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Quale è stato l'ultima azione che avete fatto per aiutare un'altra persona? cosa invece hanno fatto per voi? in alternativa, ultimo regalo fatto è ultimo ricevuto.

Uhm... Oggi ho dato un po' di soldi a un vecchietto per strada, non so quanto conti. Anche perché di solito, ammetto di non farlo - praticamente esco sempre con spicci contati, maokay.
Diciamo che di solito tendo ad aiutare in modo non materiale: ascoltando, dando consigli, e cose del genere.
Per me hanno fatto tante cose, anche se tendo a non voler ricevere mai aiuto. Non si tratta di orgoglio o stronzate simili, semplicemente sono più introversa e rifletto per fatti miei su alcune cose; cerco soluzioni da me e "scanso" un po' quel possibile aiuto che vogliono darmi. Credo sia una questione di carattere, tendo all'autonomia. Per quanto riconosco che alcuni consigli sono migliori di quelli che mi do da sola, tendo a non seguirli quasi mai.

Tutte le volte in cui ho avuto bisogno mi sono accorto di esser stato troppo buono con qualcuno in passato e di aver voluto vedere del buono anche in persone che in realtà non ne avevano affatto.Ti è mai capitato? Che ne pensi?

Penso sia capitato a tutti, e che sia anche abbastanza normale.
Spesso tendiamo a idealizzare una persona; o più semplicemente è lei per prima a presentarsi con le sue qualità migliori. Quando si inizia a dare un rapporto più per scontato, ci sentiamo liberi di essere più noi stessi ed è qui che escono fuori anche gli aspetti negativi del nostro carattere.
Ma sì, spesso si tratta di pensare che quel buono prevalga sul resto: anche quando magari non è così. Questo perché abbiamo bisogno di quella persona, o bisogno di vederla in quel modo al di là di tutto.
Dipende.. Alla fine ti rendi conto di quello che erano, ti "calano", e ti sembra di esser stato cieco fino a quel momento. Ma non c'è di cui biasimarsi, secondo me.

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Antonello Venditti canta: "Perché stare con me non è bere una caffè. .". quanto è facile restare al vostro fianco? siete particolarmente adatti per una vita di coppia? cosa non sopportate di voi quando dove rapportarvi con il vostro compagno/a? buon martedi, a no è giovedì anche oggi..

Diciamo che dipende dalle situazioni, e dal tipo di rapporto. So che ti riferisci a una relazione, ma anche in quel caso il rapporto può essere differente - specialmente in base a dinamiche precedenti, caratteri differenti, e via dicendo.
Ci sono state persone che mi hanno trovata come un libro aperto, altre che sono state anche male perché dicevano che non ero mai completamente chiara, non riuscivano a capire cosa mi passasse per la testa, nemmeno quando magari lo spiegavo.
Ma non so, se le cose vanno bene non credo sia difficile stare con me (?)
È una cosa che dovrei chiedere a persone che lo sanno, però, perché davvero non so dirti.

Qualcuno ti scopre con le mani nel sacco a fare qualcosa di imbarazzante o che non dovresti fare. Cosa fai? neghi l'evidenza inventando spiegazioni plausibili o racconti la verità?

...oddio dipende da quello che sto facendo ahah
Solitamente riesco ad avere una risposta/spiegazione sempre prontissima e convincente. Immediata. Ad effetto. Inconfutabile.
C'è solo un problema: mi viene da ridere, e alla fine mi smentisco da sola come un'idiota.

Buongiorno :) ieri ho avuto una discussione con una conoscente ( contraria e ottusa ) su questo tema. Quindi giro la questione alle persone che seguo: qual è la vostra opinione sull' adozione da parte delle coppie omosessuali ?

