@ziggymoondust

Ⲥⲏⲅⳕ⳽

Aᥣᥣ I ᥕᥲᥒtᥱd ᥕᥲs ყoᥙ. ᅳ 24th november, w/h @itsaudreybitch__

Alla fine era successo. Avevo scöpātö con Audrey ed era stato bellissimo. Per una volta nella vita mi ero sentita di appartenere ad una persona non solo con il corpo, ma anche e soprattutto con l'anima: lei aveva spogliato, oltre ai miei vestiti, ogni mia forma d'insicurezza, ogni mia paura. Mi aveva resa vulnerabile in una maniera che non avevo creduto possibile prima di abbandonarmi a quegli affondi lenti e decisi dentro di me. Avevo dormito stretta a lei e appoggiata al suo petto, pronta a respirare quel profumo di rum e caffè che tanto amavo; era meglio della drögā. Non stavo pensando più a Luna, a mia madre o ai miei concerti, a nulla. C'eravamo solo io e la Tarun. Ero veramente in grazia divina, o almeno così avevo creduto finché non mi risvegliai in un letto vuoto; mi ero resa conto, infatti, di star abbracciando il cuscino come una cögliōnä. Dove era finita? Mi alzai in piedi e mi diressi in bagno ma nulla, non era neanche lì. Era forse uscita? Se sì, come mai lo aveva fatto senza dirmi nulla? Non era un atteggiamento da Audrey. Un terribile presentimento cominciò a strisciarmi sottopelle. Prima di dare di completamente matto, mi misi a cercare il cellulare: dovevo assolutamente inviarle un messaggio.
〈 Ma dove cäzzō è finito? 〉
Aᥣᥣ I ᥕᥲᥒtᥱd ᥕᥲs ყoᥙ ᅳ 24th november wh itsaudreybitch

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(02) Sᖾ*t ᖾᥲρρᥱᥒ⳽.

ʟᴇᴀʜ﹕ 〈 Così come abbiamo firmato un contratto, possiamo anche scioglierlo; che problema c'è? Tanto tu non mi ascolti mai, Christine. Fai sempre di testa tua e gli | scarsi | risultati si sono fatti vedere nelle ultime tre settimane: sta facendo più sold out quella Roxanne Moss di te. Immagino te ne sia già resa conto. 〉
ᴄʜʀɪs﹕ 〈 Sì me ne sono resa conto, ma non credo c'entri qualcosa con il fidanzamento con Audrey. 〉
ʟᴇᴀʜ﹕ 〈 Invece sì. Da quando hai permesso a quella ragazza di entrare così tanto nella tua vita, sei più distratta del solito. I testi delle ultime canzoni che hai scritto sono imbibiti di frasi melense e adolescenziali e questo ha portato una fetta consistente del pubblico ad allontanarsi, perdendo interesse nel progetto degli Halestorm. Che fine ha fatto la Ziggy Moondust cāzzüta ed irriverente? È quella l'unica che piace. Dovresti ritirarla fuori, se vuoi tornare a raggiungere dei risultati quantomeno decenti. 〉
ᴄʜʀɪs﹕〈 C'è. C'è ancora, c'è sempre stata. Sono solo molto felice in questo periodo. Sai, è tutto nuovo per me: Audrey, il suo coming out, le vacanze di Pasqua a Toronto. Credo ci vorrà un altro po' di tempo prima che ... 〉
ʟᴇᴀʜ﹕ 〈 No, è tardi: ho già preso la mia decisione. ( ... ) Domattina scioglieremo il contratto. Fatti ritrovare qui alle dieci e mezza. Mi raccomando: sii puntuale. 〉

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Sᖾt ᖾᥲρρᥱᥒ

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(01) Sᖾ*t ᖾᥲρρᥱᥒ⳽.

