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Tortura del silenzio: pro o contro?

sharon1885’s Profile PhotoSharon
È una modalità di manipolazione subdola che riesce ad avere un grande impatto sull’emotività della persona che subisce. Il silenzio in questo caso diventa un’arma letale per la psiche dell’altra persona, facendola vivere nei dubbi, nell’incertezza, camminando su un filo su cui sta a malapena in equilibrio, pronta per cadere nel baratro. È quasi affascinante pensare a quanto male puoi provocare semplicemente facendo il nulla totale. Detto ciò, alcune persone semplicemente se lo meritano, per quanto crudele possa essere, ed io stesso spesso rispondo a determinati comportamenti semplicemente ignorando e non parlando. Non utilizzo i miei “strumenti” per manipolare l’altra persona, oppure per farla sentire in colpa per qualcosa che non ha fatto. Semplicemente, dipende da ciò che hai fatto, potresti non meritarti neanche la mia attenzione, ed a quel punto il silenzio è l’unica via che mi rimane.

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Sentite mai la necessità di scappare e mollare tutto?

viviana_primi00’s Profile PhotoViviana
Sì, molto spesso, e quando avrò la possibilità economica di farlo, lo farò. Andrò in un posto lontano, che non conosco, lontano da tutte le persone che mi conoscono, irraggiungibile dalle persone che mi conoscono. Non ho nulla da condividere con il posto in cui sto al momento, in tutti i sensi. Soltanto il cielo mi fa sentire distante da questo posto, ed il cielo posso averlo con me in qualsiasi altro luogo. Non serbo alcun rancore, semplicemente qui non sto bene. Non è il mio posto, è soltanto un posto di passaggio, uno dei tanti. Sento il bisogno di essere in un posto che sento “mio”, dove sento di appartenere, e queste sensazioni non riesco a sentirle dove sono adesso. Sono in una costante alienazione da ciò che mi circonda, io e l’ambiente intorno a me non siamo mai in sintonia.

Ciao🌻 Come mai, secondo te, c'è la concezione di meritare il bene (quindi bene=merito)?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
Per rispondere a questa bellissima domanda, parto dal presupposto che in natura non esiste il “bene”, il “male” ed il “merito”. Sono concetti creati dagli umani e dalla loro coscienza, come risposta ad un mondo dove “degenerare” perché tutti si ammazzano a vicenda, è contro-evoluzionistico. Se tutti si uccidessero a vicenda senza pietà, non molte persone rimarrebbero sulla terra. In natura, non è così. Gli altri animali si uccidono a vicenda continuamente per sopravvivere, per il cibo, per litigi, per accoppiarsi, ma è pur vero che nella maggior parte delle specie ci sono tantissime nascite per ogni morte, salvo eccezioni quali specie a rischio d’estinzione. Ora, per rispondere alla tua domanda, bisogna capire un po’ di storia dell’uomo. Perché l’uomo ha creato una società, con delle regole precise? Ovviamente, per non generare quello che per noi sarebbe il caos. Se non avessimo un concetto di “giusto” e “sbagliato”, di “bene” e “male”, fin troppe persone farebbero del “male” perché non ci sarebbe una punizione che ci fa soffrire. Anche molte religioni premono molto su questo tasto dolente: “se non fai così, sarai punito per sempre all’inferno”. Adesso, come esiste una punizione perché fai qualcosa di “sbagliato”, esiste anche un premio quando fai qualcosa di “giusto”, altrimenti, perché farlo? Moltissime persone hanno bisogno di un tornaconto per compiere azioni “benevole” affinché possano avere la soddisfazione di aver fatto qualcosa di “corretto”. La verità è che senza questo meccanismo, la società che abbiamo costruito per tanto tempo, comincerebbe a vacillare, e pesantemente anche. Quindi per darti una risposta definitiva, penso sia una strategia di adattamento dell’umanità per preservare la specie.

