π vi veri veniversum vivus vici π Start role @QueenMio_
Cosa spinge due anime a cercarsi? Due cuori a legarsi? Due corpi ad incastrarsi?
È istinto primordiale? È un sentimento ancestrale? È un disegno di legge universale?
È destino? È egoismo? È curiosità?
Ogni storia ha la sua narrazione, i suoi motivi, le sue spiegazioni. E la storia che si andrà a scrivere ora, nasce da un incontro di anni fa, un incontro sicuramente voluto da qualcuno, un incontro disegnato come un affresco, perfettamente meraviglioso, un'opera d'arte per pochi, per intenditori o, per gente come Jay junior, che forse non è arte, e forse di arte nemmeno ne capisce, ma che apprezzando la bellezza, altro non potrebbe fare se non lasciarsi guidare da ammirazione e fascino. E così accadde. JJ, sin dal suo primo incontro con la regina Amylee restò folgorato da tanta magnificenza, e no, nulla ebbe a che fare con la presenza fisica della dama, era un qualcosa di spirituale, era una visione trascendentale, era, impressa così tanto nella sua anima, da essere impressa ancora tutt'oggi con la stessa imponenza di anni prima, come se il tempo si fosse fermato a quel loro primo incontro, meraviglia, estasi, poesia.
Ma il tempo era passato, e lui era mutato, evoluto, cresciuto, e lei, lei era rimasta ferma nel tempo, impassibile allo scandire del tempo che passa inesorabile, che passa e non torna. Non prima di oggi almeno.
-Mia regina-
Due parole, un sussurro che giunse alle orecchie della dama prima ancora che si manifestasse il Deus Ex Machina, perché per qualche arcano motivo, loro, erano uniti come i due vertici di uno stesso filo. Non importava quanto fossero distanti, lei aveva sempre sentito lui, e lui si era sempre ricondotto a lei.
Ed eccolo lì, nell'oscurità della sala reale, del regno dell'oscurità e del caos, prostrarsi innanzi alla dama gotica, lui, così candido, avvolto da una violenta luce, in netto contrasto con lei e, con l'ambiente circostante.
Luce e buio. Chiaro e scuro. Bianco e nero. Ma con in comune il fattore C; Caos. Lei la regina del caos e lui, il cavaliere caotico.
-Non mi è per nulla piaciuto il tuo intervento nei miei confronti-
Una frase fine a se stessa, che non richiedeva ulteriori dettagli, poiché ella sa, tutto sa. Già. Erano passate settimane da quel loro incontro, in quello scontro tra spiriti agguerriti, chissà se Anastasia mai capirà i suoi intenti, e quindi se mai perdonerà il cugino furfante.
-Ti sei divertita quel giorno, vero?-
Certo che si. La regina si muoverebbe mai, se non per un proprio divertimento? Quindi, la domanda più giusta da porre è: perché ti sei mosso tu ora, Jay junior? La riposta e' ovvia, vendetta e divertimento. Oh sì Regina Amylee, tu lo sai perché egli è lì, tu sai tutto.
-Mi son sempre chiesto, se la regina del caos abbia dei limiti, o se sia realmente in grado di contenere tutto il caos di quattordici dimensioni-
Che domanda insolente, è l'àncora del Caos, che limiti dovrebbe avere?
Pt.1
È istinto primordiale? È un sentimento ancestrale? È un disegno di legge universale?
È destino? È egoismo? È curiosità?
Ogni storia ha la sua narrazione, i suoi motivi, le sue spiegazioni. E la storia che si andrà a scrivere ora, nasce da un incontro di anni fa, un incontro sicuramente voluto da qualcuno, un incontro disegnato come un affresco, perfettamente meraviglioso, un'opera d'arte per pochi, per intenditori o, per gente come Jay junior, che forse non è arte, e forse di arte nemmeno ne capisce, ma che apprezzando la bellezza, altro non potrebbe fare se non lasciarsi guidare da ammirazione e fascino. E così accadde. JJ, sin dal suo primo incontro con la regina Amylee restò folgorato da tanta magnificenza, e no, nulla ebbe a che fare con la presenza fisica della dama, era un qualcosa di spirituale, era una visione trascendentale, era, impressa così tanto nella sua anima, da essere impressa ancora tutt'oggi con la stessa imponenza di anni prima, come se il tempo si fosse fermato a quel loro primo incontro, meraviglia, estasi, poesia.
Ma il tempo era passato, e lui era mutato, evoluto, cresciuto, e lei, lei era rimasta ferma nel tempo, impassibile allo scandire del tempo che passa inesorabile, che passa e non torna. Non prima di oggi almeno.
-Mia regina-
Due parole, un sussurro che giunse alle orecchie della dama prima ancora che si manifestasse il Deus Ex Machina, perché per qualche arcano motivo, loro, erano uniti come i due vertici di uno stesso filo. Non importava quanto fossero distanti, lei aveva sempre sentito lui, e lui si era sempre ricondotto a lei.
Ed eccolo lì, nell'oscurità della sala reale, del regno dell'oscurità e del caos, prostrarsi innanzi alla dama gotica, lui, così candido, avvolto da una violenta luce, in netto contrasto con lei e, con l'ambiente circostante.
Luce e buio. Chiaro e scuro. Bianco e nero. Ma con in comune il fattore C; Caos. Lei la regina del caos e lui, il cavaliere caotico.
-Non mi è per nulla piaciuto il tuo intervento nei miei confronti-
Una frase fine a se stessa, che non richiedeva ulteriori dettagli, poiché ella sa, tutto sa. Già. Erano passate settimane da quel loro incontro, in quello scontro tra spiriti agguerriti, chissà se Anastasia mai capirà i suoi intenti, e quindi se mai perdonerà il cugino furfante.
-Ti sei divertita quel giorno, vero?-
Certo che si. La regina si muoverebbe mai, se non per un proprio divertimento? Quindi, la domanda più giusta da porre è: perché ti sei mosso tu ora, Jay junior? La riposta e' ovvia, vendetta e divertimento. Oh sì Regina Amylee, tu lo sai perché egli è lì, tu sai tutto.
-Mi son sempre chiesto, se la regina del caos abbia dei limiti, o se sia realmente in grado di contenere tutto il caos di quattordici dimensioni-
Che domanda insolente, è l'àncora del Caos, che limiti dovrebbe avere?
Pt.1