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Erica G. (Echoes)

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‘Puoi lasciare la scuola, ma questa non lascia mai te.’ -Andy Partridge. Cosa pensi di questa citazione? Gli anni della scuola sono senz'altro fondamentali per ognuno, ma quanto realmente ci forma la nostra esperienza scolastica? Quanto ci condiziona nel crescere?

Panphobia—
Gli anni della scuola ovviamente sono molto importanti, perché occupano la maggior parte della crescita di un bambino, fino a portarti in età adulta. Sono importanti perché all'interno della scuola per la prima volta ti trovi ad interagire in una specie di piccola società - la classe - e devi cercare di impegnarti per costruirti un futuro più fortunato possibile. Senza la scuola si perderebbe non solo tutta la conoscenza, ma anche il relazionarsi con gli altri, che è davvero essenziale.
Credo però che la scuola non possa costruirti completamente. Poi, fuori dalle quattro mura della classe, infatti, devi affrontare il mondo esterno, fatto di paure, sogni, delusioni, difficoltà che possono apparire insormontabili: la vita.
Quindi sì, ci forma, ma non ci costruisce interamente. Noi traiamo da essa molti insegnamenti, ma poi ciò che ci realizza completamente come persona è sicuramente il tempo che si trascorre al di fuori di essa - almeno per la maggior parte.

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Ricordi? Eravamo piccoli ma gia' tenevamo fra le mani il mondo mai abbastanza grande per noi. Bastava poco per diventare eroi per un giorno quando, tra l'ammirazione dei tuoi compagni di giochi, inventavi un nuovo gioco di prestigio. Da piccolo, cosa ti rendeva veramente orgoglioso? Ed oggi? Amplia.

Da piccola mi rendevano orgogliosa veramente le cose più semplici: conoscere a memoria tutte le battute dei primi film di Harry Potter, saper scrivere temi di italiano lunghi cinque pagine, saper scrivere le parole "in grossetto", saper giocare a pallavolo e finire i libri delle vacanze estive nei primi tre giorni (davvero, mi piacevano tantissimo).
Ora mi rende orgogliosa saper scrivere, conoscere tante cose sui libri di Harry Potter (questo no, non è cambiato) e saper suonare più strumenti. Basta, però: è molto, molto più difficile per me essere orgogliosa di me stessa.

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Io credo che queste "sfumature" in una relazione non dovrebbero esistere sai? O si sta insieme, o no.

Quindi dici che è meglio lasciarsi e poi tornare insieme, se sussistono dei dubbi?

Fai finta di aver scritto un libro, a chi lo dedicheresti e cosa scriveresti come dedica? Inventa una frase - qualcosa che scriveresti all'inizio del libro, ad una persona a tua scelta.

Ora come ora la mia dedica sarebbe questa - no, nessun nome:
"A chi ha ricucito il mio cuore
con un filo di abbracci e sorrisi."
Liked by: origamimoon.

Può esistere una pausa in una relazione?

Credo di sì.
Durante una pausa una persona può fermarsi a riflettere su ciò che prova realmente per l'altro e se veramente ciò che prova per lui/lei è vero, sincero, oppure qualcosa di effimero che già è scomparso.
Certamente sono difficili da accettare per chi le subisce e non sempre si capiscono né si comprendono o si accettano. Eppure a volte, in situazioni delicate, sono quasi necessarie... entrambe le parti, alla fine, possono riflettere sul sentimento che provano e capire se stare insieme è ancora una prerogativa oppure no.
Quando mi hanno chiesto una pausa per la prima volta, ero sicura che non esistessero, che fossero solo un altro modo per "lasciarmi" con più tatto, "andando per gradi". Eppure poi ho visto pause che invece hanno solo rinforzato il rapporto.
Dipende dalla persona, dalla situazione, dalla serietà dei motivi che hanno portato a essa e da moltissime altre cose, certamente, ma personalmente credo che possano esistere, sì.

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“I’ve given all I can, it’s not enough.” [Karma police, Radiohead] Secondo te perché nessuno sa accontentarsi di ciò che offriamo? Amplia.

