Wιllιαм Ｓ.

quando mi muovo? Mi dia una valida motivazione, perché io ancora non me lo spiego. »

---

——————— 🎭
Non era estraneo a William sentirsi dire che aveva assegnato parti un po’ “azzardate” ai suoi studenti.
Ma non a tutti.
Il professore aveva un occhio accorto e si rendeva subito conto di chi aveva davanti a sè.
In cinque anni aveva messo alla prova Lorenzo in ogni modo possibile. E lui si era dimostrato sempre all’altezza della situazione.
Ora voleva sfidarlo ancora una volta: il ballo, odiato dal ragazzo, sarebbe stato un valido motivo per farsi odiare. Ma William teneva più a coltivare il talento, che piacere a tutti.
‹ ‹ Mio caro, carissimo Lorenzo.
Sei uno dei peggiori ballerini che io abbia mai visto. › ›
Parlava senza un velo di rammarico. Sapeva che lo avrebbe capito.
‹ ‹ Perciò ho deciso che quest’anno dovrai imparare a muoverti con un po’ più di grazia. Vuoi diventare bravo come me? Sfida te stesso.
E poi... La tua bella fanciulla avrà un motivo in più per starti vicino.
Dimmi che non ti voglio bene... › ›

View more

Wɪʟʟɪᴀᴍ : ‹ ‹ Ci siamo lasciati, la scorsa volta, con una lettera destinata ad una delle grandi protagoniste tragiche di Shakespeare. Oggi cambiamo del tutto registro: dallo scambio epistolare al contatto diretto, sotto forma di intervista. Siamo qui con Puck, folletto combina guai di “Sogno di una notte di mezza estate”. Dovete sapere che è “grazie” a lui se questa opera ha preso risvolti comici perchè- › ›

---

Pᴜᴄᴋ : ‹ ‹ Lasci dire qualcosa anche a me o trasformi l’intervista in un tuo monologo? › ›

---

Wɪʟʟɪᴀᴍ : ‹ ‹ Come siamo suscettibili oggi. Che c’è? Hai / di nuovo / trasformato la testa di qualcuno in quella di un asino e Oberon ti ha messo in castigo? › ›

---

Pᴜᴄᴋ : ‹ ‹ Ehi! E’ successo una sola volta. UNA. Ero distratto e poi quell’incantesimo era difficilissimo da imparare... › ›

---

Wɪʟʟɪᴀᴍ : ‹ ‹ Non metterti a fare gli occhi dolci con me, sai che non attacca. Piuttosto, come se la passano le altre creature magiche? Titania è bella e orgogliosa come sempre? › ›

---

Pᴜᴄᴋ : ‹ ‹ Non mi parlare di Titania! L’altro giorno una sua fatina aveva il raffreddore e mi ha obbligato a mettermi i collant e il tutù e a ballare e cantare con le altre per non “perdere il ritmo”.
Ma tanto io lo so che l’ha fatto solo per ridere un po’ di me... Ma sai che ti dico? Preparerò un altro intruglio e, questa volta, la farò innamorare di un asino vero! › ›

---

Wɪʟʟɪᴀᴍ : ‹ ‹ Puck, ti prego, non fare sciocchezze! Che poi tanto le paghi... Non ne vale la pena. Anche se, lo ammetto, sarebbe divertente vedere Titania che seduce un asinello.
Anzi no, povero asino.
Dovresti trovarti una folletta che ti faccia mettere la testa a posto... › ›

---

Pᴜᴄᴋ : ‹ ‹ Sai meglio di me che nessuno ci riuscirà mai. › ›

---

Wɪʟʟɪᴀᴍ : ‹ ‹ Ahimè, hai proprio ragione. Cerca almeno di non farti rimproverare... › ›

---

Pᴜᴄᴋ : ‹ ‹ Ci proverò ma temo di non esserne in grado... › ›

---

Wɪʟʟɪᴀᴍ : ‹ ‹ Lo temo anche io!
A presto folletto combina guai. › ›

---

; Questa volta ho optato per lo stile dell’intervista. Non lo manderò ai frequentanti del corso ma, chiunque desideri, può domandarmi il link per approfondire il discorso su Puck!

