@echidiechi

Erica G. (Echoes)

Ask @echidiechi

Sort by:

LatestTop

Previous

Parla di te. Cerca di descriverti nel miglior modo possibile. Non è una domanda, ma poco importa. Spesso ci fermiamo alle apparenze, per questo vorrei sapere cosa pensi veramente di te stessa.

★ Jade ★
Il mio nome, all'anagrafe, è Erica, ma io non lo sopporto. Quindi fingo di non avere un nome, ma molti soprannomi. Amo chi mi trova dei soprannomi, mi fanno sentire molto più me stessa di quanto succede quando mi chiamano con il mio nome.
Ho diciotto anni, due mesi e venti giorni. Mi sento una bambina, ancora piccola e indifesa, ma al contempo una donna con un passato molto duro alle spalle, che è cresciuta troppo in fretta.
Ho un vuoto dentro di me, una paura costante: essere abbandonata. Ho il terrore di trovare qualcuno e perderlo per strada, ma nonostante ciò mi affeziono alle persone continuamente, sperando che siano diverse, che non se ne vadano. Mi ci attacco, piena di fiducia, e poi le vedo svanire e farmi tornare con il cuore spezzato a cercare di rimettere insieme i pezzi con un po' di colla. Continuamente.
Scrivo, scrivo per vivere, perché la scrittura è il mio respiro. Suono per restare in piedi e non buttarmi a terra.
Scrivo di fantasia, d'amore e di paura; suono batteria, basso e ukulele.
Scrivo con amore; suono con passione.
Vivo perché scrivo, suono perché vivo.
Ho dolcezza da vendere, parole da regalare, speranze ancora non del tutto disilluse che voglio realizzare.
Ho il sogno di scappare via da questo mondo e rifugiarmi in un posto più mio, dove poter essere cullata da dolci abbracci e dove trovare finalmente una vera e propria famiglia.
Sogno di avere un sorriso, tra Nothing else matters dei Metallica ed Echoes dei Pink Floyd; tra Harry Potter e Sette minuti dopo la mezzanotte.
Questa sono io: un sogno astratto. Sono le luci dell'alba che nessuno vede, sono quella prefazione all'inizio di un libro che nessuno si cura di leggere, sono la lancetta dei secondi per lo più irrilevante, sono quella canzone che si ascolta per radio, carina, ma che non si conosce e quindi si dimentica.

View more

Vedremo come andranno le cose. Tu che hai fatto?

dany
Niente di particolare, stavo molto male. Ho provato a scrivere ma non mi veniva fuori nulla di buono.
Poi sono rimasta male da una cosa, ieri sera, allora ho chiuso tutto e sono andata a dormire presto nella speranza di "dimenticare" almeno per il momento.

Related users

e,a tal proposito,mi scriveresti qualcos'altro? qualunque cosa...un flusso di coscienza,diciamo.se vuoi

