In questa giornata uggiosa di inizio ottobre vi chiedo di raccontarmi qualcosa che vi rende malinconici. Se non volete rispondere, avete campo libero. Buona domenica☔
Ciao Miuvia!
CIrca una settimana fa è passato a salutare uno dei miei migliori amici, uno chef che per lavoro è ormai sempre in giro.
Si è fermato qua a Bologna per una settimana, giusto il tempo di riabbracciare i suoi cari e ripartire, questa volta per la Norvegia, altri 6 mesi.
Questi ultimi giorni non ho praticamente mai usato il telefono, proprio per godermi ogni singolo momento in sua compagnia, ogni secondo era prezioso. Ho dormito sì e no 4 ore a notte, sempre in giro, assonnato ma felice del suo ritorno.
L'ultima sera, ci siamo tutti riuniti, la mia vecchia compagnia al completo che, per forza di causa maggiore, non riesco quasi mai a vedere se non di sfuggita. Fra lavoro, impegni personali e relazioni varie, il gruppo si è sciolto e ritrovarli tutti lì, per una sera, come ai vecchi tempi, ammetto che mi ha emozionato.
Tra birre, amari e racconti di aneddoti passati, siamo rimasti fuori fino alle 3, nonostante i 4 gradi ed i bar chiusi, ma a noi poco importava, saremmo rimasti a parlare e sfotterci per tutta la notte se solo lo Chef non avesse avuto il volo l'indomani mattina.
Dopo un ultimo lungo abbraccio, ci siamo tutti salutati, consapevoli che il prossimo incontro avverrà chi sa quando, forse proprio in corrispondenza del futuro ritorno del nostro Chef.
Quindi cosa mi rende malinconico? Tutto ciò che accade dopo. Non è tristezza però, non è un'emozione negativa la mia malinconia, no.
Credo che sia più un insieme di ricordi ai quali sono affezionato e che custodisco tra la mia memoria del cervello e del telefono. Sono lì, ogni tanto li rispolvero per ricordarmi dei bei tempi passati insieme ad amici, cosa che ho provato a riprodurre con altra gente, ma non è la stessa cosa.
Ogni persona ha qualcosa da dare, esperienze da condividere e sarebbe (almeno per me) una grande mancanza di rispetto cercare di ripetere determinate cose ugualmente con altri. No, non funziona.
Perciò i ricordi rimangono lì e ogni tanto vengono fuori a caso, in una gelida serata d'ottobre, tra birre e vecchie amicizie.
CIrca una settimana fa è passato a salutare uno dei miei migliori amici, uno chef che per lavoro è ormai sempre in giro.
Si è fermato qua a Bologna per una settimana, giusto il tempo di riabbracciare i suoi cari e ripartire, questa volta per la Norvegia, altri 6 mesi.
Questi ultimi giorni non ho praticamente mai usato il telefono, proprio per godermi ogni singolo momento in sua compagnia, ogni secondo era prezioso. Ho dormito sì e no 4 ore a notte, sempre in giro, assonnato ma felice del suo ritorno.
L'ultima sera, ci siamo tutti riuniti, la mia vecchia compagnia al completo che, per forza di causa maggiore, non riesco quasi mai a vedere se non di sfuggita. Fra lavoro, impegni personali e relazioni varie, il gruppo si è sciolto e ritrovarli tutti lì, per una sera, come ai vecchi tempi, ammetto che mi ha emozionato.
Tra birre, amari e racconti di aneddoti passati, siamo rimasti fuori fino alle 3, nonostante i 4 gradi ed i bar chiusi, ma a noi poco importava, saremmo rimasti a parlare e sfotterci per tutta la notte se solo lo Chef non avesse avuto il volo l'indomani mattina.
Dopo un ultimo lungo abbraccio, ci siamo tutti salutati, consapevoli che il prossimo incontro avverrà chi sa quando, forse proprio in corrispondenza del futuro ritorno del nostro Chef.
Quindi cosa mi rende malinconico? Tutto ciò che accade dopo. Non è tristezza però, non è un'emozione negativa la mia malinconia, no.
Credo che sia più un insieme di ricordi ai quali sono affezionato e che custodisco tra la mia memoria del cervello e del telefono. Sono lì, ogni tanto li rispolvero per ricordarmi dei bei tempi passati insieme ad amici, cosa che ho provato a riprodurre con altra gente, ma non è la stessa cosa.
Ogni persona ha qualcosa da dare, esperienze da condividere e sarebbe (almeno per me) una grande mancanza di rispetto cercare di ripetere determinate cose ugualmente con altri. No, non funziona.
Perciò i ricordi rimangono lì e ogni tanto vengono fuori a caso, in una gelida serata d'ottobre, tra birre e vecchie amicizie.