Delle bellissime parole, dolci e morbide come una fetta di pane alle uvette ancora calda dal forno. Adoro così tanto sentire le parole giuste nel momento giusto. Il mio cuore si riempie sempre di gioia.
Ho visto che hai scelto le opere, riceverai la mia a breve... Scusa ma sono davvero sempre di corsa in questi giorni. La mia proposta per la prossima playlist è: "colori".
È solo uno, purtroppo questo nuovo taglio copre quasi sempre il sinistro. La citazione viene da Farewell Song di Janis Joplin, la canzone che sto ascoltando ora. "You're gonna have to pay your dues And sometimes, sometimes I guess you're bound to lose. Hey, but that's the way You're gonna learn, learn, learn to love deeply."
Generalmente lo uso per scrivere, per sfogarmi. È una sorta di blog nel quale condivido i miei pensieri lasciandomi ispirare dalle domande. Allo stesso modo lo utilizzo per leggere, per raccogliere idee e trovare persone che mostrano una certa capacità di riflettere ed avere una propria opinione.
Se il mio sogno fosse cadere e sbattere le ginocchia sul pavimento di marmo, potrei dire di sì, ma no. Questa vita non ha niente a che vedere col mio sogno.
Come ti capisco, è decisamente una voce meravigliosa la sua. Io è da stamattina che ho intesta questa voce, invece...spero la gradirai, è una canzone che semplicemente adoro. https://youtu.be/vGJTaP6anOU
La libertà vera e propria è un concetto che non esiste, che non appartiene a nessuno. La libertà deve essere libera, senza legami. Nessuno può dare ad essa limiti e contorni, fa parte di una condizione che trascende la banale vita a cui ci siamo relegati. Libertà appartiene a se stessa e noi la sfioriamo come piccoli e timidi esserini impacciati, assaporandola in parte quando proviamo ad aggirare uno schema impostato ed abitudinario.
É notte. Le tenebre avvolgono la luce.
Quali colori hanno i tuoi pensieri?
I miei pensieri sono neri ed opachi come un cielo senza stelle. Non c'è luce, solo un buio soffocante e freddo. È un nero senza odori o superfici da sfiorare per riprendere contatto con la realtà: esiste solo questa bolla opprimente che nemmeno mi fa dormire. Si presenta di notte, impedendomi di riposare nonostante il sonno appesantisca le mie parole. Spesso passo questi momenti a riflettere guardando il cielo, facendomi mille domande e restituendomi altrettante risposte che vanno ad acuire le mie paranoie. Abbraccio questo pensieri neri, aspetto che diano lo stesso colore al mio spirito.
Non apprezzo i complimenti, trovo siano un becero modo d'attrarre il mio interesse e credo che nemmeno abbiano un valore. Molti mi fanno complimenti a caso, guidati dal desiderio di attirare l'attenzione piuttosto che da una reale ammirazione. Tendenzialmente evito chi fa troppe moine e complimenti, ma quando ne sento uno sincero, detto con il cuore, io divento tutta rossa e mi imbarazzo. Non so cosa rispondere, se un semplice "grazie" sia sufficiente ed una parte di me si chiede se io meriti effettivamente quelle parole così belle. Tendo a cercare di non espormi, abbasso il capo e spesso dico alla persona con cui parlo, ciò che penso io di loro. Accade anche che io mi commuova o che desideri semplicemente affondare il viso in un abbraccio caldo e affettuoso.
Comete, mi sono presa il raffreddore e sto davvero malissimo, questo vuol dire che non potrò vedere il mio ragazzo neanche questa settimana quindi sono due settimane e ora anche più che non ci vediamo. Quanto tempo riuscite a stare lontani dalla persona che amate, fisicamente ed emotivamente?
Al momento anche io sono molto raffreddata e quindi ti capisco in parte, vuoi una caramellina al propoli? Questa febbre mi sta facendo delirare, soprattutto unita all'insonnia. Quando amo, io non devo percepire alcuna distanza, soprattutto se emotiva. Fisicamente riesco a stare lontana da questa persona, sebbene il desiderio di averla tra le braccia sia immenso. Spesso, come nel tuo caso, capita di dover stare un po' lontani, ma sappi che questa distanza può avvicinarvi emotivamente, perché spesso il percepire la mancanza aiuta a realizzare quanto sia importante questa persona nella nostra vita. Stare emotivamente lontana dalla persona che amo sarebbe per me un baratro, ne morirei. Se questa persona cominciasse a non parlarmi più, a non confidarsi o affidarsi alle mie cure, ne morirei. Trovo che il dolore di questa distanza sia più vicino al cuore. Consiglio: visto che sei molto malata, proponigli di fare una videochiamata, così non uscirai a prendere freddo e ad appestarlo, ma vi vedrete e vi sentirete più vicini. Guarisci presto, fiorellino 🌼
Mi scuso con tutti ma ho problemi di internet ma risolveró Presto spero che continuiate a inviarmi le domande ed ad aspettarmi
Non preoccuparti, ti aspetto! Pensa a risolvere i problemi di connessione, io intanto spero di recuperare le tue domande a cui non ho ancora dato risposta.
