#imbarazzante

Niente di complicato, ma curato. Avevo passato il primo pomeriggio a scegliere cosa mettermi e alla fine avevo optato per una gonna nera e una maglietta di una band, con tanto di stivali neri con tacco. Volevo fare bella figura. Non volevo essere vista come una minaccia, non mi piaceva. Una volta pronta uscii dal dormitorio e chiamai Nyx a me, quale modo più comodo per arrivare? I mezzi pubblici non mi erano mai piaciuti. Salii in groppa e in un secondo lei partii, portandomi a destinazione in pochi minuti. Atterrai proprio davanti all'ingresso, notando subito Tate ad aspettare. Forse mi ero dilungata a prepararmi, senza neanche accorgermene. Scesi da Nyx, per poi fare un cenno con la mano a Tate. ❝ Hey- ciao Tate... ❞ Dissi un po' titubante, ricordandomi come eravamo finiti lì: per via di una foto sëxy che gli avevo mandato. Era decisamente imbarazzante. ❫

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Non avevo pensato di mettere qualcosa di elegante perché quella, per me, era un'uscita informale nata da una circostanza molto random. E poi a me Xylia non piaceva in quel senso; non volevo illuderla facendole credere che mi interessasse. Sarebbe stato meschino. Stavo per mettere mano su quel secchio dell'immondizia quando il rumore di un motore mi fece sobbalzare. Era... lei? A quanto pare, sì. Conoscevo la principessa, ma non abbastanza da sapere che aveva una sottospecie di drago a due ruote sul quale si spostava. Rimasi a bocca aperta. Non mi resi neanche conto di come si era vestita; anche quello era passato in secondo piano. « Wow, ma che... FIGATA. Potevi dirmelo che hai una sottospecie di Miraidon!! » la sorpassai, avvicinandomi all'animale (o veicolo?) per potergli toccare il muso. Mi ero appena innamorato. « Devo assolutamente scattargli una foto e inviarla a Ramona: la farò morire d'invidia. »

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Mi fa simpatia la mole di messaggi pseudo-carini che girano per la posta in queste ultime ore, vibes che ricalcano senz'altro queste giornate dense d'amore. Se ne respira il profumo, dunque ho deciso di rispondere ad un paio di domande in merito. In realtà, ho proprio voglia di raccontarmi e spero che questo flusso non si esaurisca entro questa mezz'ora scarsa, tempo che ho a disposizione per sfogarmi al meglio prima che la sveglia torni a ricordarmi che, sì, dovrei riposare al meglio prima di domani. Ultimo giorno [lavorativo] della settimana e taanti impegni da assolvere fin dal primo mattino, ma non perdiamoci in chiacchiere!

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Ordunque, sono fidsnzatpA - rido - con un uomo meraviglioso ormai da diversi anni, dieci proprio in questo 2024. Conviviamo da qualche mese - abbiamo una casa nostra 💗 - e le cose fra noi vanno benone; ne parliamo spesso io e lui, seppur San Valentino sia stato anche quest'anno una buona occasione per ripercorrere quanto trascorso fino ad oggi, i progressi che ci hanno accompagnati in questi tempi, i cambiamenti che vi sono stati, il peso del nostro legame che cresce e si rafforza come radici di una possente quercia. È sempre tanto bello, tanto intenso e profondo, arduo da giustificare per chi ve ne resta al di fuori [come giusto che sia, d'altronde]. L'ambiente di una coppia cela in sé trame ed universi irraggiungibili, e in questa mia bolla safe so di poter essere me stessa sempre, libera, innamorata.
Per chi non lo sapesse - e parlo per i nuovi qui, aw - ho conosciuto P. proprio in questo posto, letteralmente un social che vantava tempo addietro una soglia di popolarità, forse, quasi al pari di tik tok. La situazione tra noi era piuttosto ambigua in origine, considerato che tra i suoi "interessi" - e potrei ridere per ore, ma questa ve la lascio soltanto immaginare - vi era una ragazza che non ero io. E qua vi casca un mito penso: che mai ci faceva Cupido fra due cuori innamorati? Semplice: tiravo fuori dai pasticci un ragazzo che non sapeva di starci, e me ne frantumavo il cuore ogni giorno, consapevole che quello certo amore non era! Tra il primo buongiorno al mattino e l'ultima parola alla sera, ero io a rivelare man mano l'inganno dietro una figura amabile soltanto in apparenza; con P. era scattato un qualcosa che entrambi avevamo saputo riconoscere, ed era complicato confessargli che tanto avrei desiderato accanto un'anima come la sua. Sarebbe stato imbarazzante; mi accontentavo di fargli sapere che io c'ero, che in me aveva trovato la migliore amica di sempre. Quali tenere menzogne, la voglia di sentirlo vicino come mai nessun altro prima, e di riscuotere cuore e cuore quegli abbracci che tanto ci piaceva immaginare. Eravamo distanti al tempo, divisi ancora dalle acque del mare. E poi ci siamo perduti in quella nostra finestra di miele, ci siamo affezionati, ci siamo fatti compagnia per ore ed ore.
[continuo nella domanda successiva]