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Hola🧚 C'è qualcosa che ti fa "ridere di cuore"?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
Potrebbe sembrare strano da dire, ma non riesco a pensare a nulla che mi faccia ridere così tanto da poter dire di aver fatto una bella risata. Sono una persona che già da me non ride molto, perché non mi viene sempre naturale come risposta di fronte ad un avvenimento che farebbe ridere gli altri. È anche difficile per me rispondere agli stimoli esterni in generale, non sono tante le situazioni che mi fanno realmente provare qualcosa, si potrebbero contare sulle dita di una mano, e generalmente, non provocano una risata, ma altri tipi di sensazioni. Ad esempio osservare la natura, oppure dedicarmi alle mie attività curative dell’animo. Sicuramente, il mio cane riesce a farmi ridere, ma non “di gusto”, non una risata di divertimento, è spesso una risata di tenerezza, che viene fuori dal suo comportamento buffo.

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Che tipo di comportamenti ti fanno allontanare da una persona in una conoscenza?

CristianScriosteanu’s Profile PhotoKrieg
Purtroppo, sono una persona molto selettiva, e spesso non volontariamente. Se non mi trovo per niente bene con una persona, anche se non ha fatto nulla di male, mi è solito allontanarmi e spiegare chiaramente il motivo. Sono solitamente aperto a tutte le tipologie di discorsi, ragionamenti ed opinioni, ma a volte semplicemente una persona può non trasmettermi un’energia positiva, allora finché la situazione non migliora decido di prendere le distanze. In genere però non ho degli standard rigidi, devi farla grossa per liberarti di me. Azioni come tradire la mia fiducia, oppure portare costante negatività nella mia vita, mi porteranno ad allontanare la persona che è causa di tutto ciò. Bisogna anche considerare che per via del mio carattere solitario, mi capita di nutrirmi della mia solitudine in maniera produttiva, dove letteralmente ricarico le mie “batterie sociali” — come le chiamo io —, ed allontano tutti indistintamente per dedicarmi in solitudine ad attività curative dell’animo quali musica, arte, lettura e scrittura, finché non mi sentirò rigenerato e pronto per ripartire. A quel punto, chi vuole rimanere lo fa, chi non vuole, lo perdo.

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Secondo voi, esiste il destino e quindi la nostra vita è già tutta scritta oppure siamo noi a crearcelo con le nostre scelte strada facendo?

viviana_primi00’s Profile PhotoViviana
Da persona direi anche eccessivamente pragmatica, penso che tutto ciò che accade intorno a noi sia reazione e conseguenza di eventi accaduti. La direzione che prende lo svolgimento della nostra vita dipende dagli eventi minimi, infimi ed impercettibili quali semplici reazioni chimiche ed elettriche nel nostro cervello, agli eventi più impattanti e notevoli quali azioni che noi stessi compiamo, o che le persone intorno a noi compiono. Anche la più insignificante delle scelte, è conseguenza e reazione di un altro evento che in un modo o nell’altro, ci condiziona nelle nostre scelte, e cambia l’ambiente intorno a noi e come viviamo la nostra vita. Un esempio pratico e banale, quando sei in fila per un negozio e vi sono due file, e se ne sceglie una dietro la quale aspettare, sarà sicuramente diverso dallo scegliere di aspettare dietro l’altra fila. Alcune variabili che cambieranno saranno il tempo di attesa, le persone con cui interagiamo, il campo visivo rispetto alla posizione in cui stiamo, i suoni e gli odori che sentiamo e come percepiamo l’ambiente. In genere quindi, non mi piace parlare di “destino”, ma soltanto di azioni e reazioni concatenate che si susseguono fino alla fine dei nostri giorni. Anche quando non ci saremo più, la materia del nostro corpo seguirà da sé il suo ciclo di azione e reazione, succederà sempre, fino alla fine dei tempi se mai ce ne sarà una.

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Qual è la domanda o le domande che odiate di più ricevere qua su ask?