???﹕ 〈 Pensavo di essere già stata abbastanza chiara riguardo la tua ... “relazione”, con Audrey. 〉
La manager entrò all'interno del backstage senza neanche chiedere il permesso, lanciandomi uno sguardo severo, di rimprovero; no okay, togliamo pure il “quasi”. Alla fine si era resa conto che le cose tra me e la Tarun si erano fatte serie. E sembrava non volerlo accettare. Se io andavo “male”, se la gente non veniva più ai miei concerti, lei non poteva più trarne profitto. Io in primis desideravo restare “sulla cresta dell'onda”, per questo ero ancora restìa all'idea di rendere la mia, anzi, la storia d'amore pubblica. Audrey non sembrava neppure essere turbata da questo fatto: aveva capito. Perché non poteva fare lo stesso anche Leah? Per quale ragione, secondo lei, l'amore e la carriera non potevano andare a braccetto? Faticavo a sposare quel tipo di ragionamento: me l'ero fatto andare bene per scalare la vetta del successo. Sbuffai, posando il pettine sulla scrivania con la stessa grazia di un elefante.
ᴄʜʀɪs﹕〈 Dai, non rompere le pāllë; non ho alcuna voglia di discutere. Lasciami stare. ( ... ) E smettila di cancellare i commenti che le lascio su Toonoryx! Fai due fatiche. 〉
ʟᴇᴀʜ﹕ 〈 Io neanche ho voglia di discutere, per questo ho intenzione di licenziarmi: me ne torno a San Francisco. Sono stanca di lavorare per dei perdenti. 〉
ᴄʜʀɪs﹕ 〈 No aspetta, cosa?! Leah, non puoi farmi questo. Abbiamo firmato un contratto. 〉
Serrai le labbra, trattenendomi dall'urlarle contro e riempirla di insulti. Leah Burns era una strōnza, ma anche terribilmente brava nel suo lavoro: perderla definitivamente sarebbe equivalso a sprofondare nel baratro del dimenticatoio. Io non volevo essere dimenticata. Non ora che ero ad un passo dalla realizzazione di ciò che avevo sempre sognato.
➡️

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Sᖾt ᖾᥲρρᥱᥒ

https://ask.fm/itsaudreybitch__/answers/174640989299 #. mi rendono debole

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Da quando conoscevo Audrey l'avevo vista piangere tre volte. Tre. No, non è un eufemismo: la prima era stata da piccolina, quando aveva preso l'ennesimo brutto voto a matematica; la seconda quando aveva visto lo stage scivolarle via dalle mani; la terza, fu in quel momento. Mi si sgretolò tra le braccia, ripensando a quello che era accaduto quella stessa mattina a casa con la madre. Sapevo cosa voleva dire avere un rapporto disfunzionale con una figura così importante come la propria genitrice, solo che io, a differenza sua, avevo reciso il cordone ombellicale molto prima. La strinsi forte, invitandola ad inserire il capo nell'incavo della mia spalla; le accarezzai la schiena nuda, con indolenza, in un dolce conforto. Non ero triste. Non più. Ero solo tanto incāzzäta con questa donna, che non accettava più una figlia d'oro come Audrey per il semplice fatto di amare.
〈 Non lo so. 〉 risposi sottovoce, baciandole la fronte. 〈 So solo che, quando vorrai, casa mia è sempre aperta. Lo sai. ... Papà mi ha chiesto di te. Gli manchi. 〉

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https://ask.fm/itsaudreybitch__/answers/174640186995 #. hai rag, sono una pdr di me, ma quanto le amo

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Non so dire con esattezza quando avevo iniziato ad amare Audrey. Quando eravamo molto piccole, io andavo dietro ad un ragazzino, Dawson, che era già tanto se sapeva che esistevo: era molto amico di Phoenix. Infatti parlava spesso di me come “l'amica di Audrey”, come se io e la Tarun fossimo un'unica entità visto che ci trovavamo insieme per la maggior parte del tempo. Ricordo le nostre estati trascorse fino all'età di dieci anni sulla casa sull'albero, i pomeriggi a darci ripetizioni a vicenda ( Audrey mi spiegava storia e io provavo a metterle in testa quel poco che avevo capito delle espressioni matematiche ), il suo ostinato difendermi dai bulli della scuola e quel pigiama party a casa degli Adderly. Dio, quel pigiama party. Era stato sì la fine della nostra amicizia, ma anche l'inizio della nostra storia d'amore. Nonostante la sofferenza che avevo patito, avrei rifatto tutto d'accapo. Che poi, ripensandoci, c'erano stati tanti singoli momenti che mi avevano gradualmente portata ad abbandonare la cotta per Dawson fino ad affidare il mio cuore a lei. Audrey c'era stata dal giorno zero. Era la mia anima gemella. C'era come un filo rosso che ci univa. Sorrisi compiaciuta nel vederla arrossire, ricambiando alcune spinte e sporgendomi in avanti per darle un bacio sulle labbra. Mi aveva fatto troppa tenerezza. Non avevo resistito. Ma il colpo di grazia me lo diedero quelle poche paroline, alla quale sembrò seguire un mezzo pianto; non ero empatica con nessuno, tranne che con lei e conoscendola bene, avrei giurato che le si fosse incrinata la voce. La seguii a ruota, provando quello che era stato l'örgasmō migliore della mia vita e le aprii le braccia, invitandola tacitamente a stringermi. Magari, per quella sera, il cucchiaio grande lo avrei fatto io.
〈 Hey. Va tutto bene? 〉