Mi spiace, ho provato a pensare ad altro, ma mi viene in mente solo lui...
Davide. Riccio, biondo, alto, occhi verdi, mani in tasca e cuffiette alle orecchie.
Davide è una foto, uno scatto, un click e un flash. Foto, immagini del mio Dadi. Io lo chiamo così.
Dadi è un dado, un dado a sei facce; non sai mai che numero viene fuori. Non importa, però, perché ogni numero è comunque mio. Vuoi vedere? Lanciamolo.
Tre.
Tre sono le volte in cui siamo usciti insieme da soli prima di diventare migliori amici. La prima era al cinema, una serata tempestosa, siamo arrivati cinque minuti prima dell'inizio del film; gli unici posti che abbiamo trovato erano A1 e A2 e abbiamo dovuto vederci il film in prima fila. La seconda volta abbiamo guardato una partita di calcio. Non sapevamo cosa dirci, eravamo immersi nei nostri pensieri e siamo tornati a casa più vuoti di prima. La terza volta, invece, siamo usciti per le strade del centro e camminavamo l'uno vicino all'altra, a volte a braccetto, sempre insieme. La terza volta è stata quella in cui siamo diventati noi.
Tiriamo di nuovo.
Cinque.
Cinque sono le volte che abbiamo visto i fuochi d'artificio insieme. Ci siamo conosciuti sotto ai fuochi d'artificio, quindi avevamo questa cosa tutta nostra, il nostro essere dei spettacoli pirotecnici lanciati in aria, che gli altri ammiravano da lontano, ammaliati, per festeggiare. Noi eravamo proprio così: guardati, invidiati per quanto fosse forte la nostra amicizia insieme. I fuochi d'artificio sono nostri.
Un altro numero, ti va?
Due.
Il due gennaio è la data in cui mi abbiamo cominciato a sentirci; noi la definivamo il nostro giorno, il giorno dell'inizio. Ogni due gennaio ci vedevamo e ricordavamo quanto era stato bello l'anno trascorso insieme, tra litigi, sorrisi, pianti e guai. Sempre insieme, noi due.
Tanto vale continuare.
Sei.
Ogni "Sei speciale", "Sei unica", "Sei la mia migliore amica"; ogni "Sei" aveva significato solo con lui. Credevo alle sue parole, ai suoi rimproveri, a ogni cosa dicesse subito dopo quel "sei". Io ero ciò che seguiva i suoi "sei".
Uno.
Lui è il mio numero uno. La prima persona della mia rubrica, il mio migliore amico, l'unico a cui racconto ogni cosa, il primo che capisce come sto anche se non lo so nemmeno io, il primo in abbracci, baci e strette di mano, l'unico che sa veramente farmi ridere anche quando tutto quello che vorrei è sparire. Uno, lui è il mio uno.
Ultimo numero.
Quattro.
Quattro volte compare il suo nome nella mia lista di abbandoni. La prima è durata semplicemente due settimane - tremende: non riusciva a stare senza di me ed è tornato quasi subito - la seconda è durata ben tre mesi - in cui tutti i giorni gli ho mandato buongiorno e buonanotte, senza mai ricevere risposta - e la terza due mesi e mezzo - ma sono stata io a portarlo ad abbandonarmi: continuavamo a litigare ed era insostenibile la situazione; anche allora, però, ha fatto di tutto per tornare.
E qui, in questi giorni, oggi, vivo il mio quarto suo abbandono.

View more

Ho litigato con la persona con cui dovevo andarci, così ho finito per andare a casa sua anche se non c'era. Son rimasta sotto la pioggia e quel cielo brontolone, poi è tornato a casa e si è scusato, ma sono ancora arrabbiata, litigheremo ancora perché tanto ormai è così.

dany
Oddio, non hai idea di quanto mi dispiace.
Come mai avevate litigato? Perché credi che continuerete a discutere?
Se siete amici dovreste cercare di non farvi del male così.

E soprattutto conservando quell'enorme bagaglio di emozioni che portava con sè, e che donava (dona) ogni volta a chi lo ascolta.

Michele D.
Oh, che bella descrizione che ne hai fatto! Dopo le tue parole, non potrò evitare di andare a cercare di ascoltarlo e conoscerlo un po' di più.
Quali sono le sue canzoni che preferisci? Io amo La ballata dell'amore cieco.

Oh si, Faber è il cantautore italiano che mi piace di più. Ad esempio, a differenza di Battisti che è via via sfumato, Faber è ancora vivo tra molti, tra i più. Lui cantava le sue poesie, un qualcosa di stupendo, e ha saputo rinnovarsi negli anni, prendendosi grossi rischi ma vincendo sempre (...)

Michele D.
-

Quindi sei una ragazza piuttosto alta o eri il libero della situazione? :) Ieri sera su rai2 si è fatto un bellissimo speciale su De andrè, ti piace?

Michele D.
Ahah, ero proprio il libero della situazione, ma adoravo il mio ruolo! :) Non sono per niente alta, anzi!
Comunque sì, De Andrè mi piace, però devo dire che non lo conosco moltissimo. A te?

Sinceramente: l'orientamento sessuale di una persona ti crea dei pregiudizi, dei disagi?

Sinceramente: quando conosco una persona il suo orientamento sessuale è rilevante più o meno quanto lo è sapere se ha l'ombelico incavato o sporgente.

