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Eɪʟᴇᴇɴ Hᴀʀᴠᴇʏ Jᴇɴᴋɪɴs

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PriestOfTheNightmare’s Profile PhotoDimitri
«Ohi!»
Esclamai, mettendomi una mano tra i capelli rossi.
«Quel coso mi sta facendo venire mal di testa, spegnetelo!»
Mi lamentai fermando la mano sull'elsa della spada e reggendomi la fronte come una donna sull'orlo della disperazione. Sembrava un disco rotto quello!
Non mi mossi neanche quando il ragazzo si era avvicinato così velocemente e silenziosamente alla mia persona, non temeva per la vita ma ero sicura che uno come questo tizio fosse poco più di una completa nullità per qualcuno del mio calibro ghghgh.
Corrugai la fronte lievemente perplessa, non riuscivo a capire se era davvero stupido o mi stava solo prendendo in giro.
«.....Ho i capelli rossi sin da quando mi hanno messa al mondo zucca vuota!!»
Lo insultai perché non riuscii a trattenermi questa volta. Troppo chiasso, anche se io amo il caos ma la sua voce era insopportabilmente odiosa!
La proposta di Dimitri fu quasi allettante, per piacermi di più uno schiavetto come questo bisogna cucirgli molto bene la bocca però.
«Effettivamente mi serverebbe uno schiavetto in più. Ti potrei far conoscere Cuoca, sai lei è una schiava molto obbediente... e molto silenziosa anche. Per dir di più lei è bravissima a cucinare ghghgh.. ah, si era capito?»
Annunciai con solennità riportando lo sguardo sul mio interlocutore per guardarlo come un serpente in procinto di divorare la sua preda mentre era ancora in vita. Il ghigno sulle mie labbra tinte di rosso si allargò con sicurezza e certezza.
«Quali sono invece le tue capacità?Sai scopare almeno?»
Gli domandai, ponendo l’accento sul doppio senso, ovviamente voluto.
Insomma, ci siamo capiti... giusto? Ghghghgh!
«Su su non fare il timidone con me!»
Lo incoraggiai, muovendo le sopracciglia in alto e poi in basso come ad invitarlo a fare qualcosa di molto ma molto sporco.

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PriestOfTheNightmare’s Profile PhotoDimitri
La morte era sempre stata la mia amante, le daghe le mie fide compagne.Se avessi continuato, avrei massacrato la creatura con inaudita ferocia ed ogni volta che mi si presentava l'occasione, la mia lama avrebbe scintillato, squarciando la pelle della creaturina, facendola a brandelli, in una macabra danza di morte. Dopo ciascun colpo andato a segno, dalla daga si sarebbe liberata un'onda di energia oscura, potente come le grida che mi perforavano il cervello.
Ero stata esiliata dalla stessa gente che avevo giurato di proteggere, mi avevano sputato addosso, mi avevano insultata e mi avevano tirato pietre fino a farmi crollare in ginocchio.
Alcune volte mi ero avventurata fino alle porte degli insediamenti per sfuggire a quella cupa solitudine, però poi il buonsenso mi aveva spinto sempre a ritirarmi di nuovo.
Già.. li odio. I mortali.
Questo giorno avevo conosciuto qualcuno che sarebbe stato capace di far tremare la terra stessa. Forse aveva passato quello che avevo passato io, ma per qualsiasi ragione fosse, noi eravamo un po' "simili".
«Cos'è tutto questo baccano?»
Inaspettatamente, ricevemmo visite e i miei confusionari pensieri si dissolsero come fumo al vento, almeno per il momento. Un vocio alle mie spalle mi fece scattare, girandomi e puntando la lama verso la fonte di quel chiasso infernale, i sensi allerta e i riflessi pronti.
Due strani individui sbucarono oltre la soglia della locanda dall'aria curiosa ed alquanto bizzarra.
Difatti, Dimitri prese in mano la situazione, presentandomeli e svelando che il ragazzo da egli indicato fosse suo fratello. Ci guardammo ancora per un istante, finché il mio sorriso malizioso e seducente si allargò a dismisura. Mi sporsi dinnanzi al ragazzo ed urlai con eccitazione.
«Oh sììì, avevo proprio bisogno qualcuno con cui divertirmi. La tua faccia la trovo quasi insopportabile! Sarà un piacere staccarti la testa ghghgh~»

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PriestOfTheNightmare’s Profile PhotoDimitri
Esplose il caos.
I cittadini, terrorizzati, avevano cercato di allontanarsi più in fretta possibile da Dimitri. Le urla di donne e bambini avevano riempito l'aria, e gli uomini che avevano tentato inutilmente di opporsi erano stati brutalmente uccisi.
Avevo visto intorno a me le persone trafitte dalla furia di Dimitri afflosciarsi a terra e i loro corpi venire scossi da un ultimo spasmo di vita. Udii un altro strillo e uno schizzo di sangue mi aveva macchiata il viso, ma ero rimasta imperturbabile, come se quello spettacolo orrendo non mi avesse neanche toccata. Ero sopravvissuta sul campo di battaglia molte volte, avevo perso i miei cari, subito violenze, insulti, rabbia, dolore. Non avevo trascorso una bella infanzia e niente mi avrebbe più sconvolta oramai. Il terrore ormai dominava nella locanda. Le loro facce deformate in maschere grottesche di sangue e paura.
Gettai un'occhiata alle mie spalle e vidi l'orrore dipinto sulla faccia della bambina, orrore per ciò che stava diventando e per l'oscurità che lentamente la stava divorando dall'interno, avvolgendola come un'armatura viva, pulsante, mentre Dimitri si godeva la vista del loro sangue scorrergli tra le dita, inebriarsi delle loro urla, bearsi nel vederli contorcersi nel tentativo di fuggire per poi colpire ancora, ancora e ancora. Era come se la loro paura gli avesse infuso un'ebbrezza folle, un'emozione che gli provocò una gioia malata e che contagiò persino me.
A un tratto, le immagini di quello che era stata la mia vita fino a quel momento mi investirono a tradimento.
Ascoltai la rabbia, ricordai la solitudine che avevo provato. Ero stata esiliata dalla stessa gente. Negli anni avevo calpestato innumerevoli cadaveri, lasciandomi alle spalle solo una scia di sangue.
Li detesti, vero? Dovrebbero morire tutti. Ingrati, ipocriti, vili!
Strinsi la spada fino a farmi sbiancare le nocche e trafissi dritto al cuore della povera malcapitata.
«...Troppo facile.»
Dissi solamente.

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PriestOfTheNightmare’s Profile PhotoDimitri
Era un tipo apparentemente interessante, c'era qualcosa che mi attirava in lui. Chinai il capo da un lato come se lo stessi studiando e mi sentì curiosa all'idea che quel tizio che non conoscevo osasse rivolgermi la parola, mentre il resto di quei ridicoli falliti che pretendevano di definirsi migliori se la facevano sotto al solo timore che potessi incontrare il loro sguardo.
«Chi sei?»
Domandai appena prima che un conoscente si chinasse per sussurrarmi all'orecchio nome, cognome e codice fiscale di quel tizio. Alzai la mano con stizza per zittirlo rendendo palese in quel modo il fatto che volessi sentire quello strano tipo presentarsi da sé.
Era alto e il portamento lo faceva sembrare ancora più imponente ma non incuteva timore, o perlomeno io non riuscivo a percepirlo.
Lo sconosciuto si alzò in piedi e con la mano tirò la sedia verso di lui sedendosi al tavolo senza il mio invito.
«...Non mi pare di averti dato il permesso.»
Invadente.
Concessi uno sguardo perplesso all'uomo misterioso, dovevo ammettere di trovarlo piuttosto coraggioso, o del tutto incosciente per aver avuto l'ardire di invitarsi al mio tavolo.
Senza chiedermi niente, l'uomo alzò la mano richiamando l’attenzione della cameriera. La cameriera prese nota e si allontanò verso il bancone dove un vecchio pelato gestiva gli ordini. Sarà anche un po' invadente, ma quando qualcuno mi offre da bere, non riesco a fare altro che accettare.
Aveva compreso sin da subito la mia vera natura e la cosa non mi stupì più di tanto, piuttosto ero sorpresa che una creatura come lui fosse in queste zone.
«Mi rincuora sapere che c'è ancora qualcuno come te in questo noioso pianeta. Stavo cominciando a preoccuparmi sai. Cosa ti porta qui esattamente?»
I suoi occhi fissi su quelli dei miei. Le labbra dell’uomo si incresparono in un mezzo sorriso, entrambi continuavamo a studiarci a vicenda, una scintilla gli illuminava il viso e dopo un’attesa insopportabile, mi presentai anch'io.
«Eileen.. chiamami Eileen.»

