della fanciulla di mimare il di lui dialetto con scarsi risultati. Con i polpastrelli degli indici seguì i lineamenti del volto femminile, che come una carezza passò sulla cute. ‹ Piccola, piccolina. › sussurrò a pochi centimetri da lei con fare intenerito. Poi se ne discostò, restituendole lo spazio. Trovò quasi adorabile l'espressione bambinesca dipinta sul viso di Kendra, con quegli occhioni blu che enfatizzavano l'immagine che aveva di lei. ‹ Cercavi me? Ma quale onore. › seguì con lo sguardo l'indicazione della sua interlocutrice, salendo verso l'alto: un vischio. La malizia gli deformò il sorriso e pure i pensieri, non può far a meno di compiacersi all'altrui domanda. ‹ Oh, ma che peccato. Ed io che speravo che mi chiedessi un bacio di tua spontanea volontà e non mossa da un giochino. › fintamente si dispiacque, con una mano riposta all'altezza del cuore, da bravo attore qual era recitando mestizia. ‹ Però noto che non ti sei tirata indietro, ammiro il tuo coraggio, mia dolce Kendra. › affondò le mani nelle tasche dei jeans avanzando di qualche passo verso di lei. ‹ Dimmi: che tipo di bacio vorresti? Sono proprio curioso. ›

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