#attori

#. Ditemi chi nella propria vita non vorrebbe una persona con uno spiccato senso del disgusto? ....nessuno? io non penso, dai, vi prego!!

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👠 Valentine è la figlia di Disgusto (Inside Out) e frequenta il Disney College, in particolare il corso del DAMS. Fa recitazione, quindi amiki e amike che seguono questi corsi o sono attori VI VOGLIAMO.

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👠 A San Francisco è relativamente conosciuta come attrice e sta cercando di farsi conoscere anche all'interno della realtà Il Velo.

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👠 Molto amica di Cassandra Smith e l'aiuta nella redazione del giornale della Warner, quindi eventuali pg che sono nel mondo dell'editoria, VOGLIAMO ANCHE VOI.

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⚠️ è una nana piena di cazzimma (come si dice a Napoli), ma sa essere molto molto molto leale. Se le dite un segreto, se lo tiene stretto fino alla morte e non lo dirà a nessuno. Vi dirà in maniera sincera quando un vostro outfit è orrendo ed è solo leggermente dispettosa, ma un poco poco e per essere bionda è discretamente intelligente.

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Siamo alla ricerca di tutto: amici, amiche, nemici, nemiche, flirt, ex flirt, uomini, donne, gatti, animali, libri, fogli di giornale TUTTO

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Contatto i cuoricini <3

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Probabilmente il più grande cult degli anni Novanta, nonché la rivoluzione definitiva dei gangster movie. Il figlio artistico di Sergio Leone (Tarantino), oltre a crearsi la nomea del regista che riesce a rilanciare gli attori finiti nel dimenticatoio, qui non scrive solo la storia ma anche un gioiello narrativo che fa scuola ancora oggi; la qualità dei dialoghi, l'eccentricità dei personaggi, lo stile crudo stemperato dall'umorismo nero, l'intraprendenza di essere originale e controcorrente, hanno partorito un nuovo genere e cioè quello "tarantiniano".
Per quanto possa non piacere Pulp Fiction, non si può riconoscere questo grande merito al suo autore, in quanto la sua influenza nel panorama cinematografico lo ha portato ad essere uno dei nomi più importanti nell'epoca moderna.
Tutto il cast ha fornito un'ottima prova attoriale, tuttavia, ritengo che l'interpretazione eccezionale l'abbia compiuta Samuel Jackson. Forse per il personaggio che gli è stato scritturato, ma è certamente quello che più rimane impresso nella memoria.

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Ci tengo a specificare una cosa: ciò che rende un film sopravvalutato o sottovalutato non è la trama, non è il regista, la sceneggiatura oppure quanti attori famosi e bravi ci lavorano dietro, ma in particolar modo un film al giorno d'oggi viene etichettato in base al successo proposto all'interno dei social, attraverso i meme, azioni che alzano polveroni enormi che rendono i film sempre attuali. Quindi una premessa per arrivare al punto che uno dei film che trovo sopravvalutati è American Psycho, quel film è imbarazzante ragazzi, una parodia continua che mi porta a stimare Christian Bale per aver in qualche modo firmato un contratto di riconoscimento solo per quel film, del tipo: "Il tuo film preferito con Bale?" "American Psycho!!", quando in realtà ha lavorato duramente sacrificando la sua salute per altri film che non si è praticamente cagato nessuno dei giovani. Ma parlando del film American Psycho di Mary Harron è basato sul libro* di successo di Bret Easton Ellis, segue la storia del giovane Patrick Bateman, un banchiere di Wall Street che vive la sua vita senza curarsi del benessere degli altri. È spietato e privo di empatia, e i suoi hobby sono la violenza, i omicidi e il caos. Il film ha ricevuto recensioni contrastanti, con alcuni che lo hanno considerato un film profondo che esplora l'anima umana, e che lo hanno definito banale e superficiale, in mia opinione si, la trama è troppo banale e non ha un vero messaggio che valga la pena di condividere. La recitazione è la cosa che lo rende un buon film, ma non è un vero capolavoro come spesso ci è stato fatto credere.

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* Ho letto il libro, non penso lo stesso del film. Il libro ti dà la possibilità di percepire un po' di più il passo del protagonista, ci sono più tratti della sua visione che nel film non sono presenti ma vengono troppo osati con l'espressività che io ritengo ancora una volta imbarazzante.