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PriestOfTheNightmare’s Profile PhotoDimitri
Pioveva, ma in quella cittadina dimenticata da Dio non era un evento raro. Le poche persone che erano ancora in strada affrettarono il passo, rifugiandosi sotto le tettoie delle botteghe e delle case o direttamente dentro qualche taverna. Se eri fortunato, era una pioggia leggera, di quelle piacevoli che ti lavavano via di dosso il sudore e la stanchezza; nella peggiore delle ipotesi era un violento temporale, con gocce gelide e pungenti come spilli acuminati che ti si conficcavano nella carne. Quel giorno, però, pioveva e basta, né troppo forte né troppo piano, una cosa a metà, per questo ancora più fastidiosa. Mi strinsi nel mantello zuppo e alzai lo sguardo verso il cielo, osservando la spessa coltre di nubi con aria scocciata.
Nell'aria riecheggiò il fragore di un tuono quando misi piede nella locanda con tutti i miei centosessantacinque centimetri di altezza e il petto spudoratamente messo in bella vista. I miei capelli rossi sembravano aver messo colore alla tristezza di quella locanda rendendola un po' più allegra, e il mio corpo snello si stava dirigendo al migliore dei tavoli presente nella sala da pranzo. Era decisamente una visione paradisiaca per una come me. La pioggia batteva forte contro i vetri della locanda e un folata di vento spostò per un momento le tende color indaco.
Sorrisi con il capo rivolto al signore della locanda (ormai ci conoscevamo tutti lì), come se quello mi avesse appena raccontato una barzelletta particolarmente divertente, per poi sedermi sulla sedia più comoda (ossia l'unica che non fosse crepata o rovinata in alcun modo) e poggiare i piedi sul tavolo facendo un segno ad uno dei camerieri affinché mi portasse da bere.
«Hai qualcosa da dire tu?»
Sibilai trovando fastidioso il modo in cui un ragazzo dall'aria particolarmente misteriosa mi stava guardando, non era il tipico sguardo che mi rivolgevano molti uomini depravati prima di finire sotto la mia lama affilata, era il tipico sguardo di chi possedeva le tenebre dentro di sé.

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Pioveva ma in quella cittadina dimenticata da Dio non era un evento raro Le

https://ask.fm/SharkiaTheClock/answers/153982622242

SharkiaTheClock’s Profile PhotoSharkia Watchmaker
A volte mi chiedevo se esistesse davvero qualcosa di più bello al mondo a parte bere.
Bere, per me, era la cosa più bella che poteva mai esserci!
Come se fosse un mio gioiello prezioso, la mia arma segreta per mantenermi in forma, in dolce allegria e forte!
Suvvia, a tutti piace bere, a chi non piace!?
.. Nessuno ovviamente
Tuttavia, mi incamminai nel bel mezzo della notte alla ricerca, ovviamente, di un posticino dove poter bere in armonia e forse, magari, in compagnia.
E fu così che, fui catturata da un fracasso accompagnato da fragorose risate e musica. Ma non ditemi! Una festa?!
Oh cavoli, io adoro le feste! Soprattutto dove si può bere!
Non resistetti più che mi introdussi velocemente là dentro, guardandomi intorno con tanta meraviglia e stupore, mentre sul mio viso si dipinse un lieve ghigno sulle labbra.
Ah proprio quello che cercavo!
Ad un tratto fui investita da un giovane e stravagante ragazzo che dava un aria gioiosa quanto simpatica.
Già mi piaceva il solo fatto che mi abbia consentito ed accontentando un mio capriccio che tanto desideravo senza nemmeno chiedere, per non parlare la sceneggiata che fece non appena mi vide.
Non feci altro che sopprimere ogni mia vulnerabile risata ed elargire il mio solito sorrisetto malizioso, accettando il suo piccolo dono, chinando il capo con eleganza.
«La ringrazio Sir, molto gentile da parte sua.
Per me è un vero piacere unirvi a voi~»
Dissi soddisfatta del suo gesto, spostando i miei lunghi capelli rossi fuoco dietro le spalle per poi osservarlo salire sul tavolo a far presente questo giorno tanto glorioso per lui da condividere tutti assieme.
Mi lasciai sfuggire un risolino e la prima sorsata di liquido scorse densa lungo la mia gola, lasciandomi il sapore della delizia in bocca, ah~
Rapida, immersi il calice nel barile, riempiendolo ancora e portandolo di nuovo alle mie labbra. Mandai giù il liquido tutto d'un fiato e per me, non era mai abbastanza, niente poteva farmi e per i giramenti di testa e altro c'era ancora tempo.
Un istante dopo il calice era di nuovo immerso nel barilotto, quasi con foga. Volevo continuare a bere fino all’ultima goccia. Passai la maggior parte del tempo a bere ed immersi nuovamente il calice nel liquido, portandolo alle labbra più veloce che potevo, senza accorgermene che il mio braccio stava cominciando a tremare.
Stavo barcollando. Una fitta acuta alla testa mi fece contrarre il volto in una smorfia di dolore, ma subito dopo lo ignorai ed andai a riempire il calice per l’ennesima volta. Mi ressi con una mano al barile, prima di bere tutto d’un sorso e questa volta la fitta era più forte: stavo esagerando di nuovo.
Era normale che, prima o poi, non capivo più niente, insomma ero un umana, non qualsiasi umana, ma umana!
Mi rialzai da terra: sì ero caduta, ma non me ne resi conto.. al primo impatto. Cercai di sostenermi su una sedia ed iniziai a vedere tutto sfocato, ma portai comunque il calice alla bocca e..indovinate un po'! Bere!
Ancora uno!

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Seconda parte @AngelBlackWhite

