[ role pt.2 to : @knb11 ]
[...]
Mary Jane si apprestò subito a raccontare ai suoi compagni del ragazzo che aveva accompagnato Anastasia, solitamente sempre sola. I maschietti lo guardavano con circospezione mentre le femminucce sfoggiavano i loro occhietti a cuoricino e le orecchiette rosa alle punte. Michele, fai proprio conquiste!
H: «Ana chi è lui?» il piccolo quanto non piccolo Haruki tirò l’orlo della maglietta di Anastasia, richiamando la sua attenzione. La ragazza si abbassò di un poco, e come sempre incrociò gli occhi verdi e spenti del fanciullo. Lo sguardo greve e freddo pitturava la sua indifferenza, solo Anastasia era riuscita a fare breccia nel suo cuoricino solo e abbandonato. Come tutti, d’altronde, ognuno con la sua storia.
MJ: «Lui è Michele» si intromesse la piccola Mary Jane la quale ricevette lo sguardo fulminante del piccolo Haruki.
H: «Non ho chiesto a te, pettegola» serpeggiò il piccolo, senza distogliere lo sguardo da Anastasia, la quale prontamente lo sgridò ma limitandosi ad uno sguardo. A quel punto Haruki affiancò il santo: la fronte corrucciata e le mani chiuse a pugno sui fianchi. Un piccoletto senza peli sulla lingua.
H: «Tu non mi piaci. A me non piace nessuno, soprattutto se sta troppo vicino ad Anastasia. Ma lei dice che bisogna dare una possibilità a tutti, invece io credo che le persone debbano meritarsi questa possibilità. Quindi tu, ragazzo adulto, cosa dai a me?» parlò e il suo tono era serio e sfrontato, con qualche imprecisione nel vocabolario e la voce genuinamente infantile ma al contempo ferma, impostata, senza alcuna nota di tentennamento. Era una battaglia tra Haruki e Michele e sebbene Anastasia avrebbe / dovuto / intromettersi, la voglia di assistere al finale superò di gran lunga il dovere.
Come ti approccerai Santo Michele?
Mary Jane si apprestò subito a raccontare ai suoi compagni del ragazzo che aveva accompagnato Anastasia, solitamente sempre sola. I maschietti lo guardavano con circospezione mentre le femminucce sfoggiavano i loro occhietti a cuoricino e le orecchiette rosa alle punte. Michele, fai proprio conquiste!
H: «Ana chi è lui?» il piccolo quanto non piccolo Haruki tirò l’orlo della maglietta di Anastasia, richiamando la sua attenzione. La ragazza si abbassò di un poco, e come sempre incrociò gli occhi verdi e spenti del fanciullo. Lo sguardo greve e freddo pitturava la sua indifferenza, solo Anastasia era riuscita a fare breccia nel suo cuoricino solo e abbandonato. Come tutti, d’altronde, ognuno con la sua storia.
MJ: «Lui è Michele» si intromesse la piccola Mary Jane la quale ricevette lo sguardo fulminante del piccolo Haruki.
H: «Non ho chiesto a te, pettegola» serpeggiò il piccolo, senza distogliere lo sguardo da Anastasia, la quale prontamente lo sgridò ma limitandosi ad uno sguardo. A quel punto Haruki affiancò il santo: la fronte corrucciata e le mani chiuse a pugno sui fianchi. Un piccoletto senza peli sulla lingua.
H: «Tu non mi piaci. A me non piace nessuno, soprattutto se sta troppo vicino ad Anastasia. Ma lei dice che bisogna dare una possibilità a tutti, invece io credo che le persone debbano meritarsi questa possibilità. Quindi tu, ragazzo adulto, cosa dai a me?» parlò e il suo tono era serio e sfrontato, con qualche imprecisione nel vocabolario e la voce genuinamente infantile ma al contempo ferma, impostata, senza alcuna nota di tentennamento. Era una battaglia tra Haruki e Michele e sebbene Anastasia avrebbe / dovuto / intromettersi, la voglia di assistere al finale superò di gran lunga il dovere.
Come ti approccerai Santo Michele?