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Sapendo tutte le domande successive, ammetto che aspettavo questa per potermi lamentare, certo, gli autori in questione non potevano prevenire il corso della loro salute, in particolare mi riferisco a Yazawa con Nana, è proprio un peccato non aver avuto un finale da merito. Non so se da una parte preferirei un ritorno oppure no.

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Mentre invece un manga concluso ma frettoloso è stato "Wotakoi: Love is Hard for Otaku" che nonostante sia povero di trama il manga è nella lista dei miei preferiti considerando che ho empatizzato molto con uno dei personaggi coinvolti, è abbastanza carino, la trama è fondata su un gruppo di persone adulte che dietro a una cattedra d'ufficio si ritrovano a dover nascondere il loro lato nerd per vergogna delle opinioni altrui, inconsapevoli del fatto che fosse proprio una passione in comune. Sia l'anime che la live action sono fatti molto bene tra l'altro uno degli attori coinvolti è stato proprio Kento Yamazaki, il finale del manga non è deludente, ma ammetto che mi è dispiaciuto vedere tanto materiale posizionato all'ultimo volume, invece che utilizzato per approfondire tutte le vicende. Wotakoi ha comunque catturato il mio cuoricino, probabilmente perché lo sento molto attuale nel non divulgare certe passioni.♡

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Non essendo a conoscenza del prodotto che si riscontrerà nella terza stagione, per la mia conoscenza sul manga si poteva benissimo concludere lì. Ma, le mie ipotesi potrebbero essere vere in quanto solo due attori hanno lanciato il prodotto, sono gli stessi attori che interpretano i personaggi principali dal manga "AIB:Retry" che è uno spin-off dove Arisu diventa adulto e avrà diversi déjà vu. In questo caso si poteva evitare? mh sarebbe stato più opportuno creare uno spin-off non una 3° stagione, così da non illudere i fan dal ritorno di altri personaggi che non sono i protagonisti della storia dato che si concentra sui due morosi. Proprio come ha fatto l'autore nel si, concludere il manga, ma avviare un progetto da parte che non influisce alla storia principale. Inoltre ricordate sempre che Joker non è un ultimo gioco, lui è il jolly della vita ovvero un'insegnamento nel godersi ogni minuto, poiché a volte la vita è proprio uno scherzo del destino.

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Baby Daddy, è una sitcom statunitense conclusa con sei stagioni.
Parla di Ben, un barista donnaiolo e un po' egoista, che vive a New York insieme al proprio migliore amico Tucker, e suo fratello Danny.
Una volta che Danny diventa ufficialmente coinquilino dei due, i ragazzi non vedono l'ora di iniziare le loro avventure da giovani single newyorkesi, quando si ritrovano davanti alla porta dell'appartamento una bambina di 3 mesi con un biglietto.
Angela, la madre della bambina, è un'ex ragazza di Ben (l'ha lasciato lei dopo l'avventura di una notte e gli ha nascosto la gravidanza) che non vuole prendersi cura della piccola Emma per proseguire con il suo sogno da attrice, decidendo quindi di abbandonarla al padre insieme a dei fogli d'adozione in modo che la decisione venga presa da lui.
Dopo una decisione iniziale di acconsentire all'adozione, seppur gremita di dubbi e malessere per essere rimasto all'oscuro di tutto, Ben decide di tenersi Emma con l'aiuto di Danny, Tucker, l'amica d'infanzia Riley, e sua madre Bonnie.
Non entro in ulteriori dettagli per non spoilerare, ma è davvero molto carina e seppur comica è piena di momenti teneri e tristi.
Ragione in più per vederla è il cast molto affiatato; e soprattutto Jean-Luc Bilodeau (Ben) che recita divinamente e Tahj Mowry (Tucker) che è simpaticissimo sia on che off screen.
Poi il rapporto che c'è tra Ben e Emma e i rispettivi attori è fantastico, si vede che la piccola attrice si trova a suo agio con Jean-Luc.

