Manuela.

Ciao a teeee!
Oggi, come ho già detto nella domanda precedente, sono molto tranquilla.
Tutto è in equilibrio.

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Riguardo al giorno più importante della mia vita...
Domande come questa mi fanno sempre andare in paranoia. Voglio dire, ho diciotto anni. Come posso dire qual è stato il giorno più importante della mia vita?
Si parla di priorità, potrei dirti qual è stato fin ora... Ma ugualmente mi troverei in difficoltà ed imbarazzo nella scelta.
Ci sono giorni importanti perchè caratterizzati da scelte importanti che ho fatto.
Giorni importanti perchè coronati da gesti che hanno contribuito a farmi crescere.
Giorni importanti perchè sono stati pieni, pienissimi di emozioni.
Giorni importanti e totalmente diversi...
Dovrei fare una scaletta, tipo podio. Ma non mi piace dover scegliere tra cose che ritengo, ognuna nel suo piccolo, di particolare rilevanza... dovendo necessariamente lasciare qualcosa indietro.
Dante adesso mi collocherebbe negli Ignavi, sicuro.
Che presa a male. Tutto per colpa di una risposta sbagliata.
Perdonami per la risposta sicuramente poco esaustiva e passa una buona Domenica :)

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Heilà! Buona Domenica!!
Non preoccuparti per le domande non sempre continue. Io stessa devo sempre scusarmi perchè rispondo sempre in ritardo.
Quindi, giust'appunto: scusami.

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Come sto? Ma vuoi una risposta sincera, tranquilla o ironica? ahaha
Dai, è Domenica quindi come tutte le domeniche sono assalita da quel torpore strano, quell'inerzia tipica delle giornate fesitive piene di sole... hai presente?
Sono... E' come se fossi in attesa di qualcosa. Una notizia, una canzone nuova, un postino esaurito che lavora anche la domenica e porta pacchi carini alle case...
No, dai... Non so bene cosa in realtà, perchè non voglio aspettare nulla. E perchè in realtà non aspetto nulla. Ma boh, è per farti capire la sensazione.
Tu invece? Come stai? Hai qualche bella notizia o sensazione da voler condividere?

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Forse una risposta simile l'hai già sentita ma non fa nulla.
Tutte le volte che vedo il ginecologo di mia madre (che poi è quello che ha fatto nascere anche me) mi viene in mente questo piccolo episodio.
Eravamo sedute (io e mia madre) dietro la scrivania del suo studio e questo simpatico signore dai capelli bianchi stava scrivendo qualcosa al computer. Improvvisamente si gira verso di me e illuminando gli occhi con un sorriso dolce, mi chiede "ma tu, quanti anni mi dai?"
Io ero bimba, ancora piccina. La risposta che gli diedi fu "Tu quanti anni senti di avere?"
Ebbene.
Ora questa domanda è stata rigirata a me.
Ho 18 anni all'anagrafe.
Mi sento di 18 anni quando devo ancora compiere le mie esperienze.
Mi sento di 10 anni quando non ho voglia di studiare e cerco scuse per evitare di farlo.
Mi sento di 20 anni quando sento la voglia irrefrenabile di costruire qualcosa per il futuro e per viaggiare.
Mi sento di 6 anni quando mi offendo.
Mi sento (sbagliando ed esagerando) di 50 anni quando cerco di prendere una decisione più ponderata possibile.
Mi sento di 16 anni quando assisto ad un concerto.
Mi sento di 3 anni quando gioisco e non ho pensieri pesanti che martellano la mente.
Mi sento di 580 anni quando leggo.
Mi sento immortale quando scrivo.