FlameFirePower’s Profile PhotoEɪʟᴇᴇɴ Hᴀʀᴠᴇʏ Jᴇɴᴋɪɴs
Ah, ciò che stavo per fare non potrete immaginare adesso quanto mi divertirò.. e non pensate male, gran pezzi di pervertiti...bhe... in effetti, ora che ci pensai, in fondo non mi dispiacerebbe affatto: insomma guardate, Laia era proprio un bel bocconcino, invitante seppur velenosa; e io, che sono donna cosa dovevo dire? non mi importava mica ma non potevo, ahimè, permettermi certi pensieri impuri, oh no no.
Ah suvvia! sapete che scherzo sempre.. qualche volta. Mpf!
Le presi nuovamente la mano, portandola in cucina, giusto per farci quattro e piacevoli risate.
Ero comunque consapevole che qui sarebbe scoppiato un bel pandemonio, ma..ah che potevamo fare se non sederci e goderci lo show?
«Clary, vorrei presentarti la mia cuoca personale, MAUDIE!»
Urlai in fine, tornando poi a sorridere dolcemente alla dolce Laia finché non arrivo la mia cara e affidata cuoca di casa: era una donna alta, robusta con uno sguardo (più delle volte) serio e ca/z_zuto.. già proprio come Clary: se qualcuno dovesse rivolgersi con un comportamento alquanto sgradevole le causerà un esaurimento nervoso rischiando di esplodere come una bomba esplosiva dalla rabbia.. in verità non sapevo come potrebbe finire con Laia, ma ero certa che sarebbe stato divertente.
Insomma lei era una donna speciale ed ero sicura che le avrebbe fatto un tutt'altro effetto.
-Sì, Signorina Eileen?-
«Clary, ti presento Maudie. Maudie, ti presento la mia.. mmh.. dolce~ " amica " Laia Clare!
Oggi sarà la nostra ospite, mi raccomando sii gentile con lei e lo stesso anche per te, dolce Clary.»
Cercai di avvisarla ma allo stesso tempo volevo cucirmi la bocca o potevo dire ciao ciao al divertimento.. anche se ero certa che lei, per il 99%, non mi ascolterà.
Il 1%? Ah buttato così all'aria.
-Il piacere è mio.-
Disse la cuoca, in due semplici parole, con una voce spenta come se non le fregasse niente della presenza della nuova ospite.
Ah lo vedevo chiaramente attraverso il suo sguardo che si stava sforzando ad essere gentile.. sul serio, non vi sto prendendo in giro.
«..Penso che Clary abbia bisogno di un bel bagno caldo.
Puoi farle il piacere di accompagnarla? Oh e sii prudente con lei: è in dolce attesa~»
-Mh. Oh certamente, con immenso piacere.-
E la vidi sollevarsi le maniche, stringendo i pugni per poi scrocchiarli senza fatica, prendendole poi velocemente un braccio, pronta a scortarla in bagno per.. darle magari una mano: molto premurosa, non trovate?
Bhe, hai qualcosa da contestare cara Laia? No? Bene. Mpf~

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Seconda parte AngelBlackWhite

https://ask.fm/AngelBlackWhite/answers/152646734645?utm_source=copy_link&utm_medium=android •• https://ask.fm/AngelBlackWhite/answers/152747358517?utm_source=copy_link&utm_medium=android

AngelBlackWhite’s Profile PhotoLαια Clαяε - Jσηεs
Nonostante fossi arrivata fin quaggiù per lei, nonostante stessi dimostrando le mie buone intenzioni, di essere gentile ed amichevole, nonostante le avessi aperto la via, lei non sembrava affatto cambiare alcuna supposizione su di me e non ebbe nemmeno il coraggio di ringraziarmi.
L'educazione era andata fot_tuta?
Che donna arrogante, presuntuosa, lunatica, viziata, insolente, scorbutica, testarda, insopportabile, scorretta e CATTIVA! CA/Z_ZO e pardon per il mio linguaggio inconsueto ma CHE CA/Z_ZO!
Rimasi immobile come una stupida a guardarla, senza dare segni di vita. Comunque sia, i suoi modi fastidiosi quanto eleganti e divertenti..mi piaceva lo stesso e anche di più se dovevo dir la verità! Mi aggradava sì.
Forse per questo mi attirava così tanto a volerla sopportare.
Ma quanto avrei desiderato darle una bella testata!
Mutai, poco dopo, i miei sgarbati pensieri ammirando, stranamente, la giovane guerriera compiere un gesto per me insolito. E in fondo, in quella donna per quanto fosse un fiore velenoso, dietro nascondeva un cuore tenero e speciale.
Mi sciolsi appena a quella scena che nessuno poteva assistere a parte io, aveva rischiato, aveva bensì violato la nostra legge, ah la " loro " legge.
Potevo benissimo fare la spiona e farla giustiziare seduta stante, ma non ero come una di loro, io ero come lei e forse cercavo proprio queste " lezioni " nella vita e lei mi stava insegnando senza nemmeno volerlo.
Ero stupidamente affascinata dal suo puro gesto a tal punto di aver percepito uno sblocco di qualcosa in me.
E stetti a guardarla ugualmente nonostante le sue allettanti parole che mi fecero una gran tenerezza, ma che ignorai comunque.
«Lasciatelo dire, sei stata fantastica.»
Le dissi con tanta sincerità, rivolgendole un grande e dolce sorriso, nonostante mi fossi offesa prima.
«Mhh.. Laia Clare. Laia.. Clare.. Interessante!
Posso chiamarti Clary~?
Oh Clary ti sta divinamente a pennello. Non trovi?»
Sotto sotto me la risi, cercando però di sopprimerli.
Decisi improvvisamente di prenderle la mano che lo volesse o no, trascinandola con me, dato che non ci tenevo a cacciarmi nei guai e io sapevo già che con lei, saremmo caduti stupidamente come due topi in trappola.. dopotutto, sperai che non sboccasse sopra di me o potrei vomitare anch'io insieme a lei: che scena straziante e disgustosa, lo so.
«Non pensare che ti stia rapendo, voglio solo metterti al sicuro, non puoi fare pasticci e guarda caso sei incinta.»
Mi sfuggirono accidentalmente quelle parole innocenti dalla mia bocca; in realtà non volevo mostrarle nulla di tutto ciò, ma cavoli, non riuscii a trattenermi.
La lasciai libera solo appena raggiungemmo la mia tappa, nella mia grande quanto splendente dimora e le elargì un lieve sorrisetto malizioso, mentre sollevai le braccia in alto per darle il benvenuto.
«Benvenuta a casa mia, cara e dolce Clary~
Oh non crearti problemi e fai come se fossi casa tu.»
Conclusi poi facendole cenno di seguirmi.
// Prima parte //

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https://ask.fm/King_Son_/answers/153919295072

King_Son_’s Profile Photo¥∆ Kärlįslē ∆¥
Ero leggermente sorpresa dalle parole proferite poc'anzi dalla bocca del giovane albino, era vero, non mi ritenevo un ottima compagnia ma forse dal suo punto di vista poteva risultare diversamente.
In fondo cosa c'era di sbagliato in me? Il mio essere nobile?
Ah ero diversa da quella gentaglia, ma mi vergognavo di portare un sangue di un nobile, sempre se era veramente così.
Tuttavia, mi sentii osservata un po' troppo dai suoi occhi che guizzavano su di me insistentemente che, però, non mi diede affatto fastidio.
Poteva cominciare a tremare se si azzardava a guardare la cicatrice sul mio occhio, oh tutt'ora provavo dolore nel tuffarmi nei ricordi alcunto sgradevoli ed impuri; odiavo il mio passato e mai poi mai ci sarei ritornata.
Stetti sull'attenti alla voce di Karlisle e ciò che disse mi fece sfuggire un risolino che soffocai poco dopo, ricomponendomi.
«Sì, in realtà mi piace combattere, è l'unica cosa che mi riesce e di cui vado fiera, riesce ad accendere la fiamma in me.»
Gli confessai, mentre i miei occhi puntavano dritto nel nostro cammino, non guardando nessuno al di fuori del giovane al mio fianco.
Era senz'altro diverso da quelli che avevo conosciuto e lui, aveva qualcosa di particolare che, però, non capivo chiaramente cosa, ma riusciva ad attirarmi curiosità.
Non lo guardai negli occhi finché non mi disse quelle profonde parole che però non compresi in fondo ciò che intendesse veramente dire.
«Come si fa ad amare se tutto ciò che ci circonda dovesse causare disgusto e sofferenza?»
Gli dissi di botto; non riuscii a trattenermi.
Sì mi stavo proprio riferendo a questo mondo che niente di tutto questo mi era mai piaciuto.
Era brutto sì, era semplice forse, ma faceva altrettanto pena.
Ma ciò che mi chiese, mi fece quasi ridere e sapete perché?
Bhe? Ma guardate un po':
«Mpf.. Me lo chiedo anch'io sai.»
Eh già, mi sarebbe davvero piaciuto andarmene da qui e non vedere ogni giorno le stesse facce e tutto ciò che poteva causarmi solo nausea e schifo.
«Ecco.. in realtà, non so dove andare, non ho nessun posto dove stare a parte qui.»
Gli spiegai in poche parole facendomi la voce meno sottile.
«Tutt'ora sto cercando una soluzione.. tutti quanti ne hanno sempre una, mentre io, ancora non l'ho trovata.»
Continuai e nel frattempo lo accompagnai in giro nella piazza ove tanti musicisti suonavano in allegria e trasmettevano tanta tranquillità nell'aria dalla quale molti passanti ignoravano ed alcuni sorridevano.
Se Karlisle sapesse la verità, mi avrebbe capito al volo ma non saprei dire se sarebbe scappato a gambe levate oppure se si fosse disgustato di me e di tutti quanti appartenenti di sangue nobile.
Una vera e propria vergogna.
«Chissà, può essere che un giorno arriverà quel momento in cui me ne andrò dai, devo solo essere paziente che arrivi un segno.»
Non sapevo realmente cosa stavo dicendo, le parole erano uscite automaticamente dalla mia bocca.. strano.
«Bhe! Immagino che adesso tu abbia fame. Che dici, offro io?~»