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Perchè moltissime persone sono incuriosite dalle loro vite, da quello che pensano, che mangiano…e quindi un messaggio pubblicitario -ad esempio- con la faccia di George Clooney raggiunge moltissime persone. E continua a raggiungerle anche quando si presenta Clooney al di fuori dello spazio pubblicitari.
Sul fatto che facciano meno di un lavoratore medio mi permetto di dissentire: un calciatore che si prepara per una partita di 90 minuti di alto livello deve prepararsi duramente, ore e ore di preparazione tutti i giorni, ed è una professione che dura 15 anni quando va bene. E di sicuro non è per tutti in quanto è necessario avere delle capacità fisiche molto al di sopra della norma.
Anche gli attori professionisti, se vogliono recitare una bella parte, devono prepararsi a lungo, e se hanno un regista esigente devono ripetere le scene ben più di una volta.
Infine, anche gli influencer, quelli che riescono a collezionare migliaia (o anche milioni) di follower attraverso video e commenti postati in rete, forse sono nati per caso. Ma quando sono capaci di mantenere nel tempo -o accrescere- questi grandi numeri di seguaci, allora deve esserci dietro un lavoro di marketing non banale.
http://franco-avati.webnode.it/e-commerce

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Salve 🚶🏻‍♀️
In realtà preferisco scoprire il futuro volta per volta, giorno per giorno, sia mai che scopro un’apocalisse e mando la mia vita presente a monte per questa ragione o che al contrario scopro che tra centocinquant’anni il mondo sarà strafico mentre io non ci sarò più per godermelo arrivando allo stesso identico risultato del caso precedente; al contrario, ci sono alcune epoche del passato che sarebbe molto divertente toccare con mano, prima tra tutte, a mio avviso, i magici anni ‘20, per quanto abbiano avuto un esito tragicamente violento con l’arrivo del decennio successivo.

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Ndr: ho sempre pensato che fosse praticamente geniale l’idea di costruire un enorme parco a tema storico in cui si possono vivere epoche differenti con l’ausilio di attori, epoche che possono cambiare di volta in volta e che consentono di partecipare attivamente, con abbigliamento adeguato e tutto. Esilarante!

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Ciao Max,
Sai cosa?
In realtà la maggior parte delle volte mi sforzo di non detestare qualcosa a priori, o almeno ci provo, finché non mi viene imposto e se proprio non lo trovo inaccettabile.
Mi è sempre sembrato un esercizio interessante sotto tanti punti di vista, compreso quello di guardare le persone che si portano all'uscita con le loro stesse mani e senza dover magari trovarmi a pensare: " E chissà se invece"..
Però se ho capito correttamente la tua domanda e vuoi il rovescio della risposta precedente, ti dico che cosa, anziché attrarmi, mi allontana.
Le menti a perimetro chiuso.
Le verità assolute negli sguardi e nelle pieghe della bocca.
La monotonia e le dissonanze, in senso letterale.
Il vittimismo esasperato e passivo.
La volgarità.
Lo stravacco sia del filo logico che posturale.
L'assenza di dubbi e l'abbondanza di assiomi.
L'ordine maniacale.
La paura di sporcarsi o stropicciarsi i vestiti.
Il doppiogiochismo.
L'insistenza.
L'autoreferenzialità.
Gli HAHAHAHA e i rabbocchi inutili.

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Ho evitato di menzionare cose tipo "Ho ordinato sushi" e "Io tifo S@mp" perché in questi due casi cala il sipario ancor prima che gli attori entrino in scena.
No way :)

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La guerra in Ucraina continua a svilupparsi in tre direzioni. Ci sono le battaglie in corso nelle varie città, con i russi che starebbero avanzando nel Donbass faticando però in tutte le altre zone del Paese. C’è poi la fondamentale sfera diplomatica, dove l’ostacolo maggiore sembrerebbe essere la ferma volontà di Kiev di mantenere la sua integrità territoriale. Infine c’è la partita a scacchi internazionale, che si gioca a colpi di sanzioni e contro-sanzioni, con in campo attori come Stati Unita, Ue, Regno Unito, Cina, Turchia e Israele.