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https://ask.fm/itsaudreybitch__/answers/174640005747?utm_source=copy_link&utm_medium=android

Ero sul punto di raggiungere l'apice. Mancava così poco che la femminilità aveva iniziato a pulsare, facendomi provare un dolore misto a piacere capace di mandarmi fuori di testa. Poi, però, Audrey si fermò. Sì, sul più bello. Le pupulle si restrinsero e le mani si arpionarono ancor più forte al divano. Emisi un mugolio di dissenso, come una bambina capricciosa alla quale era appena stato tolto un giocattolo.
〈 No ... ! 〉
Trattenni un'imprecazione, guardandola malissimo; neanche il bacio sul pube servì a farmi stare calma. Non avevo capito che lo aveva fatto per farmi avere qualcosa di meglio dopo: pensavo si trattasse di un dispetto, un po' come quello che le avevo fatto io tempo prima, quando avevo deciso di “punirla” per avermi tenuto nascosta la sua ultima scöpātä con Michael. Stavo per aggiungere qualcosa finché non la vidi alzarsi dal divano e rimuovere tutto quello che indossava: gonna, calze e camicia. Rimase nūdä davanti a me, mettendo in risalto il suo corpo minuto, sinuoso, dalle curve dolci e non eccessivamente pronunciate. Era perfetta. Ed era mia. Quasi mi era passata l'incazzatura per questo, devo ammetterlo.
〈 Sei la donna più bella che io abbia mai visto. 〉
Confessai, tenera e remissiva, aprendole le gambe. Si mise in perpendicolare sul mio bacino ed iniziò a muoversi lenta, passionale, selvaggia. Mi toccò i fianchi e il sënō e a quel punto non potei fare altro che guardarla, completamente persa, lasciandole delle carezze lascive sulle gambe e sul ventre, sfiorandole infine i cäpēzzoli. Ero in paradiso. La mano sul collo poi, mi tolse il fiato per qualche secondo.
〈 No: quanto | io | amo te. Mi farai diventare matta ... 〉sussurrai, emettendo dei gëmitī caldi e profondi.

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https://ask.fm/itsaudreybitch__/answers/174636702835 #. CHE DIRE, HOOOOT

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Sembrava risentita, dato che non la stavo guardando. Ma come potevo farlo? Si stava prendendo tutto di me, persino le briciole, rendendomi vulnerabile come un cucciolo. Sì: in quel momento mi sentivo proprio come un cagnolino mansueto, pronto ad ascoltare qualsiasi ordine la padrona ( leggasi Audrey ) impartiva. Quindi, anche se volevo provare ad opporre resistenza, alla fine il mio sguardo si concatenò di nuovo al suo. Non smisi di muovermi, anzi accolsi volentieri i suoi baci e le sue danze con la lingua venendole incontro col bacino e mugolando come un'ossessa. Nel frattempo le accarezzavo i capelli, con dolcezza, non riuscendo nemmeno più a tirarli per quanto ero succube di lei e delle sue attenzioni. Quella bocca era maledetta. Sembrava come posseduta da chissà quale spirito demoniaco, altrimenti non si spiegava.
〈 Pūtä madre ... ! 〉
Fu la prima imprecazione che mi venne in mente nella sua lingua a quella penetrazione con le dita, del tutto inaspettata; i suoi affondi lenti e decisi mi stavano inebriando il cervello. I mugolii si trasformarono presto in veri e propri gëmitī, per nulla trattenuti. Lei stessa mi aveva detto in modo tutt'altro velato di non reprimermi ed era per questo che le stavo facendo capire in tutti i modi quanto stessi apprezzando. Dovetti reggermi con le unghie al divano, quasi graffiandolo, per sfogare la tensione.
〈 Dios mío, me voy a venir ... Audrey, hazme venir ... ! 〉

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https://ask.fm/itsaudreybitch__/answers/174636370803?utm_source=copy_link&utm_medium=android