A me fanno ridere. Tutte quelle persone che se ne escono con: "il bambino ha bisogno di una figura maschile e una femminile".
Convinti, professano questa tesi come se fosse un dogma indiscutibile. Io ancora non capisco da dove l'abbiano tirata fuori, sinceramente.
Basta accedere a un qualsiasi fottutissimo articolo, ricco di dati statistici attestati e studi/ricerche da parte di università degne di questo nome e psicologi degni di questo titolo, per essere più informati e rendersi conto di quanto tale scemenza sia infondata. Le ripercussioni psicologiche negative sul bambino, sono solo quelle provocate dai pregiudizi delle persone - le stesse persone che insistono su quanto il bambino possa soffrire a causa di una tale situazione.
Il problema principale è l'ignoranza, ma anche la difficoltà che hanno le persone a concepire/considerare qualcosa di leggermente diverso dalla loro bella realtà quotidiana.
Oltretutto - mi scuso se non nutro rispetto verso le idee altrui - ma chi afferma che dei ragazzini stanno meglio sbattuti in orfanotrofi, istituti, collegi, o costretti a cambiare abitazione frequentemente, piuttosto che insieme ad una famiglia che si sta battendo per prendersene cura (nonostante critiche e giudizi negativi altrui, leggi contrarie, e via dicendo), è un idiota, secondo me. Fine.

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Quale è stato il complimento più bello mar ricevuto? la critica che vi ha fatto più male o riflettere? siete persone che riescono a "crescere" ogni giorno costruendo su errori ed esperienze oppure nonostante tutto non riuscire a cambiare il vostro atteggiamento?

Mh... Forse quello che riesco a capire le persone - o perlomeno così mi hanno detto. Lo reputo il più "bello", appunto, perché mi ha fatto piacere sentirmelo dire. Il fatto è che mi piace ascoltare parecchio ciò che una persona ha da dire, e mi affascina anche tentare di comprenderla in base a quello che dice, e in base a quello che non dice; in base alle parti che omette, quelle che rimarca, all'atteggiamento che assume, gli sguardi che fa, il tono di voce: tutti dettagli che spesso mi rimangono impressi, e sui quali poi rifletto. Poi dato che voglio prendere psicologia (forse, probabilmente, boh, chissà.) è stato anche un complimento "utile", uno di quelli che ti incoraggiano, in un certo senso.
Poi non so, di critiche ne ho ricevute molte, spesso e volentieri anche solo da me stessa. Spesso so di aver sbagliato in cose che ora non mi sento di dire: ma sono tante. Nessuno però mi ha mai criticato apertamente: al massimo un'amica, tanto tempo fa, mi disse che mi ero allontanata e che ogni tanto lo faccio; probabilmente per stare un po' da sola, o perché stavo male per qualcosa, ma comunque disse che sbagliai - e me ne resi conto anch'io, in seguito. A molti errori non penso. Quelli idioti che fai credendo "vabbé ma non faccio male a nessuno".
Quando ne prendi coscienza comunque riesci a cambiare. Più che altro quando capisci che alcuni atteggiamenti (sbagliati) non ti portano da nessuna parte, se non a peggiorare situazioni. Quindi alcuni li ho completamente eliminati, altri confesso che mi sono rimasti.

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Conosci la canzone di Vasco Rossi'' vita spericolata''? Se si anche tu vorresti una vita spericolata?Come è fatta per te una vita spericolata? '' Ispirata da una ragazza di nome Italia <3

No, non la conosco: non ascolto Vasco, e raramente mi cimento nella musica italiana di questi ultimissimi decenni.
Qualche anno fa, comunque, ne avrei voluta una. Intesa come: fuggire di casa, andare a concerti rock o metal clandestini, dormire per strada, prendere sbronze random, e tutte cose che per me erano molto da "tugh life". Ora come ora, no. A meno che io non interpreti in modo differente l'aggettivo "spericolata": assegnandoli il senso di una vita piena di viaggi, mai troppo stabile, piena di sorprese e simili, allora forse mi piacerebbe. Anche nel senso di avventure: magari sul posto di lavoro, tipo che mi ritrovo a fare l'infiltrata stile serie poliziesca americana. Ma dubito di puntare a uno stile di vita così.
Spesso ho bisogno di momenti stabili, tranquilli: momenti per riflettere, magari anche solo miei. Con una vita spericolata sarebbero momenti rari, e io necessito di quegli attimi fin troppo.

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Hai mai pensato di cambiare vita? quando? in che modo?

