#moto

Yo estaba casado con mi jefa q m llevaba 14 años, y cuando empece a liarme con ella yo tenia 18, así no estoy yo pa darle lecciones a nadie, Fredo le lleva a la guaja creo q 18 años o asi q si q son la ostia, pero ella ye grande d sobra pa saber lo q quier y lo q no, nun ye una guaja pequeña a la q Fredo le vaya a vender la moto, ni a verle la cara, nun tien ni 15-16 años joder.
Q tb lo veo asi porq yo a Sara la conoci siendo su jefe, entonces no m sale verla una guaja pequeña, pero ye poco mayor q Soraya, q d hecho son muy amigas y andan pa atras y palante juntas siempre, y Sory pa mi si ye una guaja y si fuera mi hija le cortaba los guevos, ya se lo dije mil veces, pero es una mujer hecha y derecha q tien 23 años, y vive una vida independiente d nadie, como pa no poder decidir si quiere andar con uno d 20 o de 40, esto ye así.
Cuando mi madre supo lo d Ana se puso q pa q, y mi madre ye la persona mas tranquila del mundo, pero ella decia q yo con 18 años era un guaje y ella pues una mujer...
Y m la sudo lo q dijera nadie, y al final solo yo tenia razon, y m la sudaban los 14 años q m llevaba ya ves.
Y fui muy feliz con ella y la edad nunca fue un problema pa mi.

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Depende de certos fatores, circunstâncias, elementos, etc.. Por exemplo, no ano passado, pensei em primeiro lugar em duas crianças (gêmeas). Elas estavam caminhando no passeio de uma das principais ruas do centro de Pouso Alegre. A mãe desnaturada e entretida no celular, não estava de mãos dadas com os guris gêmeos. Tinha muitas pessoas transitando e era hora do rush, então, quando eles estavam vindo na direção contrária a minha, se deveram para passar por mim. Antes deles pisarem no 'meio fio', rapidamente olhei para trás e percebi que uma moto que vinha em alta velocidade, não pensei duas vezes, logo me joguei na frente deles e pensei - antes eu do que eles - por sorte, não aconteceu nada. Ainda bem que eles não passaram do "meio fio".

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Agora, tem vezes que me coloco em primeiro lugar, para cuidar da saúde física -mental-espirtual.

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Eu virei a chave na depressão.
Mas eu sempre fui uma pessoa que buscou o que queria, sempre trabalhei, estudei...

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Eu com 19 anos já era empresária ( na Itália) já tinha meu negócio próprio.
Vim para o Brasil com meu namorado, ele me deu a casa e eu comprei a mobília/da melhor qualidade que você possa imaginar.
Compramos 4 carros e uma moto, dois carros eram zero.
Estudei...

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Após o falecimento dele eu entrei em depressão e perdi tudo, fui ajudada por amigos queridos. Tinha mês que caia 8 mil na minha conta, eles e reuniam e depositavam...

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Um dia em casa e deitada porque eu não saia da cama...um sobrinho me disse: tia, porque você só fica deitada?
Você não era assim, eu chegava na sua casa e você brincava comigo, fazia lanches...
Você deve estar com depressão ( ele tinha 9 anos 🥹, olha como Deus usa as pessoas).

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Eu dei um pulo da cama e voltei a viver, recuperei tudo em um ano.

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⠀⠀Já no lado de fora do pequeno mercado, e com uma garrafa de água gelada em mãos, a bruxa observou o ambiente em que se encontrava; árido, quente e com um cheiro bem peculiar que temeu tentar descobrir. Poderia simplesmente pegar seu livro e conjurar um novo portal, mas como essa era uma de suas habilidades pouco desenvolvida, temeu ir parar em outro lugar ainda pior.
⠀⠀Delphine era alguém com diversos dons, tendo a necromancia e o controle mental como suas aliadas; entretanto, a conjuração de portais nunca foi seu forte, e embora utilizasse, não era 100% segura.
⠀⠀— Vou ter que me virar de outro jeito. — Murmurou para si mesma, foi quando sentiu o encontrão em seu ombros; parecia que botijão de gás havia sido jogado sobre si. — Ei, cuidado aí! — Reclamou, tendo como resposta um nojento: "foi mal, boneca" como resposta.

