#cañi

Poco e niente, se non l'aria che respiriamo. Ho della mani, una bocca, un corpo che si muove e degli occhi, ma spesso vorrei poter credere di essere un alieno. Anzi, non che vorrei; io in qualche modo lo so, e sarebbe confortante incontrare qualcuno che venisse ad annunciarmelo, sai, una sorta di plot twist alla The Truman Show, ma col finale un pelo diverso: non sfatare, quanto confermare le mie convinzioni. Di base, spesso e volentieri mi ritrovo in frequenze che nessuno pare saper raggiungere, con intenzioni differenti, visioni agli antipodi, talvolta scontate abbastanza da portarmi a pensare di esser davvero complicata, contorta come antichi codici ancora da decifrare. Eppure, a me sembra spesso di essere tanto trasparente, talmente tanto da lasciare in bella mostra gli organi. Vorrei poter dire di avere in comune i modi e le credenze, ma son poche le anime con cui riesco a convivere senza la paura di essere me stessa, e costa sacrificio questa consapevolezza. No, non che vi sia qualcosa di particolarmente magnetico in me, tuttavia proprio fatico ad associarmi al resto del mondo. Lo vorrei, e ci soffro da cani nel non saperlo fare, eppure alla domanda “cambieresti qualcosa in te per ottenere vantaggio in altro?” io risponderei di no. No che non lo farei un simile scambio, certa che non ne valga la pena. Pur di non dover scegliere, accetto di poter essere tante cose insieme; mi accontento soltanto di far credere il contrario. Mi nascondo come un ombra nera tra i cristalli.

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So dove voglio arrivare e cosa voglio dalla vita, però non nel “quotidiano” a parte quando ho bisogno di evadere e quindi mi metto a sognare, non guardo troppo in là, vado per step.
L’obiettivo è quello di rispettare i tempi, credo di lavorare con i bambini fino a Giugno poi credo che dovrò cercarmi un altro impiego, ho l’obiettivo di dare tutti gli esami previsti per quest’anno senza lasciarne indietro neanche uno, senza ansie o preoccupazioni. Quando si decide di fare tante cose non si può pensare di fare tutto alla perfezione, ci sta ogni tanto, portare a casa un risultato non del tutto soddisfacente ma l’importante è aver fatto-così da lasciarselo alle spalle.
Studiare e lavorare questi sono i miei piani, è ciò che mi fa crescere giorno dopo giorno e che credo possa darmi un futuro più sereno. Non ho altri piani, se non rendermi felice quando ne sento il bisogno, fermarmi se sono stanca, non forzare o rincorrere niente e nessuno, il benessere dei miei cani e con grande gioia sono contenta di rivedere Bullo così.
Sono il progetto più importante della mia vita e i miei piani girano tutti intorno a me, voglio imparare ad essere più dentro alla vita, se da un lato la vita mi ha formato e mi sento grande, dall’altra ho un’infinita di cose da imparare, nonostante io sia esattamente chi volevo essere non mi sento e mai mi sentirò arrivata. Devo imparare a gestire l’ansia, la tristezza improvvisa, devo dare se sento di dare e non tenere così tante riserve per me.. in sostanza lavorare, dentro e fuori di me.