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httpsaskfmKingSonanswers153919295072

https://ask.fm/AngelBlackWhite/answers/152572041525?utm_source=copy_link&utm_medium=android

AngelBlackWhite’s Profile PhotoLαια Clαяε - Jσηεs
Trovavo stranamente affascinante il suo celere modo di saltare da un umore all'altro come se niente fosse.
Cercai stentatamente di trattenermi, ahimè finii col scoppiare a ridere e piegarmi in due, portando le mani alla pancia e rotolando per terra con le lacrime agli angoli degli occhi.
Non avevo mai riso tanto prima d'ora, davvero, era strano per me, ma era da molto tempo che non ridevo così.
Dopo un po', smisi e ripresi fiato, nonostante mi veniva ancora da ridere.
«Ooh, capperi! Sei molto simpatica, anche se vorresti schiacciarmi come un brufolo, mpfAHAHA! Mi piaci un sacco!»
Purtroppo non riuscii a contenermi, la mia risata riecheggiava in quel lurido quanto oscuro posto.
Ma adesso, c'era qualcosa in lei che la costrinse a mutare ed accovacciarsi: la cosa poteva essere strana, bensì preoccupante, tuttavia, rimasi leggermente sbigottita ciò che la fanciulla mi confessò. La vidi debole, ma allo stesso tempo forte, era una tipa che si dava arie, molto scontrosa ed irritante, ma era una donna da stimare ed ammirare, sembrava unica nel suo genere e..bhe, faceva ridere,dai!
Decisi finalmente di aprire la serratura e mi avvicinai a lei cautamente, piegandomi e poggiando le ginocchia per terra per guardarla meglio da vicino e capire cosa c'era che non andava.
La studiai con attenzione e notai che la sua mano, oltre ferita, si sfiorava il ventre, pensierosa.
«Va tutto bene? Posso fare qualcosa per te?»
Le chiesi senza nemmeno pensarci.
Premurosa? Ma quando mai?
Continuai comunque a tenere gli occhi fissi nei suoi e poi sui suoi leggiadri movimenti, ma dopo anni capii.
Spalancai gli occhi, riallargando gli angoli della bocca in un sorriso e portandomi le mani davanti, guardandola gioiosa ma al contempo stesso soddisfacente, come se avessi fatto una scoperta incredibile!
E chi se lo doveva aspettare da una guerriera arrogante e capricciosa come lei? Mpf, io!
«Ma tu! sei incinta, oooh~!»
Piccola e dolce innocua, come poteva permettersi di combinare pasticci in queste delicate condizioni? Che stupidina!
Stetti a guardarla con un sorrisetto e le porsi la mano davanti, così che l'afferrasse per alzarla da terra ed andare via da quel postaccio, ma dato le sue condizioni, era meglio, per il momento, che venisse a casa mia.
Se la dovessi lasciare da sola, non oserei pensare cosa le accadrebbe, oltretutto incinta! si ritroverebbe di nuovo nei pasticci.
Ci scommetterei qualsiasi cosa!
Eh oh! andiamoci piano, so già che volete sganciare, mpf!
«Vieni con me, ti scorto a casa mia e se vuoi, puoi rimanere fino a quando non ti riprenderai. Non ti sto chiedendo, ti sto obbligando.»
E questa volta, la guardai seria.
«Suvvia, non farti pregare.»
Se lo voleva o no.. io le afferrai comunque la mano e la trascinai con me, con delicatezza, fuori da lì.
«Oh scusami se non mi sono ancora presentata, abbiamo iniziato con il piede sbagliato.
Il mio nome è Eileen e..il tuo invece, giovane e libera guerriera?»
E questo, poteva essere un ottimo inizio.

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https://ask.fm/King_Son_/answers/153843785824

King_Son_’s Profile Photo¥∆ Kärlįslē ∆¥
Scostai elegantemente i capelli dietro le spalle, assumendo un espressione tanto soddisfatta e convinta dalle parole proferite dalla bocca del giovane che poco dopo confermò che era la prima volta che mise piede in questo posto, oserei dire, orrendo ed ignobile.
Mi dispiaceva per un animo buono come lui ma, aveva sbagliato strada se era qui solamente per passare "un pomeriggio splendente", soprattutto con una compagnia come la mia.
«Ebbene sì, io ci vivo.»
E quanto provai vergogna con me stessa dirglielo, lui non poteva conoscere la verità dietro tutte queste maschere che indossava questa gente, bhe, era meglio così alla fine o poteva provare disgusto.
Ciò nonostante, gli avrei dato ragione, ma non roviniamogli questo suo desiderio, suvvia.
«Non c'è nulla che ti possa interessare, questa città è noiosa quanto sprezzante.
Ma se ci tieni tanto ti posso concedere la mia compagnia, anche se non la definirei tanto ottima.»
Come non detto; lo guardai con la coda dell'occhio e sciolsi le braccia, decidendo di uscire totalmente dall'ombra.
Il giovane si era gentilmente presentato ed io non potei dire altro che, semplicemente, il mio nome, mentre sul mio viso si dipinse un lieve sorriso.
«Io invece mi chiamo Eileen.
E' un piacere, per me, fare la tua conoscenza, Karlisle.»
Potevo anche rifiutare, ma che altro dovevo fare?
Nulla, tanto meglio conoscere gente nuova e accettare persino i fuori di testa, invece che starmene a godere il sole in un angolo e non fare niente.
Anzi no, ci stavo ripensando ma uhh, ammetto che il giovane di fronte a me, mi incuriosiva particolarmente.
«Devo avvisarti, qui non c'è tanto bello da vedere a parte l'arena, se tu l'abbia vista o meno.
Al proposito, sai combattere?»
Gli chiesi, puntandogli gli occhi addosso, guardandolo nei suoi.
Mi piaceva, ogni tanto, ficcare il naso altrui, lui sembrava interessante, ma la cosa che mi colpì maggiormente fu il suo gesto di prima.
Come dissi io, i nostri occhi possono essere mentiti all'apparenza di ciò che non si conosce, ma per me, lui, non era una persona adatta a questo luogo.
Sinceramente nemmeno per me.
Ancora mi chiedevo perché continuavo a vivere qui, bhe, che coraggio per domandarselo, mpf.
Mi distaccai dai miei insoliti pensieri e riportai l'attenzione su di lui, assumendo uno sguardo normale, serio del solito, e bhe? E' la mia faccia, non temete.
«Allora Karlisle, cosa ti ha spinto ad entrare in questa città?
Il mondo è grande, avrai visto di meglio invece che questa città che non ha nulla in confronto al mondo esterno.
Non trovi?»
Gli dissi col farmi sempre più seria, puntando spesso gli occhi altrove come se stessi contemplando l'ambiente che le persone che passavano di lì che fingevano con un sorriso.
Qui era totalmente colmo di falsità e io ero una di loro, ma chi poteva dirlo che ero come loro?
Nessuno a parte io.