Spesso, ma molto tempo fa. Quando mi capitava di litigare spesso con mia madre e di avere problemi un po' più seri con mio padre. Di solito, ci pensavo quando avevo raggiunto il limite e l'unica voglia che avevo era quella di scappare il più lontano possibile.
Tutte quelle volte mi fermò soltanto la mancanza di soldi.
E il "come", o il "modo", non importava: mi bastava cambiare realtà, routine, pensieri.
Liked by: Aurora Moody

Buona domenica a tutti, di solito ci si lamenta di libri che non sono come ci aspettiamo, ma vogliamo parlare delle serie TV? ?quale serie vi ha deluso specialmente arrivati all'ultima puntata? perché? io soffro ancora Pet la delusione avuta vedendo Doraemon. .

Da bambina, ricordo che mi deluse tantissimo un cartone animato di cui non ricordo il nome. Praticamente c'era questa bambina/ragazza che cercava la madre, e si era unita a una compagnia teatrale (o forse era un circo) - il tutto ambientato a Vienna e dintorni. E questa ogni volta la incontrava senza sapere che fosse lei. Quando finalmente si rende conto di averla trovata, che succede? Decide di rimanere con la compagnia alla quale nel frattempo si era affezionata.
Okay, finale non scontato e quello che ti pare: ma ci rimasi seriamente di merda. Cazzo, la cerchi da una vita, e quando la trovi te ne vai?
Oltre questo, boh, alcune stagioni di serie che seguo mi hanno delusa. Tipo la terza di American Horror Story. Mi è piaciuta anche quella, ma sinceramente non ci ho trovato la stessa "impronta" del genere, quella un po' inquietante e contorta, che ho trovato nelle altre. Altra delusione dovuta alla mancanza di Jessica Lange nella quinta stagione.
Poi non so, forse l'ultima puntata di Game of Thrones, che mi è sembrata un po' un'accozzaglia di cose messe giusto per raggiungere il libro tutto in una volta.

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Perché in un sito che si chiama ask invece di rispondere a tutte le domande si accumulano in modo seriale??? voi quante ne avete in sospeso??in base a cosa date la priorità ad una domanda rispetto ad un'altra?

Ne ho circa 600 in sospeso, ora da qui non riesco a vederle...
Non lo faccio apposta, ma spesso passo lunghi periodo senza ask e mi si accumulano inevitabilmente. Di solito cerco di rispondere a quelle più recenti, a meno che tra le "vecchie" non ce ne è una che mi colpisce in particolare. Dipende moltissimo dal tempo che ho a disposizione, però. Spesso domande leggermente più impegnative me le lascio per quando non ho tremila materie da studiare per il giorno dopo, insomma.
A volte ho un umore pessimo e preferisco non rispondere: evito di deprimere anche chi ogni tanto capita sul profilo e "mi legge".
Ultimamente sto cercando di non lasciarmene troppe in sospeso, perché mi dispiace anche.

Quando ti capita di dire qualcosa di poco carino o di dover per forza dire qualcosa di non proprio bello ad una persona,pensi mai a questa eventualità?Pensi mai a come potrebbero reagire?

Se di quella persona un po' mi importa, sì. Ammetto che - nel caso in cui mi avesse fatto qualche torto, o non mi vada molto a genio - risulto decisamente più fredda.
Nel primo caso mi esce fuori un tono più comprensivo, nel secondo più neutro, se non addirittura scazzato.
Liked by: NICHIBOTSU 日没

"Il cosmo è ricco di particolari, più ne vedo, più ne scopro, più mi sembrano amari". Con che occhio vedete il mondo che vi circonda? Pessimismo? Ottimismo? Realismo? Altro? Se vi va, raccontatemi un esempio preso dalla vostra esperienza.