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Fin da quando sono piccola la persona più importante è stata mia nonna, quando è venuta a mancare all’improvviso mi sono ritrovata da sola, nessuno è riuscito a essere-a diventare quello che lei era per me. Non mi ha mai riempito di regali, non ha mosso mari e monti per me, ma per me vita era stare insieme a lei. Conoscevamo le nostre abitudini, siamo sempre state io e lei, mi ha insegnato il valore delle piccole cose. Io ero felice solo standola a guardare lavare i piatti come più volte ho detto, mi permetteva di rimanere bambina, la sua presenza silenziosa-la sua voce mi calmava. Lei che mi diceva “non piangere, andrà tutto bene” per me era legge, anche se poi il giorno dopo così bene non andava. Era la mia figura, credo che nella mia testa ci fosse, “male che vada, vado da lei.” Quando è venuta a mancare poi a seguito di alcuni episodi spiacevoli, negli anni le persone hanno piano piano smesso di esistere, se così si può dire, sono sempre state un valore aggiunto nella vita che già di per se sapevo colorarmi da sola. Sono sempre bastata a me stessa, crescendo con così tanta libertà, se volevo fare qualcosa la facevo, se volevo andare, andavo. Certo, ho detto “sei la persona più importante” ma adesso dove sta?
Mi terrorizza l’idea di dover perdere nuovamente l’equilibrio perché io so che quando amo, indipendentemente dal rapporto che c’è, quella persona diventa una casa per me, e questa cosa mi fa paura perché mi ricorda che le volte in cui ho permesso questo, sono arrivata ad odiare la vita e a volerla abbandonare. Le persone quando mi fanno male, mi spengono e basta poco per farlo. È un potere che non voglio concedere più perché so che probabilmente mi costerebbe il doppio della fatica dell’ultima volta. Non voglio più mettere a repentaglio l’amore che ho adesso per la vita. Oltre a me, sono cresciuta con Megghi e solo da lei ho imparato certe cose, mi ha fatto diventare grande perché finivo scuola alle elementari e andavo a prenderla in negozio e stavo con lei. Era la mia compagna di vita, le prime responsabilità, mi faceva da cuscino quando piangevo ed è stata questa fino all’ultimo. Poi è arrivato Ares, mi sembrava impossibile aprire il mio cuore, eppure me ne sono innamorata. È stato la mia luce per questo ora mi manca immensamente, avevo persone vicine ma solo lui che viveva dentro casa con me sapeva curarmi.. così tuttora i miei cani mi salvano dalla malinconia che spesso mi attanaglia. A me basta guardarli-averli vicini sul divano per non pensare a niente di brutto, sono un grande esempio di vita, quando sono stanca mi metto comunque a giocare con loro perché percepisco la loro felicità. Loro mi spingono a uscire-a muovermi-a restare in qualche modo in vita-a essere spensierata. Se le persone sono un valore aggiunto, loro contribuiscono al mio essere, sono i protagonisti della mia esistenza. Sono io la persona più importante, sono loro che mi aiutano ad essere al centro della mia vita perché vivono per-con me.

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Il cielo e i miei pensieri.
Guardare le stelle, cercare la luna è una delle cose che faccio abitualmente prima di andare a dormire, ogni tanto cerco di fotografare tale spettacolo ma in modo invano, non sono capace.
L’ultimo giro con i cani lo passo con lo sguardo verso l’alto, mi incanto su una stella e non la lascio per svariati minuti, guardo la luna-giro l’angolo per prendere un’altra strada e la ricerco. A volte è così “bassa”, altre volte la percepisco così lontana. Questo amore per il cielo non avviene solo quando c’è buio ovviamente è più appagabile per il silenzio intorno, l’altro giorno ero da mia madre in ospedale c’era in atmosfera un po’ cupa-nuvoloso, mi sono incantata a vedere le nuvole muoversi-lentamente-staccavo lo sguardo per poi ripoggiarlo lì ma non c’era più la nuvola che stavo seguendo in precedenza.
Sono strana , lo ammetto, ma mi piace molto come in estate mi sdraio sui prati verdi e fisso il cielo azzurro, senza nuvole, limpido, a volte chiudo gli occhi per lasciarmi trasportare, altre volte mi incanto davanti alla maestosità del cielo. Mi fa sentire piccolissima ma grata.
E poi i pensieri, i miei blocchi, a volte sono al bar e fisso il vuoto, a che penso?
Non te lo so dire, però sparisco per un momento dal luogo in cui sono.
Mi ipnotizza tutto ciò che proviene dalla natura, mi viene in mente al lago di covel seduta su un sasso, non c’era nulla intorno a me, succede a volte di focalizzarmi su un dettaglio e in un attimo ritrovarmi altrove credo che lo faccio per fare chiarezza, per ritrovarmi, per capire realmente come sto, a che punto sono.