View more

William notò dell’insicurezza nelle parole del nuovo alunno e non potè che provar compassione: un animo tormentato, il suo, di cui avrebbe / volentieri / approfondito la conoscenza.
Per ora si limitò ad annuire e a sfoggiare qualche sorriso, per rassicurarlo.
‹ ‹ Non si preoccupi, con me è al sicuro. › ›
Gli rivolse un comico occhiolino per poi scoppiare in una fragorosa risata.
‹ ‹ No, parlando seriamente: io vedo il Teatro come un “luogo sicuro” dove poter annidare tutte le proprie insicurezze e, con il tempo, renderle i propri punti di forza. Mi spiego meglio: io ho sofferto molto in passato, l’eterno conflitto con mio padre mi ha reso insicuro di me e delle mie capacità ma quando ho iniziato a recitare ho imparato a incanalare tutta la tristezza che ne derivava e a trasformarla in emozioni pure da trasmettere al pubblico. › ›
Stava affrontando con il ragazzo un discorso che riservava ai suoi alunni più grandi ma pensava che con lui fosse necessario chiarirlo prima.
‹ ‹ Insomma, come ogni persona l’attore soffre, gioisce, si adira ma sta a lui saper trarre da queste emozioni tutto il possibile da poter poi mostrare sul palco, nelle vesti di qualcun altro. › ›
Il discorso era contorto e di difficile comprensione ma sapeva che il ragazzo di platino avrebbe capito.
‹ ‹ Fai delle tue debolezze il tuo punto di forza e diventarai un grande attore.
Ma attento a non sprofondare in esse... Gli attori sono molto più sensibili delle altre persone. › ›

View more

Mentirei se dicessi che sapevo come sarebbe andata a finire.
Io non ho mai saputo niente, è questa l’unica importante verità su di me.
Mi sono ribellato a mio padre, ad Uncino, all’intera truppa, per cosa?!
Per trovarmi un paio di mesi dopo senza più un soldo, una casa, qualcosa da mangiare e la voglia di buttarmi giù da un ponte.
E l’avrei anche fatto se solo non fosse stato per Lei.
Anne mi ha fatto ricredere in me stesso e ha fatto rinascere in me l’amore per l’arte.
Ero scappato per dimostrare a tutti che anche un ex delinquente può diventare qualcuno, può sfondare nel mondo del cinema e del teatro.
Ma non è stato così.
Non subito, almeno.
Avevo perso tutto: casa, amici, soldi... Ma soprattuto avevo perso la fiducia nell’arte. E’ terribile quando una passione si trasforma in una prigione.
Continuavo a presentarmi ai provini e alla domanda: “Familiari?” Mi bloccavo.
Se rispondevo sinceramente, presi dalla paura, mi rifiutavano con qualche stupida scusa e se mentivo lo scoprivano.
Non me ne andava una giusta, sembrava che la recitazione non fosse roba adatta a me.
M’ ero fin convinto di odiarlo quel mondo che non faceva altro che criticarmi.
“Troppo alto, troppo basso”
“Troppo magro, troppo grasso”
“Troppo bello, troppo brutto”
“Troppo io”
Qualcosa però, cambiò.
Quella piccola compagnia teatrale fu, per me, una benedizione. Iniziai con piccoli ruoli e, mano mano che gli anni passavano, acquisivo sicurezza e divenni, ben presto, il primo attore e venni scoperto da un importante regista.
Hollywood mi attendeva ma... Anne era incinta.
No, non l’avrei abbandonata.
Non mi importa ciò che pensa la gente: io non mi pentirò mai delle mie scelte. Non sarò un attore milionario ma sono un padre che cerca di fare qualsiasi cosa per la sua famiglia.
E questo, per me, è l’unica cosa che conta.
Oltre al teatro, certo, che mi ha / letteralmente / salvato la vita.

