Shamandalie ~

Teoricamente si. Essere lesbica non ti rende né superiore né inferiore a chi è etero. Ti stai innamorando di un'altra persona, di un altro essere umano, non vedo cosa ci sia di diverso tra le due. E' sui termini che le persone si fissano. Se dici "Sono innamorata di una persona splendida" non stai dando alcun genere, e nessuno ti verrebbe a dire nulla. Ma se dici "Sono innamorata di una ragazza splendida", allora tutti giù ad etichettarti come lesbica.

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Sono cristiano o sono mussulmano. Entrambi crediamo ad un nostro Dio, ma la mia religione non mi rende superiore o inferiore a te. Siamo sempre umani, con un credo differente, ma sempre umani.

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La mia non era una critica all'essere diversi, ma al come questo essere diversi viene utilizzato dalla gente.
E' come se uno si presentasse e dicesse: Ciao, sono Virginia ho 20 anni e sono bisessuale. Inoltre non sono credente e per questo motivo ho il diritto (diritto?!) di bestemmiare quando e dove voglio, perché io sono libera di fare quello che voglio.

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Visto che è tardi, la domanda varrà per oggi e domani, così domani non devo scervellarmi per pensare a qualcosa di nuovo.

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NB: E' possibile che il mio profilo domani sia soggetto a rallentamenti, non vorrei dire eh, ma è l'ultimo dell'anno signori!

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Prima di fare UN QUALSIASI PASSO LEGGI QUI http://ask.fm/Hopecho/answer/107090984646 ne va della tua vita e della mia sanità mentale!

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____________ DOMANDA DEL GIORNO ____________

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Eterosessuale, Bisessuale, Omosessuale, Pansessuale, Asessuale.
Credente, Ateo, Agnostico, Satanista, Buddista.
Emo, Punk, Metallaro, Fighetto, Rockettaro, Hipster.
Directioner, Bielieber, Smiler, Selenators.
Tribute, Whovian, Sherlockian, Demigod, Gleeks, Potterhead.

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Ho elencato alcuni tipi di sigle che spesso vedo qui su ask oppure in giro per altri social network. Giustifico l'ultimo gruppo, io stessa li utilizzo per far sapere che seguo un determinato fandom e ciò potrebbe aiutare chi mi segue nella scelta delle domande.
Posso quasi capire i fan dei vari gruppi musicali o cantanti.

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Personalmente penso che le etichette siano molto, troppo limitanti. Non credo di essermi mai etichettata, perché ho una personalità con così tante sfaccettature da non trovarmi a mio agio in nessuna categoria.
Un'etichetta ti si appiccica addosso, e difficilmente si riesce poi a staccarla. Diventa un marchio di fabbrica, verrai etichettato sempre come emo, depresso, gay e tutto quello che vuoi. Ma nell'arco della vita si matura, si cambia, ed un'etichetta potrebbe non rispecchiarci più. Ma tutti ormai ti avranno identificato in un modo.
• Ehi, ma tu non eri gay una volta?
- Eh, una volta si. Adesso non lo sono più.

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Puoi fregartene, puoi fare finta di nulla, ma ormai sei etichettato. Schedato. Per tutta la tua vita.

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Sono innamorata di un uomo, ma nessuno mi vieta di provare attrazione per una donna, di innamorarmi di una splendida ragazza, un giorno. Non sono credente perché non riesco a concepire l'idea stessa di un Dio, ma nessuno mi dice che un giorno tra 10, 15 o 20 anni io non ritrovi la fede.
Adesso ho uno stile nel vestire, ma cambierà l'anno prossimo, tra 20 anni non sarò più quella che sono adesso.
Sarò semplicemente umana.

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Secondo voi, perché la gente sente questo pressante bisogno di etichettarsi? Perché ostentare in qualche modo l'essere "diversi" o appartenere in qualche modo ad un gruppo? Perché non si può essere semplicemente "umani"?

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A voi la parola.

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