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httpsaskfmKingSonanswers153843785824

https://ask.fm/King_Son_/answers/153768076896

King_Son_’s Profile Photo¥∆ Kärlįslē ∆¥
Il sole inondava la pianura.
Era un autunno particolarmente clemente: l'erba era ancora d'un verde vivido e ondeggiava contro le mura della città come un mare in bonaccia.
Sul terrazzo in cima una torre, mi godevo il vento mattutino, da sola, lontana da tutto e da tutti.. più o meno. Mpf!
Mi piaceva stare qui, con la brezza a scompigliarmi i lunghissimi capelli ed accarezzarmi dolcemente il viso.
Da quassù si poteva benissimo vedere la città, persone che lavoravano altri parlavano e i bambini che giocavano, ridevano e correre attorno la piazza, tralasciando nell'aria tanta pace ed allegria.
Invece qui sopra, mi beavo la tranquillità, il silenzio era musica per le mie orecchie.
Ogni tanto avevo bisogno di allontanarmi dal caos, dagli allenamenti, isolarmi un po' e distaccarmi dal mondo.
Ci voleva ogni tanto cambiare l'aria, respirare quella fresca e pulita.
E rimasi lì sopra, a contemplare la tranquillità, giocando con una fiammella , volteggiandola su un dito; mi ricordavo quando da piccola non ero in grado di saper controllare il mio potere che si risvegliò in me così all'improvviso.
Era stata una brutta notte, oramai lontana.
Ah, terribile, nessuno mi poteva vedere, ero un pericolo per loro, tutti mi odiavano e io odiavo me stessa.. tutt'ora non saprei dire se era ancora così o meno, ma oramai non mi importava più niente.
I miei pensieri furono scacciati via da qualcosa, qualcosa che interruppe il silenzio e la mia attenzione fu catturata da delle voci provenienti, precisamente sotto di me.
I miei occhi, adesso, stavano contemplando una scena che mi aveva lasciata quasi senza parole; avevo sentito e visto ogni cosa.
Beh, non tutti i giorni mi capitava di assistere una scena così, un gesto eroico ma quella persona ambigua sembrava venire da tutt'altro pianeta, mpf!
Ormai mi stavo abituando a vedere gente strana e quello non era da meno, nonostante sembrasse una buona persona.
Scesi dal terrazzo di quella grande torre, atterrando poi su un piede con eleganza e normalmente tornai nella mia solita postura.
Mi avvicinai senza però dar nell'occhio, come se fossi lì per passaggio e mi postai su un angolo del muro, con le braccia incrociate e gli occhi coperti dall'ombra dei miei capelli.
Rimasi lì per pochi attimi e poi senti la stessa voce maschile di prima e mi voltai verso di lui, interrogativa.
«Eh..?»
Sollevai un sopracciglio, alzando lievemente il capo scoprendo lentamente il mio viso dall'ombra.
Stava parlando con me? Mpf, ma sì certo, che sciocchina.
«Sembra sì.. non per giudicare, ma non mi limiterei solo alle apparenze.»
Gli dissi, alzando gli angoli della mia bocca in un sorrisetto e lo fissai finalmente con gli occhi fissi nei suoi.
«Non sei da queste parti, vero?»

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AngelBlackWhite’s Profile PhotoLαια Clαяε - Jσηεs
La giovane guerriera non sembrava tanto felice di riavermi tra i piedi, mi voleva persino spaventare per scacciarmi via, ma riuscii solamente a sorprendermi con quel suo caratterino alquanto adorabile e la guardai soddisfatta, allargando un ghigno sulle mie labbra.
Già, capivo che le davo fastidio, ma non mi dispiaceva farla innervosire.. era anche carina caz\zu*ta com'era!
E poi che modi erano questi?
Insomma, volevo aiutarla e lei si mise a complicare la vita così facilmente!
Tzè, ma chi la poteva capire?
Se c'era davvero qualcuno che la comprendeva, allora dovrebbe essere un Santissimo caduto dal cielo!.. Mpf.
Sospirai quando la vidi rifiutare tutto ciò che io le portai per potermi mostrare gentile e farle capire i miei intenti per tirarla fuori da lì, ma nulla!
NON CAPIVA.
Non si voleva fidare nemmeno minimamente, per non parlare che si innervosì dalle mie parole non appena proferite che stava per saltarmi addosso ed azzannarmi!
Ah, questo fu un colpo dritto al cuore, per me!
Persi il controllo quando ella mi mollò e mi lasciai cadere per terra con gli occhi spalancati, un po' intontita dalla sua potente voce, più sorpresa che mai!
Sentii addirittura il mio cuore battere a mille per il nodo che si stava creando nella mia gola..
Ahi ahi.. che cos'era?
Mi sentii per un attimo in colpa, dovevo capire che le poteva dare fastidio, il passato era passato e di solito il passato si lasciava alle spalle.. ma io la stavo premendo un po' troppo.
E aveva ragione su una cosa.. io non la conoscevo.
Credo che sia arrivato il momento di chiudere questa questione della Regina e tornare a lei, liberarla e portarla in salvo, via da questa città.
«..Ti chiedo scusa, io volevo solo.. oh lasciamo stare.»
Sbuffai, roteando gli occhi e scuotendo il capo.
Tornai con gli occhi su di lei e cercai di ritornare in me.. tossii per poter catturare la sua attenzione su di me.
«Quindi.. non ti dispiace se queste rimangono nella mia tasca, vero?»
E feci tintinnare qualcosa che creò un suono metallico, bensì.. le chiavi della sua cella!
La guardai profondamente e poi le misi al loro posto, incrociando le braccia al petto.
«Se le vuoi, prima ti devi dare una calmatina, bella!»
E andiamo!
Cosa le costava?
Doveva solo ascoltarmi ed uscire da qui, che ci voleva?
Certo, lei doveva aver avuto un brutto passato ed era quindi, giusto a non fidarsi...ma quanto era stupida e testarda?!?
«So che, per te, è difficile fidarti.. ma come vedi o no, io voglio aiutarti. In questa città bisogna stare con gli occhi ben aperti, non è tranquilla e tu, senza conoscerla, hai causato un pandemonio.
Lasciati almeno guidare!»
E le dissi questa volta col tono alto per farmi sentire chiaramente alle sue orecchie.
Sospirai nuovamente e rimasi così, davanti a quelle sbarre, guardandola e sperando che mi desse ascolto o magari un segno di vita.
In quel momento, il mio cuore mi stava parlando: io dovevo, assolutamente, aiutarla!

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🔥 Parte Seconda - @AngelBlackWhite