The Doctor
So che la visione del mondo di ognuno dipende specialmente dalle esperienze che ha vissuto e dalle realtà che si è maggiormente ritrovato davanti. Però, personalmente, non riesco ad avere una visione troppo pessimista o negativa, nonostante ne abbia vissute parecchie di esperienze pessime. Perché come hai citato "il cosmo è ricco di particolari", e in mezzo a tutta la merda che puoi vivere o vedere, ci stanno quei (forse pochi) particolari per cui vale la pena vivere o sorridere. Questo per quanto riguarda la visione della mia vita.
Ammetto di aver messo totalmente da parte l'ottimismo, per quanto riguarda invece l'essere umano e l'umanità in generale.
Ogni volta che vedo un telegiornale, ascolto una notizia alla radio, leggo il quotidiano abbandonato sul tavolino di un bar la mattina... niente, lo schifo. Lo schifo raccontato da voci tranquille e ascoltato da persone ormai abituate a notizie giornaliere del genere. Persone a cui non frega più un cazzo se accadono determinate vicende del mondo, persone tranquille che ascoltano avide di sapere, avide di pettegolezzi sulla nuova persona scomparsa, avide di conoscere quanti amanti avesse quella donna appena torturata e uccisa dal marito, avide di sentirsi dire che è uno straniero che ci sta rubando il lavoro, avide di sentirsi ripetere quanto siano lontane le guerre attuali rispetto alla loro bella casetta calda col piatto pronto in tavola ogni sera.
Il menefreghismo.
Questo, non lascia spazio all'ottimismo.
Solo al fatto che prima o poi finiremo tutti nello stesso grande casino, provocato da tale menefreghismo.

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Liked by: The Doctor

Condividete con me, se vi va, un racconto legato alla pioggia. Può essere basato sui vostri ricordi o essere l'estratto di un'opera, come preferite.

The Doctor
La pioggia s'era diradata e la ragazza stava camminando in mezzo al marciapiede, la testa buttata all'indietro e le poche gocce le piovevano direttamente sulla faccia. Ella sorrise, vedendo Montag.
«Salve!»
«Salve», rispose lui e poi disse:
«E ora, si può sapere che cosa state facendo?»
«Sono sempre pazza, sapete. La pioggia ha un buon sapore, è bello sentirsi toccare dalla pioggia. Mi piace camminare sotto la pioggia.»
«Non posso dire che a me piaccia molto.»
«Sfido io, non avete provato mai!»
«Infatti non ho mai provato.»
La ragazza si leccò le labbra:
«Ha proprio un buon sapore!»
«Insomma, andate in giro a provare ogni cosa in una volta, vero?»
«Spesso anche due volte.»
- Ray Bradbury, Fahrenheit 451.

Quale è stata la domanda più assurda mai ricevuta su ask e nella vita di tutti i giorni? buon pranzo

La domanda più assurda qui su ask è stata: «se avessi mille piedi, quante seghe faresti?»
Mi sorpresi di vedere che chi la formulò, azzeccò i verbi.
Nella vita di tutti i giorni, mi chiedono spesso: «Perché non ti piace la coca-cola?!»
Non ha senso. Mi stai chiedendo per quale motivo le mie papille gustative trovano sgradevole il sapore di tale bevanda?

buon martedì. sto iniziando ad arredare la nuova casa e le idee sono sempre troppe. sapreste descrivermi il vostro habitat ? come vorreste vivere, con quali comodità, in quali luoghi e che libro mettereste sul comodino della vostra camera per poterlo leggere quando ne sentite la necessità.

Mi piacciono i posti isolati, ma ammetto che non riuscirei mai a vivere tipo in case perse in una foresta - per quanto sia poetica, la cosa. Sono abituata a Roma, e anche se spesso mi accanisco contro la poca natura che c'è qua e contro i molti palazzi, non cambierei città. Non per ora, almeno.
Vorrei una casa soltanto mia, però. Un rifugio, un posto accogliente, un posto che esprima la mia personalità con ogni oggetto intravisto, ogni parete, ogni disegno o poster appeso, tutto. Odio le stanze neutre, le pareti bianche (che mi mettono anche ansia, tra l'altro), gli scaffali vuoti, e nessun segno di un luogo comunque vissuto. Penso che ricrerei lo "scenario" che si presenta in camera mia: libri sparsi ovunque, alcuni in ordine, altri in posti improbabili; il piccolo acchiappasogni che pende vicino al letto, e quello invece enorme che pende sulla porta; quadri di star trek, star wars, Van Gogh, Jessica Lange: cose random che non c'entrano magari niente tra loro, ma che a me piace vedere insieme.
E vabbé, i miei tre immancabili gatti pronti a devastare ogni cosa, nonostante la mia ragazza sia anche allergica.