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Non avrei mai voluto sentire - nel senso di "provare" a livello emotivo - quello che sto sentendo da un anno - che mi azzarderei a definire maledetto e distruttivo - a questa parte. Mi sono innamorata di una persona che non posso avere, alla quale non posso neanche minimamente immaginare anche solo di confessare ciò che mi assilla, distrugge e divora avidamente il cuore ed il cervello ogni singola volta che ce l'ho intorno - e lontano, in maniera maggiore e peggiore -.
È sbagliato, impossibile, improbabile, imbarazzante, patetico e qualunque altro aggettivo sia adeguato a definire qualcosa che non deve e non può essere in alcun modo e in alcun tempo, la cui sola ipotesi ha carattere comico, bizzarro, stupido, insensato, assurdo.
(L'utilizzo inutile e superfluo di un numero cosi spropositato di aggettivi, da parte mia, é esplicativo della guerra crudele e spietata che ho intrapreso contro me stessa e che ogni giorno rade al suolo una parte del mio agglomerato animico).
Lo so, lo so bene, lo so talmente bene che la crescente consapevolezza di tutte queste cose insieme, io temo, un giorno o l'altro mi esploderá fisicamente dentro, mi distruggerà, mi ucciderà, mi farà accasciare al suolo chiedendo pietà, un po' di pace, silenzio dai pensieri ossessivi e distruttivi, calma, aria, spazio, isolamento.
Chiedo a Dio ogni notte che qualcosa cambi, che un'amnesia mi colpisca, che una forma terribile e acuta di apatia inizi ad affliggermi, che qualcuno venga a salvarmi e a tirarmi fuori dal pozzo di un sentimento che, forse, mi rendo conto solo adesso, non é mai stato piacevole e rivoluzionario (come si suppone e ci si aspetta dall'amore), ma nocivo e tossico proprio per la sua impossibilità di realizzazione e concretizzazione.
Tra lacrime pesanti come macigni ed occhi troppo gonfi anche solo per vedere la luce del sole, chiedo a Dio ogni notte di rendere alcuni dei miei 5 sensi quantomeno selettivi, limitandoli nelle loro capacità: vorrei non guardarla più credendo sia la creatura più bella su cui io abbia mai posato lo sguardo; vorrei non sentire più il suo profumo, che appena avverto lievemente intorno a me, in qualunque luogo io mi trovi, mi costringe a vagare con lo sguardo nella disperata, paurosa e tremante ricerca della sua persona; vorrei non sentirla più parlare, per non attribuire alle sue parole gentili, armoniose e curative, un valore diverso da quello che realmente hanno, illudendomi di qualcosa che non é e non sarà mai; vorrei non correre mai più il rischio anche solo di sfiorarle la pelle per sbaglio, per la paura di abituarmi a carezze e attenzioni che non merito e che mai più riceverò, o vorrò ricevere, poiché diverse dalle sue.
Non avrei mai voluto sentire niente di tutto ciò, non voglio sentire niente di tutto ciò.
Non l'ho cercato, non l'ho mai cercato, lo giuro, ma adesso non ho la più pallida idea di come uscirne.