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Ogni tanto le pareti devono avere una mano di pittura o di cemento in più.
C'è il momento in cui prendo a pugni tutto e il momento in cui dopo, risistemo e apro le finestre fancendo circolare via le energie negative.
Ma sono felice della mia piccola dimora. Alle volte sono disordinata ma sai, gli organi restano sempre li. Il fatto è che passo molto tempo a fare sopra e sotto tra "mente" e "cuore" quindi nel tragitto mi perdo qualche scartoffia che dopo però riesco a recuperare.
C'è stato un periodo in cui mi trascuravo in malo modo. Ma ho reso me stessa, la mia me. Mi sono resa più "casa mia". Adesso abito me stessa in una maniera (oso a dirlo?) perfetta. Ogni tanto qualche cambiamento ci può stare, voglio dire fa bene ed è salutare! Devo ancora scoprire camere segrete?
Sono sicura che però mi conosco bene e che posso sentirmi tranquilla quando sono con me, nella mia "Me" dimora.
Forse è questo che mi induce a chiudermi? Non la vedrei come una cosa negativa.
Ho fatto e sto rendendo la mia "me" dimora molto bella, piano piano ci lavoro. Ogni tanto faccio caso a qualche macchia o a qualche crepa ma nulla che non si possa risolvere insomma.
Resta il fatto che sono molto gelosa della mia "abitazione", ragion per cui sono molto ma molto restia ad ospitare qualcuno in modo più permanente o approfondito.
Soprattutto non voglio rischiare che poi arrivi qualche menefreghista che dopo aver messo tutto sotto sopra mi lasci a ripulire da sola, con tutto l'amore e la pazienza che ci ho messo per costruire tutto per bene.
Anche se forse -se la persona lo meritasse- ci passerei su.
Comunque sia, al massimo dispongo qualche tavolino all'uscio, sul giardinetto. Ma dentro, magari nelle camere buie o in quelle colorate con pitture sgargianti, non farei entrare proprio nessuno al momento.
Si sa, un luogo abitato è più bello. La padrona di casa comunque è sempre la parte più importante se vogliamo dire così. Il fiore all'occhiello (piccola pausa, quanto può esser bella un'affermazione simile? Santo cielo. "sei il mio fiore all'occhiello" "è un fiore all'occhiello" "resta uguale ad un fiore, il fiore all'occhiello." "è il mio fiore all'occhiello." mamma mia.)
Faccio comunque attenzione per non rendere la mia "me" dimora, un rudere. Ed anche se dovesse accadere sarebbe pur sempre un rudere molto accogliente. Punto.
:)

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La domanda è tipo di due mesi fa... Chiedo venia, ma sono il tipo che tende a tenere riservate certe domande fino a quando non ritene che sia arrivato il momento giusto per rispondere.
Boh, probabilmente la mia risposta potrebbe essere/risultare troppo banale, ma resta il fatto che la domanda pone un forte paradosso in effetti.
Se dovessi cambiare per un giorno e mi dovessi trovare così bene da non riuscire a tornare poi la persona che ero all'inizio? Come si riuscirebbe a convivere con questo forte dissidio continuo? (forse in un giorno però è mooolto difficile riuscire a valutare per bene una situazione.)
Se dovessi invece cambiare per una vita intera, non sentirei troppo la mancanza e il disagio di una personalità non mia? E se dovessi trovarmi male? Potrei tornare indietro?
Non credo di poter effettivamente rispondere alla tua domanda, pensandoci meglio.
Mi trovo bene come "Manuela", non voglio diventare qualcun'altro o come qualcun'altro.
Ho una mia unicità, fatta da probabilmente molti difetti, ma pur sempre mia.
Non credo propio di volere (anche se per un giorno solo) barattare uno scambio simile. Se così possiamo dire.

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#Sfogocheportavodietrodal2015eacuinonhodatomaivoce
Gente che critica il mio modo di vestire, per di più deridendomi alle spalle senza avere il coraggio di venirmi vicino e dire "A Manuè ma come sei conciata?" Mi spiace per voi, talmente convinti della mia voglia di mettermi in mostra da non pensare al fatto che ci sono cose chiamate "stile" e "decoro personale". E se ogni tanto sono poco più elegante in determinate situazioni, non significa forse che ho altri impegni? O uno deve mettersi sacchi grigi per evitare vocine antipatiche come le vostre dietro?
Ma che poi, mettermi in mostra a che prò? Per farmi notare da sottospecie di esseri viventi come voi? Vi ringrazio ma passo.
Io se ho voglia di mettere delle francesine, le metto. Se ho voglia di mettere una gonna, la indosso. E se mi gira l'elica di uscire con delle ossa umane tra i capelli stile Flistones, oh io cascasse il mondo ci esco.
Sono ridicola perchè sto bene con me stessa? Ah beh alzo le mani modelli e modelle abercrombie. Io per lo meno mi copro e riesco a capire quando qualcosa è eccessiva. Questo significa che se qualcuno mi dice "guarda non è il caso di indossare questo" o "ci stai davvero male" passo e non lo metto. (Tolto che a 18 anni sono perfettamente consapevole di come vestirmi.)
Voi continuate così che tanto siete sicuramente migliori di me, no? (:

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