Vendo lattuga;
Perché tutti riescono a vedere solo quello che non sono e non quello che sono. Per noi è spontaneo vedere ciò che ci manca, ciò che vorremmo; non ciò che abbiamo. Viviamo sempre in costante assenza di qualcosa che vorremmo possedere e questo sentimento si trasferisce anche in ciò che doniamo agli altri: non è abbastanza perché noi non possediamo abbastanza, non siamo abbastanza.
Liked by: Vendo lattuga;

Mi è stata fatta una domanda di recente, ed io vorrei tanto sapere la tua opinione: è giusto servire alcolici nelle discoteche? amplia.

freehug.
Credo che sia giusto, perché proprio l'ambiente lo richiede.
Anche se, personalmente, essendo una persona che ci va "cauta" sugli alcolici, magari dovrebbero essere serviti con maggior cognizione di causa. Purtroppo la colpa del troppo, però, non può ricadere su chi li vende, quanto su chi ne fa un uso sconsiderato e irresponsabile.
Credo che la vendita tutto sommato sia giusta... il problema è da parte di chi li prende, che esagera - come sempre, come su tutto.
Liked by: freehug. Michele D.

per il "ask4ask": infanzia e presente. ti capita mai di guardare film/cartoni animati (per esempio i cartoni della disney) che guardavi quando eri piccola? che emozioni provi guardandoli dopo -magari- tanto tempo? quali erano i tuoi preferiti allora, e quali sono i tuoi preferiti adesso?

Non ho mai guardato molto la televisione, né da bambina né ora, quindi per me è raro ritrovarmi a guardare i film/cartoni dell'infanzia. Però l'altro giorno mentre mio padre faceva zapping ho intravisto qualche minuto di una puntata del Detective Conan (di cui ero pazzamente innamorata) e ho spontaneamente sorriso.
Il mio film d'animazione preferito una volta era Anastasia, perché anche io come lei puntavo a trovare il mio ruolo nel mondo.
Attualmente invece credo sia Toy Story 3... neanche dico quant'ho pianto al cinema mentre lo guardavo; mi ha... commossa, davvero, moltissimo.
Liked by: Michele D.

Gli assassini uccidono per vendetta, odio e quant'altro, ma anche i soldati in guerra uccidono. Possono essere considerati anche loro killer? Spiega il tuo pensiero.

Io credo che i soldati non possano essere considerati killer. La domanda è molto interessante e ci ho riflettuto un po': ho convenuto che, per quanto possa sembrare il contrario, non possano essere considerati tali.
Infatti non è che uccidono secondo la loro volontà. Lo scopo di un soldato è difendere il proprio paese, non uccidere persone: con questo non voglio dire che il fine giustifica il mezzo, ma che la figura del soldato non può essere messa nello stesso piano con quella di un killer qualsiasi che, invece, punta al singolo per proprio interesse personale - o altrui.

mi elenchi tutto quello che al momento è sulla tua scrivania?

Una decina di libri di scuola sparsi, un regalo per un amico, quattro collane, tre braccialetti e una cavigliera.
Il diario di scuola, un portafotografie senza fotografia - ho tolto quella che vi era dentro prima, che mi causava solo lacrime di ricordi - e il computer portatile.
Più qualche penna sparsa e dei fogli di appunti per la tesina.

Non sono molto brava a parlare di me, di ciò che provo. Non trovo quasi mai le parole e ho paura di sfumare il sentimento che provo. Ti è mai capitato? Se è sì, ti capita mai di essere 'invidioso' di chi riesce a parlare senza problemi? O non lo comprendi?

Io proprio non sono brava a parlare. Di niente e di nessuno. Le parole mi rimangono in gola, ostruiscono le vie respiratorie, eppure le lascio lì a corrodermi, perché non so farle uscire - è molto raro che accada il contrario.
I miei sentimenti rimangono sempre miei, ben pochi li conoscono, perché ben pochi hanno la pazienza di tirarmi fuori le parole che non oso dire.
Provo una certa curiosità, ecco, non invidia, per chi sa dire tutto ciò che ha dentro. A volte vorrei essere come loro: spigliati ed energici, aperti, pronti a regalare il proprio cuore. Io sono più timida e riservata e ho sempre bisogno d'essere incoraggiata per uscire dal mio guscio; le persone che mi sono vicine ormai vi hanno fatto l'abitudine, però, quindi sanno come prendermi.

"Ma non pensarci più, ti ho detto di mirare. L'amore spacca il cuore. Spara, spara, spara dritto qui... dritto qui..." sei mai stata tanto ossessionata da una storia che hai avuto, da sperare che lui/lei ti ferisse per poterlo/la dimenticare?