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Mi fa strano ammettere di averne anche fatto parte, la mia prima volta fu dodici anni fa nel ruolo di lavandaia con mio fratello che interpretava il pastore. Devastante perché sentivo dolori ovunque, mi sentivo scomoda per la gonna e per quel foulard in testa che infastidiva i piercing in fase di guarigione che avevo all'orecchio. Gran parte dei materiali venivano da casa, quindi mi ero data parecchio da fare per svaligiare tutto ciò che avevo, qualcosa che potesse risultare poco glamour ma molto nel ruolo, ero anche a due mesi dal corso di teatro..quindi immaginatevi il comando a bacchetta per preparare il sapone (come da tradizione fatto in casa), trovare dei secchi e una tegola d'appoggio. Pazza, ma i risultati sono stati molto soddisfacenti, peccato che quei due dietro di me (i ciabattini) non facevano altro che farmi ridere. È stato super imbarazzante perché non avevo ancora esperienza in fase di telecamere, giornali e interviste..era in mezzo alla recita di Natale, quindi c'erano tante persone sia conoscenti che di altri paesini. Lo rifarei? solo se c'è una ragazza di nome Serena che si volta per chiedermi "ma perché abbiamo accettato?".

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Ecco una cosa divertente che ho sentito:

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Un uomo entra in un negozio di animali e chiede al commesso: "Avete dei cani che sanno fare il trucco?"

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Il commesso risponde: "Certo, abbiamo un cane che sa fare molti trucchi. Per esempio, può fare la verticale, stare in equilibrio sulla testa, e persino saltare attraverso un anello di fuoco."

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L'uomo è impressionato e chiede: "Quanto costa?"

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Il commesso risponde: "1.000 euro."

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L'uomo è un po' sorpreso, ma decide di comprarlo comunque. Porta a casa il cane e lo inizia ad addestrare. Dopo un po' di tempo, il cane impara a fare tutti i trucchi che il commesso aveva detto.

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Un giorno, l'uomo porta il cane al parco per mostrare i suoi trucchi agli amici. Il cane fa la verticale, sta in equilibrio sulla testa, e persino salta attraverso un anello di fuoco. Gli amici sono molto impressionati e applaudono.

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All'improvviso, un altro uomo si avvicina al gruppo e dice: "Ehi, quel cane è mio!"

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L'uomo che ha comprato il cane è sorpreso e chiede: "Come fa a essere suo?"

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L'altro uomo risponde: "L'ho comprato ieri per 500 euro."

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I due uomini iniziano a litigare su chi sia il proprietario del cane. Alla fine, decidono di andare in tribunale.

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Al tribunale, il giudice ascolta la testimonianza di entrambi gli uomini. Alla fine, il giudice decide che il cane appartiene all'uomo che lo ha comprato per 1.000 euro.

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L'altro uomo è molto arrabbiato e chiede: "Ma come può essere? Io l'ho comprato per primo!"

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Il giudice risponde: "Sì, ma lei ha pagato solo 500 euro. L'altro uomo ha pagato 1.000 euro, quindi è chiaro che è più interessato al cane."

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L'altro uomo è ancora arrabbiato, ma non può fare niente. Il giudice ha deciso che il cane appartiene all'uomo che lo ha pagato di più.

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Questa storia è divertente perché è un po' assurda. È difficile credere che qualcuno possa litigare per un cane, soprattutto se lo ha pagato solo 500 euro. Ma la morale della storia è che a volte, il denaro può essere più importante di tutto il resto.