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Passare la mattinata nel lettone a giocare con i miei cani.. questa mattina alle sette e mezza ero ancora nel letto e mi sono salutati su, vorrei sempre svegliarmi così. Sono i miei “bambini.” Mi solleva il morale:
“scendi, andiamo a fare un giro”
A volte mi intristisco per cose mie, per dolori con cui convivo, non voglio conforto attraverso le parole, mi piace chi sa starmi vicino in silenzio, chi sa trattare le mie fragilità, vicino al finestrino mi apre sempre un mondo, è come se in quel momento viaggiassi dentro di me, ovviamente con le cuffiette, tra me e me. Ritrovo anche tanta determinazione, spesso e volentieri sogno ad occhi aperti, se mi chiedi :”oggi dove sei con la testa?” Sono mood Heidi, in mezzo ai prati.
Mi risolleva tornare a fare ciò che amavo fare da bambina, giocare a calcio-una partita ai videogiochi.. la mia passione mi distrae da tutto, tra l’altro sono un po’ competitiva quindi sono concentrata li, a vincere.
Amo camminare nei sentieri di montagna, da sola o con una persona, con i miei cani liberi, la natura, sedermi su un sasso a bordo di un fiume, sdraiarmi nei prati, fissare il panorama da un porticciolo mi libera l’anima, è una cosa che faccio quasi quotidianamente.. è come riprendere fiato da una vita che sono costretta a vivere. È come dire, porto il mio cuore a fare un giro.
Vedere il tramonto e l’alba, sempre circondata da silenzio, il mare d’inverno ovviamente situazione molto complicata però è una delle cose che amo di più al mondo. Amo il mare esclusivamente d’inverno.

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Io credo che per le persone non bisogna combattere, io sono per la libertà, voglio che le persone vicino a me si sentano le più libere del mondo ma che scelgano, nonostante tutto, di restarmi vicino. Si può combattere insieme a qualcuno per un fine comune, si ha più forza se mentre si affronta una guerra interiore-un periodo difficile si ha qualcuno vicino che ti stringe la mano, questo si, ma combattere-lottare per non farsi lasciare la mano o convincere qualcuno che ne vale la pena, questo no. Mai!
Io lotto insieme a te, io non ti lascio ma bisogna essere in due, per quanto riguarda la risposta alla tua domanda, combatto con me stessa quasi ogni giorno per conquistarmi un briciolo di serenità.. mi manca tanto addormentarmi la sera senza la domanda: ma domani ci sarà? Cosa succederà domani?
Combatto per me stessa, lotto se così si può dire per conservare integro il mio obiettivo, per mantenere il mio animo puro da bambina senza farmi influenzare dalle circostanze, senza incattivirmi quando qualcosa mi delude.
Ecco, i miei cani sono gli unici esseri che non si allontanerebbero mai da me di loro spontanea volontà, combatterei-lotterei se un domani dovesse succedere che non posso più permettermi di gestirli, se uno dei due mi venisse portato via.. quando accarezzo loro la testa o li vedo così uniti come in questa foto, mi rendo conto che tutto il resto passa in secondo piano, sono un po’ il mio rifugio di pace.

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I never drive if I can walk or cycle instead. I take public transport instead of driving if it is feasible.

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I recycle everything I can, compost my kitchen and garden waste, and take things like metal, batteries, electricals etc to the council recycling center.

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I never throw anything away if I can mend it (which I'm quite good at), or re-use it in some way, or give it away to someone else who can use it.

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I buy second hand (or from Freecycle donation) if I can.

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I collect rain water for the garden. I have thought about using it to flush my downstairs toilet but I'm not sure that's practical. I grow my own fruit and veg, but I'd like more room for that.

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I use energy-efficient lights and appliances where I can, and monitor my energy usage carefully.

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I don't have kids - the number one worst thing you can do for the environment is to increase the population size and generate another 80 years of waste, consumption, energy use and pollution.

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Pretty much everything above saves me money, as well as the environment.

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Senza la partita del sabato sera, accompagnata da una pizza: in sostanza senza la mia passione. Senza le foto delle mie amate Dolomiti e dei cuccioli di cane che vorrei avere un giorno: si può dire senza il mio sogno. Senza il cappuccino la mattina, non ne posso più fare a meno.
Senza la mia ora di pace mentre faccio colazione, guardando “Heartland”, se la sera so che la mattina non verrà trasmessa mi addormento con un humor buio.
Senza i miei cani, che mi riempiono le giornate e mi danno quello che mi manca. Senza i calzini antiscivolo, le coperte di pile e le dr.martens. Senza i peluche sul letto, devo cambiarli perché ormai sono questi da svariati anni. Senza sfornare un dolce il sabato pomeriggio, i dieci minuti di phon per scaldarmi a qualsiasi ora d’inverno. Non sarei io se non mi fermassi a fotografare la luna durante l’ultimo giro con i cani, ogni cambiamento di colore del cielo. Senza la piadina di qualsiasi tipo ma soprattutto quella con il tonno, squacquerone e rucola.
Non sarei io se non mi arrotolassi come un fusillo nel piumone, se non ascoltassi Tiziano ferro almeno una volta al giorno.
Se non avessi le guance di Heidi in inverno oppure quando gioco a calcio ma assumo il colore omogeneo di un pomodoro.

