#pezza

Bella domanda, peccato solo non aver risposte certe da offrire. Ultimamente me lo son chiesta anche io, sai? Durante i miei allenamenti in palestra mi accorgo sempre più spesso degli sguardi di un certo ragazzo - che ho simpaticamente rinominato “Maluma”, per via della sua vaga somiglianza al cantante - che mi osserva e quasi mi studia in maniera ben poco losca quanto impacciata: credo sia timido, non mi ha mai rivolto parola - esclusi dei mezzi sorrisi e un cenno di mano per indicarmi un oggetto ben preciso - il che mi crea un certo divertimento.
Ora, volendo provare a rispondere al quesito senza mettere di mezzo il corpo e le sue forme, provo a concentrarmi sul viso e sugli atteggiamenti: cosa potrebbe spingere quel tale a fissare con tanta instistenza? Come prima ipotesi mi vengono in mente gli occhi. Tendo ad evidenziarli parecchio con il make-up, specie in questi ultimi tempi, in cui son divenuti protagonisti di una comunicazione fatta di cenni ed ingombranti mascherine chirurgiche. Amo i colori, di fatti abbino ombretti ed eyeliner ai toni scelti per l'abbigliamento, e questo potrebbe senz'altro attirare l'attenzione, credo. Sì, i colori sono decisamente una parte essenziale del mio modo di esprimermi, il che potrebbe contribuire a rendermi femminile agli occhi altrui; io mi ci sento, in fin dei conti, e anzi tengo particolarmente ad evidenziare questo mio aspetto. Del resto, tra fiocchi e fermagli, un poco ci somiglio ad una bambola di pezza. Hai presente? Ecco, dunque lo sguardo potrebbe in qualche modo “incantare” il pubblico maschile, rido. Per il resto, il sorriso forse? Mai manchi anche solo un filo di gloss, proprio come alla mia nonna non potrebbe mai mancare il rossetto: ci somigliamo in questo, e pensarci ora mi fa sorridere. Proprio di questo parlo, di labbra ben curate, in qualche modo amichevoli. Un bel sorriso porta sempre allegria, e tra le cose che più spesso - quando capita, insomma - mi sento vantare rientra proprio quest'ultimo dettaglio. Per il resto non saprei che dire.
Mi sento piuttosto impacciata nei modi di fare, e non saprei dirti fino a che livello io possa risultare aggraziata agli occhi altrui - specie quando, per l'appunto, mi sento sotto osservazione - ma suppongo che il mio esser tale possa attirare attenzioni a sua volta. Mi piacerebbe davvero scoprirlo, e avere una conferma in merito sarebbe certamente una soddisfazione. Nel mio essere romantica, tra le mie fantasie torna spesso l'immagine della “donna angelo”, dolce ed elegante, che fa innamorare il mondo grazie al suo portamento; misteriosa ed anche intrigante, tra le altre cose. Per qualcuno so di esserlo, e francamente a me basta e avanza.

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Sono me stessa, sostanzialmente, e il segreto forse sta proprio qua. Emano luce a modo mio. 🧚‍♀

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Si è la leggenda ,di derivazione giapponese secondo la quale due anime gemelle legate da un invisibile e indistruttibile filo rosso , saranno destinate a stare assieme o sposarsi nonostante le avversità, proprio perché quel filo le unisce e prima e poi si ritroveranno.

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La leggenda narra che Wei,ragazzo di nobile famiglia, desiderava sposarsi ma non aveva ancora trovato moglie.Un giorno incontrò un vecchio seduto sulle scale di un tempio,era il Dio dei matrimoni che gli confessò che sua moglie era una bambina di 3 anni e che doveva aspettare 14 anni per sposarla;vicino al vecchio vi era un sacco con del filo rosso indistruttibile che legava le anime gemelle.Wei deluso e sentendosi costretto a spostare quella bambina, ordinò ad un servo di farla uccidere ma egli la ferì solamente alla testa,quindi Wei continuò a cercare moglie.
14 anni dopo Wei conobbe una diciassettenne bellissima e di famiglia agiata e si sposarono,la ragazza portava una pezza in testa e quando Wei le chiese il motivo,rispose che quando lei aveva 3 anni, un uomo aveva cercato di ucciderla e quindi nascondeva la cicatrice in quel modo,allora l'uomo si ricordò tutto e le confessò che era stato lui il colpevole...i due ,conosciuta la storia,si amarono più di prima.

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