"Come stai? Rispondi sinceramente"
Quando ponete questa domanda, chi vi credete di essere per io dirvelo in maniera sincera o anche solo rispondere?
E soprattutto, perché chiedere questa cosa con shoutout? Se volete le risposte sincere, non fatelo con tutti e non fate finta che vi importi, non potete pretendere una risposta sincera che sia positiva o negativa ad una domanda sullo stato psicofisico di una persona quando la mandate a tutto ask e non ve ne frega assolutamente nulla.
Tengo quella conversazione per le persone con cui sono stretto, sia nel caso in cui stessi bene, sia nel caso in cui stessi male, quindi quando me la ritrovo in shoutout mi dico sempre "Dio mio, ci risiamo"

Se ipoteticamente la vostra metà vi proibisse di uscire con gli amici, direste ciao agli amici o alla vostra relazione?

blackphoenix82’s Profile PhotoNekar Dlugraf
Stare in una relazione non vuol dire precludere gli altri rapporti umani. La vita di due persone in una coppia prosegue sia all’interno che all’esterno della relazione, e se vuoi al massimo un punto d’incontro dove il tuo eventuale partner conosce i tuoi amici e state tutti insieme. Un partner che ti proibisce di stare con i tuoi amici sta facendo terra bruciata intorno a te, per avere il controllo. Questo è un rapporto malsano, e non mi faccio mettere i piedi in testa in questo modo, nemmeno dalla persona che potrei amare. Sono una persona, il mio essere persona deve rimanere. Relazione sentimentale non vuol dire annullarsi, è una semplice aggiunta ad una vita che già senza va bene. Stesso discorso se degli amici provassero a proibirmi di stare con la mia partner. Nessuno deve porre limiti del genere a nessun altro.

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Pensi che ciò che percepiamo sia realtà o solamente un costrutto delle nostre menti?

vane0432’s Profile PhotoᏉ.
Domanda interessantissima, per la quale ho usato gli ultimi 5 giorni per formulare una risposta. È un argomento sul quale mi sono sempre informato, e sul quale ho sempre cercato di darmi spiegazioni tramite ragionamenti infiniti. Ho un pensiero preciso sull’argomento, principalmente scientifico. Ti spiegherò, in parte è realtà ed in parte è frutto delle nostre menti e di come la realtà viene tradotta da esse tramite i nostri sensi ed anche i punti di vista di ogni persona, andando nel campo della relatività. In termini pratici, la realtà come la vediamo noi non è necessariamente come la realtà è realmente, ma è come il nostro cervello tramite i nostri sensi è in grado di tradurre la realtà. Facendo un esempio pratico, basta pensare ai cani che vedono molti meno colori rispetto a noi per capire che esistono realtà ben diverse da quelle che la nostra mente forma, che però sono legittime e non possono essere considerate “non reali”. Sono semplicemente un modo di rappresentare la realtà in maniera diversa. E chissà ci saranno esseri capaci di vedere la realtà in maniera completamente diversa da come la vede qualsiasi altro essere sulla terra. I serpenti per esempio sono capaci di vedere ad infrarossi, in modo da captare il calore, l’energia che le prede emanano più facilmente. Per noi è impossibile da vedere soltanto con i nostri occhi, eppure loro vedono una realtà che noi sappiamo esiste, ma in modo naturale non vediamo. Questa è la spiegazione scientifica. Poi viene la spiegazione sociale, dove paragonandoci alle persone intorno a noi capiremo che a seconda delle esperienze, cultura, modalità in cui viene strutturato il pensiero ed altro, non potremo mai vedere la realtà esattamente come la vede un’altra persona. Infine, c’è una teoria meno probabile che non escludo perché non sapendo nemmeno l’1% sull’universo, chissà cosa abbia in serbo per noi. Questa teoria è chiamata solipsismo, secondo la quale tutto ciò che noi consideriamo “realtà” è soltanto una visione della nostra mente. E quando dico tutto, intendo letteralmente tutto. Le persone intorno a noi, non esistono, la nostra mente le ha create. La terra, i pianeti, la fantasia, la famiglia, gli animali, tutto esiste solo nella nostra mente. Tu, non esisti, esisti nella mia mente. Questa domanda non esiste, la mia mente ha creato te ed ha fatto in modo che sempre nella mia mente tu inviassi questa domanda.
Per quanto improbabile come teoria, è estremamente affascinante e anche se non ci credo, non la escludo del tutto, perché alla fine, viaggiare con la mente è tutto ciò che a volte mi rimane.