FlameFirePower’s Profile PhotoEɪʟᴇᴇɴ Hᴀʀᴠᴇʏ Jᴇɴᴋɪɴs
Il gigante mi prese la spalla e mi costrinse a spostarmi con poca delicatezza e si piazzò di fronte alla cacciatrice, contemplandola con occhi gelidi sotto l'elmo dell'armatura.
La prese per i polsi, bloccandola sul posto per far sì che non le sfuggiva sotto il naso ed ordinò alle altre guardie di starle dietro se in caso sarebbe riuscita a liberarsi dalla presa dell'uomo.. cosa impossibile.
E se lei si ribellava o meno, per quanto potesse essere forte ed astuta, non aveva niente a che fare con il gigante.
Era "costretta" ed io, non potevo fare altro che guardarla; in realtà stavo pensando ad un piano, ma la cosa migliore - forse, era meglio lasciarli fare e ritornare da lei finché non sarà sola.. beh, veramente sola non rimarrà dato che sarà la nuova compagna dei vecchi guerrieri prigionieri, pff!
A meno che non la rinchiudevano sola in una cella, che forse sarebbe meglio per lei che per gli altri.
Guardai la fanciulla nei suoi profondi occhi ghiaccio, sperando che potesse capire i miei intenti, seppur, ancora dubbiosa nei suoi confronti.
Come avevo pensato, la vidi scortata con forza fuori dalla stanza, per poi proseguire una lunga rampa di scale ed accedere ad una porta in cui all'interno si trovavano tutti i prigionieri ed ex guerrieri rinchiusi che persero nelle loro battaglie tempo fa.
La spintonarono all'interno di una cella completamente vuota ed uno degli uomini ci risero di gusto, giusto per provocarla un po'.
-Sogni d'oro, dolcezza oh.. giusto, chi è adesso la "donzella in difficoltà"?-
E disse uno ridacchiando di gusto, prendendola in giro insieme ai compagni per poi sparire dietro alle porte.
Oh, non penserete veramente che la lascio lì a marcire soletta come un cane abbandonato? ...Già. Mpf, scherzo..!
Oh, quella donna mi incuriosiva particolarmente e stranamente l'ammiravo. Così, attesi, impazientemente, che se ne andassero e la raggiunsi in poco tempo portando in mano un vassoio con del cibo e dell'acqua. Bella scusa, direte.. ebbene sì!
«Mhh.. E va bene, non sono stata tanto convincente, lo ammetto. Ma ehi, come vedi sono qui.. non ti ho abbandonata, suvvia. Mpf!»
Bel modo di cominciare ad essere amichevole, non trovate?.. Ok, forse era un momento sbagliato, detto nel modo sbagliato, ma dovevo farle capire i miei veri intenti, bensì di toglierla dal pericolo, non c'era chissà altra scelta!
Sospirai e stetti nuovamente al "gioco", mantenendomi seria e convincente.
Feci scivolare il vassoio, sotto le sbarre, verso la sua direzione senza far rovesciare niente e la guardai nei suoi occhi di ghiaccio.
«Mangia, avrai bisogno di forze.»
Le mormorai, piegando poi le braccia, incrociandole al petto, assottigliando poi lo sguardo.
«Allora... cosa sei adesso se non fai più parte di quella Regina? ..A meno che tu non mi abbia detto la verità.»
Le chiesi, stuzzicandolo col tono della voce per esserne certa o, meglio, per vedere la sua reazione e contemplarla fino in fondo per studiarla.

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Parte Seconda  AngelBlackWhite

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AngelBlackWhite’s Profile PhotoLαια Clαяε - Jσηεs
Ciò che disse la giovane guerriera mi aveva lasciata sbalordita, spiazzata, senza parole.
Che cosa tanto crudele che mi rivelò, così sincera e diretta.
Ero brava a capire se qualcuno mentiva o no, ma lei sembrava che stesse dicendo la verità e forse anche troppo - ma se stava mentendo, allora era incredibilmente brava.
Dunque, era così che funzionava?
Cominciavo a pensare di essere stata una stupida per averla attaccata ed umiliata in quel modo, senza nemmeno averle concesso parola, anzi, non c'era nemmeno motivo di dirmelo.
Le guardie che poco dopo erano entrate e circondato la ragazza, si guardarono interrogativi, scioccati dalle parole proferite da ella e la scena, dal mio punto di vista, sembrava piuttosto comica e buffa che riuscì a strapparmi un risolino, ma che dovetti tacere con la mano davanti la bocca: avevano cominciato a guardarmi male.
E cavoli se quella ragazza aveva la testa dura! mpf!
Per non parlare che le guardie stettero per un attimo zitte e fecero un passo indietro, giusto per allontanarsi da quel pericolo umano, oltretutto, per puro caso, donna! PUAHA!
Di solito non mi erano mai piaciuto donne o uomini con la lingua troppo lunga, ma lei, stranamente, sì.
Sembrava una me: decisamente una donna con le palle!
Ma nonostante avessi compreso la sua verità, stetti comunque in guardia: dovevo metterla nuovamente alla prova, non potevo lasciarla andare tanto facilmente, e nemmeno le guardie l'avrebbero impedito.
Loro, anche per me, erano un ostacolo, diciamocelo: nemmeno a me sono piaciute. Che rottura!
Potevo darle ragione che erano tutti dei rammolliti, ma uno di loro era molto possente e più alto che nemmeno la giovane guerriera sarebbe riuscita a sconfiggerlo e non osai metter in dubbio la sua forza, anzi, ci credevo che lei sarebbe corsa a quel pericolo, ma io, per il suo bene, dovevo farla atterrare con i piedi per terra e farla ragionare.. prima di tutto, levarla dai pasticci.
Ahi ahi, questa giornata sarà davvero impegnativa.
Era una donna dall'animo guerriero, potevano farle del male ed io non volevo accettarlo, per non contare che del male ne aveva ricevuto abbastanza..forse.
Dovevo intrufolarmi nella sua strada un'altra volta, dato che per lei ero solo un ostacolo e lo sarò ancora se le dispiacerà o meno.
«Se non vi dispiace, ci penserò io a lei.»
Feci un occhiolino di nascosto alla ragazza e mi affrettai di postarmi davanti a lei, come se le stessi facendo da scudo e squadrando le guardie con uno sguardo severo ed agghiacciante; lei non poteva capire, ma la situazione era alquanto difficile da gestire ed io, dovevo riuscirci.. speravo davvero di farcela.
«Sta' zitta e non fare niente, ti conviene ascoltarmi se non vuoi che non si peggiorino le cose.» Le sussurrai; poi mi voltai nuovamente verso gli altri.
«Non temete, io ho qualche idea che cosa farne di lei, sarà uno spasso, ve l'assicuro. Mpf~»
-Si sposti, Signorina Jenkins o la pagherà anche lei. Non abbiamo tempo da perdere.-
// Continua//

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Kaii_sora’s Profile PhotoKaii woods Sora
Ascoltai con attenzione le parole che Kaii proferì con un tono delicato quanto profondo da farmi cadere gli occhi smeraldo su di lui che riuscii, senza nemmeno accorgermene, a strapparmi un sorriso.
Beh, non volevo nessun principe azzurro, figuratevi se volevo essere salvata da qualcuno, tuttavia non volevo nessuno; io non dovevo aspettare che qualcuno faceva il suo passo, perché solo io potevo contare su me stessa e di andare avanti contando solamente sulle mie forze.
Sin da piccola ero sempre convinta di non aver bisogno di nessuno, ma ora che sono in compagnia di Kaii, mi resi conto che non era tanto male chiacchierare con qualcuno e bere in ottima compagnia, ridere e scherzare come tutti fanno normalmente.
«Perché..? Perché a volte è meglio così? Tu almeno hai una famiglia, qualcuno che ti vuole bene..»
Scacciai un sospiro e bersi un altro sorso dalla bottiglia.
«Hai ragione, ma non saprò mai che lieto fine ci potrà mai essere.. spero in un felice lieto fine almeno.»
E confessai, mormorando. Eh sì, chissà qual'era il mio, chi poteva dirlo se poteva finire bene o male?
Io non di certo, nessuno.
Ad un certo punto, fui guidata dai suoi tocchi delicati e presi ad alzare lo sguardo verso l'alto, su nel cielo stellato.
Fui totalmente rapita, catturata dal meraviglioso quanto incantevole spettacolo, era come se tante stelle presero vita e caddero sotto i nostri occhi.
Per la prima volta mi sentii serena e felice; non avevo quasi mai visto qualcosa del genere, di così tanta meraviglia da lasciarmi a bocca aperta.
Dopo lunghi secondi mi voltai verso di lui e gli concessi un dolce e lieve sorriso; era difficile per me sorridere a qualcuno ma per Kaii ne valeva la pena, soprattutto perché mi andava di farlo e basta.
«Grazie.. Kaii.»
Pronunciai dolcemente quelle parole per poi dargli una patta sulla spalla come un gesto amichevole.
«Adesso sto bene.. grazie a te.»
Gli confessai senza maschere in viso, in verità manco ci credevo ma adesso me ne resi conto e non mi pentii di averglielo detto.

