@LuciaDAtri

Lucia D'Atri

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Ma se non sei né sgrammaticata né per nulla infantile come voleva o volevano essere credibili?

Che ne so. So solo che l'anno scorso, sul vecchio gruppo di teatro, non avevo riletto un messaggio ed uno mi stava impezzando, per cui inviai e risposi a costui, dandogli una sigaretta e ciao ciao. Appena mi vide l'insegnante di teatro mi disse avesse pensato fosse un messaggio di altri e successivamente che fosse ironico. Avevo sbagliato un verbo, voglio dire. Ne erro molti più in generale, ma è per far capire.
+3 answers in: “Quando gli fa comodo per loro sei rincoglionita, quando no diventi una spia russa non ho capito”

Nella terapia in se invece?

Dovevo raccontare le storie che vedevo attraverso delle immagini. La psicoterapeuta scriveva e rileggeva molto velocemente. Quando lo faceva ero costretta a interromperla: sgrammaticata a livelli massimi e toni infantilissimi di quello che avrei affermato io. Lei:"Tu questo hai detto. Io sto scrivendo tutto quello che dici tu", ma se non mi suonava appena due secondi dopo, non credo proprio.
+3 answers in: “Quando gli fa comodo per loro sei rincoglionita, quando no diventi una spia russa non ho capito”

Quando gli fa comodo per loro sei rincoglionita, quando no diventi una spia russa non ho capito

Di base sei la prima cosa, se sei sfortunato. Se non proprio uno stupido. Rincoglionita si addice di più a una frase che sempre incontrai nella prima terapia, ma non dalla mia dottoressa, a un incontro di gruppo:"Serve a noi tutti. A voi per la terapia, a noi per lo stipendio." Volevo proprio alzarmi e andarmene. Lei si che aveva scambiato un gruppo di malati per persone letteralmente incapaci, evidentemente.
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Fammi capire, ti danno della pericolosa se salti un appuntamento per andare al parco e poi in ospedale lo saresti al punto da piazzare guardie manco fossi Lupen ? ti vedo e mi dico: ma non fatemi ridere

Che poi i miei tentativi di fuga dei primi giorni erano comprensivi di, arriva un volontario, deve prendere una persona per portarla via, mi ci metto visibilmente sottobraccio e lui comincia a ridere parlando e ribadendo dovesse prendere costui, con io che cerco di rendere cisti il tutto, trattenendomi dal dire:"Sh". Dimmi tu. Imbecille, ma originale per quanto si aspettassero.
+21 answers in: “svenire in ospedale e nessuno che se ne accorge... ok, posso dire di averle viste e sentite tutte”

Minchia che sopravvalutazione ??? ma senti, a te fecero pesare qualcosa?

Mattina del secondo giorno, mi svegliarono loro. "Ieri ehm ci sono stati dei problemi... mh hai avuto una colluttazione eh con l'infermiera che ha fatto l'iniezione e lei si è punta. A lei abbiamo già fatto le analisi del sangue, adesso le facciamo pure a te per sicurezza" ma solo perché dire:"Buongiorno. Analisi del sangue di routine" era troppo corto. Scherzo, non so, ma non ci ho creduto tanto.
+21 answers in: “svenire in ospedale e nessuno che se ne accorge... ok, posso dire di averle viste e sentite tutte”

Io comunque in ospedale non ci sarei nemmeno entrata

Lo puoi ben dire.
Quando sei da sola e pensi a una situazione ipotetica.
Io invece no, non solo mi rifiutavo di entrare, di dargli la mia freitag e di prendere qualsivoglia cosa offrissero, a parte delle gocce, sputate copiosamente, nel pavimento degli uffici. E fu proprio allora che feci incazzare qualcuno. Rifiutavo costantemente, ma ero molto tranquilla. Si permisero di non considerarmi tale, nonostante il fatto lo fossi, a seguito del gesto riluttante. Capì prontamente come volevano agire, così dissi:"No, non voglio mi vediate il culo" una persona fu costretta a smorzare la sua risata conseguente. Io allora accettai di prendere qualcosa, dei ragazzi giovani mi appoggiarono, ma era troppo tardi, qualcuno di più "importante" scosse la testa. Non so nemmeno quante fossero le guardie giurate e i medici che spinsero ad entrare nel vero e proprio ospedale una poco più che ventenne, con i suoi non molti kg. Erano cinque o sei quelli che mi immobilizzarono nel letto, lì si che mi agitai e non bastavano a tenermi ferma: che cazzo mi vogliono ignettare? Mi chiesi e chiesi, nessuna risposta. Mi dovetti calmare da sola, prendere respiro e dirmi fosse un tranquillante. Cosa che nell'effettivo credo fosse. Non penso ti capiterà mai nella vita, ma fidati in date circostanze, la ribellione ti penalizza. È così, non ho voglia di raccontare favole. Non adesso. Non in risposta a te. Non su cose reali.