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eu me considero gentil e solidário.
aprendi isso com meu pai.
meu pai nunca disse que me ama, mas sabia demonstrar.
eu via ele andar com sapatos velhos enquanto comprava tênis novos pra mim. via ele me dar sempre o maior pedaço de carne da janta, e ficar com o menor.
então eu trouxe isso pra mim, naturalmente.
se tiver apenas um copo de suco, eu vou almoçar tomando água.
o filtro da minha casa só solta 500ml de água gelada por vez, então a primeira garrafa que encho é a da minha esposa.
hoje eu venho trabalhar de bicicleta, porque decidi vender minha moto pra comprar um carro melhor, pro uso de quem? da muié pra ir trabalhar.
até cigarro pra morador de rua eu dou, mesmo sendo meu último do maço.
então essa é a parte legal de mim.
o único foda é que meus pontos negativos se sobrepõem à tudo isso kk.

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Si ecco io non capisco perché sai una mia amica che è stata operata faccia fatica z riprenderdi. Poi sai io non ho un modo affettuoso con mia nipotina sai mi sento come se mi desse fastidio ma non è così. Poi voglio dirti che comunque pare che sai volevo dirti che comunque pare che sai un ragazzo non lo so per he si è fidanzato con una donna che era orrenda con lui e tu perché pensi che si sia fidanzato di una donna che era orrenda? Poi voglio dirti che comunque pare che sai io sono sempre stato prima dai soldi ora ho capito che non volete e cercare più persone coi soldi insomma capivi che ero amico solo per interesse e sbagliavo. Ora ho capito che sono davvero interessato alle persone anche se non hanno un conto in banca immenso. Ora non sono più quello di una volte ma sai devi patire e fare vedere il mio cambiamento 'non voglio più stare con persone e poi avere quello che hanno quelle persone. Ora ti parlo di quando eri immaturi credevo che la felicità fossero il benessere invece sai ho capito di aiutare chi ha bisogno per non ricordare le persone superficiali che eri. Ora sono una persona che di amore solo a chi ha bisogno e problemi non che prima non li aiutano. Poi sai ora mi occupo di persone sai dove faccio tirocinio mi sono reso conto di provare sensibilità verso chi ha certe problematiche. Sai volevo dirti che comunque pare che sai mi sono reso conto di aver aiutato persone se mai ti confesso che ho aiutato moto chi aveva one passione a so sentiva fuori posto al lavoro. Sai ora ho scoperto che uno che non ha mai cucinato piatti elaborati può fare piatti difficili come il filetti alla Wellington. Poi sai vorrei dirti che comunque pare che sai pensa che i non ho mai capito perché una persona decide di restare ad vivere in un condominio quando può benissimo vivere per conto suo isolata.

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⧼ Mi ridai il disegno? Sto cercando di capirci qualcosa, qui. ⧽, rispose semplicemente, senza nemmeno levare gli occhi dallo schermo del pc. Se si stesse riferendo alla materia con cui era alle prese o alla situazione con Casper non ci è dato saperlo, certo era che stesse facendo di tutto per mantenere un comportamento criptico. « Però non hai risposto alla mia domanda, Jessy! », la canzonò con un trillo cristallino, tenendo quel sorriso falsamente benevolo impresso sul volto. Jess storse il naso, accusando un leggero fastidio. Non le piaceva quel soprannome, e guarda caso lo usava solo lei. ⧼ Perché non me ne hai fatte. ⧽, disse per tutta risposta, incrociando finalmente gli occhi chiari dell’altra. Giurò di aver individuato una smorfia beffarda celarsi dietro quel visetto che pretendeva di sembrare adorabile. Sybil piegò appena la testa. « Dì un po’, com’è la vostra situazione? Ora te ne ho fatta una. », nel chiederlo mostrò l’interesse che può mostrare un’amica nel tentativo di scovare i dettagli scottanti della vita di chi le sta a cuore, per gioirne insieme. Jessica, che era riservata e non percepiva Sybil come una sua amica, non ebbe la stessa impressione. ⧼ Boh, noi — Ci vediamo. ⧽, rimase volutamente sul vago, riprendendo il lavoro di copiatura. La strega non ne parve soddisfatta. « Ed è una cosa seria? », azzardò. La vampira stava per rispondere, quando la penna smise di depositare inchiostro sul foglio di colpo e l’intero suo corpo si paralizzò. Fu come venire colta da una consapevolezza fulminante. « O fate solo se’sso…? Ok, a questo non rispondere. », , la strega si portò un dito di fronte alle labbra, fingendosi meditabonda solo per lasciare a Jess tutto il tempo necessario ad elaborare quanto stava accadendo. Poi riprese. « Perché sai — Non avevo mai fatto caso a lui, prima che iniziassi a vederlo insieme a te. »
⧼ Ovviamente. ⧽, le scappò senza che riuscisse a fermarsi in tempo. Il tono sarcastico con cui lo affermò sembrò fomentare Sybil.
« Sembra un disadattato. Però è carino. »
Istintivamente, nel sentirla dire ciò, Jess premette con forza eccessiva la penna contro il foglio. Quell’unico aggettivo le si impresse nel subconscio così tanto a fuoco che si dimenticò per un attimo di cosa il suo corpo era capace di fare; la punta della biro si piegò come un fuscello sotto il peso delle sue potenzialità soprannaturali, spegnendosi in una macchia d’inchiostro che rovinò la bella e ordinata calligrafia. In un moto improvviso di nervoso, aveva rotto la stilografica. Stentava a crederci pure lei. Sybil osservò l’oggetto danneggiato, incredula. « Wow, tutto bene? », ebbe pure il coraggio di chiedere. Jessica si limitò a cacciar via le frasi irriguardose che avevano preso a vorticarle per il capo. Non essendo affatto una sprovveduta, aveva ben inteso dove stesse andando a parare quella conversazione. ⧼ Mi succede, a volte. ⧽, mentì.