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La felicità è una mia responsabilità per questo anche nelle piccole azioni quotidiane mi dico: “solo se ti rende felice.”
È felicità imparare a ridere mentre precipito, a volte mi ritrovo con la testa tra le gambe e il viso rigato da pianto come si faceva dai bambini, ma poi sono la prima a riderci, a ironizzare, a ritenerlo normale. È felicità non perdere di vista il sole, come altro giorno che l’ho fotografato da cento punti di vista mentre mi ha tenuto compagnia per tutta la pedalata lungo il fiume. In quel momento ero felice perché mi sentivo grata, e ad ogni scatto, pensavo :”quanto è bello.”
Continuare a normalizzare le mie guerre interiori, dicendomi “che sarà mai” se paragonate a chi vive una guerra al di fuori tutto i giorni, a chi è nato dalla parte sbagliata, a chi non c’è più e meritava di esserci. Proprio così, “che sarà mai.” Continuare a dirmi “ce la faccio” “ce la devo fare” proprio perché la felicità come ti dicevo è una mia responsabilità, rendermi conto di quanto sono fortunata, di trovarla nascosta nelle piccole cose, ad esempio a me fa un sacco felice se mi porti a Verona al negozio della Disney, con tutte le pareti piene di peluche.
Mi rende felice un pomeriggio ai videogiochi, oppure la domenica se ti fermi a fare la lotta con me. A me rende felice stare ferma a godermi il paesaggio che mi offre la natura mentre intorno a me tutto si muove. Mi rende tanto felice non conoscere la parola “dimenticare-strappare” io al massimo ricordo-volto, con il rischio di metterci più tempo o di convivere con qualche pagina buia.. ma a me piace da morire ricordare. La felicità si nasconde anche sotto l’acqua delle pozzanghere dove ci salto dentro, proprio come facevo da piccola. La felicità è accettare che questa a volte si sposta e ci sorprende. Ho bisogno di albe, di colazioni lente-lente, di sentire l’odore degli animali quando apro le finestre, di sedie a dondolo più che di tram perché amo passare la notte fuori a guardare le stelle. Ho bisogno anche di silenzio, la felicità è anche riconoscersi come priorità-la prima amica, io amo passeggiare da sola con i miei cani.

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Non ci credo che tra sei giorni compio ventitré anni, non sono poi così cambiata dalla bambina che metteva la testa tra il cuscino e si rifugiava nei sogni pur di non sentire le urla e gli insulti. Da piccola ero bionda, ora è qualche anno che mi faccio la tinta nera perché in qualche modo devo dimostrarmi grande. Non so come sono messa a fragilità, a essere forte, forse avevo meno paure quando ero più piccola, consapevole di ciò ho fatto delle mie fragilità la mia forza più grande mi rendono terribilmente vera e pura.
Io sono così, e non mi nascondo mai. Ho perso la chiacchiera, da piccola dovevano cercare il pulsante per spegnermi, adesso penso molto di più, sono diventata razionale. Ecco, di questo ne farei volentieri e mena, a volte mi sento così in gabbia. Sono fatta per pochissimi perché ho sempre la testa lassù, tra le nuvole, ma tranquillo non so tradire-non penso a nessun altro, quelle come me chiudono gli occhi solo per allontanarsi e ritrovarsi.
Mi piace stare con me, mi fanno felice i sentieri di montagna, i peluche enormi e le felpe da uomo, condividere il gelato, la lotta con i cuscini, le colazioni negli alberghi. Mi innamoro ad ogni tramonto, ogni volta che vedo una struttura in legno, un cucciolo di cane. Sono mattiniera, l’alba è il mio momento preferito, bramo il silenzio e la pace, mi piace preparare la colazione a chi amo. Quando amo, quella persona diventa la mia casa, quando qualcuno che ami lo vedi stare bene, tutto diventa più leggero e affrontabile. Quando amo, mi sento invincibile.. proprio come quando sto con i miei cani, loro sono i miei compagni di vita.
Quando mi sono riconosciuta come priorità, tutto il resto ha assunto un’importanza diversa, noto tutto ma i dettagli che non mi vanno giù li faccio pesare solo a chi mi vive dentro, sono un po’ rompicoglioni, lo ammetto. Basta poco per farmi passare il broncio, anche se sembro incazzata nera, a patto che non percepisca cattiveria o di essere trattata come un’altra, in questi casi chiudo la porta e butto via la chiave. Non so vivere nel senso di incertezza, ho ripreso da qualche mese a dormire senza svegliarmi, sapere che gioca la mia squadra del cuore mi svolta l’umore. Non sono brava con le parole, però con le dimostrazioni non sono niente male, amo organizzare qualcosa di romantico per anche se mi fa sentire in estremo imbarazzo. Non sono abituata ai complimenti, e non c’è niente che amo di più della natura e degli animali.

