Sono appena tornata da Valencia, mi sono divertita ma l'ho ribatezzata come vacanza sfigata perché è successo di tutto! Non fatemi sentire sola.. qual è la cosa più sfigata che vi è capitata in vacanza?
Non mi sono capitate cose particolarmente sfortunate in vacanza, ma ricordo la terribile esperienza del gemellaggio in Spagna.
Ero in terza media, piccolina insomma, e andai a stare cinque giorni dalla mia corrispondente spagnola, per appunto un gemellaggio scolastico.
Lei abitava in un boschetto distante chilometri dalla scuola, per cui ogni giorno dovevamo alzarci le cinque per essere a scuola alle otto. Per via della distanza, mentre tutti i miei compagni uscivano al bowling, a mangiare la pizza, ect. ogni sera con i loro corrispondenti, io nada. A casa.
Marina, la corrispondente, era inoltre di un'asocialità indicibile, tanto che se ne stava per lo più in camera da sola al pc (!) mentre io giocavo con suo fratello di otto anni (!!!).
Il padre ogni mattina si svegliava alle quattro e distruggeva la cucina.
Mi avevano dato una camera per conto mio ma non mi lasciavano tenere la porta chiusa per cui di notte entrava la luce - che chissà per quale motivo tenevano accesa - del corridoio.
Mi ricordo che già il secondo giorno chiamai mia madre e le dissi che volevo tornare a casa. Ovviamente quando mi proposero di ritornare per l'estate declinai senza rimpianti l'invito.
Ero in terza media, piccolina insomma, e andai a stare cinque giorni dalla mia corrispondente spagnola, per appunto un gemellaggio scolastico.
Lei abitava in un boschetto distante chilometri dalla scuola, per cui ogni giorno dovevamo alzarci le cinque per essere a scuola alle otto. Per via della distanza, mentre tutti i miei compagni uscivano al bowling, a mangiare la pizza, ect. ogni sera con i loro corrispondenti, io nada. A casa.
Marina, la corrispondente, era inoltre di un'asocialità indicibile, tanto che se ne stava per lo più in camera da sola al pc (!) mentre io giocavo con suo fratello di otto anni (!!!).
Il padre ogni mattina si svegliava alle quattro e distruggeva la cucina.
Mi avevano dato una camera per conto mio ma non mi lasciavano tenere la porta chiusa per cui di notte entrava la luce - che chissà per quale motivo tenevano accesa - del corridoio.
Mi ricordo che già il secondo giorno chiamai mia madre e le dissi che volevo tornare a casa. Ovviamente quando mi proposero di ritornare per l'estate declinai senza rimpianti l'invito.
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Meg