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Sospirò, prendendo poi tra le proprie mani quelle di Astrid, stringendole e portandole sul petto della castana.
T: ma se ricambi anche tu, abbi cura di lui, proteggilo da se stesso, e amalo, amalo immensamente, amalo anche per me..oppure, ovunque sarai nel mondo, verrò a cercarti e, ti strapperò il cuore-
Potrebbe sembrare una minaccia in effetti, più che altro, era la promessa di una ragazza ricolma d'amore per un qualcuno che non avrebbe mai ricambiato, e per il quale aveva deciso che la felicità di lui, sarebbe venuta sempre prima di tutto e tutti..e se Astrid era davvero la sua felicità, lei lo avrebbe accettato di cuore, e di cuore, le avrebbe dato la caccia in caso di sofferenza del suo amato amico/fratellone.
T: mh. Mi sa che i due idioti hanno finito. Penso che riporterò mio fratello a casa, e tu mi raccomando..-
Rapida e serpentina, si portò a lei stampandole un casto quanto velenoso bacio sulle labbra.
T:..ama il mio Cloud come si deve chiaro?-
E con la medesima velocità, balzò in piedi, si stiracchiò e si diresse verso la porta, proprio mentre Cloud faceva il suo ingresso in casa.
T: fai il bravo Cloud, Astrid è una ragazza davvero in gamba-
Il biondo non rispose, più per lo stupore delle parole udite. Tifa aveva sempre odiato il mondo femminile presente o meno nella vita di Cloud, quindi tale ammissione fu un qualcosa da segnare tra gli eventi unici.
T: buonanotte amici, ci si becca in giro-
Uscì dalla casa, chiudendosi la porta alle spalle, e alle spalle lasciando definitivamente Cloud e il suo amore per lui, perché lo ha amato per davvero, ma ora, voleva solo la sua felicità.
Z: andiamo a casa sorellina, Cloud è in buone mani-
E lasciando la dimora, se ne andarono, felici per l'amico e forse, per l'amore trovato.
Cloud e Astrid, una casa piccola e silenziosa, dove anche il più sottile dei respiri faceva rumore.
Forse avrebbero dovuto parlare, spiegarsi, chiarirsi. Forse potevano anche non dirsi nulla, lasciare quella strana ed imbarazzante giornata alle spalle, in un dimenticatoio da seppellire e non riaprire mai più. Andare a dormire, bearsi del riposo e il giorno dopo ripartire come se non fosse successo nulla.
Cloud, si avvicinò lentamente a lei, serio in volto, sguardo deciso, passo lento ma fiero e, giunto a lei, la tirò con forza a se chiudendola tra le sue forti braccia, prima di prenderle delicatamente il mento di lei per portare i propri sguardi a cercarsi e trovarsi.
Occhi azzurro cielo e occhi verde pianure immacolate. Cielo e terra, forza e speranza, Cloud e Astrid.
-Io..-
L'alfabeto di tutti gli amanti comincia così, con parole che invano cercavi lontano da qui. E gli uccelli che scendono a bere dall'immensità, hanno il volo fuggente e leggero della tua intimità.
-..ti amo-
La bomba venne sganciata. E forse per istinto di sopravvivenza, forse per paura, forse..solo per gustarsi un ultima volta quelle labbra dal sapore di buono, non attese nessuna risposta, semplicemente la baciò.
Pt.3