Da una storia che ho avuto no, ma da una storia che poteva nascere sì. Sono stata abbastanza illusa da una persona a cui volevo veramente bene e per anni, nonostante ci siano state per me altre persone, continuava a ripresentarsi e a rubarmi il cuore per poi gettarlo continuamente via. Non mi ha mai "spaccato il cuore" nel vero senso della parola, poiché era talmente abile il suo gioco che sapeva come far sembrare che la colpa fosse mia, che mi illudevo, e non sua, che giocava.
Speravo che mi dicesse una volta per tutte che tra noi non dovesse esserci più alcun contatto, che era stato solamente un gioco per lui, tutto quanto. Lo speravo davvero, così avrei potuto smettere di sperarci e mi sarei arresa all'evidenza.
Non è mai successo.
Tutt'oggi, se non sono ancora qui a giocare con lui, è solo perché ho cambiato numero di telefono e non gliel'ho dato e perché ho cambiato giro di amicizie, una volta per tutte. Ma so che, se mi rifacessi viva, lui sarebbe ancora lì, a trattarmi come una marionetta tra le sue mani. Senza spezzarmi mai completamente.
Però sono stanca, sono stanca di giocare. Ho preso in mano la mia vita e ora non ho intenzione di tornare da lui, per quanto a volte senta un vuoto - era il mio migliore amico. Ma non tornerò. Non più.

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Lo scopo della vita è vivere, e vivere significa essere consapevoli, gioiosamente, divinamente, serenamente e con ebbrezza. Cosa vi fa sentire vivi, immensamente vivi?

Panphobia—
Scrivere. La cosa che mi rende più viva al mondo è sicuramente scrivere, perché mi permette di dare sfogo alla mia fantasia, di far vivere anche i miei personaggi oltre che vivere me stessa.
Scrivere è la mia fonte di vita quotidiana e penso lo sarà per sempre, perché quando scrivo sono me stessa, orgogliosa, contenta, fiduciosa, attenta ed energica.
Scrivere per me è vita.

complimenti a una ragazza? io non vado al liceo e non sono bravo in intaliano. quindi ti chiedo a te se puoi dirmi qualche frase dolce. ho bisogno di te! Essam

Oh, beh, mi sembra un po' troppo comodo andare a chiedere agli altri complimenti per qualcuno, non trovi? :)
Ti posso dire che per essere dolce non c'è bisogno di "talento", ma solo di tanto cuore.
Bisogna essere capaci di cogliere il particolare in qualsiasi parola che dice o in qualsiasi suo aspetto. Anche in una cosa di tutti i giorni, anche in un semplice racconto di poca cosa.
Esempio - il primo che mi viene in mente - se ha gli occhi azzurri potresti dirle: "Vorrei esserci io, a nuotare nel mare dei tuoi occhi."
Piccoli accostamenti, piccoli accorgimenti che verranno spontanei se ascolti il tuo cuore, se realmente batte nella tua gabbia toracica così forte da sembrare che voglia uscire per raggiungerla. Se è così, le parole già ce le hai, devi solo farle uscire.
Non serve essere grandi letterati per esprimere la dolcezza di ciò che si prova.

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Ciao bellissima. I tuoi difetti?

Innumerevoli. Non ho il minimo di autostima, sono insicura su tutto.
Sono molto, molto permalosa. Sono testarda su moltissime cose.
Passo la maggior parte del tempo a sognare e poco ad agire.
Molto spesso mi butto giù fin troppo facilmente.
Sono anche molto disordinata.
Alterno momenti di insopportabile sarcasmo ad altri d'eccessiva dolcezza.
Sono troppo, troppo timida.
Sono poco, poco forte.

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-snc6/181409_376580899118519_2110103261_n.jpg Partendo da questa fotografia a cui tengo particolarmente, dimmi tutto ciò a cui ti fa pensare, se ti va.

C'è il mondo attorno che diventa sempre più scuro, sempre di più.
Cerca d'avvolgermi con le sue spire e di farmi diventare un tutt'uno con quelle tenebre, fino a non farmi quasi più riconoscere i contorni, in mezzo a tutto quel buio.
Ma sono riuscita a spezzare quelle catene dal mondo. Ora può cominciare a diventare scuro senza di me, perché io ho deciso di andarmene. E seguirò la mia strada, fino a ritrovare i colori; mentre cammino, sono così concentrata sulla mia meta che non riesco quasi più a guardare ciò che vi è attorno. Ma non importa.
In mezzo a tutto questo buio non ci voglio più rimanere.
Guardando quella foto, questi sono i miei pensieri.