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Si, finora non è proprio stato un passato idilliaco, ma penso sempre che ci sono state persone meno fortunate di me. In realtà ogni volta che non riesco ad essere lucida penso sempre a chi sta più male di me, malgrado tutto io sono grata alla vita che posso permettermi.
Detto ciò, questo lo capirà solo chi è cresciuto senza una figura maschile, soprattutto se si è femmine è pesante non avere la protezione di un padre, nel mio caso mio padre non mi ha voluto riconoscere, con mia madre non ho mai avuto un bel rapporto.
E pensa che quella che sono oggi, ovvero che mi divido tra commissioni d’ufficio per lei-pulizia della casa-mantenimento dei miei cani, lo ero anche prima, eppure ho subito violenza psicologica ogni giorno da parte sua, a volte purtroppo anche fisica motivo per cui ad oggi, solo da un annetto siamo riusciti a stabilire un rapporto civile, ma dentro di me non la perdonerò mai. O meglio, l’ho perdonata per me stessa, per vivere più serenamente. A dodici anni è venuta a mancare la mia nonna, colei che è stata tutto, e tutti i parenti hanno avuto un grande litigio che li ha portati a non parlarsi più, che ci porta a non guardarci più in faccia se ci si vede per strada. Ovviamente, non potevo non mettermi il bastone tra le ruote e quindi quel dolore lo affogavo nel cibo il che mi ha portato a diventare in forte sovrappeso, negli anni successivi attraverso un tunnel buio chiamato depressione, sono riuscita a piccoli passi a ricostruire e a ricostruirmi.
Amo la vita. Credo nell’amore, grazie ai miei cani. Ho ripreso a studiare. Da tre anni ho trovato un lavoro che mi occupa mezza giornata. Non sono entrata nei dettagli perché sinceramente non ne vale la pena, sono la donna che avrei voluto essere da bambina, malgrado tutto e malgrado quello che sto passando ultimamente, sono consapevole di essere tutto quello che ho.

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Non può mancare il parquet vista la casa che spero di potermi permettere tra due/tre anni. Ci spero con tutto il cuore che posso, ogni giorno, un domani mi sveglierò senza immaginarmi altrove. Le pareti le voglio in legno, più chiare rispetto al pavimento, mi piacerebbe avere una parete in pietra vicino al camino. Quest’ultima è un surplus, posso farne tranquillamente a meno. Un divano stile tirolese, rivestito in cotone dai colori caldi. Tanti cuscini e coperte calde. Mi piacerebbe avere qualche mensola, su cui appoggiare fotografie-statuine o oggetti colorati. Siccome odio accendere la luce spero di usufruire di grandi finestre, una parete la dedicherò ai miei cani, con un loro attaccapanni dove mettere giù bottoni e guinzagli. Qualche piantina all’interno colorata, minimal, che dia un tocco di colore all’arredamento.
Un domani vorrò comunque continuare a preparare qualche dolcetto quindi opterei per una un’isola in cucina, che permette di avere più spazio a disposizione.
Per quanto riguarda le camere da letto, il letto sarà il fiore all’occhiello, lo voglio grande anche se sarò da sola, non mancherà sicuramente l’aggiunta di una poltrona vicino alla finestra in modo da prendermi qualche minuto ogni mattina per guardare le montagne innevate. All’esterno se avrò un poggiolo, cosa non necessaria visto che mi auguro di avere tanto verde intorno ma se ci sarà, non mancheranno tanti fiori colorati.