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Vi piace leggere? Se sì, avete libri da consigliare che vi sono rimasti impressi? 📚

viviana_primi00’s Profile PhotoViviana
Leggere per me è nutrimento per la mia anima tormentata. Mi dà pace, mi dà inquietudine, mi dà sostegno, mi dà idee, mi fa viaggiare con la mente dove altre attività non riescono. Se non avessi la lettura, sarei una persona completamente diversa, probabilmente con un vuoto dentro in più da colmare. Ho bisogno di leggere, ho bisogno di conoscere, ho bisogno di imparare. Che siano storie, libri su cui studiare, poesie, libri di divulgazione scientifica, libri storici, libri antichi, mi piacciono tutti, tranne i romantici. Se mi ritrovo a leggere un libro romantico, per me è un buon pretesto per addormentarmi. Il mio libro preferito è Il Signore delle Mosche, di William Golding. Non vi racconto di cosa parla il libro, perché mi piace lasciarvi la possibilità di leggerlo se volete. In generale, la storia tratta delle disavventure di un gruppo di bambini che devono adattarsi ad una società creata da loro stessi, da soli. Con questa società, l’autore tratta il tema della malvagità che, a seconda delle circostanze ed in situazioni estreme, può essere una caratteristica anche dei bambini. La cattiveria, la malvagità e la sete di potere può uscire fuori da ognuno di noi quando sottoposti a situazioni fuori dalla nostra portata. Nonostante io non sia sempre d’accordo, in molte situazioni questo ragionamento è reale. Non sapremo mai completamente cosa siamo disposti a fare pur di vivere, finché non ci ritroveremo in quelle situazioni. È un libro che ti fa ragionare e tramite la trama principale, ti fa volere andare avanti nel leggerlo sempre di più. In molti tratti, è abbastanza crudo, quindi non ve lo consiglio se siete troppo sensibili.

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Hai mai detto qualcosa di carino solo per non ferire l'altra persona?

The__Queeen’s Profile PhotoThe__Queeen
No, ben poco mi importa se l’altra persona ci rimane male o altro. Dico i fatti come sono, che piacciano o meno non è un mio problema. Il massimo sforzo che faccio è essere ai limiti del rispetto, per non abbassarmi a livelli di perdita di controllo, perché solitamente non mi servono. Non perdo tempo, dico quello che devo dire chiaramente, se ti va bene, bene, se no, non è un problema che mi riguarda.

Può esserci un “troppo” in una relazione?

AlessandraChiclets213’s Profile Photo15 burro asino grossa lampada
Sì, può esserci e spesso c’è, anche se può dipendere dalle tipologie di persone coinvolte a volte. Se dovessi fare un esempio, io tendo ad essere estremamente distaccato ed a dimostrare una sorta di affetto ed interesse tramite azioni pratiche. Se dovessi farti un esempio, tempo fa una delle dinamiche che avevo costruito con la mia ex era in situazioni sociali, sapendo che lei soffriva di una forte ansia sociale, di cogliere i minimi segnali di disagio, farle un cenno di andare via, lei che annuiva quasi impercettibilmente pur capendoci già dallo sguardo, e con una scusa riuscivo ad allontanarla dalle situazioni che le creavano panico. L’attenzione ai comportamenti di una persona per farla stare a suo agio, e tutti gli anni che ho speso per aiutarla a migliorare o comunque essere lì anche in silenzio se serviva, per me sono la modalità migliore per dimostrare che ci tengo, ed è comunque un’eventualità rara, dato che l’unica persona che mi abbia mai fatto sentire umano in tutta la mia vita è lei.
Data questa digressione, il punto dove voglio arrivare è che per me messaggi continui dalla mattina alla sera, pieni di amore che non so neanche dire a parole, fare sapere all’altra persona cosa io stia facendo costantemente, essere appiccicati, quasi in simbiosi, è troppo per me. Mi stanco facilmente, prediligo la solitudine, per questo ho bisogno di una relazione con persone non ossessive, minimamente gelose o anche per nulla gelose, o se gelose non in maniera tossica, sincere. Dimostrazioni di affetto palesi e ovvie in maniera continuata mi stancano mentalmente e sarebbero una farsa se le mettessi in atto io stesso. Lo faccio in altri modi, nei miei modi, e se l’altra persona mi conosce abbastanza bene saprà che è speciale perché non riuscirei a farlo con altri, motivo per cui non ho neanche chissà quale cerchia di amici, il che non mi importa particolarmente a prescindere.
Anche il controllo in una relazione è troppo, anzi, non dovrebbe esserci per nulla secondo come io vedo una relazione. Non voglio essere controllato e non voglio mettere paletti agli altri finché non vengo tradito e si è sinceri. So molto bene come funzionano le persone e in un modo o nell’altro se vorranno voltarti le spalle lo faranno a prescindere da quanto tu le abbia controllate o provato a controllarle: è stress inutile.
Il resto che è parte di una relazione è ancora più soggettivo in termini di “troppo” e “abbastanza” dei criteri descritti sopra, quindi non ritengo opportuno scriverne.