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Ci tengo a specificare una cosa: ciò che rende un film sopravvalutato o sottovalutato non è la trama, non è il regista, la sceneggiatura oppure quanti attori famosi e bravi ci lavorano dietro, ma in particolar modo un film al giorno d'oggi viene etichettato in base al successo proposto all'interno dei social, attraverso i meme, azioni che alzano polveroni enormi che rendono i film sempre attuali. Quindi una premessa per arrivare al punto che uno dei film che trovo sopravvalutati è American Psycho, quel film è imbarazzante ragazzi, una parodia continua che mi porta a stimare Christian Bale per aver in qualche modo firmato un contratto di riconoscimento solo per quel film, del tipo: "Il tuo film preferito con Bale?" "American Psycho!!", quando in realtà ha lavorato duramente sacrificando la sua salute per altri film che non si è praticamente cagato nessuno dei giovani. Ma parlando del film American Psycho di Mary Harron è basato sul libro* di successo di Bret Easton Ellis, segue la storia del giovane Patrick Bateman, un banchiere di Wall Street che vive la sua vita senza curarsi del benessere degli altri. È spietato e privo di empatia, e i suoi hobby sono la violenza, i omicidi e il caos. Il film ha ricevuto recensioni contrastanti, con alcuni che lo hanno considerato un film profondo che esplora l'anima umana, e che lo hanno definito banale e superficiale, in mia opinione si, la trama è troppo banale e non ha un vero messaggio che valga la pena di condividere. La recitazione è la cosa che lo rende un buon film, ma non è un vero capolavoro come spesso ci è stato fatto credere.

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* Ho letto il libro, non penso lo stesso del film. Il libro ti dà la possibilità di percepire un po' di più il passo del protagonista, ci sono più tratti della sua visione che nel film non sono presenti ma vengono troppo osati con l'espressività che io ritengo ancora una volta imbarazzante.

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E io, cosa dovrei fare esattamente? Perché proprio io poi? Parliamone. Jared e Katherine, padre e figlia, entità. Lui il big Mac dei demoni e lei, in effetti lei non ho mai realmente capito cosa fosse, anche se era chiaro che qualsiasi cosa ella sia, sia di una natura devastante, anche se vederla ora, crogiolata tra le braccia del padre, in un mix tra l'essere un tenero agnellino bisogno dell'amore paterno e, l'essere un lupo famelico pronta a divorare la sua preda non rendeva esattamente l'idea della sua devastante natura. E noo, ovviamente quanto i miei occhi stavano osservando non andò a scombussolare il mio essere, sia chiaro, sono l'ultima persona sulla faccia della terra che può fare prediche, ma ho una mia etica, non condanno l'incestø, ognuno della propria vita è libero di fare ciò che vuole, io non lo farei mai, nemmeno sotto tortura, ma non la reputo una cosa così sbagliata. Vi era un tempo in cui questa pratica era adottata per il mantenimento della razza pura, lo fanno gli animali, che detto personalmente, sono meno bestie di noi, quindi perché dovrebbe essere una cosa così sconvolgente? L'amore non dovrebbe essere un qualcosa di libero che va oltre ogni ostacolo? Oddio..ma che razza di pensieri mi metto a fare? Sono qui, in questa situazione imbarazzante dalla quale dovrei fuggire e invece...invece il mio corpo non rispondeva, era come se fossi stato cementato, il cervello diceva "vai" ma il corpo non rispondeva.
JJ: adesso basta Katherine. Staccati da tuo padre!-
Momento, momento, momento! Cosa sta accadendo? Perché d'improvviso il cielo è diventato oscuro, il giorno notte, il sopra sotto e viceversa? Cos'è questa situazione di astio e pericolo che sta attraversando le mie viscere? Non sapevo cosa stesse accadendo, ma il mio sesto senso mi mise in una posizione di guardia massima, come se da lì a poco si sarebbe scatenato il finimondo.
J: Katherine, piccola mia, tu sei e sempre sarai la mia bambina, il mio amore, e niente e nessuno ci potrà mai separare, esattamente come per i tuoi fratelli, ma è arrivato il momento che le nostre strade prendano percorsi diversi. Sei giovane e meravigliosa, devi vivere la tua vita parallela alla mia, ma in queste parallele non ci sarà più spazio per noi due-
Il concetto era chiaro, e non credo che lo sbigottimento della giovane fosse di natura ignara, aveva sicuramente capito, solo lo stava rifiutando. Povera piccola. Demone bâstârdø, sicuramente questa è opera tua, prima plagi tua figlia e poi la scarichi? Che caduta di stile.
JJ: Orsù zietta, è ora di crescere. Tuo padre ti ha viziata troppo a lungo, adesso sei grande. Jared ha una sua vita, ha una compagna che ama è che innamorata di lui, non c'è più spazio per te nel suo letto. Fatti da parte, e viviti la tua vita-
Ma quanto poteva essere figlio di püttânâ sto tizio?
-Senti un po', ma tu il tatto sai cosa sia?-
Ma da che pulpito, parlo io che ammazzo più persone a parole che nemmeno con le armi?
Pt.1