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15) rosetto vs mascara 16) social vs 0 social. 17) estero vs Italia. 18) telefono fisso vs mobile 19) figlio unico vs sorelle 20) disco vs no disco.
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E via di domande stile giornaletto teen anni 2000, mi piace!

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1) Non so mai scegliere, son sincera. L'estate mi lega al mio mare, l'inverno al mio mese natale. In linea generale, preferisco gli intermezzi: primavera ed autunno 🌸🍂
2) Stessa cosa, son due paesaggi che mi mandano fuori di testa. La natura vince in ogni sua espressione!
3) Libri. Basic forse, ma il profumo della carta non lo si cambia [specie se si tratta di quella ruvida, color avorio, la tipologia che preferisco] 📖
4) Cinemaaa, tante vibes e piantini in diretta. E poi l'accoppiata pop-corn + mega schermo regna. Mi piacerebbe tornassero quelli all'aperto - un poco vintage - come esistevano un tempo.
5) Che male fa anche questa, but well, dolce sia. Son fatta di zucchero! 🍭
6) Alcolici obv. Favoriscono l'allegria ✨
7) N O T T E, ma che lo dico a fare!
8) Cani! Non scappano alla prima carezza.
9) Dico scarpe ma per il semplice fatto che ne si fa uso quotidiano; i tacchi son per le occasioni, e un tempo lo erano per le prime volte: prima notte in discoteca, prima cerimonia importante, primo colloquio di lavoro etc 👠
10) Mp3, son cuffie-dipendente.
11) Bici, per sentirsi un poco Patty alla ricerca del suo Mathias 🌻
12) Rido, non che la prima categoria sia meno valida dell'altra, ma vado per le coppiette che a me piace sempre scalpitare inside quando vedo romanticherie per strada, deformazione professionale comprendi?
13) Amore amore amoree. Rende ricchi dentro, nel cuoricino 💘
14) Manca la 14, vollleeevvi fregarmi eh.
15) Rossetto, con due S.
16) Social, siamo onesti su 📱
17) Che scelta noiosa, mi astengo. Non siamo certo a Narnia, ma deve ancora esistere un posto in cui si stia bene per davvero. Anzi, Marte sarebbe da provare.
18) Telefono mobile, anche se da bambina mi piaceva giocare col filo del fisso e attorcigliarlo al dito come una vecchia pettegola anni '50 ☎
19) Sorelle, tanti bimbi attorno, taanti.
20) Anche qua, l'una non esclude l'altra. Sto trend "cOpertA e NetfLiX o DisCoTeca1!?" inizia a risultare banale. La scelta di uno o dell'altro non toglie divertimento alla cosa, e poi dipende da tanti fattori: mood, serata, occasione, umore etc.

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A te che hai avuto la pazienza di arrivare fin qua, un biscotto della gratitudine. Tieni, prendi: 🍪

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Quando ero piccola fino ad una certa età ho accusato molto l’assenza di una famiglia, il distacco dai tutti i parenti mi ha fatto sentire sola e piccolissima. Avevo tante domande e dubbi inerenti al mio futuro, mi chiedevo spesso, come farò da sola?
Nonostante io non abbia avuto nessuna figura parentale-familiare, ho sempre riconosciuto l’importanza di avere qualcuno e quindi più volte mi sono sentita meno rispetto agli altri, ero pronta a convivere con l’idea di non avere diritto ne possibilità di raggiungere il mio sogno.
Poi, nelle difficoltà, durante le sere infernali mi sono stretta la mia mano e ho capito che non ero sola, avevo me. Ho imparato che sono la persona più importante della mia vita, che avrei dovuto faticare di più ma sarei potuta andare ovunque lo avessi voluto. All’esterno sono sempre stata un sole agli occhi degli altri, il lusso di concedermi fragile me lo sono sempre concessa quando ero da sola, con i miei cani. Fin da piccola ho trovato beneficio nel pianto, infatti ho versato lacrime non a fiumi ma a oceani.
Ora so di non essere sola, posso perdermi come è già successo, posso avere periodi in cui non mi sopporto ma so la persona che sono nell’anima , e il valore che mi attribuisco lo “esigo” dalle persone che decido di tenermi vicino. Io non mi levo nessuna sensazione, non scappo perché tutto quello che nella vita si decide di rimandare dopo si ripresenta, se sto male sto spenta per un po’, non arrivo al limite ma mi svuoto quando il corpo me lo richiede, piangere non vuol dire essere fragili-perdenti, non si perde tempo anzi ci si impara a volersi bene.
Io rispetto il mio corpo, non devo mostrarmi per quella che sono anche perché non ne sono capace, non sorrido per finta e non devo uscire se non mi va.
Ovviamente sono molto maturata nell’ultimo periodo, ho imparato ad avere un equilibrio, un momento no durante la giornata non mi fa essere spenta per tutto il giorno, ho normalizzato questi attimi di malinconia-tristezza, così come aver provato tanto dolore non mi fa dire che la vita fa schifo.