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+21 answers in: “svenire in ospedale e nessuno che se ne accorge... ok, posso dire di averle viste e sentite tutte”

Comunque hai ricordi troppo nitidi, si vede che non è che stessi proprio male secondo me, poi non vorrei sminuire nulla ma

Guarda, l'ultima volta che ne parlai col moroso, per chiarirci, gli riferì mi avessero dichiarata incapace di intendere e di volere, ammettendomi (per ammettermi, figurati se io accettavo di starci) nel secondo ospedale. Lui, che non c'era, ha affermato di averla reputata un' enorme stronzata, secondo lui, al periodo non ero totalmente incosciente, bensì da un lato consapevole, dall'altro appena meno. La ragione chi la sa? Sarà una domanda a cui mai riceverò risposta probabilmente.
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Ultima cosa, ma perché Lucia non glielo avevi detto?

Appena arrivata, messo piede nel suo studio, tirò fuori i suoi fogli.
Devo dire che un'altra cosa che mi aveva spinto a non andarci era che mi fosse stato dato nella pratica un altro anno lì con lei e non scrivo altro, ti metteresti a ridere, ma ci pensavo, riguardava la collettività. Non ci stavo, al punto che andai in bagno, strappai il foglio, lo buttai nel wc e tirai l'acqua. Mal sopportavo quel documento, soprattutto quando bene non stavo. Adesso non fa più quella fine, però ogni volta mi si rievocano quei ricordi passati. Comunque, una volta fatto, mi dissi:"E mò? Mò non posso permettermi di entrare" unitamente alla brutta giornata quindi, parco aggiudicato.
+21 answers in: “svenire in ospedale e nessuno che se ne accorge... ok, posso dire di averle viste e sentite tutte”

Su qualcosa aveva ragione?

Sul fatto non prendessi medicinali. Con la pecca di avere scritto da "due/tre settimane", quando erano almeno almeno otto mesi, se non circa un anno. Solo per tre e mezzo li avevo assunti. Scriveva sempre li prendessi regolarmente, ma poi da un certo punto in poi raccomandava di farlo, fece tanto la gnorri e la finta tonta ostinata sul fatto non fosse come i miei genitori stessi riferirono alla commissione, successivamente, ma ne era perfettamente a conoscenza. Lodevole se era per "proteggermi", non tanto che se fossi stata pericolosa, ci sarei finita prima, riconosceva semplicemente non lo fossi e spacciava il suo per un buon lavoro. Non è che una cristiana diventi di malevoli intenti per sé stessa, se ti saluta e poi non vuole vederti all'appuntamento, per la prima volta, bensì preferisce andarsene al parco. Questo nemmeno per te, a cui insanamente era affezionata, poiché principalmente non era giornata.

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+21 answers in: “svenire in ospedale e nessuno che se ne accorge... ok, posso dire di averle viste e sentite tutte”

Hai mai chiesto pareri sulla sua condotta?

Diciamo che su internet, sempre senza nominare nessuno, descrissi molto dettagliatamente. Ricordo in particolare un utente che di solito da contro a chi fa le domande in sé. In questo caso no. Fu una lunga risposta la sua, ma ho parecchio rimosso, ricordo bene quel professionista scritto fra virgolette, che comunque credo racchiuda ogni parere che aveva espresso.
+21 answers in: “svenire in ospedale e nessuno che se ne accorge... ok, posso dire di averle viste e sentite tutte”

Io tipo mi vendicavo

Dipende da che modo lo intendi. Legalmente agimmo, con una lettera in cui LEI, pensa, dovesse stare ben lontana da me. Professionalmente, il karma. Certo, in entrambi i casi, si sarebbe potuto ottenere di più, ma io mica compio anche solo il rischio di rovinare la vita altrui, per capricci personali, che nel mio caso, manco sarebbero stati... E manco sono dottoressa!
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Ma la tua vecchia dottoressa ti ha ceduta volentieri o a sforzo?

A detta sua era lei che si metteva da parte. Nella pratica ho un bellissimo foglio, scritto da lei e indirizzato ad altri, ma che dovettero passare anche a noi, in cui la dolce cucciola, sottolineava a caratteri cubitali da quando fossi in cura da lei e poi, sempre in maiuscolo, che mai ci fossero state interruzioni. Questo ancora quando mi trovavo in ospedale, aveva avvertito nell'aria, che strizza, volevo dire tenerezza. Le avrei voluto dire, col senno di poi, pure perché molto poi lo lessi, che il caro altro posto in cui mi voleva imporre di andare, non fosse stato per la collega sconosciuta che fece capire per quello non avrebbe firmato, sarebbe stato il paradiso a lei di confronto come dottoressa.
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