Tu non fai/hai fatto nessun tipo di sport? Si, diciamo che il problema delle mie mattine non è svegliarmi, ma è rimanerci, sveglio :)

Michele D.
Ho fatto tre anni di ginnastica artistica e cinque di pallavolo, ma ora non faccio più nulla, per mancanza di tempo e denaro! Ma ne ho un bellissimo ricordo.
Ahah, ti capisco, ti capisco. :)

se fossi un animale quale saresti e perché?

Allora, io credo che sarei un pangolino. Questo perché è bellissimo, ha una corazza che utilizza quando si sente in pericolo: si accovaccia su se stesso per proteggersi. (come qui: http://www.terrambiente.org/fauna/Mammiferi/pholidota/images/pangolino02.jpg )
Più o meno è quello che faccio io: metto una corazza con la quale difendermi dalla maggior parte della gente.
Per di più, è un formichiere sdentato, privo cioè di quella che potrebbe essere la sua prima arma di attacco; anche io ne sono priva.
Inoltre è un animale piuttosto solitario, mi piace pensare che mi rappresenti.
E poi, guardandolo, mi dà l'impressione che abbia bisogno di coccole, d'affetto, d'abbracci. Non credi?

Buongiorno erica! Orsù, la mattina va affrontata con un sorriso, niente musi lunghi (chiudo un occhio solo perché non stai bene fisicamente u.u) a proposito, come stai? Si, per quanto mi riguarda dopo esserti distrutto ti senti bene con te stesso, oltre a scaricarti molto :)

Michele D.
Noto che, nonostante tu faccia le ore piccole, sei comunque ben mattiniero!
Affronto questa mattina con i crampi allo stomaco e la voglia di tornare a letto e non uscirci più, però a parte questo sto meglio, dai, in tutti i sensi.
Sono sicura che sia vero, che ti scarichi! Son contenta per te. :)
Liked by: Assenzio

Ma Erica, sei troppo dolce, ho appena letto la risposta alla domanda delle nove vite. Davvero, che cosa dolcissima.

Buongiorno, dolce Ilaria, son contenta che ti sia piaciuta quella risposta. Ti avevo detto che saresti diventata una meta, chissà, se ti può far piacere.

(...) ma al contempo ne ho lette altre dove descrivevi il tuo stato d'animo, non posso leggere certe parole.

Michele D.
Oh, perdonami, caro Michele, ma ieri sono crollata prestissimo io, non stavo per niente bene.
Chissà che cataclisma deve accadere per farti andare a letto presto! Spero comunque che, nonostante sia stato così stancante, tu ti sia divertito. :)
E figurati, se ti ho citato è perché era giusto citarti.
Comunque, riguardo al mio stato d'animo, mi dispiace, ma era così che mi sentivo. E un po' mi ci sento ancora.

Buonasera cara Erica. L'allenamento è stato più stancante del solito, prevedo dolori alle braccia domani! Ah, non ci culliamo sulla mia stanchezza, andare a letto presto? Non ci giurerei :) Ho letto qualche tua risposta fa in cui mi citavi, sei stata molto carina (...)

Michele D.
-

Bene, allora ti battezzo Echy se ti piace ^^ Hai ragione, le tue motivazioni sono valide. Io? Non lo so, mi piacerebbe perdermi nella linearità di un Mondrian dell'ultimo periodo, vivere un attimo di frenesia programmata e essere sicura che tanto poi, alla fine, i circuiti tornano su sè stessi

Che bel pensiero, quello di chiudere un circuito. Un pensiero davvero molto sentito, mi piace un sacco la tua risposta.

«Sarà perché ho più di una vita. E credo che succeda questo: una vita rimane ferma nel mio letto lasciando le altre libere di girovagare.» Christopher Chant ha più vite, e quando dorme le altre possono andare a giro per i mondi. Se tu avessi più vite, come le impiegheresti? Dove le faresti andare?