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Distendermi in un prato verde, cuffiette nelle orecchie e lasciarmi cullare-abbracciare dai raggi del sole. Quando prendo il sole perdo sempre la condizione del tempo.
Oppure una situazione simile, sedermi su qualche sasso vicino allo scorrere di un fiume e guardare lo scorrere dell’acqua, a me rilassa molto soffermarmi sui dettagli.
Mi rilassa molto d’inverno fissare dalla finestra la pioggia che scende, che batte forte sui poggioli.. dopo alcuni temporali mi chiedo spesso, ma come fa a tornare il sole? Come fa a scendere cosi forte, quasi cattiva.. che magia la natura.
Quando ho bisogno di rilassarmi non mi serve uscire di casa o circondarmi di persone, tazza di latte e biscotti mentre guardo la mia serie tv oppure giro in bici con la musica ad alto volume.
Anche giocare a calcio mi rilassa molto perché non penso, non accuso pesantezza morale, tutto quello che mi rende donna lo lascio fuori, e torno ad essere bambina. Spensierata. Senza pensieri. Faccio che amo, ciò che mi riesce meglio.
Mi rilassa molto anche dormire con i miei cani, mi fa sentire imbattibile. Sono sempre loro la mia casa, ora che ancora non ne possiedo una.

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A me non avvilisce stare spenta per un po’, nonostante io mi sia dovuta piegare parecchie volte, non importa vuol dire che sono nata per rialzarmi, è inevitabile ed è il gioco della vita a cui tutti siamo sottomessi, d’altra parte so anche che io sono molto sensibile quindi spesso piango anche se è risolvibile, anche se questo malessere paragonato ad altri già affrontati è niente, non mi fa paura dovermi rimboccare le maniche di nuovo, o rimandare gli impegni perché non ci sono, posso tollerare qualche ora di sonno in meno, qualche lacrima in più, va bene.
A me mi fa un male atroce essere presa in giro, essere vista come una persona che merita male, di cui ci si può approfittare, nella vita si soffre anche nei rapporti più stabili, mi è difficile comprendere di soffrire anche se era evitabile.
Posso essere sbagliata per te, ma non sono una persona che fa tanto per fare, dice tanto per dire, se mi piace qualcuno non vedo nessun altro, non esiste nessun altro, mi ci dedico completamente tralasciando anche i miei pensieri perché la serenità di chi mi sta a cuore è anche la mia.
Sono un po’ ingenua in questo, lo so però non posso cambiare. Io credo che essere così veri e puri sia raro e faccia la differenza, me lo insegnano tutti i giorni i miei cani.