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Quale cosa ( materiale ) ti renderebbe felice in questo momento ? ( se non desideri ricevere le mie domande ti chiedo di dirmelo... grazie )

Mi accontenterei di una cioccolata calda, qualche vecchio fumetto ancora non letto, o qualche libro di poeti sconosciuti.
(Continua a mandare, più che altro scusa se a volte non riesco a rispondere in tempo; non ho l'altro telefono con l'app e con questo è un po' un'ammazzata...)

Se potessi tornare indietro e rivivere un momento della tua vita quale sceglieresti ?

Sinceramente non lo so. Ce ne stanno, ma erano momenti che se ripetuti nella realtà attuale non mi farebbero né caldo né freddo - davvero alcun effetto, o perlomeno non quello originale. Vivrei di nuovo soltanto momenti recenti, perché fanno ancora parte dei desideri che ho attualmente, del mio stato d'animo e di persone che adesso contano.
Forse, dal passato, vivrei nuovamente soltanto un qualsiasi momento del viaggio in Irlanda. La prima mattina che mi sono svegliata nel college con la luce dell'alba sul viso; la corsa tra gli alberi per arrivare in orario alla mensa; il vento sul viso e il rumore delle onde della scogliera sottostante; e tanti altri istanti che sembrano idioti, ma che mi sono rimasti dentro.

da cosa nasce l'odio? e da cosa nasce l'amore?

L'odio da insoddisfazione, frustrazione, gelosia, invidia, rancore, a volte dolore, e via dicendo.
L'amore non è così facile dirlo, o capirlo.
Può nascere da un niente: da uno sguardo, un sorriso, un gesto. Può nascere dall'esperienza personale, che ci porta ad amare qualcuno che ha vissuto una situazione simile alla nostra - chiamiamola comprensione, solidarietà. Può nascere da anni di presenza costante, di affetto, di protezione. Al contrario, può nascere anche da ciò che ci fa più male, o da chi ci fa più male.
Il fatto è che esistono troppi differenti tipi d'amore, tutti vissuti poi in maniera soggettiva: chiedersi da dove nasca è come chiedersi quali sono le tremila cose diverse, nell'universo, che riescono ancora a far battere il cuore in quel modo ad una persona.

All'inizio di guida galattica, c'è scritto un enorme 'Niente panico!'. Se dovesse scrivere un'autobiografia, cosa scrivereste all'inizio del libro, a caratteri cubitari, per avvertire il lettore?

«Attenzione: potrebbe non interessarvi nulla di quello qui riportato.»
Forse aggiungerei: "in quanto sfoghi personali di una persona psicolabile".

Oggi vorrei sapere, come state? cosa vorreste? e cosa non vorreste?

Sto bene ed è uno di quei rari momenti in cui vorrei esattamente quello che già ho, senza comunque darlo per scontato.
Questo mette un po' in discussione la mia vecchia/solita teoria secondo cui: vuoi una cosa soltanto quando non ce l'hai.
Però, sono contenta che la metta in discussione, sì.
Una cosa che non vorrei, è il continuo doversi organizzare con lo studio, il continuo alzarsi presto, il continuo frequentare sempre i soliti posti, sia di giorno che di notte. Non vorrei la solita routine, insomma. A volte ho bisogno di cambiarla, perché inizia a mettermi alle strette. Succede sempre che, non potendo, finisco con il rifugiarmi in libri, fumetti e storie, finché non mi passa l'"ansia".

cosa rappresenta per voi una foto scattata dalla finestra della vostra camera da letto o dalla vostra camera preferita ? cosa vedete e cosa pensate mentre la osservate? buona serata ragazzi/e

Verrebbe una foto decisamente poco artistica: stando al piano terra, ho (purtroppo) le finestre con le sbarre. Tra l'altro mi piacerebbe avere almeno una finestra che dia sulla strada. Per osservare le persone, i cambiamenti esterni durante le ore della giornata, anche solo scenari differenti. Invece ho sempre il classico muro un po' lontano del mio giardino, con le classiche crepe vecchie di 18 anni, e le classiche piante che mia madre si ostina a tenere - nonostante le faccia morire praticamente quasi tutte, ancora non so come.
Guardando una foto del genere, da quella prospettiva, penso che ripenserei semplicemente a una me-bambina che gioca in giardino per fatti suoi, cercando folletti appena conosciuti in un libro o aumentando le crepe sul muro con il pallone appena comprato.

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