Intanto distinguiamo l'amore dall'innamoramento: il secondo è chimica, pura e semplice chimica dell'attrazione. Quando si è innamorati, non si parla d'amore, ma di ormoni. Solo dopo, quando l'innamoramento scema, entra in gioco l'amore vero e proprio, il costruire con pazienza e assieme un futuro, il non soffocarsi, il confrontarsi sempre e comunque anche su argomenti sgraditi. L'amore è la capacità di essere soli in due, tenersi compagnia senza interferire con la vita dell'altro, ma cercando di incastrare le proprie esistenze.
Tutto ciò che è gelosia, soffocamento, eliminazione degli spazi del singolo... ecco, queste cose con l'amore non hanno nulla a che fare. Invece riguardano l'amore il saper condividere e accettare che non deve piacerti proprio tutto dell'altro; è svegliarsi la mattina e un po' odiarla quella persona, perché ti ha fregato le coperte o ti ha fatto dormire male, ma nonostante questo le prepari comunque il caffè; è dirsi quando si è arrabbiati, tristi o stanchi, ma anche accettare un "non ho voglia di parlarne" senza insistenze.
Credo che l'amore sia davvero riuscire a crescere in due, accettando i cambiamenti e supportando l'altro, ma senza dimenticarsi di se stessi. Se c'è abnegazione totale, non è amore. Se c'è totale egoismo, idem.
Bisogna saper trovare il giusto equilibrio, come acrobati su due fili paralleli.
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