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Ciao🌷 Quando, per te, un cuore è puro e bello?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
Quando nonostante le difficoltà e nonostante l’essere stati forzati a scontrarsi con ciò che c’è di più crudele e perverso nel mondo, l’essenza della persona non cambia ed è ancora capace di notare ciò che c’è di meraviglioso, dargli importanza, provare sentimenti forti e stupore rispetto ad esso. Quello è un cuore puro, innocente, forse anche un po’ ingenuo. Ed ahimè, io a volte sono un mero peccatore nel non meravigliarmi più per ciò che merita.

Ciao! C'è qualcosa a cui non sei pronto/a?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
Potrebbe sembrare strano da sentire, ma tecnicamente sono pronto a tutto, anche quando non penso di esserlo. So benissimo che qualsiasi cosa accada, io sarò abbastanza capace da adattarmi, trovare soluzioni, superarla se è un problema. Non c'è qualcosa per cui "non sono pronto", ma più che altro situazioni e scenari che se accadessero ora e non fra qualche anno mi metterebbero in maggiore difficoltà rispetto a quando gli avvenimenti vengono nel tempo in cui (per me) dovrebbero venire. Quello che posso dire è che anche se succedessero cose inaspettate, conoscendomi saprei trovare una via d'uscita anche volendoci tanto tempo. Ho abbastanza risorse per affrontare un po' di tutto quindi nel mio caso non si parla tanto di essere pronti, ma di pura convenienza.

Cosa desideri più di qualsiasi altra cosa in questo momento?

viviana_primi00’s Profile PhotoViviana
Chiudere gli occhi e lasciarmi andare alla fantasia, esplorando mondi sconosciuti, mai visitati, mai esistiti. Viaggiare con l’immaginazione, alienarmi dalla realtà e ritrovare il mio io alla ricerca di qualcosa che nemmeno lui sa cosa sia, ma che se lo trovasse, sarebbe un bene immenso. Io e me stesso andremmo in giro per i pianeti lontani, raccogliendo storie da scrivere, storie da raccontare, storie da custodire. Sia mai troviamo qualche essere senziente che vive in maniera completamente diversa da noi, e trovando un modo per comunicare, ci rende partecipi delle sue giornate. Andremmo in giro a meravigliarci delle piccole cose, come collezionare ricordi di tramonti osservati da mondi diversi. Come vorrei poterlo fare in questo momento, come vorrei riuscire a distaccarmi, a spiccare il volo, a prendere la penna e scrivere fino a quando la mano ed il polso fanno male. Purtroppo, i miei pensieri e le mie preoccupazioni mi tengono ancorato alla realtà al momento, magari dormirò e nei miei sogni troverò il mio porto, sconosciuto, ma sicuro.

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Avrei bisogno di un consiglio. Circa un mese fa il mio ragazzo mi ha lasciata dopo 5 anni e mezzo perché non prova più il sentimento che provava prima. Aveva detto che voleva continuare un rapporto di amicizia e che non escludeva che in un futuro sarebbe potuto riaccedere qualcosa. Che dovrei fare?

