La flora, sulla quale gli occhi di Anastasia si rivolgevano, appassì. Così come l’aria s’intrise di fumo passivo. Le mura della dimora divennero fredde, zelanti, come ora il cuore dei due amanti, attecchiti come la neve a Dicembre. Sembrava di star cadendo in quel vuoto che ormai conosceva bene. Non trovava vie di fuga e il solo desiderio di abbandonarsi senza combattere le sfiorò la mente, baciandola com’era stata baciata dalla morte, dal Diavolo e dalla miriadi di sentimenti che nutriva incondizionatamente. Lei che era serafino, lei che amava come solo gli angeli di Dio sanno amare. Lei che aveva ceduto ad Hawks il suo cuore, andando contro sé stessa e la sua ragione per poter volare libertina nel cielo per amore. lei, che ora era stata crocifissa dalla persona che amava, accusata... e l’indole giustiziera prese il sopravvento, la lingua schioccò al palato, infervorata, occhi iniettati di cremisi, sanguinavano lacrime. «Come osi» pronunciò la bocca.
Il cuore lontano anni luce dal cervello.
Razionalità sconfitta dall’irrazionalità.
La ragione che scemò via, spazzata dal tornado catastrofico che si era abbattuto sui giardini di Marzo.
Ed ella piangeva, il viso agognato. Michelangelo plasmò un’ultima volta la peripezia della ‘’Pietà’’ sul volto della giovane Anastasia, inebriando il suo velo dell’essenza e del dolore che la Vergine Maria provò alla morte del figlio Gesù.
«Come osi pronunciarti in tal modo, dubitare dei miei sentimenti quando io mi sono abbandonata interamente a te? Non nutri fiducia nei miei confronti Hawks? O sei tu che non provi abbastanza amore per e rifletti la tua persona?» erano parole che Anastasia non avrebbe mai pronunciato se non si fosse schiantata contro il muro, se non avesse volato troppo alta nel cielo bruciandosi le ali.
Col cuore spezzato, si lasciava martoriare dalle colpevolezze di Hawks, chiedendosi quanto fosse ragionevole amare, essere Madre di tali sentimenti se pi diffondergli come verbo di Dio le costava tanta pena.
E capì allora cosa il figlio di Dio fu costretto a subire, condannato dalle medesime persone che giorni prima lo aveva accolto. Come pecorelle guidate dal diavolo. Che anche il suo Hawks non fosse tanto diverso? Che lei, serafino, non avrebbe mai conosciuto l’anelato amore umano?
Cos’era il fiume che scorreva dentro di lei?
Si toccò il petto, udendo il battito che armonizzava dentro. Il rombo del cuore che palpitava, un’antica stregoneria che placò i tizzoni ardenti della giovane.
E il viso arrossato delle lacrime cremisi rivelò tutta l’umanità in lei. Non avrebbe chiesto perdono per un crimine non commesso, ma parlando cuore aperto, spalancando le finestre della sua anima, avrebbe nuovamente - e per un’ultima volta - accolto Hawks, rivelandogli quei tarli sconosciuti, incompresi e unici. «Michele per me è importante e questo lo devi comprendere. È un mio fratello, lui è il Santo Arcangelo.. inevitabilmente lo amo, inevitabilmente mi ama. Viviamo, esistiamo per questo»
[...]
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