Sì, anzi direi che spesso sono proprio le situazioni e le persone sbagliate ad attrarmi. Sì insomma, quelle cose piene di problemi verso le quali sono cosciente di andare incontro; forse perché le vedo come una sorta di sfida, un mettermi alla prova, e probabilmente perché le cose semplici, scontate o poco complesse mi annoiano la maggior parte delle volte. - E ovviamente di solito non le ignoro, ma le assecondo; spesso, lo ammetto: a mie spese. Però so che lo avrei fatto altre mille volte, o che prima o poi sarebbe successo perché non mi sarei mai trattenuta. Quando di solito mi trattengo è solo per botte di buon senso che mi prendono, o perché ho la consapevolezza che potrebbe rimetterci anche qualcun altro.
Il De Profundis, di Oscar Wilde. Assolutamente. Perché è fottutamente reale, quel libro. Innanzitutto è stato scritto non per piacere ad un pubblico, ma in lettere indirizzate alla persona a causa della quale è stato imprigionato. Quindi forse è anche questo a renderlo reale. Continuando, parla del dolore. Principalmente descrive il suo dolore, il tempo, quello che impregna il mondo o ogni emozione, la sua vera essenza, e la malinconia che usa nel descriverlo è data dalla sua condizione, dal fatto che in quel momento lo stava provando, incessantemente; e cosa c'è di più vero del dolore? E forse di più comune? Amo le sue riflessioni sulla sofferenza, lo scorrere del tempo, il passare i propri giorni dentro una cella, su la fama, su i ricordi, sull'importanza del non rinnegare il passato e le proprie esperienze, su cosa sia l'Amore e cosa sia l'odio, e quanto lui speri che la persona a cui tutte quelle parole sono indirizzate, ne comprenda la vera differenza. Non so perché, ma leggendolo mi sento meglio. Sento ogni volta che molto di quello che sento o credo o penso, sia stato comune anche ad una persona come Wilde. Sento di essere giustificata quando rifletto su certe cose a modo mio, perché magari in lui ritrovo lo stesso modo di pensare. Poi mi piacciono molto le espressioni che usa, come riesca a non banalizzare nulla mentre compone, a rendere perfettamente l'idea di quello che sta passando, di quanto l'uomo trascorra poco tempo con la natura tuttavia ammirandola, di quanto il mondo spesso sia sbagliato, di quali siano i veri fini dei sentimenti e di quanto sia assurdo rinnegarli, di quanto ami quella persona, di quanto ci abbia sperato fino all'ultimo, e di quanto ci speri ancora. Probabilmente no, ma spero di aver reso almeno in parte.
Mi dispiace, io non ci scherzo con le situazioni sentimentali... Magari ci stai ancora male. Comunque colgo l'occasione per dirti che sei una bellissima ragazza, molto sensuale aggiungo.
No, ma meglio. Tocca svagheggiare in questi momenti, per forza. Grazie comunque. Posso sapere chi sei o sapere qualcosa su di te almeno?
Ero piccola. Dietro casa c'era questo parco chiuso da un cancelletto, in mezzo a una grande zona asfaltata. Con gli amici ci andavamo spesso, chi ce la faceva scavalcava, mentre gli altri più avventurosi (a cui non importava imbrattarsi i vestiti), passavano sotto la ringhiera dove era stata fatta una specie di buca da persone andate lì prima di noi. Tempo dopo c'era stato un forte temporale qui a Roma, se non sbaglio; fatto sta che lì era stato vietato definitivamente l'accesso. Io ovviamente ci entrai comunque, una volta, da sola. Era fantastico. Giuro. Sembrava seriamente di essere arrivati in un luogo tipo Narnia: tutti gli alberi coprivano il cielo, alcuni erano distrutti, e formavano dei sentieri, e dove c'erano le altalene c'erano queste piante che cadevano dall'alto a mo' di tenda o salice piangente. Mi misi a leggere un libro, e anche se non ci sono più tornata - per ovvi motivi - rimarrà il posto più fantastico che io abbia mai visto o vissuto, anche se per solo tre o quattro ore di quel giorno.
Al momento no. Avevo un grandissimo amico tedesco, una volta sono riuscita anche ad andarlo a trovare e abbiamo sempre continuato a sentirci tramite lettere. Solo che poi siamo cresciuti entrambi, e ognuno dei due ha pensato ad altro. Però ogni tanto ci sentiamo ancora, via e-mail. - molto triste come cosa, rispetto alle lettere, lo so: ma appunto non c'è più lo stesso rapporto.
asko ti è mai capitato di ballare con musica alta da sola/o nella tua stanza :D?
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Sì, ma ho dovuto spegnere tutte le luci - volevo mantere la reputazione intatta anche con me stessa. - E tanto per la cronaca, ho dato una botta alla testa sull'armadio.