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https://ask.fm/primordialhunter/answers/153560182995

primordialhunter’s Profile PhotoDhasrah.
Ero in preda al pericolo; speravo di cavarmela anche senza la spada ma niente da fare, la situazione stava bensì peggiorando.
Improvvisamente mi trovai davanti un folle che urlava come, appunto, un pazzo in modo che così l'attenzione dei lupi caddero su quell'uomo e riuscii finalmente a liberarmene e prendere aria.
Per non parlare delle ferite e i vestiti leggermente strappati a causa di quel branco di bestiole che poi vennero eliminate con tale forza e velocità.
Rimasi quasi affascinata da quest'ultimo, poi mi guardai attorno e non vi era più niente, più nessuno.
Provai ad alzarmi, ma mi accorsi che la mia gamba sinistra era mal ridotta rispetto all'altro; non appena lo straniero cominciò ad avvicinarsi, mi allontanai di scatto, strisciando però a terra.
Lui mi aveva salvata sì, ma non potevo mica sapere se aveva delle buone o cattive intenzioni, così rimasi continuamente in guardia e lo osservai con molta attenzione.
Sembrava davvero innocuo e io non feci altro che ascoltarlo e comprenderlo perfettamente.
«Io... ero solo di passaggio, non pensavo che questa terra potesse appartenere a qualcuno.»
Cominciai a rispondergli, mentre con una mano premetti la ferita sul fianco destro per fermare il sangue che stavo continuando a perdere.
Ero davvero gravemente ferita e io non potevo stare con le mani in mano a non fare niente ed aspettare di morire, no, dovevo farmi aiutare, immediatamente.
Annuì velocemente, sperando che mi potesse davvero aiutare, d'altronde il luogo in cui vivevo era lontano da qui , per cui non potevo nemmeno avere il tempo di ritornare indietro che al più presto avrebbe fatto tardi.

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Kaii_sora’s Profile PhotoKaii woods Sora
Mutai subito dopo al contatto della sua mano stringere la mia, lasciandomi soffici brividi corrermi lungo la schiena.
La sua mano era calda e il suo calore lo trasmetteva nella mia, come se sentissi le fiamme attorno a me, come se non bastasse del mio!
Ci stavamo incamminando sulle colline, tirandomi dolcemente così che mi incitasse a correre insieme a lui.
Era buffa la scena, ma io speravo che non ci avesse visto nessuno.
Stetti al suo fianco, sogghignando leggermente per poi assistere ad un meraviglioso momento, illuminati dalla luna e dalle stelle sopra di noi nel cielo, ormai, dipinto di blu.
Ma in tutto questo, non mi dimenticai del nostro semplice contatto.
Era qualcosa di bello, di nuovo per me. Nessuno prima d'ora mi aveva presa così e tutto ciò che mi appariva strano, era semplicemente una bella sensazione.
Ma che poi, mi porse delle domande, facendomi riflettere un po' su me stessa come se lo stessi facendo solo adesso.
Sospirai e mi sedetti sul prato dopo aver preso la bottiglia, voltandomi poi verso di lui.
«Io sono solo io, Kaii, non c'è tanto da dire su di me. Sono solo un abile spadaccina in cerca di qualcosa che, però, non so ancora che cosa.»
Cominciai a dirgli con voce lieve e delicata.
Non mi piaceva parlare di me, ma qualche cosa la doveva pur sapere, ora che forse, ho trovato un amico.
«Sii dalla tenera età, ho difficoltà a relazionarmi con le persone e non ho mai avuto qualcuno con cui poter essere felice o stare bene, tranne con il mio vecchio maestro, che ora non c'è più.»
Mi fermai, bevendo un po' dalla bottiglia.
Non mi resi conto che pian piano mi stavo aprendo con lui ed ogni tanto gli rivolgevo uno sguardo quasi spento.
«Non ho mai conosciuto i miei genitori, in verità non ho mai avuto praticamente nessuno. Sono semplicemente sola.. con la Signora cuoca, l'unica che ho e che si prende sempre cura di me, ogni giorno.»

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https://ask.fm/primordialhunter/answers/153426945747

primordialhunter’s Profile PhotoDhasrah.
Era una calda mattinata, una giornata di sole, il giorno giusto per poter uscire da quelle ripugnanti mura della città di Foworks in cui io vivevo.
I raggi del sole accarezzano la mia pelle delicata ed ormai calda, i miei capelli ballavano nella dolce e quiete danza del vento, spostandomeli da dietro e seguiti dal suo ritmo.
Le mie orecchie erano investite da un lieve e delicato suono dai quali provenivano dalla natura, creandosi così una dolce melodia da non poter farne proprio a meno che ascoltarla come se fosse una ninna nanna.
Dove stavo andando?
Veramente non lo sapevo nemmeno io.
Sapevo solo che avevo bisogno di allontanarmi un po' da tutto e da tutti ed immergermi nella più totale pace che la natura copriva.
Ogni tanto, mi piaceva passare il tempo camminando senza una meta precisa.
Anzi, era meglio così.
I miei occhi stavano contemplando e vagando tra le parti della foresta, dove percepii dei rumori in lontananza, proprio verso quella direzione.
Una parte volevo farmi i cavoli miei, dall'altro ero curiosa cosa fosse stato, ma dovrei tenere gli occhi e le orecchie ben aperte, non era un posto sicuro la foresta, ma tempestata da chissà quali mostriciattoli e creature!
Io non lo potevo sapere, passavo spesso in quelle mura che fuori, e forse era arrivato il momento di dovermi tuffare in qualche nuova e strana terra.
Per testa mia, mi incamminai in quella foresta per me tanto innocua e meravigliosa.
I miei occhi stavano assistendo alla bellezza della natura, gli uccellini che cinguettavano e qualche piccola creaturina che scappava da qualche parte, forse impaurite da qualcosa.
Mi fermai di scatto quando udii dei rumori in lontananza, dietro di me.
Nel frattempo alcune nuvole stavano coprendo il sole, lasciando così la foresta coperta dall'ombra, dando un aurea negativa e leggermente inquietante.
Portai la mano all'elsa della mia spada per tenermi pronta a quel qualcosa.
Mi guardai velocemente intorno quando ad un tratto i rumori sembravano spargersi un po' ovunque.
Strinsi i denti, l'ansia si stava facendo sentire ma io non avevo paura, mi stava semplicemente innervosendo questo giochetto.
«Esci fuori!»
Esclamai e subito dopo, vidi poco lontano due fulminanti occhi sotto l'ombra degli alberi e piano piano uscii dallo scoperto, rivelandosi. Era un lupo. Molti altri lupi si avvicinarono, ringhiandomi contro e sembravano affamati.
Estrassi velocemente la lama, pronta a difendermi e con denti stretti, li attaccai ad uno a uno, vedendoli andarmi contro e cercando di azzannarmi.
Me la stavo cavando.. se non fosse stato che un lupo mi saltò addosso da dietro, mordendomi la gamba, mentre un altro mi morse il braccio. Cercai di liberarmene prima che gli altri mi saltassero addosso e capii solo dopo che la spada non era uno strumento adatto per quel tipo di "battaglia". Odiavo per quello che stavo per fare, ma non avevo scelta che allontanarmi. Sentiva la pelle bruciarmi. Ormai si stava facendo tardi ed io non sapevo dove andare.