Sapevo che dire certe cose ad una donna passionale come Audrey, che era latina, poteva risultare pericoloso. Ma non mi interessava. In quel momento, strano ma vero, avevo una gran voglia di essere dominata. La mia ragazza era così sëxy quando era nel ruolo del comando. Me ne stavo rendendo conto pian piano, smettendola di protestare quando voleva sovrastarmi e farmi sentire quella dannata lingua nella parte più intima che possedevo. La guardai accucciata in mezzo alle mie gambe, e il solo confronto con quegli occhi color nocciola, ora audaci, fu capace di farmi diventare un lago. Mi sorresse per le natiche, baciandomi e lëccandōmi come se fosse questione di vita o di morte. Le avevo detto di mangiarmi, ma sembrava aver preso troppo alla lettera quella frase. La afferrai per i capelli, schiusi la bocca e le andai incontro col bacino, chiedendone di più.
〈 Dio, tu sei pazza ... 〉mormorai con la voce piccola, sottile, assottigliando lo sguardo e puntandolo al soffitto; sentivo che, se avessi ancora osservato Audrey mentre mi praticava quel cūnnilingüs, sarei venuta in pochi secondi. Ero succube, ma non per questo gliel'avrei subito data vinta. 〈 Bébeme, hazme sentir tuya ... estoy ... tratando de resistir ... pero es difícil ... 〉

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https://ask.fm/itsaudreybitch__/answers/174636009075 #. innamorata persa

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Ero troppo frastornata per pensare anche solo di opporre resistenza. Volevo sentire Audrey a stretto contatto col mio corpo e non solo: già pregustavo le sue dita dentro di me. E forse, chissà, anche qualcos'altro. Lei era letteralmente l'unica persona alla quale avevo lasciato il completo lasciapassare perché, come già detto, non mi fidavo di nessuno da quando mia madre mi aveva voltata le spalle. Era ironico pensare che la donna alla quale avevo affidato tutta me stessa, era proprio quella che mi aveva lasciata sola anni prima, rendendomi strōnzä e cinica come la mërdā; con lei, però, quella maschera era durata poco. Nel giro di poche settimane, credo due, ero tornata a provare il batticuore di quella Chris dodicenne in piena tempesta ormonale.
Protesi il sënō verso di lei, glielo lasciai lëccāre, sūcchiäre, baciare, reclinando la testa all'indietro. Poi mi sdraiai sul divano, accarezzandole i fianchi e stringendole quel cūlö che mi istigava a darvi solo schïāffi; cosa che effettivamente feci. Era un tacito invito a farle fare di più, senza avere il timore di farmi del male. Anzi. A me il dōlöre fisico piaceva un sacco. Ma non era una cosa che dicevo, o che scopriva chiunque.
〈 E allora fallo. Māngiami, mēttimi una mano sul collo, fammi gridāre il tuo nome. Voglio essere tua, ora e per sempre. 〉non ero molto loquace durante il sëssō, o meglio, non lo ero in modo particolarmente dolce; ricordiamo che Audrey era dotata di straordinari poteri con la sottoscritta. Le divaricai maggiormente le gambe e stanca di quella attesa, provvidi io da sola a sfilarmi l'intïmo nero di pizzo.

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https://ask.fm/itsaudreybitch__/answers/174635264115 #. loro due mi rendono debole.

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Essendo una persona che non stava bene mentalmente ( e lo dico in maniera non ironica ), bastava un nonnulla per buttarmi giù e spingermi a compiere gesti, come dire, “particolari”: in passato mi ero ubriacata, imbottita di farmaci, e chi più ne ha più ne metta. Ero però lieta da constatare, insieme alla mia psicologa, che da quando avevo iniziato quella storia seria con la Tarun, tutti i miei comportamenti autodistruttivi erano diminuiti drasticamente. L'amore mi aveva fatto bene al cuore, oltre che alla mente.
〈Audrey. 〉sussurrai il suo nome, afferrandola per i capelli, in modo da farla arretrare dal mio collo; quella sua fermezza nel tono di voce mi aveva fatto vibrare la pancia.
〈Voglio fare l'amore con te. In questo momento. Non farmi aspettare. 〉ciò detto, mi sbottonai con celerità la camicia dell'uniforme, restando soltanto in rēggisëno. Tornai poi a baciarla, completamente ed irrimediabilmente persa. Stavo diventando una cäzzō di sottona irriconoscibile.

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Language: English