Qual è il tuo rimorso più grande?
Aprire il vaso forse. Ma se non lo avessi fatto, per ben due volte, oggi l'uomo non conoscerebbe la speranza. Cosa sarebbe l'uomo, senza il seme della speranza, di qualunque tipo essa sia? Non sarebbe nulla. Senza il desiderio, la spinta di crescere, di migliorare, di vincere una paura, di fare del proprio meglio o di uccidere ancora, di ferire di nuovo, di colpire, sventrare, soffocare.
Di qualsiasi natura sia, l'Illusione di poter modificare un destino già scritto nelle stelle, nell'oceano, nel fato, è colei che porta avanti il mondo, e che non relega l'essere umano ad una posizione subordinata, come accade al resto delle bestie.
In questo caso, si può parlare di una subordinazione svantaggiosa? Non saprei, non ne sono sicura, la condizione dell'uomo è così patetica, così misera, che l'immeritato posto in cima al resto delle creature, non sembra poi una così dolce ricompensa.
Ed esiste un misero, un patetico, che sovrasta il resto dei suoi simili? E' soggettivo, c'è chi, tra loro, lo definisce amore, chi odio, ciò che mi incuriosisce è che anche io, immortale e del tutto estranea alle vicende della loro povertà d'animo, ne sono stata contagiata, poiché la mia personale risposta a questa strana domanda è sì, sì esiste.
Esiste un essere vile e insignificante che vince sugli altri, esattamente pari a lui in quanto vigliaccheria e insensatezza, eppure è il mio prediletto, come si spiega? Egli è uguale ai suoi simili, eppure è primo tra loro, nelle mie mire. Lo amo? Lo odio? Esistono realmente sfumature di grigio tra questi due sentimenti così contrastanti? Se sì, è lì che si piazza, il mio sciagurato preferito?
Di qualsiasi natura sia, l'Illusione di poter modificare un destino già scritto nelle stelle, nell'oceano, nel fato, è colei che porta avanti il mondo, e che non relega l'essere umano ad una posizione subordinata, come accade al resto delle bestie.
In questo caso, si può parlare di una subordinazione svantaggiosa? Non saprei, non ne sono sicura, la condizione dell'uomo è così patetica, così misera, che l'immeritato posto in cima al resto delle creature, non sembra poi una così dolce ricompensa.
Ed esiste un misero, un patetico, che sovrasta il resto dei suoi simili? E' soggettivo, c'è chi, tra loro, lo definisce amore, chi odio, ciò che mi incuriosisce è che anche io, immortale e del tutto estranea alle vicende della loro povertà d'animo, ne sono stata contagiata, poiché la mia personale risposta a questa strana domanda è sì, sì esiste.
Esiste un essere vile e insignificante che vince sugli altri, esattamente pari a lui in quanto vigliaccheria e insensatezza, eppure è il mio prediletto, come si spiega? Egli è uguale ai suoi simili, eppure è primo tra loro, nelle mie mire. Lo amo? Lo odio? Esistono realmente sfumature di grigio tra questi due sentimenti così contrastanti? Se sì, è lì che si piazza, il mio sciagurato preferito?
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DiogoFerros
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