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Le successive ore, furono un'agonia per entrambi. Lei, escogitò ogni modo possibile e inimmaginabile per estorcere la verità, lui sprofondò nell'imbarazzo e nel silenzio più tombale, insomma, come poteva dire una così cruda verità su di una legge così arcaica? Legarsi per la vita per un momento di passione? Ridicolo vero? No..non gliene avrebbe mai fatto menzione, avrebbe mantenuto il segreto fin quando ella (si spera il più tardi possibile) non fosse tornata nel suo mondo.
-Uh..guarda, un villaggio!-
Distrazione mood attivata..l'agonia stava per finire, il villaggio dei maghi era alle porte.
"BOOM!"
Un'esplosione improvvisa arrestò la corsa dei chocobo e, in pochi secondi, i due giovani vennero raggiunti, placati e fatti prigionieri da una serie di creature (e non)
X: chi siete? Cosa volete? Questa è una zona privata?-
-Non siamo in cerca di guai, siamo solo dei viaggiatori. Abbiamo bisogno della vostra maestria per le nostre armi magiche-
X: così avete delle armi! Quindi siete ostili! In prigione!-
-Non siamo ostili. Siamo qui solo di passaggio. Noi avremmo..-
Z: Cloud, lo sterminatori di mostri. Ero sicuro che non avrei più rivisto la tua brutta faccia-
-Zack..sei proprio tu!?-
Cloud e Zack, erano amici da anni. Commilitoni prima che l'esercito venne sciolto, vissero alcune avventure insieme prima di prendere strade diverse, non si vedevano da qualche anno ma, in quell'istante era come se il tempo si fosse fermato.
Z: liberateli subito, sono con me. Amico mio, abbiamo tante cose da raccontarci, ma prima di tutto..chi è quel bel fiorellino? Non dirmi che tu finalmente..-
-Taci, non è come credi!-
Z: bellissimo fiore, il mio nome è Zack, guardiano del villaggio dei maghi e a questo punto direi, il futuro padre dei tuoi figli!-
Zack si presentò ad Astrid. Era un tipo particolare, un po' come tutti su Tera, ma per lo più era innocuo, più che altro, seconda solo alla felicità di rivedere il suo vecchio amico, vi era la curiosità di sapere cosa ci facesse Cloud in compagnia di una bellissima ragazza, o meglio, di una ragazza a prescindere.
Z: Astrid Astrid, che nome stupendo. Non so che sortilegio tu abbia fatto a Cloud, ma sappi..che lui è mio-
-Sei sempre più imbarazzante lo sai? Ma sono felice di vederti-
Zack and Cody..ah no. Zack and Cloud nel villaggio dei maghi.
Z: il villaggio non è grande, ma è accogliente per gli ospiti, avrete un bel soggiorno e. Un posto tranquillo, gente socievole e, una casetta tutta vostra-
-Sm..smettila idiota-
Z: se non la vuoi tu, allora la prendo io. Astrid intendo eheh-
-Ti ammazzo!-