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Queste sono le principali notizie di oggi sulla guerra tra Russia e Ucraina:

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Volodymyr Zelensky è sempre più determinato a incontrare Vladimir Putin “per fermare la guerra”. In caso di un accordo di pace il presidente ucraino ha spiegato che il trattato verrebbe sottoposto a referendum ma, per il Cremlino, ancora non ci sarebbero i presupposti per un faccia a faccia tra i due leader.
Per Zelensky “Mariupol sarebbe ridotta in cenere”, mentre ieri il console greco aveva parlato di una “città praticamente rasa al suolo”. Al momento le vittime civili sarebbero 3.000, mentre si continua a parlare di deportazioni e stupri. Per i miliziani filorussi del Donbass lo strategico centro portuale potrebbe cadere “entro sette giorni”.
Joe Biden ha respinto le accuse di Mosca in merito ai laboratori chimici in Ucraina, sottolineando invece come potrebbe essere Vladimir Putin a utilizzare armi chimiche o biologiche in quanto “è con le spalle al muro”.
Oggi alle ore 11:00 il presidente Zelensky ha parlato in collegamento alla Camera: “Ucraina vicina a voi durante la pandemia perché avevate bisogno, ora l’invasione dura da quasi un mese e noi abbiamo bisogno di altre sanzioni e altre pressioni. Ucraina è un cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa ma la barbaria non deve entrare”.
Stando agli ultimi dati del Viminale, dall’inizio della guerra in Italia sono arrivati 60.000 rifugiati su un totale stimato di circa 3,3 milioni di profughi sparsi in tutta Europa. Per il ministro Luigi Di Maio sono ancora 276 i nostri connazionali bloccati in Ucraina.
Qui di seguito tutti gli aggiornamenti in tempo reale, con le ultime notizie in diretta live per seguire l’evoluzione della guerra e dei negoziati.

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Ciao Red 🍒
No, che brutto dai, penso che mi tapperei gli occhi piuttosto che vedere quella luce.
Ma perché sciuperebbe tutto, sia nel male che nel bene.
Cioè, immagina di fare per l'ultima volta un compito "pesante" e che non sopporti. Sapere all'istante che non ti ci ritroverai più leverebbe il senso di crescente leggerezza che invece avresti quando, passando i giorni e constatando che non si sta ripresentando, matureresti la consapevolezza che "è passato". Così come la sofferenza cresce piano piano, anche il sollievo secondo me deve arrivare per gradi, se no non viene apprezzato e goduto pienamente.
Riguardo a una cosa oggettivamente "bella" servono ancora meno parole per dirti che mai userei la lampadina: sapere che non capiterà più, levare la possibilità di un "nuovamente" e mettere la parola "fine" sciuperebbe la gioia del momento, velandola di nostalgia o rimpianti troppo presto rispetto allo scorrere del tempo e lasciando un retrogusto amaro a un dolce piacere.
Sarà che su tante cose sono (a tratti anche irrazionalmente) possibilista, però chi può dire "basta" al posto mio quando invece mi va di immaginare un "ancòra"?
Perché ragionandoci, il fatto che quella luce si accenda fa supporre che il nostro tempo sia già determinato, che le azioni e le persone della nostra vita siano meri attori di un copione già scritto, con tempi di entrata e uscita di scena già decisi. E io la vita non la percepisco così.
E poi chi accenderebbe quella lampadina?
Per un attimo questa situazione mi ha ricordato "Dio esiste e vive a Bruxelles", lo hai visto?
Un po' differente come situazione, ma mi ha suscitato la stessa sensazione di amarezza. Un sms che ti dice il tuo tempo residuo in quel caso, una lampadina che ti annuncia il "game over" della tua quotidianità in questo. Che tra l'altro poi presupporrebbe anche un regista supremo, impassibile davanti a una pulsantiera a dar corrente a ciascuna lampadina :((
No no, a me sembrerebbe tristissimo, disattivo e vado avanti.

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Ancora ciao caro, buonasera 🌔
Ho frequentato il teatro assiduamente perché facevo parte del gruppo del teatro del liceo, quelle attività extrascolastiche necessarie per aumentare i propri crediti; a distanza di tempo devo proprio ammettere che mi manca moltissimo: l’esperienza del teatro è irripetibile, differente da qualsiasi altra, una forma di catarsi immensamente umana, una delle più umane ch’io abbia sperimentato. Tra l’altro, mi è stato concesso di vedere personalmente attori italiani di un certo calibro, quali Pierfrancesco Favino, Filippo Timi, Stefano Accorsi, Anna Foglietta (spettacoli più belli quelli di Timi e della Foglietta, che andrei a rivivere anche subito).
Trovo comunque che non ci sia niente di simile tra il teatro ed il cinema: due esperienze completamente differenti ed entrambe speciali, impossibile sceglierne una migliore dell’altra.

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