Ciao 😊 Ci si può preparare alla fine?
Ciao Metanoia!
Dipende.
Ci sono (per me) due casi, che si suddividono poi in mille altri piccoli scenari per cui spero di non perdermi troppo.
Nel primo, non tutto ciò che succede segue un percorso delineato e prevedibile di inizio e fine.
Capita infatti che a volte una fine non sia programmata, arriva inaspettatamente con o senza motivazione e quindi in questo caso non ci si può preparare.
Ma si può allenare la reazione a questi finali inaspettati. Metaforicamente parlando, a furia di venire colti impreparati, ci si allargano le spalle e si affrontano le conseguenze di determinati eventi con una maggiore resilienza, un bisogno di riscatto e rivalsa personale.
Che poi io come al solito parlo per eventi negativi e sfortunati, ma non tutto ciò che finisce all'improvviso fa male, anzi, può pure capitare che la fine di un determinato periodo funga poi da apripista per un percorso di benessere o robe simili.
Poi esistono finali predefiniti, ai quali volendo ci si può preparare.
Ma a me non piace vivere in funzione del finale, ho più bisogno di godermi il momento.
Per anni ho sempre pensato a tutto quello che succede "dopo", ai finali di cui parlo, pensando fosse inutile agire nel presente se poi tutto è fine a sé stesso. Forse il mio era un comportamento portato all'estremo, talmente concentrato e proiettato al futuro, che non vivevo bene nel presente, forse ci si può davvero preparare ad una fine senza diventare paranoici adesso.
Se trovate un modo fatemi sapere
Dipende.
Ci sono (per me) due casi, che si suddividono poi in mille altri piccoli scenari per cui spero di non perdermi troppo.
Nel primo, non tutto ciò che succede segue un percorso delineato e prevedibile di inizio e fine.
Capita infatti che a volte una fine non sia programmata, arriva inaspettatamente con o senza motivazione e quindi in questo caso non ci si può preparare.
Ma si può allenare la reazione a questi finali inaspettati. Metaforicamente parlando, a furia di venire colti impreparati, ci si allargano le spalle e si affrontano le conseguenze di determinati eventi con una maggiore resilienza, un bisogno di riscatto e rivalsa personale.
Che poi io come al solito parlo per eventi negativi e sfortunati, ma non tutto ciò che finisce all'improvviso fa male, anzi, può pure capitare che la fine di un determinato periodo funga poi da apripista per un percorso di benessere o robe simili.
Poi esistono finali predefiniti, ai quali volendo ci si può preparare.
Ma a me non piace vivere in funzione del finale, ho più bisogno di godermi il momento.
Per anni ho sempre pensato a tutto quello che succede "dopo", ai finali di cui parlo, pensando fosse inutile agire nel presente se poi tutto è fine a sé stesso. Forse il mio era un comportamento portato all'estremo, talmente concentrato e proiettato al futuro, che non vivevo bene nel presente, forse ci si può davvero preparare ad una fine senza diventare paranoici adesso.
Se trovate un modo fatemi sapere