#fritte

Ha il sapore della frutta secca al termine di un pranzo o di una cena in compagnia.
Del dessert condiviso con la persona che ami nel dopocena.
Di un bicchiere di vino o un caffè con un amico/un'amica che non vedi da tanto.
Di un panino col salame, dell'acqua fresca non appena arrivi in cima ad una montagna o alla fine del sentiero e vedi il panorama che ti fa sospirare l'anima.
Della pizza o le patatine fritte divise con gli amici dopo tante chiacchiere, magari il venerdì sera davanti ad una birra.
Delle lasagne o della polenta al pranzo della domenica.
Di terra, quando sali sul gradino più alto del podio dopo aver faticato tutto l'anno pancia a terra per arrivare fino in fondo.
Di un sospiro, quando la Bellezza si trova innanzi a te e nulla potrebbe ristorarti di più.

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Certo che ha proprio un sapore strano questa felicità.😅

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*La giovane, rimasta sola nella stanza, tornò nuovamente a perdersi nei suoi tarli confusi. Le goccioline d’acqua scorrevano lungo la diafana pelle, seguendo le curve prosperose del corpo. Sospirò, svegliata dal bussare della porta – possibile? Avevano fatto così in fretta? Il cameriere si presentò con un gran sorriso sulle labbra, che Astrid ricambiò amichevolmente, ringraziandolo. Il profumo del pesce riempì la stanza. Si vestì in fretta, giusto un attimo prima che Levi uscisse dal bagno, avvolto soltanto dall’asciugamano, i capelli tirati indietro, di un nero lucido e invogliante. Astrid sentì un disagio salirle dalla punta dei piedi e toccarle veementemente le corde del cuore.
Sospirò di nuovo, questa volta amaramente. Doveva accettare l’idea di avere un fratello così dannatamente bello. Si sedette a tavola; riempirsi lo stomaco era sempre stata la scelta più adatta nei momenti di difficoltà – in qualsiasi momento, in realtà; ma è meglio non essere troppo sfacciati con Astrid.*

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- buon appetito!

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*Senza altro ritegno e contegno – ha pur sempre suo fratello seduto a tavola, non doveva comportarsi come una principessina – iniziò a mangiare tutto ciò che le capitava sott’occhio, a partire dai gamberoni, passando poi alle ostriche, all’orata al forno e come peccato di gola, delle ottime patatine fritte pucciate nella maionese. Ogni fardello che inquinava la sua mente svanì dinanzi a tanto ben di dio. Amava mangiare proprio per questo motivo; il cibo la trasportava in una dimensione parallela. Finalmente alzò lo sguardo e quando incontrò il viso del gemello, si fermò d’improvviso, rossa d’imbarazzo benché lui la guardasse con gli occhi di sempre. Era tutto... normale! Gli sorrise – Astrid evita. Hai un po’ di prezzemolo tra i denti!*

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- avevo proprio voglia di un dolce al cioccolato, di quelli che si sciolgono in bocca.

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*Proferì, prendendosi tutto per sé il dessert. Quando lo affettò con il cucchiaio, al suo interno, il cuore caldo colò, e un profumo invitante di cioccolato bianco e lamponi pervase le narici della castana; le brillarono gli occhi.*

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- ooh Levi, devi assaggiarlo questo!

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*Esclamò, obbligando il gemello alla degustazione e gli infilò – sempre con non calanche, perché sì – il cucchiaino in bocca.*

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- gnam !!

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*Felice lei, felici tutti, no?!*

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- sorbetto? Non credo di averlo mai bevuto. Sai com’è finita l’ultima volta che ho toccato dell’alcol..

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*E ripensando al matrimonio dei genitori, non seppe se ridere o piangere. Si alzò dal tavolo e sbirciò nel mini frigorifero, come consigliato dal corvino. Ce n’era di ogni, ma per ora si limitò a quel famigerato sorbetto. Aveva una strana consistenza, come un semifreddo e profumava piacevolmente di limone. Si leccò le labbra e ne versò in due bicchieri, uno per lei e uno per Levi.*

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- sono assolutamente felice!
Ma mi raccomando, non farmi bere troppo.

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*Lo raccomandò. Lei e il darsi un freno erano i due poli opposti.*

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//parte 1

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