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“ Dopo una giornata di intensi bombardamenti che devastarono la città, l’attacco francese venne sferrato il 17 agosto 1812 ma incontrò un’accanita resistenza da parte delle truppe russe che difendevano i sobborghi meridionali e la fortezza della città. ”

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Risuonò nella testa di Jess, man mano che la penna scorreva sul foglio e gli occhi saltavano dalla carta allo schermo del pc. Nel visualizzare il numero impresso sulla slide venne colta da un moto di sconforto che la portò a sospirare: la strada era ancora lunga, eccessivamente perché la sua soglia di attenzione potesse farvi fronte. E per una volta dare la colpa al tedio sarebbe stato impossibile: la storia era la sua grande passione, difficile che la appesantisse al punto tale da condurla a perdere il focus. Il motivo della sua distrazione costante andava ricercato altrove, aveva un nome, una chioma indomabile di ricci dorati e dei profondi occhi scuri privi di luce. Jessica non aveva bisogno di sbirciare il disegno che faceva capolino da sotto i suoi appunti per riportare alla mente quella figura, sarebbe stato futile perché ne aveva già memorizzato ogni più piccolo dettaglio, anche quelli che credeva di non conoscere. Però lo faceva lo stesso, in un automatismo spontaneo; le sue iridi si muovevano in quella direzione come attratte da una calamita, e tale visuale fugace le riportava alla mente lo scatto rubato da cui aveva tratto ispirazione per crearlo, scatto che custodiva gelosamente nella galleria del suo telefono. Una reazione a catena decisamente deleteria per il ritmo di studio che stava tentando invano di acquisire, ma quella era la prassi da un po’ di tempo a questa parte. Avrebbe voluto dire che stava accettando passivamente che Casper invadesse indisturbato ogni angolo del suo subconscio, ma non sarebbe stato vero; molteplici parti di lei opponevano una dura resistenza, come le truppe Russe contro Napoleone nell’argomento che ora si stava apprestando ad apprendere. « E così… Il morto che cammina, eh? », sopraggiunse con sorpresa una voce alle sue spalle; dita sottili ed affusolate sfilarono il disegno dal punto in cui era nascosto, rivelandolo agli occhi della ladra occasionale che ora lo reggeva tra le mani con fare compiaciuto. Sybil, figlia di una delle dipendenti streghe di suo nonno, non era solo una ragazza che conosceva fin dall’infanzia, ma anche una compagna di corso di Jessica. E, per qualche motivo alla vampira ignoto, non l’aveva mai presa in simpatia, forse perché riteneva che avere un suo parente a dirigere la scuola le concedesse il lusso di chissà quali privilegi. Nonostante questo, l’altra sembrava convinta di essere brava a celarlo, come se Jess non fosse in grado di scorgere quel lieve disprezzo che le si rifletteva negli occhi ogni volta che la guardava. « Non ti facevo tipa da zombie. Più da… / lupi mannari /. », alluse con una punta di malizia. Ma alla Dracula quel riferimento non sembrò colpire particolarmente.