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*Ecco il tocco della rugiada che lava le macchie e purifica l’anima. Ecco le braccia dell’ardore che stringono il corpo, avvampa le carni e getta a capofitto nel vuoto, laddove la mente si libera e tutto pare leggero come una nuvola. Soffice cuore, scelta libertina, spirito solitario. I cammini delle due anime si sono intrecciate, legate dal filo di Arianna, percorrendo il labirinto della disperazione; dea della discordia, libera questi giovani dalle catene e conducili da Cupido, che frenetico li attende al tempo dell’amore. I loro corpi pronti a fondersi, a danzare sul marmo, a intrecciarsi per sussurrare l’eterno per sempre, tra ansimi e titilli che sguazzano come pesci nell’acqua. La voce di Cloud era genuina, un toccasana per Astrid, che nella sua timidezza guidava l’atto addentrandosi nelle vie del piacere. Il quartiere a luci rosse allestito per loro, all’interno della casa lussuriøsä e viziata. Eccola lei, spoglia dei suoi peccati, con indosso il solo velo del desiderio fiammante. Movimenti lesti e fugaci che dedica e rivolge esclusivamente al maggiore, deliziandosi delle sue espressioni genuine e spontanee – nutrì imbarazzo a pensare che anche lei avrebbe potuto trovarsi lì sotto, a dipingersi di quegli spasmi. Anch’ella tuttavia era travolta, traboccante della passione; sussulti che stuzzicavano il suo fiore, incenso acceso, fiamma della voluttà.*

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- oh Cloud...

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*Ed è così che i ricordi, il passato, gli avvenimenti lontani riaffiorano e prendono possesso della mente ma senza infrangere alcun tocco. Lui toccava le corde del suo cuore, le suonava come una canzone vecchia e piacevole, recitava una poesia d’altri tempi. Il sëssø è un dare e avere, ma quello che lei aveva provato era solo il succube supplizio di una eterna cupidigia priva del sentimento sincero di due anime gemelle. Non v’è dunque conoscenza, e questo traboccare spontaneo del biondo accese in lei fuochi d’artificio. Di lui assaggiava ogni centimetro del corpo, posseduta da un travolgente istinto felino, le mani che cercano il tesoro prezioso, la bocca che assaggia la pietanza più sublime, la lingua che lappa un tessuto liscio e fruttato. Bocche che infine si congiungono in un bacio morbido e frizzante, che crogiola nell’intensità da far male, da bruciare le labbra, da inumidire le carni.*

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- ti faccio vedere quello che piace a me

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*Gli sussurrò e tutto il fiato caldo, carico di passione come un cielo in tempesta, scivolò su di lui, filtrando tra le finestre del suo cuore. Occhi negli occhi che si parlano e si bisbigliano parole che mai prenderanno voce. Un tacito consenso che spinge a osare anche le menti più seviziate e timorose. prese la sua mano guidandola tra sue gambe appena divaricate, la sua Grazia in vista, idilliaco spettacolo, titubante, imbarazzante ma voglioso. Con il suo dito La sfiorò, un fremito, un verso che echeggia. Sensibile al contatto, pronta ad essere soddisfatta.*

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- è qui che.. che mi piace tanto.

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[...]