Dalla cima di una scogliera, coi piedi che sfiorano il bordo verso il vuoto salato ed impetuoso, io urlo la mia rabbia e le onde mi fanno eco. Sento la voce perdersi tra le rocce scoscese, ammutolirsi sulla superficie del mare e sentire di tutta risposta una brezza marina che mi accarezza il volto. Porta su di me delle piccole gocce d'oceano come fossero lacrime di chi capisce ed urla con me. Rabbia, dolore e totale incomprensione, voglia di abbracciare quel mare infinito e gelido, di non sentire più i pensieri che gridano ad eco dentro di me. Urlo implorante aspettando che torni il silenzio e prego di liberare il mio corpo da questo peso che porto dentro.
Mio è il dispiacere, e sono mie quelle mani così fredde da non esistere, che si perdono in abbracci senza poi stringere nessuno. È mio questo vuoto che mi fa diventare un semplice contenitore. Somiglio sempre meno ad un essere umano.
Di una tazza di tè alle rose, di quella pace tra i brividi di freddo ed il caldo tepore delle coperte. Ho bisogno di un pezzo di carta ed un qualcosa che scriva; di riversare i miei pensieri su carta ed infine di dormire per un giorno o due. Sono stanca.
...sono passati quattro mesi dal giorno x, e siamo ancora bloccati qui. siamo in tanti, e tutti ancora spaventati. i viveri stanno scarseggiando e non so quanto ancora potremo resistere. loro sono la fuori, li sento. non accennano ad andarsene....
continua tu ora
Brulicano famelici, mossi da un istinto quasi rabbioso e totalmente privo di comprensione. Sono ombre di uomini che semplicemente bramano le nostre carni ed allora premono contro i cancelli del nostro rifugio. L’aria puzza di morte: un odore acre che ti si attacca e ti pervade fino alle ossa. Ti senti morto anche tu, nonostante sia vivo e disperato. Se quell’odore schifoso che sta su di me, come su ognuno di noi, fosse la garanzia per non essere attaccati dagli zombie, allora sarei contenta di sentirmelo addosso...credo che il mio cervello potrebbe persino iniziare ad apprezzarlo, ma non serve a nulla; quei cosi ci cercava, ci trovava e ci uccidono: topi in trappola.Il rifugio non è più sicuro, pieno di falle, di cedimenti. Quei mostri, nella loro stupidità trovano un modo per eludere le trappole, per coglierci impreparati e ucciderci uno alla volta. Si sono presi Tommy mentre raccoglieva delle radici, ricordo ancora i suoi rantoli famelici mentre correva verso di me; il guizzo di sangue con il quale cadde a terra mentre dalla mia pistola usciva del fumo. Niente mi terrorizza di più che stare di guardia, percorrere il perimetro e pregare in un dio nel quale non ho mai nemmeno creduto. “Se esisti” gli chiedo “fammi arrivare a domani, oppure fammi morire, ma non farmi mai diventare così”. Cammino, li guardo appoggiarsi contro quelle cedevoli sbarre, urlano e sembrano cibarsi della mia anima semplicemente guardandomi. Allungano le braccia verso di me sfiorandomi appena, schiacciandosi contro quelle sbarre fino a sentire le loro ossa cedere. Da lontano vedo Duke girato nella mia direzione, gli rivolgo un cenno veloce, distratto. Imbraccia il fucile e spara un colpo rapido, fulmineo. Resto immobile, allibita e bianca come un cencio. Il proiettile finisce dietro di me, lo sento affondare e ricomincio a respirare. Mi volto e ne vedo uno a terra, con la testa letteralmente esplosa. "Mi devi un proiettile." Me lo dice mentre io ancora tremo e non accenno a battere le palpebre o a rispondergli. Si avvicina col suo solito sorriso splendente e beffardo: lo sguardo di chi ormai è diventato insensibile anche alla morte e prende tutto questo con rassegnazione e perverso divertimento. Fa per allungare una mano sulla mia spalla, ma lo supero e ricomincio a camminare. "Prego, eh!" Mi urla non appena prendo le distanze. - "Fot***i!" Gli rispondo ridendo, alzando il dito medio. "Vostra intelligenza, non dovremmo forse tornare indietro e capire da dov’è entrato lo zombie che ti ha seguita?"Aveva ragione e se c’è una cosa che odio oltre a questi orribili esseri; è decisamente il dare ragione ad un montato come lui. Torno indietro senza nemmeno guardarlo, rossa in volto. Lo sento ridere soddisfatto e percepisco i suoi passi che si aggiungono accanto ai miei. Sbuffo, ma provo anche un certo sollievo; in due sarà più facile rattoppare il danno senza morire. Grazie a lui ho guadagnato un altro giorno in questo inferno. Ora possiamo solo sperare che vada tutto bene.