Stavo ascoltando una canzone che mi ha fatto rendere conto di non prestare abbastanza attenzione alla mia famiglia che in realtà ne meriterebbe tantissima. Che rapporto hai con la tua famiglia? C'è qualche ricordo che ti faccia capire quanto sia importante? -A. ❤
Sinceramente, un pessimo rapporto. Non vedo tutti spesso, e con la maggior parte dei parenti che ho non ho praticamente nulla in comune. Anzi, molti li ho sempre visti con un po' di astio: per alcune tradizioni che sono insite in loro, alcuni modi di pensare che reputo un po' chiusi, alcuni commenti che fanno, lo stile di vita che seguono.
Ci sono ovviamente delle eccezioni, tipo qualche cugino/a. Ma spesso perché entra in gioco il fattore affetto.
Ad esempio, voglio un sacco bene a mia zia, la sorella di mio padre. C'è sempre stata, ho tantissimi ricordi con lei, e mi piace tantissimo come persona. Amo mia nonna paterna sempre per motivi simili, poi mi fa ammazzare dalle risate.
Ma con l'altra valanga di gente, provo o indifferenza o sentimenti negativi.
Poi non so, non amo stare in famiglia. Alcuni legami di sangue e basta non mi vanno a genio, non so spiegarti. Come se fosse dovuto tenere a quella persona nonostante non avete nulla in comune e nonostante non ci hai mai costruito nulla: è come fingere per convenzioni obbligatorie. E ostentare sorrisi che non sento o parole che non sono mie, anche solo se per rispetto, è una cosa che detesto.
Poi vabbè, con "famiglia" sono abituata ad indicare solo me, mia madre e il mio gatto, ormai. Abito soltanto con lei da quando ho due anni, e anche se ci sono i classici conflitti adolescenziali - diciamo che non ci sopportiamo il 98% delle volte -, non ho bisogno quasi di nessun altro nel contesto familiare.
Ci sono ovviamente delle eccezioni, tipo qualche cugino/a. Ma spesso perché entra in gioco il fattore affetto.
Ad esempio, voglio un sacco bene a mia zia, la sorella di mio padre. C'è sempre stata, ho tantissimi ricordi con lei, e mi piace tantissimo come persona. Amo mia nonna paterna sempre per motivi simili, poi mi fa ammazzare dalle risate.
Ma con l'altra valanga di gente, provo o indifferenza o sentimenti negativi.
Poi non so, non amo stare in famiglia. Alcuni legami di sangue e basta non mi vanno a genio, non so spiegarti. Come se fosse dovuto tenere a quella persona nonostante non avete nulla in comune e nonostante non ci hai mai costruito nulla: è come fingere per convenzioni obbligatorie. E ostentare sorrisi che non sento o parole che non sono mie, anche solo se per rispetto, è una cosa che detesto.
Poi vabbè, con "famiglia" sono abituata ad indicare solo me, mia madre e il mio gatto, ormai. Abito soltanto con lei da quando ho due anni, e anche se ci sono i classici conflitti adolescenziali - diciamo che non ci sopportiamo il 98% delle volte -, non ho bisogno quasi di nessun altro nel contesto familiare.
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Lorenzo Gatti
Il rumore del silenzio.