Rispondo in base a ciò che dici senza dettagli, ed è soltanto la mia opinione.
Lui ha fatto quello che sentiva di fare ed è stato sincero, quindi anche tu dovresti fare quello che senti di fare ed essere sincera.
Ci tieni abbastanza per mantenere un'amicizia? E se sì, quell'amicizia ti farebbe stare male?
Se essere sua amica non ti fa male, e di base non ti ha fatto qualcosa che non doveva, io semplicemente rimarrei come persona, e basta. Continuerei la mia vita, se trovo qualcuno bene, se rimango solo anche, se mi ritrovo di nuovo con lui, bene anche quello. Ti ha fatto capire che vuole averti nella sua vita senza presupposti per una relazione, ed è quello che deve essere d'ora in poi. Finché non ti usa e non si aspetta che tu stia lì ad aspettarlo, va bene, perché secondo me non devi stare ad aspettarlo. Il resto procederà a seconda di come andranno le cose, insieme o meno.

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Vale la pena continuare ad aspettare che tutto vada meglio?

AlessandraChiclets213’s Profile Photo15 burro asino grossa lampada
L’altra notte ero molto ubriaco, avevo bevuto veramente tanto ed ho avuto un crollo mentale dove ho sfogato anni e anni andati male. Non sono una persona che scoppia nemmeno quando alterata da sostanze, quindi quella notte avevo raggiunto il limite. Pensavo di avere perso tutto, pensavo che fosse finita. Ero lì, sul marciapiede, nella disperazione più totale, la fine di un uomo.
Poi una persona si è avvicinata, erano le 3 di mattina. Non riuscivo nel buio a capire bene, ma avevo capito che era un ragazzo un po’ più grande di me. Si è seduto vicino a me sul marciapiede, senza chiedere nulla mi ha detto che le cose sarebbero andate meglio. Ha parlato un po’ di lui per distrarmi, mi ha offerto una sigaretta ed il suo cornetto alla fragola a cui ho dato un morso e che ho lasciato. Abbiamo parlato per due ore, ci siamo scambiati gli accendini e il numero, e credo che se non avessi incontrato questo ragazzo quella notte, avrei finito lì la mia vita.
Non aveva nessuna responsabilità, ha soltanto incontrato una persona nel momento più basso della sua vita, e si è seduto a parlare di cazzate e tenermi compagnia, fino alle 5 del mattino.
Ho ancora molto da aggiustare nella mia vita, e credo avessi bisogno di quel crollo. Alla fine, l’unica persona che mi abbia mai fatto sentire umano è scomparsa per sempre nell’unico modo che io avrei potuto prevenire, ma non l’ho fatto. Ho lasciato il mio lavoro, sommerso dal periodo di esami e da una vita vissuta nel delirio, al punto che mi sento come se avessi vissuto il doppio della mia età, sono finalmente crollato.
Da quel punto in poi potevo andare soltanto su, potevo soltanto risalire, perché più in basso di quel momento ci sarebbe stata soltanto la morte.
Vale la pena, ne varrà sempre la pena. E se non andrà bene almeno morirai con il pensiero che hai provato tutto quello che potevi per stare meglio.
(Ho trovato un altro lavoro - stesso lavoro ma posto diverso)

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Ciao. Cosa hai difficoltà ad ammettere a te stessə?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
In realtà, non c’è nulla. Né riguardo me stesso, né riguardo il mondo che mi circonda, che io non riesca ad accettare oppure anche solo ammettere. È una domanda molto interessante, perché se me l’avessi posta 10 anni fa, la mia risposta sarebbe stata completamente diversa. Ho avuto una vita non proprio facile, mi dannavo l’anima su certi problemi. Da allora ne ho fatta di strada, e la verità è che qualsiasi cosa succeda, la prendo come viene, fino alla fine, non mi importa più. Ciò non significa che sono rassegnato, anzi, se qualcosa non va faccio quello che posso per risolverla, ma ho imparato ad accettare tutto perché questo è il mondo, e non posso cambiarlo, sarei presuntuoso se anche solo pensassi di poterlo fare. Vedo le cose come sono, né più, né meno. Negative o positive, sono quelle e so viverci.

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Ciao! Immagina di avere un foglio bianco e di dover raffigurare te stess*: sapresti dirmi che disegno saresti? Forme, colori, sfumature, ombreggiature, tratto: qualsiasi elemento.