View more

Chi avrebbe mai detto che lui, William Smee, si sarebbe ritrovato a fare l’insegnante in un college? Lui che le regole nemmeno sapeva cosa fossero, che ogni scusa era buona pur di non andare a scuola. Lui che di insegnante, vero insegnante, non ne aveva mai avuto uno. Eppure eccolo lì, dietro una gigantesca cattedra in mogano, all’interno della sua aula con i fronte almeno una cinquantina di studenti.
Era sorprendente: all’inizio non erano che una decina, se non meno, ma poi si iniziò a diffondere la voce e / improvvisamente / si ritrovò con molte richieste di trasferimento corso e non potè che esserne felice. Se non poteva recitare, almeno voleva provare a trasmettere la sua passione ad un gruppo di adolescenti negli occhi dei quali, era pronto a scommetterci l’anima, bruciava una forte passione per il teatro.
Quei ragazzi... Lui credeva davvero in loro: anche se non li conosceva che da qualche mese, sapeva che avrebbero messo anima e cuore nel preparare le sue lezioni e glielo dimostrarono con il primo compito che il docente aveva assegnato loro. Neanche una insufficienza: risultati che facevano piacere ai suoi alunni ma, soprattutto a lui.
Forse, in fondo, qualcosa di buono era anche capace a farlo.
Era nel bel mezzo di una delle sue lezioni teoriche quando la porta dell’aula si spalancò d’improvviso e ne entrò una figura slanciata, dai capelli così biondi da sembrare una parrucca.
Chiarì subito che si trattava d’un maschio e William capì il motivo che lo spinse a farlo: l’aspetto tradiva un non so che di femminile, anche le movenze a dire il vero, ma si vedeva lontano un miglio che si trattava d’un ragazzo.
Il docente non aggiunse nulla, lasciò che si presentò da solo e poi continuò la sua lezione fino a quando la campanella suonò e tutti si diressero all’uscita dell’aula, diretti verso la lezione seguente.
William notò che, in fondo all’aula, una figura a era rimasta seduta e come non ricordarsi di quei biondi capelli.

---

‹ ‹ Signor. . . Astolfo, giusto? Piacere di fare la sua conoscenza. Io sono William Smee e come ha avuto modo di capire, sono il docente di recitazione. Non ho voluto approfondire la sua conoscenza prima in quanto ho notato una sorta di imbarazzo nei suoi occhi e lo comprendo bene! Il primo giorno in cui sono entrato in questo college tutti mi guardavano come fossi venuto dalla Luna, ma ora va meglio. Ho chiarito a tutti d’essere un marziano e non commettono più questo errore. › ›

---

William adorava smorzare la tensione con delle battutine, credeva che aiutassero le persone a confidarsi e / soprattutto / a fidarsi.

View more

❝ Cara Giulietta,
Non potevo che iniziare da te questo mio viaggio tra i personaggi delle opere teatrali. Tu che mi hai salvato la vita, tu che mi ricordi / ogni giorno / la mia meravigliosa bambina...
A te devo tutto e, in questo mio bizzarro modo, desidero ringraziarti.
Di te, Giulietta, io mi sono innamorato all’istante ma, in fondo, come fa chi ti conosce a non innamorarsi di te?
La “sfortunata amante” co-protagonista della storia d’amore più triste di ogni tempo, destinata ad essere tormentata e ostacolata dall’eterna rivalità tra le rispettive famiglie.
Sai Giù, io ero con te quando chiedesti al tuo Romeo di rinunciare al suo nome, per coronare il vostro amore perchè, in fondo :
⊰ Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con altro nome, serberebbe pure sempre lo stesso dolce profumo. ⊱
E avevi ragione, hai / sempre / avuto ragione. E se il tuo dolce Romeo ti avesse dato ascolto, beh, forse sareste ancora entrambi in vita a crescere dei meravigliosi pargoli, frutto del vostro puro amore.
Ma la storia non si fa con i “forse”, no?
Io ti ho stimato tanto, Giulietta. Dico sul serio, eri una con le palle tu.
Ti sei sposata in segreto con il tuo grande amore e quando lui fu esiliato, sei stata pronta ad ingannare tutta la tua famiglia e tutta Verona, fingendoti morta per evitare il matrimonio con Paride, tuo promesso sposo ma che non amavi.
Hai avuto coraggio e per una ragazzina di quattordici anni, non è poco, fidati!
Poi, vabbè, ciò che è successo dopo non è stato per colpa tua... Tu ce l’hai messa tutta ma, forse, non era destino che voi steste insieme.
Non in questo mondo, almeno.
Perchè io lo so che ora tu e Romeo siete felici, insieme per sempre.
Il vostro amore è stato e sarà sempre modello per tutte quelle coppie ostacolate dalle famiglie per i motivi più disparati: lo stesso sesso ad esempio o il diverso colore della pelle o la diversa situazione sociale...
Ma sai cosa penso io? Chissene frega delle differenze!
L’amore è tutto ciò che conta.
E questo l’ho imparato grazie a te.
Grazie Giù, grazie di cuore per avermi salvato.
Per sempre tuo,
William. ❞

View more