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A pesar de haber quedado DÉCIMO en la prueba, Brandon fue la persona más feliz. No le importaba haber quedado a más de diez minutos del vencedor, el gran favorito, ni que se hubiera descolgado muy pronto del grupo de cabeza. Brandon era feliz porque solo dos años antes pudo haberse quedado en silla de ruedas por un accidente de moto.
Aquella carrera fue la primera profesional que disputó. Algo que los médicos veían inviable. "No volverás a correr", le dijo el más optimista.
Brandon no recuerda mucho del accidente. Recuerda el día lluvioso, recuerda su chupa favorita de cuero, el cruce, el giro a la derecha...
Lo siguiente que recuerda es despertar en el hospital, con su hermana y su pareja, con una CÁMARA en el cuello.
Las graves lesiones eran evidentes, pero Brandon no se dio por vencido. Tuvo que aprender de nuevo a caminar, como un ALUMNO que aprende por primera vez los números.
Y así llegó a aquella carrera. No tenía grandes esperanzas, solo quería acabar. Sufrió en los primeros kilómetros, pero se vio delante, lo que era MUNICIÓN para su motivación. Finalmente quedó en la décima posición, superando todas las expectativas.
En la meta se abrazó efusivamente a su pareja, quién trabajaba para el periódico local, y quería una foto del nuevo héroe. El héroe que no se rindió a pesar de tenerlo todo en contra.

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- Y ahora... ¿Qué vas a hacer? - Le preguntó su pareja.
- Ahora - Hizo una pausa para beber agua - Tatuarme la fecha de hoy junto al OMBLIGO.

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Scendono le stelle e calano sui volti inebriati degli esseri umani. Nella notte amata pullulano le preghiere, ode al Signore. Le anime sospese si avvicinano al Paradiso e l’angelo della morte giunge a loro, carezzandogli il viso e concedendo un ultimo bacio, dona loro il sonno eterno, guidandoli alle porte della città d’Argento, laddove l’anima pia di San Pietro, da cui ciondolano le chiavi, li accoglie donando loro l’eterna beatitudine.
Ed è nella notte che, gaio e piacevole, sguazza l’angelo custode, fino al giorno nuovo, fino all’alba. Allorché gli uccellini cinguettano e la fauna si risveglia, la flora concede la vita e la quotidianità si mette in moto, permettendo al Creatore un’ancestrale visione, una vicissitudine amorevole che si cuce nell’anima, ardente come la fiamma viva di una candela. E cantano nel firmamento, ode al cielo e alla terra.
Anastasia rivolgeva il suo serafico sguardo al mondo, quieto e caotico al contempo; così come bene e male si mischiano, creano l’equilibrio, la saggia concessione: e sembra così illogico, ma se in origine fosse stato tutto un piano di Dio?
Alcuno conosce i suoi pensieri, ciò ch’Egli tiene in serbo per questo pianeta, che Lui stesso ha plasmato. Nemmeno i figli suoi comprendono - o ne hanno il privilegio - gli onniscienti piani dell’Iddio. Orsù, chi mai potrebbe affermare come, cosa o quando? Ed era questo mistero avvolgente che intrigava la mente della giovane Anastasia, abbindolata agli interrogativi del mondo e del creato, del suo approccio con gli esseri umani e non. Era beata, il viso etereo donava un tepore avvolgente a chi la ammirava, come una statua, un affresco nelle gallerie d’arte più delicate, un Michelangelo che ha posato la mano sul suo viso, plasmandone la meraviglia.
Ma le cose belle hanno sempre la loro controparte e a giungere come un fulmine a ciel sereno fu la caotica creatura ch’ella aveva già avuto modo di incontrare ma del quale mai si può conoscere a fondo – che tematica superlativa.
Lo lasciò sproloquiare. Gli occhi plumbei lo seguivano ma la bocca non proferiva, non esistevano parola ch’ella avrebbe potuto condividere con lui. Anastasia non teme la Morte, sa che il su baciò giungerà solo il giorno in cui Dio lo deciderà – e quella, quella non era la sua ora. Avrebbe giaciuto in Paradiso, ma serafino di Dio, vantava del battesimo dell’onnipotente. «Credevi di potermi mietere?» questa volta, la sua riconoscenza andava unicamente ad Hawks. Ella combattente, portatrice del nome Altair, non distolse minimamente l’attenzione dal suo avversario. Rimane pur sempre membro delle milizie celesti, sarebbe un disonore farsi sconfiggere tanto facilmente. Quale giustizia consona da impartire ad un’anima peccatrice come la sua?
«Sfoggi l’avidità, Nikolai» sentenziò la giovane. Gli occhi si tinsero di rosso cremisi e il tono severo echeggiò giudizioso nell’aria. Con le orecchie aguzze, ascoltò le parole del biondo – il che sollevò i dubbi ch’ella aveva sempre avuto.