Thomaszanche’s Profile PhotoThomas
Il primo giorno all'Accademia, il professore ci mise davanti ad un foglio vuoto, e ci chiese di disegnare qualcosa che ci rappresentasse. "Vado per 40 minuti, quando torno, voglio che la maggior parte di voi, se non tutti, abbiano finito ed appeso il loro disegno al muro."
Il professore se ne va, tutti si mettono all'opera. Io non avevo nemmeno il foglio, nemmeno la matita. Mi guardo intorno, non conoscevo nessuno, nemmeno mi andava di chiedere un foglio ed una matita. Passano 15 minuti, i ragazzi intorno a me avevano già cominciato le loro piccole opere d'arte. Un ragazzo nota la mia "nullafacenza" (so bene che questa parola non esiste), e mi chiede se volessi un foglio, io rispondo di sì, lo ringrazio e strappa un foglio a caso da un quaderno a quadri. Un altro ragazzo mi passa una matita, e così sto lì, 20 minuti già passati a fissare il mio foglio vuoto. Guardando ciò che gli altri avevano fatto, mi sale un po' di ansia. Tutti avevano fatto autoritratti abbastanza fedeli rispetto alla realtà, uno più bello dell'altro. Molti si conoscevano tra di loro, parlavano, chiacchieravano, scherzavano. Io ero nella mia bolla. Guardavo sempre più disegni appesi al muro, passarono 30 minuti, ed io ancora di fronte al foglio vuoto. 35 minuti, tutti avevano appeso il loro disegno, io ancora di fronte al foglio vuoto... Mancavano gli ultimi 5 minuti. Ed è così che negli ultimi 3 minuti mi ritrovo a disegnare un alieno con appena la testa e le spalle, piccolo, sfocato, nel centro del foglio. Il tempo finisce, appendo anche io il mio... "disegno"? Il professore finalmente torna nella classe, fa un giro dei disegni, vede questi ritratti fedeli alla realtà, oggettivamente belli, li osserva con serietà ed occhio critico. Passa tra i disegni, cercando di associare quei disegni alle persone che li avessero disegnati, fin quando non arriva al mio. Appena lo vede, gli scatta un sorriso, che poi si tramuta in risata. Stacca il disegno dal muro e chiede "Chi ha fatto questo disegno?", con timidezza alzo la mano, il professore ride, e senza dire nulla, lo riappende al muro. Chiama l'altra professoressa per farle guardare i disegni, e le chiede di indovinare il suo disegno preferito. La professoressa gira per i disegni, si ferma al mio, e gli punta il dito contro "questo!". Il professore ridendo prende di nuovo il disegno, e guardandomi dice "Non chiedo il significato di questo disegno, non capisco nemmeno se è un alieno o un fantasmino. Però hai fatto parlare di te ed hai generato domande nell'osservatore".
Da quel momento capii di aver preso la giusta strada facendo l'artista.
Ecco, se dovessi mai disegnare qualcosa, sarebbe quello sgorbio di alieno. Il perché, beh, trovatelo voi, ragazzi.

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Tutto quello che è profondo spaventa un po'. È così per te?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
No, più è profondo, più mi butto dentro a capofitto. Più è profondo, più mi incuriosisce. Ho bisogno di capire, di scoprire, di sperimentare. Avere subito la risposta è troppo facile, io sono amante e maestro della complessità, la mia mente è caotica, la mia mente pensa e cerca di darsi una spiegazione a tutto. Perché negarmi la bellezza di curiosare, e la soddisfazione di trovare risposte nel farlo?