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Io mi ritengo una ragazza semplice-trasparente-acqua sapore esteticamente, nel modo di essere e di vivere, anche se stare con me non è una passeggiata, ci vuole talento.
Non ho bisogno ne voglia di vederti tutti i giorni, ho la mia vita ed è giusto che tu abbia la tua, però devi essere presente anche quando hai altro per la mente perché io lo sono sempre, per chi voglio, anche quando ho altro per la mente. Non mi serve il regalo per il compleanno, non mi serve che fai i salti mortali per organizzare qualcosa nel nostro giorno-per comprarmi qualcosa, ho voglia di sapere che sono con te anche quando non siamo insieme, che mi pensi e me lo dici perché quando non ci sei, mi addormento con il sorriso leggendo le tue attenzioni. Vorrei che ti ricordassi di me se quando passi davanti ad una vetrina e vedi un peluche Disney me lo compri di nascosto e poi quando ci vediamo mi dici che ti ha fatto pensare a me. Ho bisogno che mentre guidi e io ho lo sguardo fuori dal finestrino cantando sottovoce qualche canzone, tu mi guardi. Ho bisogno di sapere che mi mangi con gli occhi, che mi presti la tua spalla se mi viene sonno e siamo sul divano.
Ho bisogno di sapere quale è il tuo gusto di gelato, di cosa hai bisogno quando sei nervoso, ho bisogno di mostrarti le mie lune e la libertà di poter uscire un’ora per stare con me stessa, poi magari la sera ci apriamo. Ho bisogno di trasparenza e di tanta comunicazione. Mi piace l’ironia, le battute, i silenzi, gli sguardi, il non dover spiegare per forza perché so che tu hai capito, amo giocare e fare la lotta con i cuscini quando siamo ancora a letto, la colazione insieme solo di domenica. Voglio che tu abbia coraggio di dirmi che ho torto, che ho sbagliato, che non posso fare così e mi porti a ragionare perché io ho bisogno di imparare dall’altro, ho bisogno di condivisione che siano pensieri, sogni, problemi, impegni.
Ho bisogno di sentirmi importante, di avere la fiducia tanto da lasciarmi un tuo impegno, ho bisogno che giochi con i miei cani come se fossero i tuoi. Sono strana lo so io non me ne faccio nulla di cose materiali e dimostrazioni plateali, di festeggiare ricorrenze, di viaggi costosi, voglio che la domenica andiamo in montagna, voglio che mi abbracci mentre guardiamo un tramonto perché quando mi emoziono mi manca il fiato. Voglio che se sei incazzato, o solamente un po’ deluso vieni da me a dirmelo e che ne parliamo anche per un giorno intero, fino a che ti senti meno appesantito. Stare con qualcuno è una responsabilità, si è responsabili della sua felicità ma anche dei suoi dolori, io la voglio, la necessito. Voglio questa fiducia.
Io non ho social a parte questo, non me ne frega nulla di mostrare agli altri il mio amore, la bellezza sta nelle piccole cose, in quelle che non richiedono per forza voce.

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No suelo contestar a este tipo de cosas, (o por lo menos no sin burlarme o sin soltar una bordería), pero como ya es algo demasiado habitual que me encuentro por aquí, voy a contestar para que seáis conscientes de lo que decís.

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Yo cuando leo "¿alguien entretiene?" es algo que me mata porque es SUPER SOBERBIO y pienso...
¿Qué quieres? ¿Que me ponga a hacer malabares con naranjas, a soltar un chiste tras otro para ver si te ríes o a soltar monologos para complacerte? 🤡

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Entiendo y deduzco que no va con mala intención y que lo que preguntas es que SI ALGUIEN QUIERE HABLAR PARA PASAR EL RATO, pero el/la que puso esto de moda está más que claro que le sobraba ego y soberbia. Y que iba de diva o de cani. Y se ha ido copiando y normalizando hasta llegar aquí después de mucho tiempo.

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¿Conoces la figura del bufón de la corte? Su función era entretener y hacer reir al rey como obligación cada día. Y si finalmente no lo conseguía el rey lo mandaba matar y a buscar a otro bufón.

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El mensaje que se da con eso es...
Estoy aquí que no se me ocurre nada para entretenerme (ni leer, escribir, dibujar, ver series, peliculas, ni salir a dar un paseo, ni hacer deporte, etc...) Asi que, venga monito, entretenme 🐒

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Yo me quedo aquí sin hacer nada mientras tú te esfuerzas porque tu obligación es complacerme, porque yo soy lo más y tú vives para complacerme, si no, ¿para qué estás aquí en medio?.
Y si por casualidad finalmente no me convences, ahí te quedas y me voy a ver si encuentro a otro tonto/tonta que me complazca.

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A ESO SUENA CUANDO ESCRIBÍS ESO.

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"¿A alguien le apetece hablar?"

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¿Cómo te suena eso?

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No sé. Hay que cuidar lo que decimos y cómo lo decimos para no generar rechazo en los demás. O que se acepte y se cree servilismo.

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Es como si yo te encuentro por la calle y me pongo a llamarte silbando como si fueses un perro. Y que cuando yo te llame tú vengas moviendo la cola.

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No vivimos para servir a nadie. Y hay miles de formas de hacer las cosas sin que suene ofensivo.

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