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Cosa si può dire, innanzi a così tanta perfezione?
-Sei bellissima Astrid-
Con gli occhi, con la bocca, con le parole, col fisico in contrazione, ogni parte di Cloud elargiva ammirazione per la ragazza, ma l'ammirazione in pochi istanti divenne estasi allo stato puro.
-Cos..cosa stai..-
Vivere la dimensione fisica come presupposto ineludibile di quella spirituale, il corpo come porta d’accesso al divino, l’eros come via per giungere a una percezione più profonda, intensa, sacrale della realtà, il piacere come preziosa iniziazione al mistero dell’esistenza. È l’accettazione piena del proprio corpo, senza vergogna e senza sensi di colpa, solo così sarà possibile immergersi nei suoi segreti e, attraverso l’esaltazione dei sensi, scoprire la sacralità del piacere, cioè, l’anima stessa della vita.
-Uoh..Astrid-
Guardava la vita prendere forma sotto i suoi occhi, era lì, in carne ed ossa, a carponi, a compiere la magia delle magie con movenze lusinghiere, subdole, con maestria femminile e imbarazzo infantile. Era un demone ma anche un angelo, era fermezza ma anche titubanza, e lui, in balia degli eventi, non poté che lasciarsi beare. L'anima arse staccandosi dal corpo.
Fu un lancio, un viaggio mistico verso l'ignoto, attraversando astri e nebulose, galassie, pianeti, costellazioni. Una tempesta di meteorite, fu l'inizio della fine.
Gëmëttë, a stento, e poi via via, quasi in un senso liberatorio, manifestò a gran voce l'idilliaca e sublime compiacenza di quanto stava accadendo. In un gesto istintivo, portò le proprie mani sulla nuca della sua dea, ne seguiva, ne accompagnava le movenze a ritmi alternati, cercando di dare un nome, un senso, una spiegazione a quanto dentro di lui si stava manifestando.
-Aaahh..mmm-
Si morse il labbro, lottava contro se stesso, tra il lasciarsi andare in modo così imbarazzante e, il mantenere una figura di autorevolezza. Tao e tantra.
"Dimmi come lo vuoi"
Una freccia scoccata che colpisce al centro, e ti lascia in balia di te stesso. Cosa significa? Cosa vuole dire? Cosa dovrebbe rispondere? Cosa ne sa lui?
Non può rispondere a questa domanda.
Afferrò la ragazza dolcemente per il viso, invitandola ad avvicinarsi di più a lui, la portò su di sé, sentendo come mai avrebbe minimamente immaginato il fuoco del primordiale piäcëre divampare, ma restò calmo e lucido.
-Io..io non posso rispondere a questa domanda. Se ti guardo, un forte calore di desiderio di te mi assale. Vedo le tue mani sfiorarmi pian piano, sento il tuo respiro e un brivido mi percorre la schiena, sento le tue labbra sulle mie, sul mio corpo e divampo..uno sguardo profondo ai tuoi occhi sinceri e la passione esplode e mi avvolge. Io, so cosa vorrei fare con te, ma non chiedermi come lo voglio, perché ancora non lo so..-
La guardava, la desiderava, voleva tutto di lei, con lei..ma nel piacevole supplizio di vedersi beato tra le sue gesta, si sentì quasi sporco, perché solo lui doveva varcare le porte ancestrali del piâcere?
Pt.2

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Assolutamente no.
Ma non perché siano insetti, sia chiaro.
Non li mangerò perché mi fa ridere che, ancora una volta, invece di assecondare scelte di vita semplici e già perfettamente consolidate e attuabili, si vada a cercare una ipotetica "soluzione", per cosa? Per placare una probabile crisi sul piano alimentare perché non ci sarà abbastanza cibo per tutti? Le alternative già esistono e sono molto più etiche, economiche ecc del mangiare grilli. Chissà quanto ci marceranno su questa storia, è solo puro profitto che giova alle tasche di chi possiede il potere. Mangiare grilli. Alimentazione che ha già destato allarmi sul piano salutare per probabili nuove allergie alle quali forse non si può manco far fronte. Grilli sì, però poi dicono di no alla carne sintetica. Ma per favore... imbarazzante.

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Ahimè, concordo. Da quando ho avuto l'opportunità e il diritto di votare ecc, e che quindi mi sono informata il giusto per seguire coloro che rispettano i miei ideali ecc, mi sono resa conto che purtroppo è tutto fumo ma niente arrosto (da TUTTI, non ce n'è uno che si salva). Buoni propositi di qua, buoni propositi di là ma alla fine? Ciò che si potrebbe concretizzare, anche solo provandoci, viene messo in secondo piano oppure bombardato a tutti i costi dagli altri partiti solo perché l'iniziativa è partita da un altro partito con cui sono in "guerra". Non so, è imbarazzante, possiamo dirlo? Invece di litigare e dare effettivamente spettacolo, dovrebbero impegnarsi su un unico obiettivo: risollevare e valorizzare il nostro bel Paese e chi ci vive. E invece no, anche per queste elezioni, invece di pensare ai propri programmi ecc hanno pensato esclusivamente a denigrarsi a vicenda.

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S c h i f o.

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E poi ci si stupisce se le persone smettono di credere nel proprio diritto di votare. Come dargli torto? Tanto non veniamo ascoltati.

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