Oh, che interessante domanda. Io credo che, se avessi più vite, le spedirei in giro. Dato che Christopher Chant ne aveva nove, mi adeguo e ne scelgo nove anche io.
Una a Milano, vicino a Laura, la mia dolce sis, per starle vicino sempre e farle capire quant'è importante e meravigliosa, per vivere nella nostra meravigliosa casa, con sorrisi, abbracci, affetto e Bon Jovi.
Una la manderei da Alessia, a Como, per essere lì con lei ogni qualvolta succede qualcosa che non va, per ricordarle che lei è bellissima e che non deve farsi abbattere da nessuno.
Un'altra la spedirei da Paolo, a Palermo. Andrebbe lì a ripetergli ogni giorno quant'è importante e che persona meravigliosa è. E per cibarsi dei suoi abbracci all'infinito, oh, sì.
Poi ne manderei una a Torino, da Daniela, per visitare i musei vicino a lei e per mangiare con lei lo zucchero filato!
La quinta finirebbe da Michele, a Foggia, così potrebbe andare con lui al mare d'inverno e anche in estate e si divertirebbe con i suoi video di Harry Potter.
Poi un'altra se ne andrebbe a Londra, a vivere lì e a stare in pace con se stessa, nel luogo che ho sempre sperato di visitare.
La settima andrebbe da Ilaria, a Bari, perché è un'altra tappa della mia vita. L'ascolterebbe e cercherebbe di regalarle più dolci parole possibili, insieme a tanti sorrisi e abbracci.
La ottava poi si stabilirebbe a Roma, a cibarsi delle statue di Bernini. E di lui, sì, di lui.
La nona, infine, resterebbe qui, nel mio letto, e vivrebbe questa vita sopportando ciò che accade ogni giorno e sperando di realizzare i propri sogni. Oui.

View more

oh,mi piace ascoltare le persone.ma soprattutto quelle in grado di sapere esprimere quello che li tormenta con parole così... belle,in un certo senso

Io-io... sei davvero molto dolce a pensare che le mie parole siano belle, ti ringrazio di cuore.
Liked by: story about

Fumi? Se sì, cosa/chi ti ha spinto a provare la prima volta? Se un amico che non ha mai fumato in vita sua ti chiedesse "mi fai fare un tiro?" cosa gli risponderesti? Se no, hai mai provato? E cos'è che ti ha spinto, invece, a non voler fumare?

No, non fumo e non ho mai provato a fumare.
Il fumo mi dà fastidio, tantissimo. Non lo sopporto e evito per lo più tutti coloro che fumano - o meglio: evito di starci vicino mentre fumano, ecco. Non so dirti perché, mi dà semplicemente la nausea, soprattutto negli ultimi due anni, dopo l'incendio che ho subito, dopo aver aspirato talmente tanto fumo da non volerne più sapere. Odio l'odore, mi dà veramente fastidio, quindi non ho mai fumato né proverò mai.
Liked by: Michele D.

-qualcuno che la pensi come me,che veda come me,quella vita che mi sento troppo stretta.

Giuliet.
Non posso dire che mi fa piacere che tu mi capisca, perché significa che stai provando quello che sto sentendo io e, beh, non posso augurare a nessuno certe sensazioni.
Mi dispiace che tu ti senta così: cosa ti ha portato a stare in questo modo? Mi dispiace molto, davvero.
Ti ringrazio per avermi letta, comunque.
Liked by: Assenzio

io non sono l'anonimo di prima,ma ho letto la tua risposta.E mi ci ritrovo COMPLETAMENTE.Un pesce fuor d'aqua che ci rinchiude in uno stato di stallo,tra l buio e la luce.Il problema è che il buio pian piano si mangia la luce,poi ti ritrovi sdraiata.Sono rimasta sbalordita nel trovare-

Giuliet.
-

è meraviglioso.è triste,deprimente e terribilmente familiare,certo,ma anche così ben scritto da farlo sembrare meraviglioso.

Oh, io-io... ti ringrazio. Mi fa piacere che sia ben scritto, è scivolato fuori dalle mie mani spontaneamente, erano parole che mi stavano graffiando già da giorni. Grazie, davvero.
Soprattutto di avermi letta e, in qualche modo, ascoltata.
Liked by: Assenzio story about

Next

Language: English