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Muito natural, eu não deixo o que a pessoa está sentindo passar para mim. Exemplo: as pessoas hoje acham que para ajudar alguém doente, precisa ficar doente/baixar o nível até a pessoa para poder conforta- lá ( isso é um jogo muito usado, principalmente em términos de relacionamento)
Vou contar uma situação que aconteceu comigo recentemente. A mãe das minhas amigas perdeu o filho em um acident3 de moto, a moto explodiu. Eu frequento muito a casa delas, então, a mãe me conhece bastante.

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Quando eu cheguei no velório, a avistei sentada com as filhas que são minhas amigas, ela estava triste, mas não estava chorando. Ela veio em minha direção, me abraçou e disse no meu ouvido; posso chorar com você? Estava te esperando chegar. Chorou bastante no meu ombro e eu abraçada a ela, eu não disse uma palavra. Ela segurou no meu braço e não me soltou mais... O corpo chegou, eu entrei com ela e dei a volta pelo lado esquerdo do caixão, ali permanecemos por horas... O esposo dela começou a passar mal e eu me ofereci para buscar um remédio ( já era 3h, só que farmácia perto sempre está aberta) A deixei sentada do lado esquerdo. O povo que entrava, via ele pelo lado direito, ou seja, nós estávamos sentadas de frente para o povo. Porque estou contando isso? Porque o lado esquerdo dele estava lindo. Sem machuc44dos...Fui até a farmácia, trouxe o remédio, dei o esposo e sentei novamente. De repente, ela levanta e diz: vamos comigo até ele? Eu levantei, ela apoiou em mim, demos a volta e ela desmaiou nos meus braços quando viu o outro lado da face ( estava destruída, parecia um m00nstro). As pessoas me ajudaram a colocá-la sentada novamente, tinha um amigo que trabalha no SAMU que ajudou. E ela voltou. Tudo isso eu passei sem abalar meu emocional.

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-Je suis une femme trans
-je cours tous les matins chercher une chocolatine à la boulangerie qui est à l'autre bout de la ville
-j'ai un tatouage sous le pied en forme de semelle
-je suis chauve c'est pour cela que je porte diverses perruques
-j'arrive à lecher mon coude gauche mais pas le droit
-c'est moi derrière tous ces numéros qui appelle sur vos portables sans laisser de messages ou qui raccroche quand vous décrochez l'appel
-c'est la dixième fois que je vois Tokio Hotel en concert
-un jour j'ai croisé un enfant dans un parc qui m'a demandé de l'aide pour faire du vélo sans les deux petites roues, alors je lui ai montré en montant sur la selle et je me suis barrée avec ( l'enfant pas le vélo )
-mon streamer préféré c'est Zemmourgaming
-à cause de l'inflation je vole le papier toilette dans tous les endroits publics où je vais
-j'ai déjà fait une course en moto avec un mec en trotinette électrique, il a perdu, mais il a aussi perdu une jambe
-pour Halloween je donne des bonbons au Wasabi si le costume est trop m0che
-je laisse tous mes poils pousser (aisselles, jambes, etc) parce que flemme et puis ça prouve que les hommes ne me contrôlent pas
-Les poissons rouges me font peur, pourquoi ils ne sont pas d'une autre couleur ptn ?
-je trouve que 15 faits c'est pas assez, il y a trop de choses à raconter sur soi

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»» Non è raro che Marie affermi di non sapere fare altro che spa'cciare, ma è una bugia bella e buona. La sua più grande passione sono i motori, ed il suo sogno nel cassetto sarebbe quello di svolgere una mansione che li coinvolga. Come meccanico è piuttosto ferrata, difatti la manutenzione della sua moto, uno dei pochi piaceri che possiede, se la fa da sola ;

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»» Collegato al punto sopra, Marie partecipa spesso alle corse clandestine indette nella periferia della Plaza, ovviamente all'insaputa di Aaron e sotto stretta copertura. Vince la maggior parte delle volte, e usa i soldi, gli unici di cui non deve dare una percentuale al suo aguzzino, per aiutare la famiglia. La velocità la appaga e le da l'effimera sensazione che si stia lasciando indietro tutti i suoi problemi ;

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»» Non si direbbe, visto che sembra una bulletta ignorante, ma Marie è molto intelligente. Fare calcoli è il suo forte, e andrebbe benissimo nelle materie scientifiche se solo si impegnasse un minimo negli studi; ma non lo fa, anzi, la sua condotta è perfino peggiore dei risultati scolastici. Dice che "ha una reputazione da difendere"; in realtà vede il suo futuro già segnato, così tanto che crede che applicarsi non abbia alcun senso. Oltretutto, a causa dell'influenza che Aaron ha avuto sulla sua autostima, pensa di non meritarsi niente; è una maestra indiscussa dell'auto sabotaggio ;

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