Ciao.🌷 C'è un gesto quotidiano, fatto da te o da qualcun altro, che credi sia un atto d'amore?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
Sai, io sono una persona che ama molto difficilmente, e anche quando lo fa si ritrova in dinamiche alquanto difficili da gestire. In un modo o nell'altro non si parla mai di stabilità con me, e lo ammetto. Però so di essere capace di "amore" principalmente rispetto a due variabili. Una è la mia ex, un'altra è il mio cane. Partendo dalla mia ex, lei è stata la prima (ed al momento l'ultima) per la quale io abbia provato dei sentimenti speciali. Io sono quel tipo di persona che se non mi vai a genio, non provo niente per te neanche se fai parte della mia famiglia, quindi lei per me era veramente speciale. Non so se fosse perché era l'unica persona che in un modo o nell'altro non mi aveva mai fatto del male, né volutamente, né involontariamente. Era ingenua, a differenza mia amava, amava e amava a mai finire, ma a me non dispiaceva. Purtroppo, entrambi eravamo all'inizio di un tunnel dal quale non riuscivamo ad uscire, per via di diversi ma simili problemi mentali. Lei era lontana, e pur visitandola, non riuscivamo a darci il supporto di cui avevamo bisogno a vicenda, perché a malapena riuscivamo a sostenere noi stessi. Quindi ci siamo lasciati, lei continuò a fare dentro e fuori dal reparto psichiatrico, io con il tempo invece mi sono ripreso. Ci siamo promessi che se ci fossimo incontrati di nuovo da single e saremmo stati capaci di mantenere quella storia, ci avremmo riprovato, ma che fino ad allora non eravamo limitati l'uno dall'altra, e che se avessimo trovato un'altra persona, così sia. Purtroppo, io sono uscito dal tunnel. Lei, no. E per quanto io possa supportarla adesso, lei continua a stare fin troppo tempo nel reparto psichiatrico per poter mandare avanti una relazione. Ancora oggi non so se sia viva o morta, per la prima volta è passato un anno senza sentirla. Nonostante ciò, io le scrivo sempre. Per raccontarle piccole scemenze, piccoli traguardi che raggiungo, per darle il buongiorno, o per farle sapere che quando vedrà i miei messaggi, io sarò ancora lì. Non la aspetto come una futura fidanzata, non è quello il mio fine. La aspetto ogni singolo giorno, sperando che uno di quei giorni di attesa tornerà dicendomi di avercela fatta. Quello, per me, è un atto d'amore.
Il secondo, è il mio cane. Non importa quanto male io possa stare, quanto possa trascurare letteralmente tutto, il mio cane non sarà mai trascurato. Per lui faccio lo sforzo, per lui faccio quel passo in avanti, lui se lo merita. E quello che ho capito è che non lo faccio semplicemente perché lui è dipendente dalla mia persona, ma perché so che non voglio che stia male. Quello, anche quello è un atto di amore quotidiano.

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Cos'è che vi rende forti nella vita?

viviana_primi00’s Profile PhotoViviana
Sicuramente, le esperienze che ho vissuto ed il carattere che posseggo. Ho dovuto combattere contro una lunga serie di esperienze che mi hanno segnato per sempre. Non andrò nei dettagli spiegando queste esperienze, e non voglio neanche accennarle, però sono state abbastanza forti e pesanti da avere un effetto travolgente sulla mia psiche, rendendomi una persona con una corazza così forte, che è difficile distruggerla adesso. D’altro canto, il mio carattere forte ed una personalità sicura di sé, non permettono che gli altri mi mettano “i piedi in testa”, né che facciano quello che vogliono di me. La mia vita si è anche basata sull’attesa. Attese che sono durate anni ed anni, la mia attesa più lunga è durata 14 anni, per esempio. Ho sviluppato un’immensa pazienza, che posso utilizzare senza problemi in qualsiasi situazione, e la pazienza per me è un indicativo di forza.

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Se ti offrissero un posto di lavoro davvero molto remunerativo, ma accettarlo vorrebbe dire lasciare la tua ipotetica ragazza/o cosa faresti… accetteresti o no?

Ci sono delle situazioni e dei criteri prestabiliti da me secondo i quali, io dovrò lasciare la persona che amo, per il mio bene. Tuttavia, un posto di lavoro non rientra in questi. Non trovo che ci sia un motivo per me per lasciare la persona che amo per questo motivo. Se, ipoteticamente, questo posto di lavoro mi portasse ad essere distante dalla mia lei, semplicemente cercheremmo di organizzarci per stare insieme nei periodi e giorni in cui potrò tornare a casa, oppure far venire lei da me. Farei i salti mortali per riuscirci il più possibile, ma lo farei. Non mi ferma un posto di lavoro, ed in ogni caso, queste situazioni verrebbero discusse in precedenza così da essere sicuri che io e la persona amata da me stiamo sullo stesso livello.

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