Dove ti trovavi quando hai fatto la tua foto migliore?

Dal fotografo! Altrimenti l'altra mia foto migliore era a una festa di compleanno.

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/05/17/news/giornata_contro_l_omofobia_napolitano_intollerabili_aggressioni_a_gay-58979442/ oggi è la giornata contro l'omofobia. Secondo voi in Italia saranno concessi finalmente diritti per i gay, come sposarsi adottare bambini ecc. ? O siamo ancora lontani?

Credo che al momento sia ancora un po' lontano questo obiettivo.
Per quanto ci siano buoni propositi, la maggior parte delle persone ancora discrimina gli omosessuali e ancora ritiene un abominio tutto ciò. Questo è dovuto anche perché in Italia è fin troppo radicata la religione, in quanto vi è pure la sede del papato. Sono delle posizioni radicali, quelle contro gli omosessuali, che a parer mio non si debelleranno ancora così facilmente.
Spero di sbagliarmi. Spero vivamente che questi diritti vengano concessi al più presto, perché l'orientamento sessuale non può negarli. Siamo tutti umani, alla fine; meritiamo quindi tutti gli stessi diritti.
Liked by: Michele D.

Descrivi la tua giornata ideale. Puoi includere cose del tutto irrealizzabili. Insomma, tutto quello che faresti in 24 ore, senza regole, senza leggi.

Mi alzerei alle otto, ben riposata, e andrei a fare colazione con qualcuno. Caffè e brioches alla crema, per iniziare bene la giornata.
Guarderei un film e poi pranzerei tranquillamente. Dopo pranzo, leggerei un buon libro.
Andrei a correre un po', per un'oretta.
Tornerei a casa e passerei il pomeriggio a scrivere. Scrivere finché arriva sera. Allora andrei fuori a mangiare con qualche amico e poi una volta tornata a casa mi metterei ad ascoltare musica fino ad addormentarmi.
Non sono cose particolarmente strane, anzi; però in una giornata ideale apprezzo le cose semplici e che mi fanno sentire bene.

Stamattina la "domanda" non è una domanda! L'altra volta vi feci vedere tanti pezzetti di una realtà stupenda ripresi da telecamere nascoste, ma oggi voglio mostrarvi quanta crudeltà ci sia nel mondo. Se non ve la sentite, non leggete. http://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_Furuta

Non ho parole, semplicemente. Quanto schifo.

Ultimamente penso un po' a troppe cose negative. Hai mai sentito il desiderio di uccidere una persona per il male che ti ha fatto, o per il male che ha fatto a qualcuno che ti stava a cuore? Torturarla o eliminarla di colpo dalla faccia della terra? Se no, se sì, spiega perché.

Seriamente, intendi? No, non mi è mai successo di desiderarlo seriamente.
Non nego che molto spesso, magari, spero che succeda a qualcuno qualcosa di grave, in modo da liberarmi un po' di alcuni pesi. Poi mi sento in colpa per pensarlo.
Invece scherzando spesso dico: "Io lo uccido", anche se ovviamente non ne sarei mai in grado. Non credo che sarei capace di eliminare qualcuno dalla faccia della terra, perché credo che, anche se magari fa del male a me, sicuramente fa del bene ad altri e sarebbe un pensiero egoista volerne la sua morte.
Liked by: Stefano Delp.

Sono piatta, non so come avere autostima di me stessa. Mi sento brutta. Aiuto. Camilla. So che posso contare si di te.

Camilla, perché credi di essere piatta?
Bisogna cercare di apprezzare in tutti i modi quello che si è. Le proprie passioni, i propri traguardi quotidiani fanno parte di noi stessi. A volte - fin troppo spesso - non ci accorgiamo di quante cose belle ci sono dentro di noi, di quanti sogni dobbiamo realizzare, di quanti sorrisi facciamo e di quanti ne regaliamo al mondo. L'autostima nasce dalle piccole cose che bisogna saper apprezzare. E la bellezza esteriore... cos'è? Non conta davvero, se sai far nascere un fiore. La bellezza viene colta dall'interno; probabilmente non ti senti particolarmente bella proprio per mancanza d'autostima.
Se vuoi puoi continuarmi a scrivere e vedrai che troveremo molte cose di cui potrai essere orgogliosa. Io sono sempre qui.
Liked by: Michele D. Stefano

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