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AngelBlackWhite’s Profile PhotoLαια Clαяε - Jσηεs
Al mondo, ormai, non ci si può più nascondere e a volte, è il mondo a ricoprire mondi sopra su un mondo e sopra su altri mondi. Chi mi diceva se era vero o falso? Nessuno. E la fiducia ormai, diventava sempre più difficile conquistarla. Lo capivo. Non avevo conosciuto tante persone nella mia vita e anzi, non avevo praticamente mai avuto legami o, rapporti con la gente che un tempo si prendeva cura di me, solamente con il mio vecchio maestro, ma nessuno si era mai rivolto in questa maniera a me. Lei mi contemplava in un modo come se mi volesse intimorire, come se le avessi fatto chissà cosa! Mpf! Ma andiamo! Oh si, certo, stiamo parlando di una guerriera abbastanza guardinga ed astuta di Freya. Per non parlare che aveva osato darmi un nomignolo del genere e vergognoso! Dio, che ragazza insolente! Tuttavia, quando la guardai involontariamente negli occhi, bloccata come una statua, con le nostre spade ancora incrociate, lessi negli occhi suoi. Non rinnegò che una volta faceva parte di Freya, ma disse che era costretta a farlo per vivere, davvero.. inquietante. Non dovevo comunque fidarmi e non abbasserei mai la guardia una volta rivelata la verità, ma per mia spontanea volontà, abbassai la lama della spada. Stetti ferma a fissarla, a contemplarla e forse, anche ad ammirarla..
Mi dava una vaga sensazione che l'avessi ferita dopo quelle mie parole proferite, eppure sembrava non volerlo mostrare allo stesso tempo. Questa ragazza aveva qualcosa che non riuscivo a capire cosa, ma qualcosa di potente in fondo la sua persona, pura ed innocente - forse non tanto pura - nonostante abbia uno sguardo da finta cattiva e.. quell'arco che si portava dietro.
«Come faccio a capire che non stai mentendo?»
Le chiesi, assottigliando lo sguardo e continuando a stringere l'elsa dell'arma rivolta verso di lei, non distogliendo lo sguardo dal suo nemmeno per mezzo secondo. Sotto sotto sentivo che era la verità e che forse avrebbe avuto bensì, altre intenzioni.. buone spero.
Ci stavo riflettendo.. quando ad un tratto però, sentii la porta spalancarsi di botto, suoni di passi si avvicinarono sempre di più a noi, presentandosi sotto alla poca luce del sole dalla quale fuoriuscirono dalla finestra delle guardie, esattamente quelle guardie che stavano inseguendo questa, ahimè, povera guerriera rivelatosi oramai innocua..per me. Mi sentii dispiaciuta adesso, adesso che "qualcosa" aveva svegliato in me, non capivo cosa, ma ero consapevole che fosse stata lei, in qualche strano modo.
-Ottimo lavoro, signorina Eileen, avete intrattenuto la cacciatrice.-
Disse una delle guardie, mentre le altre stavano per accerchiare la giovane, rimanendo comunque immobile.
-Verrete rinchiusa nelle celle per aver violato la legge di Foworks.-
Continuò.
E presi a cazzotti da una femmina come lei e come me, pensai sogghignando. Ovviamente, non erano queste le mie intenzioni, ma capendo chi era questa guerriera una volta, non penso che scontrerà dei problemi.. forse.
Oh, Eileen, andiamo!

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AngelBlackWhite’s Profile PhotoLαια Clαяε - Jσηεs
Ebbene sì, era proprio come avevo pensato.. avevo perfettamente fatto centro.
La donna che si presentava davanti ai miei occhi smeraldo era davvero una guerriera, una appartenente di quegli maledetti assassini e figli di una Regina, ovvero Freya.
Era riuscita perfettamente ad individuarmi e contrattaccarmi con movimenti scattanti e sicuri, che fu davvero così veloce a tal punto di confondermi, di farmi perdere il controllo della spada e stendermi completamente per terra.
Ero sbalordita, sorpresa perché, ecco, non me lo aspettavo che sarebbe potuto succedere, soprattutto a me, che non mi distraggo mai. Tuttavia, non mi scomposi per niente nonostante quella lama stava per sfiorarmi la pelle. Rimasi ferma come una statua e la fissai, eccome se la fissai, tuffandomi in quegli occhi ghiaccio che erano capaci di ipnotizzare qualunque essere li avesse incrociati. Era molto brava e veloce.. un po' troppo veloce per essermi messa in questa situazione.
Oh, credeva veramente di spaventarmi con le sue minacce? Credeva veramente che.. mi avesse messa fuori gioco così facilmente o definitivamente? Mpf!
Un ghigno si fece largo sul mio viso che, subito dopo, scoppiai in una fragorosa risata che riecheggiò all'interno della stanza.
«Però! Niente male, giovane guerriera.. assassina.»
Detto questo, con tono serio e forte, riuscii a liberarmi dal suo peso o, meglio, ruotai fino a che mi trovai io addosso a lei, riprendendo la mia spada con tale velocità per poi, puntandogliela sul collo. Ok, questa posizione ha qualcosa di mlmlml.. Mpf! Ma ehy, non prendetemi per una pervertita, suvvia.
Avevo benissimo capito chi avevo davanti e non l'avrei di certo lasciata andare, poiché se si trovava qui.. un motivo doveva pur esserci.
«Se vorrai liberarti di me, dovrai passare sul mio corpo.»
Mi alzai finalmente dal suo corpo, non distaccando lo sguardo dal suo nemmeno per un secondo. Questa volta ero pienamente concentrata e pronta ad affrontarla; non permetterò che dovesse accadere per la seconda volta.
«Non lascerò che cadano vite, qui nella mia città, son già morte parecchie persone e altre..per colpa "vostra". Vostra e quella di vostra Regina. Che gusto ci trovare nell'uccidere? Vi divertite? Provate.. piacere farlo? ..Vi piacerebbe che foste voi al loro posto e soffrire? ..Soffrire e morire? Oh.. non credo.»
Ero seria, mai stata così seria in vita mia e la stavo studiando continuamente, la stavo pungendo con le mie parole, ma dall'altro canto.. io speravo di sbagliarmi.
Anzi..alla fine non sapevo come stavano realmente le cose. Chissà se stavo facendo la cosa giusta o.. sbagliata.
Stavo facendo tutto io, ma non le diedi nemmeno il tempo di spiegare che scattai verso di lei, gettandomi nella lotta, facendo scontrare le nostre spade e far riecheggiare il loro suono metallico e cavoli, melodia per le mie orecchie.
Potrà essere molto abile, veloce e forte, ma MAI mi lascerò sconfiggere.

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Kaii_sora’s Profile PhotoKaii woods Sora
Ascoltai Kaii con molta attenzione, mentre bevevo praticamente tutta la bottiglia, prosciugandola completamente in pochissimo tempo, ma che subito dopo mi venne una scintilla in testa.
Voleva davvero invitarmi a vedere qualcosa di straordinario insieme a lui? Nessuno fino ora lo aveva mai fatto e tutto ciò mi appariva leggermente e sempre più strano, insomma, non mi capitavano spesso persone gentili come Kaii; avevo solo conosciuto persone fuori dal normale e per dir di più.. irritabili.
Posai la bottiglia vuota sul tavolo, anche se non mi bastava solo una per poterne essere veramente nella pace dei sensi, così ne ordinai delle altre.. evitiamo il numero, grazie.
Incrociai le mie dita per poi poggiarci sopra il mento, guardandolo poi con un lieve sorriso sulle labbra.
«Ci sto, sono con te, Kaii.»
Accettai senza farmelo ripetere due volte, sempre se aveva davvero la voglia di voler stare con la presenza di una rossa matta e guerriera come me.
Poiché, mi fece quella domanda e proprio in quel momento capii che lo stavo fissando continuamente e che lui, ovviamente, si era sentito un po' troppo osservato dai miei occhi smeraldo.
Non sapevo cosa pensare o, se gli avevo dato fastidio oppure no, ma stava il fatto che.. perché lo guardavo?
Non ne avevo idea, anzi, non ci tenevo proprio a trovare la risposta ed evitare ogni tanto il contatto visivo.
«Mhh... sì. Proprio qui.»
Gli toccai il naso con un dito così che potesse portare entrambe le pupille a guardare su quel punto in cui stavo indicando, trovandolo carino e buffo allo stesso tempo.
Mi sfuggì un piccolo risolino e non appena portarono le bottiglie che io avevo prima ordinato, le presi con me.
«Bhe, allora che aspettiamo? Come on, baby˜!»

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